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Autore: fhood    27/05/2014    3 recensioni
Nike The Sweetheart è una spogliarellista dell' "XO" il locale a luci rosse più famoso di Sydney.
A Luke, neo-diciottenne, viene regalata una serata serata "speciale".
Una serata che cambierà per sempre la loro vita.
*
-Non ci tornare.- esordì Luke, stupendo anche sé stesso.
Nike si girò a guardarlo, il ragazzo si accorse solo ora di quanto fossero spenti e stanchi quegli occhi verdi.
-Sono obbligata.- Nike guardò un'ultima volta Luke, prima di tornare dentro l'XO.
Lasciando Luke con una sola certezza, l'avrebbe salvata.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Occhi a me!
Questo capitolo contiene un linguaggio, come dire, molto forte e scurrile, ecco.

Vi ho avvisate lol.

 

 

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  1. Rickie.

 

 

-Voglio tornare all'XO.- disse Luke, frugando nelle tasche in cerca di un accendino.

In risposta ebbe una risatina da parte di Michael.

-Qualcuno si è divertito!- ribattè Ashton, buttando fuori il fumo.

-Devo rivedere- Luke si interruppe. -Devo rivedere una persona.- continuò poi, tirando fuori un pacchetto di Marlboro.

-Ehi ehi.- commentò Michael.

-E' vero che ne dai una al tuo migliore amico?- continuò indicando il pacchetto.

-No, stronzo.- Luke gli fece la linguaccia e si accese la sigaretta.

-Cal, tu me ne offri una?- si lamentò Michael.

Nessuna risposta.

-Cal?- Ashton picchiettò sulla spalla del moro, che si girò di scatto.

-Mh?- grugnì poi.
-Ho chiesto se posso scroccarti una sigaretta.- ripetè l'altro.

-Mike, tu vai sempre a scrocco...- Calum sbuffò e gli porse il pacchetto.

Il ragazzo dai capelli rossi e neri sorrise.

-Se la guardi troppo si consumerà.- a parlare era stato Ashton.

-Che?- balbettò Calum.

-Dawn Hawtorne- indicò una ragazza piuttosto bassa, con una cascata di dread rossi e i lobi dilatati.

-Scherzi amico?!- Sbottò Luke.

-Almeno non è una spogliarellista.- Il cuore del biondo perse un battito.

Strinse i pugni, se Calum non fosse stato uno dei suoi migliori amici e se non fosse stato nel suo giardino, gli avrebbe già mollato un gancio che non avrebbe dimenticato.

-Aspetta, aspetta, mi sono perso qualcosa!- si intromise Ashton.

Luke sbuffò.

-Non è come sembra...- mormorò Luke.

-Nicole.- disse Calum.

-Nicole Andrews o Nike. Chiamala come vuoi tu.- Continuò poi.

Ashton sorrise.

-Ho il suo numero.- continuò Calum.

Iniziò a muovere le dita convulsamente sullo schermo del telefono, che, successivamente lanciò a Luke.

- "Nike XO" andiamo, pensi che ci creda?- sbottò Luke leggendo il nome sullo schermo.

-Chiunque ha il loro contatto. Sai, per il lavoro.- si accodò Michael.

-Chiamala.- disse Calum con voce maliziosa.
-Vaffanculo Cal.-

 

 

 

 

 

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La suoneria del cellulare si propagò per tutta la casa.
-Nicole, rispondi a quel cazzo di telefono!- strillò la madre dal piano di sopra, intenta a riprendersi dall'ennesima sbronza.
La ragazza sospirò e salì le scale che la portavano in camera sua.
Non era una brutta casa, la loro.
Erano mantenute dal quel viscido uomo che Nicole non chiamava più "Papà", diventato multimiliardario.
Quel bastardo le aveva lasciate e, per far tacere la donna e le continue richieste di denaro, le aveva parcheggiate in una lussuosissima villa della zona residenziale di Sydney. Ma dovevano pagare le bollette e quant'altro.
Frugò nel disordine totale della sua scrivania, finchè non trovò quel che cercava.
Numero Sconosciuto.
Sbuffò al solo pensiero di dover rifiutare un'altra richiesta "lavorativa", ed essere picchiata di nuovo.
-Pronto.- disse con voce più calma possibile.
La voce dall'altra parte della cornetta le fece calmare i nervi.
Luke.
Il ragazzo dell'altra sera si chiamava Luke.
-Come mai mi chiami?- chiese poi lei, la voce più allegra.
-Volevo solo sapere come stai- quella frase le fece perdere un battito.
-Sto abbastanza bene, te, come ci si sente ad avere 18 anni?- Luke rise.
-Abbastanza normali. Senti, ti va di prendere un caffè da Starbucks oggi?- come poteva rispondere? Insomma, lo aveva conosciuto ieri, in uno strip club.
-Va bene!- trillò poco dopo.
-Ci vediamo alle 3 davanti all'Opera House?- 
-Ok, dai. Devo scappare. Grazie Luke!- 
-Ciao Nike.- 
Chiuse la chiamata.
Quel ragazzo le ispirava sicurezza e protezione, si fidava di lui, anche senza conoscerlo.
Scese goffamente le scale e lanciò una rapida occhiata all'orologio: le 2.
Imprecò mentalmente e corse verso il bagno, quel ragazzo non aveva idea del tempo che una donna impiega nel prepararsi.
Lanciò i vestiti nella cesta della biancheria sporca -che avrebbe lavato lei, come consuetudine- e si catapultò in doccia.
Lasciò che l'acqua le accarezzasse il corpo pallido e i lividi che aveva sul corpo.
Si insaponò i capelli biondi, sperando di non fare tardi.
Era proprio strano come si agitasse tanto per un ragazzo che aveva appena conosciuto.
Non sapeva niente di lui, neanche i suoi gusti musicali o il suo piatto preferito.
Pregò Dio che, se fosse successo qualcosa, non sarebbe finita come con Jason.
L'aveva piantata due giorni dopo il suo compleanno, solo perchè non la riteneva "alla sua altezza".
-Merda!- imprecò non appena lo shampoo le finì in un occhio.
I passi lenti e trasandati di sua madre irruppero nel bagno.
-Cos'è tutta questa fretta bambina mia?- Quando non era ubriaca, la madre riusciva ancora a comportarsi come tale.
-Devo uscire.- rispose Nike da sotto la doccia.
-Con un ragazzo?- la ragazza sbuffò, odiava quando sua madre si ricordava di avere una figlia e cominciava a fare l'apprensiva, solo per cercare di riaggiustare un rapporto poi.
-Può darsi, mamma. Sono in ritardo, scusa.- la liquidò per poi uscire di corsa dalla doccia e andare ad asciugarsi i capelli.
Che cos'avrebbe messo?
Già dal suo "lavoro" aveva iniziato dando una brutta immagine di sè.
L'armadio bianco era aperto da ormai 10 minuti e l'orologio segnava le 2.30, doveva pensare in fretta Nike.
Optò per una maglietta grigia con il logo di batman, un paio di shorts e le Vans nere che tanto amava.
Sulle labbra un rossetto rosso scuro e una sottile linea di eye-liner a delinearle gli occhi da gatta.
I capelli erano elettrici, sembrava paglia.
Nike sbuffò e decise di legare i capelli in una semplicissima coda di cavallo.
Scese di casa a passo spedito e si diresse verso l'Opera House, distava poco da casa sua.
Faceva un gran caldo a Sydney quel giorno, l'aria era calda e secca e il  sole picchiava torrido.
Mancava pochissimo all'Opera House e l'ultima cosa che voleva Nike era ritrovarsi con le ascelle pezzate.
Lo vide.
Era seduto sulla panchina esattamente davanti all'Opera House, in bocca una sigaretta.
Con passi leggeri si avvicinò al ragazzo.
-Ciao, Luke.- il biondo si girò verso di lei.
-Ehi Nike.- ricambiò poco dopo.
-Che cosa vuoi fare?- chiese lui. 
-Non ne ho proprio idea.- ammise Nike.
Luke si illuminò.
-Vieni!- trillò prendendole la mano -Ti faccio vedere un posto.-
Si addentrarono per il parchetto lì vicino, fino ad arrivare ad un piccolo spiazzo, dove giaceva un tubo abbandonato e pieno di graffiti.
-Ti piace?- chiese Luke.
-Carino qui.- sussurrò Nike. Mentre un gruppo di ragazzi suonava Boulevard of Broken Dreams dei Green Day.
Camminarono ancora per un po', per poi sedersi all'ombra di un pino.
Vide Luke tirare fuori una cartina e un filtro.
-Non preoccuparti, è solo tabacco.- la rassicurò poco dopo lui e Nike sembrò tranquillizzarsi.
Lo osservò con più attenzione, aveva un accenno di acne sulle guance, ma alla ragazza non importava.
I suoi occhi erano contornati dalle classiche occhiaie estive e le labbra erano leggermente screpolate.
A Nike sembrava bellissimo lo stesso, con  il ciuffo biondo e il piercieng che lo caratterizzava sempre.
Si mise in bocca la sigaretta e aspirò il fumo.
-La mia canzone preferita!- disse Nike poco dopo.
Luke la guardò per un attimo.
-E' anche la mia canzone preferita- 
lo stesso gruppo di ragazzi stava suonando "I Miss You" dei Blink 182.
Luke scattò sul posto non appena vide Rickie avvicinarsi a loro.
-Stai vicino a me.- sussurrò prima di stringerla.
Rickie fece ancora qualche passo, piazzandosi così davanti a Luke.
-Hemmings.- ringhiò dopo.
-Richard.- Richard o Rickie faceva parte della "feccia" di Sydney.
Lo temevano fino a Hornsby, o almeno, è così che si diceva.
Era una montagna, alto e pieno di tatuaggi, il fisico sempre messo in evidenza da cannottiere attillate.
-E così, hai deciso anche tu di fartela con una sgualdrina.- Il cuore di Nike si fermò.
Era lei.
Quella che tutti vedevano come una sgualdrina. Era lei.
Nient'altro che lei.
-Stai zitto, figlio di puttana.- ringhiò Luke.
Nike sussultò, la stava difendendo?
-Andiamo, pensi che così ti farà un pompino gratis?-
Luke sentiva il sangue ribollirgli nelle vene, strinse i pugni.
-Non ti permettere.- sbottò poco dopo.
Rickie gli rise in faccia.
-Altrimenti? Che cosa fai, sentiamo?-
Furono attimi, a Luke non importava più che tutti si fossero girati a guardare la scena, avevano persino smesso di suonare.
Non gli importava di essere picchiato da Rickie e la sua banda.
Non gli importava che le voci sarebbero girate su di lui, su di loro.
Ma cos'erano loro?!
Fece scattare il braccio in avanti, colpendo violentemente il naso di Rickie.
-Bastardo!- rantolò da terra.
-Sei un figlio di puttana Hemmings. Un lurido pezzo di merda!- urlò poco dopo.
-Felice di saperlo. Ci si vede in giro, Richard.- Luke prese la mano di Nike, deciso a portarla via di lì.
Si diede mentalmente dell'idiota, Nike non avrebbe più voluto stare con lui.
Si voltò verso di lei e vide che le lacrime scorrevano incontrollatamente giù dai suoi occhi.
-Nike.- mormorò poco dopo. Vedere le ragazze piangere non gli era mai piaciuto particolarmente.
-Non è colpa tua Luke.- rispose tra le lacrime. -Ha ragione.-
Il ragazzo le prese il viso fra le mani.
-Ehi, non dire più così.- disse asciugandoe una lacrima.
-Sono sicuro che a te non piace fare quello che fai.- Nike annuì.






             SPOILER

Le mani fredde della ragazza si posarono sulla camicia, che si stava tingendo di un rosso scurissimo.
I singhiozzi spasmavano il suo corpo.
-Ti giuro che non avrei voluto.- iniziò Nike, prendendogli la mano.
Con la poca forza che gli rimaneva il ragazzo la strinse.
-Non volevo trascinarti in questo immenso casino, mi dispiace davvero tanto.- sussurrò.
-Non è colpa tua Principessa.-  Principessa.
Quante volte l'aveva chiamata così?
- Solo non lasciarmi, ti prego.-
-Non lo farò Nike. Te lo prometto.-

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Ok ok, sono cattiva a piazzarvi un bello spoiler così dal nulla, ma volevo farmi perdonare per aver diviso le 11 pagine in 2 capitoli lol. 
Vi siete già affezionate a Luke e Nike
(non ho trovato un nome per la coppia perchè esce sempre
o Luke o Nike lol) Tenetevi pronti
dal prossimo capitolo entra un'altra
futura coppietta lol.
Beene, che dire è cattivo questo Rickie!
Hhahahahahaah, ringrazio le 9 bellissime ragazze che hanno recensito la storia e le 82 che l'hanno solo letta, wow sono tante!
Inizierò anche una serie di One Shot 
sui disturbi alimentari\autolesionismo\depressione.
Con ognuno dei ragazzi come protagonista,
ditemi se vi sembra una bella idea lol!
Detto questo vi mando un bacio e vi lascio
la foto di Rickie.
Baci
xoxo

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(è il bellissimo Jason Derulo hfuihfue*^*)
  
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