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Autore: ShawnArms    27/05/2014    2 recensioni
Hermione sorrise.
- E vuoi tu Hermione Jean Granger prendere Harry James Potter come tuo sposo?
- Lo voglio.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Hermione, Luna/Ron
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'Come d'incanto'
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La ragazza stava camminando tranquilla con la testa tra le nuvole, il sole splendeva e i suoi capelli biondi scintillavano.

Luna indossava un leggero abito di stoffa bianca con i risvolti delle maniche tinti di blu, una bandana a quadretti che faceva si che i ciuffi dei capelli non svolazzassero ribelli e delle semplici ballerine di vernice erano calzate dai suoi piccoli piedi.

Come al solito dai suoi lobi pendevano bizzarri orecchini, questa volta fatti con tappi di sughero.

Londra era animata in quel periodo e non era raro vedere i turisti che si scattavano dei selfie davanti ai monumenti. In mezzo alla folla Luna stava attenta a tutti gli occhi a mandorla che le sfrecciavano di fianco, ai ragazzi con un morbido basco in testa e agli scorci di conversazioni pronunciate in un dialetto incomprensibile:

-È ghiri a putia p'accattari i cacuacciuli ma unn'aiu picciuli, mi rui tu? 
-Te, pigghia, e nsiammula i cacuacciuli accatta puru reci milinciani ca rumani l'è fari ammuttunati.

La città aveva fatto spazio a un sacco di culture diverse e questo affascinava molti inglesi che avevano troppa paura per prendere un aereo, come ad esempio un certo ragazzo di sua conoscenza.

Dopo un po' la ragazza arrivò a destinazione: la casa del suo fidanzato. L'abitazione era molto modesta: una camera, uno spazioso soggiorno, una cucina e due bagni.

Pur essendo in periferia, l'architetto che l'aveva costruita aveva ripreso uno stile mediterraneo: muri con mattoni a vista, un patio di legno e un fazzoletto di giardino che circondava la casa.

L'interno, seppur non eccessivamente grande, era arredato con inestimabile cura: in soggiorno c'era un divano a tre posti con lo schienale di vimini intrecciati, una sedia a dondolo era posta vicina al caminetto di pietra con le mensole di legno chiaro.

Su di esse c'erano un sacco di foto dei due ragazzi: al mare, a cena dai Weasley e nella cornice più grande c'era la foto che si erano fatti il giorno del loro fidanzamento, Luna con le lacrime di gioia e le mani davanti alla bocca, Ron inginocchiato davanti a lei mentre le infilava l'anello al dito.

Alle pareti, dipinte di un color zabaione, erano appesi un sacco di quadri fatti da Luna. Alcuni erano semplicemente ... orripilanti, altri invece, dipinti con molta cura, rappresentavano nature morte o paesaggi.

Alle finestre di ferro battuto erano state appese lunghe tende di cotone bianco che d'inverno rendevano più luminosa la casa.

La cucina era composta da un ripiano che di solito usavano per tagliare le verdure, i fornelli sopra al piccolo forno, la lavastoviglie e il lavandino di marmo. Un frigorifero Smeg, messo vicino alla porta stonava con l'ambiente circostante perché l'acciaio con cui era fatto era stato dipinto di azzurro.

Un piccolo tavolo di legno di faggio con le sedie abbinate era posto vicino alla portafinestra che dava sul piccolo ma rigoglioso giardino.

Una scala a chiocciola conduceva al piano superiore e di conseguenza alla zona notte. La camera dei due era stata arredata dalla madre di Ron. Un grande letto matrimoniale con la testiera di ferro era stato rivestito con una sgargiante trapunta rossa; l'armadio a muro con le ante di betulla era vicino al tavolino da toeletta della ragazza.

C'era poi un piccolo balcone dava sul campetto da calcio che molti ragazzini di quel quartiere usavano per le partite.

Avevano nominato Luna e Ron i loro tifosi ufficiali perché appena il ragazzo sentiva le risate dei bambini trascinava la fidanzata sul balcone, la faceva sedere su una sedia di plastica verde e cominciava a tifare per una delle due squadre.

- Dai Luis, corri! Occhio che Jeff ti vuole placcare. Girati e passa la palla!! – urlava a squarciagola, oppure:

- Fallo!! Datemi un fischietto, non è corretto! L'ha fatto apposta, se fossi l'arbitro ... - a quel punto l'arbitro ufficiale si girava e cominciava a gridargli di smetterla.

I bambini, che c'erano abituati, si sedevano nell'erba e guardavano divertiti la scena.

La ragazza suonò il campanello e poco dopo, una chioma rossa spuntò dalla porta d'ingresso.

Ron corse verso la fidanzata, la abbracciò e la fece volteggiare tenendola per la vita. Quando la rimise giù lei era sbiancata ma sorrideva.

- Perché l'hai fatto? Lo sai che dopo mi gira la testa e ci vedo doppio. – scherzò lei barcollando un po'.

Il ragazzo la baciò e tenendosi per mano entrarono in casa.

- Hey amore! Oggi ti ho preparato un manicaretto con i fiocchi.- disse Ron sorridendo.

- Ah sì? Cosa?

- Annusa un po' qui dentro – Ron porse una pentola alla ragazza, lei curiosa inspirò un po' di profumo e per poco non vomitò all'istante.

- Emh ... che cos'è?

- Salmone affumicato, ti piace? – chiese lui speranzoso

- Scusami un attimo ... devo andare in bagno- Luna corse velocemente al piano di sopra, lasciando in salotto un ragazzo con i capelli rossi visibilmente confuso.

***

Pov di Luna

Ma che schifo! È da mezzo millennio che non vomito e proprio ora era necessario espellere la mia misera colazione? Povero Ron secondo me c'è rimasto davvero di merda. Oh no, altro conato ...

Sciacquio*

Dopo essermi asciugata la bocca, mi misi a sedere e a riflettere.

Ho mangiato qualcosa di avariato? Naaaah. Mi è sempre piaciuto il pesce affumicato, non è che sono diventata intollerante al salmone da un momento all'altro? Domanda idiota.

Dopo essere rimasta assorta nei miei pensieri profondi, mi alzai. Avevo le gambe doloranti e sembravano sul punto di cedere.

Sentii la voce di Ron che mi chiamava dal piano di sotto, sembrava spaventato.

- Ehyyyyy! Tutto bene? Hai bisogno di aiuto o ce la fai a scendere le scale?

- Stai tranquillo, ci vuole altro per mettere KO una Corvonero! – urlai io di rimando.

Sì, come no!

Scesi le scale con molta attenzione, e, mettendo un piede davanti all'altro arrivai incolume in salotto. Durante la mia assenza Ron aveva preparato la tavola e mi aveva servito quel maledetto salmone affumicato. Con un finto sorriso mi avvicinai al mio ragazzo.

- Ma che cosa ti è successo? – mi chiese lui con gli occhi azzurri che mi scrutavano.

- Emh ... nulla tesoro! A quanto pare mio padre non ha letto la scadenza sul cartone del latte.

- Sì ... ok – rispose lui per nulla soddisfatto della mia spiegazione.

Non gustai per niente quel delizioso pesce che Ron, ero sicura, avesse scongelato. Il mio stomaco (o intestino?) si rifiutava categoricamente di essere riempito, così spiluccai un po' tenuta sotto osservazione da due iridi di un azzurro stupefacente.

Dopo pranzo mi sedetti subito sul divano con la testa tra le braccia. Dovevo avere un aspetto davvero buffo: provate a immaginare una ragazza di ventidue anni con i capelli biondi e oltremodo lunghi sparsi disordinatamente sulle spalle e sul viso, il vestito di cotone tutto spiegazzato e tutta rannicchiata, così da sembrare un uovo formato extra-large.

Poco dopo Ron entrò in salotto e sentii il suo sguardo sulla nuca. Appoggiò qualcosa non so dove, al momento il mio campo visivo si estendeva fino alle mie gambe che avevo incrociato così da lasciare che i miei penzolassero dal divano, ma dal rumore mi sembrò uno straccio bagnato.

Lo sentii avvicinarsi e inginocchiarsi davanti a me. Alzai la testa quel poco da permettere a Ron di vedere i miei occhi.

- Ti va un caffè? Di solito mi tira su di morale- chiese lui dolcemente.

- Ok, ma prima devi districarmi – una volta che mi fui alzata, seguii Ron in cucina. Non sapevo cosa avrebbe comportato bere quell'insulsa tazza di caffè.

***

Pov di Ron

Mi si stringe il cuore a vederla così. È come se di colpo una malattia a me sconosciuta la avesse resa debole e triste. Vorrei davvero aiutarla ma non so come e se non si apre, non so davvero cosa fare.

Un po' sconfortato mi accinsi a preparare il caffè. Luna aveva la testa appoggiata sul tavolo e le palpebre si erano chiuse sui suoi bellissimi occhi grigi. Per poco non mi scottai quando uno sbuffo di vapore uscì dalla macchinetta.

Stramaledetti aggeggi babbani!

Dietro di me Luna fece un grugnito che se ben interpretato poteva assomigliare a una risata.

Evviva sa ancora ridere! Non sono del tutto spacciato.

Mi avvicinai al tavolo tenendo le due tazzine bollenti per il piccolo manico. Posai quella di Luna poco lontano da suo viso e prima di sedermi le scoccai un leggero bacio sui capelli.

Cominciai a fissarla da sopra il bordo della tazzina e cercai di interpretare la sua mimica facciale: le labbra erano contratte, una delle sue lunghe mani era posata sul suo stomaco e i suoi occhi erano spenti. Il mio cervello dedusse che potesse essere in fase pre-mestruale.

- Luna, hai bisogno di un analgesico per farti passare il dolore che di solito hai in quella specifica, settimana?

Lei mi scoccò un'occhiata perplessa poi arricciando le labbra sospirò sonoramente.

- Non sono in quella parte del mese ed è da un po' ... - i suoi occhi scintillarono e poi sbiancò.

- Tesoro, tutto a posto? – chiesi preoccupato.

- Sì ... sto bene grazie – non sembrava molto convinta. Non riuscii a capire come mai fosse preoccupata.

Cosa s'è improvvisamente ricordata? Un impegno che aveva di cui si è dimenticata? No, non credo proprio.

Finalmente si portò la tazzina alle labbra e bevve un sorsino del mio strabiliante caffè Hag. In pochi secondi vidi la faccia della mia ragazza assumere un sacco di tonalità diverse: sbiancò ulteriormente, poi avvampò e infine assunse un colorito verdognolo.

Mi accorsi che c'era qualcosa che non andava. Poco dopo si alzò traballante e cercò di dirmi qualcosa. La presi al volo, prima che la sua fronte andasse a sbattere contro lo spigolo del tavolo.

Sembrava svenuta e non reagiva. Le sue labbra erano violacee e sentivo a stento il battito del cuore. Senza stare a mettere a posto nulla, afferrai il cellulare e mi smaterializzai immediatamente.

Stavo andando al San Mungo.

***

Mi materializzai nella sala d'attesa del San Mungo, con il cuore da qualche parte sotto la lingua.

Luna non sembrava stare meglio così la presi in braccio e mi diressi verso la ragazza che stava allo sportello delle accettazioni. La biondina in questione stava ruminando una cicca con evidente piacere e le sue dita dalle lunghe unghie rosse picchiettavano freneticamente sulla tastiera.

Quando mi vide, alzò per poco lo sguardo e poi tornò alla sua precedente occupazione. Se ne stava altamente fregando.

- Non vorrei disturbarla ma la mia ragazza sta male e non so cos'abbia. Può dirmi, dove devo andare o è troppo occupata?

La ragazza mi guardò, incenerendomi, e girò lo schermo del PC a cui stava lavorando. Vidi che aveva già inserito tutti i dati di Luna.

- So benissimo chi siete. Come accidenti potrei non conoscervi? Voi siete Ronald Bilius Weasley e la sua ragazza è Luna Lovegood. – mi disse acida. Tornando calma chiamò un ragazzo sulla ventina vestito di verde vicino a una donna che aveva il naso e la bocca sulla schiena.

- Jack! Potresti portare il signor Weasley e l'incosciente signorina Lovegood in corsia? Grazie – disse senza aspettare la risposta. Ovviamente tornò a scrivere.

Il giovane tirocinante ci fece un cenno impaziente e ci condusse in un reparto dedicato a qualche scrittore dal nome impronunciabile. Girammo a destra poi a sinistra poi di nuovo a destra e via dicendo.

A un certo punto ci fece entrare in una stanza con due paia di letti con le lenzuola bianche. Una finestra diffondeva una luce fioca nell'ambiente e nell'aria aleggiava uno schifoso odore di disinfettante.

Misi Luna sul letto e cominciai ad accarezzarle il viso. Dopo qualche minuto entrò nella stanza una donna graziosa, non molto alta ma truccata splendidamente. Aveva i capelli castani e gli occhi azzurri.

Sotto il camice riuscivo a intravedere una gonna lunga fino al ginocchio e un'elegante camicia di cotone.

La donna mi si avvicinò e, con gentilezza, mi chiese di spostarmi. Ero incantato dalla sua voce melodiosa.

Sulla camicia c'era appuntato il cartellino di riconoscimento. Il nome era bello come l'aspetto: Camilla.

Camilla aprì gli occhi di Luna, le sentì il battito con uno strano oggetto che non riconobbi e fece poi apparire una flebo che attaccò alla mano di Luna.

Dopo essersi assicurata che il liquido dentro il sacchetto di plastica scendesse correttamente si girò verso di me e cominciò a spiegarmi quello che le era successo.

- Vede signor Weasley, pensiamo che la sua ragazza possa aver avuto un calo di pressione o di zuccheri. Faremo ulteriori bacchettesami per sapere come sta, non si preoccupi, è in mani davvero magiche! – la donna mi sorrise.

Speriamo che "magiche" sia nel vero senso della parola e che non usino altre diavolerie simili ai punti di sutura che hanno provato su mio padre!

Ci vollero all'incirca dieci minuti prima che Luna schiudesse gli occhi. Era stanca e sembrava che avesse appena finito di correre perché aveva la fronte piena di goccioline di sudore.

- Cosa mi è successo? Per quanto sono stata priva di sensi?- mi flebilmente.

- Non ti preoccupare, probabilmente hai solo avuto un calo di pressione – le stampai un bacio sulla fronte – sei rimasta incosciente per una mezzoretta ma tra poco starai meglio.

Luna sbirciò il liquido che scorreva nei tubicini e poi mi sorrise. Nel frattempo un mago con la barba nera entrò nella stanza con una cartella sotto il braccio.

Mi strinse la mano e si presentò come il medimago Gabriel Treatment. Il dottor Treatment si accostò a Luna e la salutò.

- Signorina Lovegood, adesso le farò qualche veloce esame per accertarmi delle sue effettive condizioni. Pochi secondi e avrò finito. – spiegò lui.

Luna annuì debolmente e il medimago, una volta estratta la bacchetta, la passò sul suo corpo, come se volesse radiografarla.

Pochi millesimi dopo una pergamena si materializzò nelle sue mani. Treatment la lesse e un sorriso increspò le sue labbra.

- Congratulazioni! Voi ...

   
 
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