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Autore: EerieGirls    27/05/2014    2 recensioni
“Ovvio. Chi non sarebbe fiero di Liam Payne degli One Direction?” disse la ragazza con la voce stridula facendo un sorriso tirato con i canotti rosa che si ritrovava come labbra. Lo schermo della Tv rendeva ancora più gonfia e rossa quella bocca da cui uscivano solo sentenze o complimenti falsi.
Corinne, da ormai troppo tempo davanti al televisore, gettò la buccia della banana che aveva appena mangiato contro lo schermo e spense velocemente quella scatola magica che trasmetteva immagini.
“Se sento ancora dire One Direction, giuro che ammazzo qualcuno! Al diavolo Sophia!” disse la ragazza irritata alzandosi dal divano e dirigendosi in cucina.
-Scritto in collaborazione con Amy Whiteheart.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3. Come mettere fuori gioco Sophia Smith

 

“Zayn, ma da quando hai messo su certi addominali?” chiese la ragazza, osservando il moro a petto nudo appeso alla sbarra che stava facendo i piegamenti.
“Da quando ho una persona trainer così appassionata al suo lavoro.” se la ingraziò, cercando di farsi diminuire gli esercizi.
“Sì, appassionatissima. - Disse lei, osservando le goccioline di sudore correre sulla pelle abbronzata del ragazzo. - Grazie alla mia passione, quando avrai finito farai tre sessioni di addominali.”
“Ma non ero il tuo pakistano preferito?” domandò lui, tirando fuori il labbro, assumendo così un’espressione da cucciolo maltrattato.
“Appunto, pensa a quelli che mi stanno sul culo!” esclamò lei ridando, lasciando il moro alle sue spalle che sbuffava sonoramente.
Si incamminò decisa a trovare la sua prossima vittima ed in poco tempo ci riuscì.
Addocciò una foca arenata su un grosso pallone viola che usava il telefono.
“Harold!” urlò lei, esasperata.
Harry sobbalzò sul pallone finendo con il sedere a terra non avendo sentito la ragazza arrivare. “Perché messaggi al telefono alla pene di segugio?” domandò irritata, molto irritata.
“Alla che?” chiese confuso, dimenticandosi di essere stato colto con le mani nel sacco, anzi, con le mani sul telefono al posto che a fare gli allenamenti.
“Alla cazzo di cane, Harry! Cosa diamine stavi facendo al telefono?!” continuò a strillare avvicinandosi al riccio.
“Facevo gli addominali?” osò il ragazzo cercando di metterla sul ridere.
La palpebra destra della ragazzo iniziò ad avere degli spasmi convulsivi mentre la sua pazienza veniva palesemente ignorata.
Corinne si avvicinò pericolosamente al riccio, lo prese per l’orecchio e lo trascinò sul tapis roulant spento.
“Ora tu salirai su questo marchingegno e suderai, non come uno, ma come due porci. Poi, finita la corsetta, andrai fare quei benedetti addominali e farai sbattere le ali della farfalla che hai sulla pancia così come le sbattono i colibrì. In fine, andrai a fare compagnia a Niall che si sta facendo una leggera biciclettata da più o meno due ore e mezza. Se non tornerai ansimante come una foca, ti farò rotolare insieme al tuo bellissimo pallone viola per tutto l’Hyde Park.” disse atona la ragazza impostando i dati per l’esercizio sul tapis roulant.
Harry aveva gli occhi fuori dalle orbite e non aveva il coraggio di proferire parola.
Lei, già irritata di suo, si innervosì sensibilmente.
“Abbiamo capito piccolo cucciolo di balena?” sussurrò lei assottigliando lo sguardo.
Lui annuì vigorosamente ed iniziò a correre.
Corinne non era cattiva con il ragazzo solo perché l’aveva trovato a poltrire, ma da qualche mese il riccio aveva messo su qualche chilo e nelle foto si iniziava a vedere. La rossa doveva salvaguardare la figura dei suoi amici.
“Lo sai che sei la ragazza più dolce che io abbia mai conosciuto?” parlò lui con il fiato corto facendo il ruffiano.
Perché tutti i membri di quella band credevano che con qualche parolina diabetica lei avrebbe ceduto? Ormai la conoscevano, perché continuare con questi tentativi vani?
“Oh, Harry. Sono certa che tu, recentemente, abbia conosciuto parecchi dolci, ma penso che sia ora di smetterla con lo zucchero.” Sorrise lei sorniona osservando il ragazzo incominciare a sudare.
Dopo uno sbuffo da parte del ragazzo, Corinne si girò verso la palestra alla ricerca degli altri ragazzi che, per la loro incolumità, avrebbero fatto bene ad allenarsi.
E fu in quel momento che lo vide: sdraiato sulla panchina imbottita, a petto nudo, con le goccioline di sudore che scintillavano sotto i neon della stanza, i tatuaggi in bella vista e i muscoli delle braccia che si flettevano ogni qual volta alzasse i pesi.
Liam, l’unico che sembrava fare gli esercizi che Corinne gli desse, stava finendo la sua serie di pesi e lei si strinse la mano mentalmente fiera di aver dato quell’esercizio al castano.
Bello da fare paura, peccato per la barba da Mosè. Maledetta quella strega che diceva che lo facesse sembrare più uomo. Più uomo dove? Che quando andava in giro, portava i pantaloni alle caviglie e il cappellino al contrario. Per non parlare delle canottiere giro costola che gli faceva indossare. La modella di Intimissimi sembrava più coperta.
“Corinne, ho finito.” mentì Harry cerando il tasto rosso per fermare quell’oggetto di tortura.
“Harry, so che non è vero.” sbuffò lei mantenendo lo sguardo su Noè…cioè, Liam.
Dopo qualche altro minuto in cui Harry corse e Corinne rimase incantata dalla vista del ragazzo dei pesi, il riccio riprese parola.
“Ti serve il secchio per la bava?” domandò lui dopo aver notato il soggetto delle attenzioni della ragazza.
“E a te serve per il sudore?” disse lei di rimando, ironica.
Lui fece una finta risata mandandole uno sguardo bruto.
“Sul lavoro sei sempre più simpatica, sai?” constatò il riccio continuando a correre.
“Basta!” gridò lei facendo prendere un colpo al ragazzo che pentendosi di aver fatto troppo umorismo.
“Vieni qui cucciolo di foca, dobbiamo fare una foto.” continuò perentoria senza spostare lo sguardo da Noè, cioè Liam, che continuava a fare gli esercizi ignaro dallo sguardo a raggi x della rossa.
“C-Come?” domandò lui credendo di aver capito male, mentre scendeva dal tapis roulant e prendeva un lungo respiro per regolare il battito.
“Vieni Harold, dobbiamo fare una foto.” Ripeté Corinne abbassando la voce e cercando di farsi sentire solo dal riccio mentre prendeva il suo cellulare.
Noi?” chiese sconcertato abbassando anche lui il volume di voce.
“Ma cosa dici. Devo fare delle foto a Liam.” rispose la rossa attivando la fotocamera.
“Non ne hai abbastanza? E poi ti basta scrivere il suo nome su internet. Sai, ormai da un po’ di tempo internet fa miracoli.” Le spiegò sussurrando.
“Miracoli come modificare le tue foto e renderti più attraente. – Ironizzò Corinne. – E poi io sono la vostra personal trainer, voglio foto inedite e tu mi aiuterai a farlo.” Lo minacciò con un dito puntato contro lo sterno e uno sguardo che avrebbe potuto incendiare l’intera Inghilterra.
Harry annuì flebilmente e si sedette sulla panchina dietro stante seguito subito dalla ragazza.
“Facciamo finta di fare una selfie mentre io prendo la mira su Liam.” Spiegò Corinne mettendo il cellulare davanti ai loro visi.
“Sembra un attacco terroristico.” ridacchiò lui guadagnandosi una gomitata dalla rossa.
Lei prese la mira e decisero di fare facce in stile “sto baciando il culo di una gallina”, con le labbra a canotto verso l’esterno e gli occhi aperti come se avessero appena sentito puzza di…
Corinne vide, attraverso il telefono, che Liam aveva appena alzato un peso e i muscoli erano in risalto.
Questo è il momento, si disse Corinne, e schiacciò il tasto per scattare la foto.
Nello stesso istante partì un bagliore accecante, il flash del telefono, e tutte le persone nella stanza, Liam per primo, si girarono verso di loro.
Corinne stava boccheggiando da qualche minuto in cerca delle parole da dire per sdrammatizzare la figura di merda appena fatta.
Harry, invece, era caduto dalla panchina e si rotolava per terra tenendosi la pancia per le troppe risate.
“Ragazzi, tutto ok?” chiese Liam dirigendosi verso gli amici.
“Ehm…Si…No…Cioè…” balbettò la ragazza guardandosi intorno alla ricerca della prima via di fuga.
Harry stava osservando la scena e si chiese se il volto di Corinne fosse bordeaux per la figura appena fatta o perché avesse Liam James Payne senza maglietta a qualche centimetro dalla faccia.
“Era un flash quello che ho visto?” domandò ancora Liam cercando risposte da parte dei due.
La ragazza sembrò ridestarsi perché si girò velocemente verso il riccio e gridò: “Harold! Ti ho sempre detto di non giocare con il telefono e di fare gli esercizi che ti do!”
Harry serrò gli occhi non aspettandosi una simile reazione mentre di sottofondo si sentiva qualche frase di Liam che diceva che effettivamente il telefono fosse di Corinne e che ce l’avesse ancora in mano lei.
Nessuno ci fece caso e Harry cercò in fretta qualcosa da dire.
“Non stavo giocando! È stato un fulmine.” Sbottò indicando la finestra chiusa dalle tende per evitare foto inappropriate. Già, foto inappropriate.
Louis, che era non molto distante, aveva visto il flash e ascoltato tutta la conversazione. Si girò verso la finestra, tirò le tende e venne accecato dai raggi del sole che quel giorno facevano risplendere Londra.
“Non abbiamo mai avuto un sole del genere. Harry, vorresti farmi credere che fosse stato un fulmine?” domandò Louis trovando Liam ad approvare la sua tesi.
“Certo, avete mai sentito parlare di fulmine a ciel sereno?” chiese Harry alzando il mento, fiero della storiella che stava creando per uscire da quella situazione.
Corinne stava per dire a tutti di tornare a lavorare così da finire quel pietoso teatrino, ma una voce alta e squillante la sovrastò.
“Buongiorno gente!” urlò Sophia mentre entrava sbattendo i suoi abbaglianti tacchi rosa shocking e facendo svolazzare di qua e di là i lunghi capelli color grano marcio. La leggiadria fatta a persona.
“Stavamo dicendo? Fulmine a ciel sereno?” ironizzò Louis guardando l’espressione contrita di Corinne appena aveva visto l’arpia.
“Oh tesori. – Continuò Sophia avvicinandosi ai componenti della band che ora si erano raggruppati lì davanti per salutare la nuova arrivata. – Sono andata da Strasburg, vi ho portato dei frappuccini.” “Strasburg? Vorrai dire Starbucks.” sbuffò Corinne guardando il gruppo di oranghi che stava ingurgitando la bevanda fredda appena portatagli.
“Si si, da lui. – Confermò la strega. – Oh, che sbadata. Non ne ho portati solo cinque, non pensavo ci fossi anche te.” disse, poco innocentemente, guardando la rossa.
“Ah no? – Chiese Corinne avvicinandosi al gruppo. – Strano, dato che sono la loro personal trainer.”
“Solo perché sei la loro personal trailer non vuol dire che devi essere ovunque siano loro. - Le rispose Sophia alzando la testa con fare superiore. – Non sei mica la fidanzata di un componente dei One Direction.” si indicò da sola con l’unghia pitturata di un rosso scarlatto.
“No, non sono la fidanzata. Ma dato che sono la loro personal trailer, come dici te, posso farmi tutti i film mentali che voglio sul tuo fidanzato.” sbottò Corinne gonfiando le guance.
Tutto nella sala sembrò fermarsi e il silenzio creatosi era piuttosto imbarazzante.
Liam e Sophia avevano sbarrato gli occhi, increduli, mentre gli altri quattro componenti della band cercavano di trattenere le risate vedendo la rossa portarsi velocemente la mano alla bocca per cercare di rimangiarsi le parole appena dette.
“È il momento!” urlò Niall all’improvviso girandosi verso Zayn.
“Dobbiamo dirglielo ora che sembra per svenire. Al massimo non si ricorderà quello che le diremo.” continuò il biondo ammiccando agli altri.
“Hai ragione Niall. – Disse Harry d’accordo. – Corinne, dobbiamo parlare.” assunse un tono serio che però fu tradito dall’accenno di un sorriso.
L’aria era impregnata di una strana tensione e Corinne sembrò dimenticarsi delle parole appena pronunciate.
“Ragazzi, ci stiamo per lasciare?” chiese stranita la ragazza collegando la frase detta dal riccio al momento fatidico in cui le coppie di solito trovano la rottura.
“No, peggio.” Sussurrò Louis, ma a voce abbastanza alta da farsi sentire dalla rossa che sobbalzò.
“Ok, lo dirò velocemente. Come si fa con i cerotti, veloce e indolore.” iniziò a parlare Harry, concentrato.
Una pausa di suspense e: “Sophia verrà con noi durante il tour mondiale.”
Questa volta non solo la stanza sembro fermarsi, ma il mondo le parve congelato e l’unica cosa che riusciva a vedere chiaramente era lo smalto rosso delle grinfie di Sophia. Corinne si sentiva un po’ come i tori nelle corride.
I ragazzi lo videro chiaramente: il fumo uscire dal naso e dalle orecchie della ragazza, la palpebra destra vibrare spasmodicamente e il viso colorarsi di diverse sfumature dal rosso al viola.
“Ti sbagli. – Sussurrò Corinne con voce irriconoscibile. Sembrava quasi Gollum de “Il Signore degli Anelli”. – Ti sbagli, non è come un cerotto, non sarà indolore. Almeno, non per voi.”
E in quel momento, mentre la rossa rincorreva Harry per tutta la palestra, dal primo al terzo piano, su e giù per le scale, fra gli ostacoli e le persone, Corinne capì cosa doveva fare.
Avrebbe avuto tutto il tempo durante il tour.
Doveva mettere fuori gioco Sophia Smith.
 
 
Ello evribodi!
Scusate l’imperdonabile assenza ma, negli ultimi mesi,
eravamo abbastanza impegnate ed abbiamo lasciato questa storia nel dimenticatoio.
Questo capitolo è il vero inizio della storia e la nostra protagonista
ne combinerà di tutti i colori per ottenere quello che vuole!
Ringraziamo tutte le persone che hanno letto la storia,
chi l’ha recensita e chi continua a seguirla, nonostante la nostra assenza.
Siamo molto contente che la storia vi piaccia e speriamo che continuerete a seguirla.
Ribadiamo, come sempre, che questa fan fiction è stata creata per scrivere qualcosa di comico,
non abbiamo niente contro Sophia…
O magari si.
Grazie ancora a tutti quanti e ci farebbe piacere sapere che cosa ne pensate di questo nuovo capitolo.
Promettiamo che aggiorneremo il prima possibile.
-Amy;  -G.
 
 

 
  
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