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Autore: telesette    27/05/2014    0 recensioni
[Playboy: The Mansion]
Quando nel 1952 l'Esquire mi negò quel legittimo aumento da me preteso, di cinque dollari in più nella busta paga, fu allora che cominciai ad aprire gli occhi.
Lavorare come copywriter presso di loro non offriva alcuna possibilità di sbocco, per uno come me: praticamente ero l'ultima ruota del carro, dovevo sempre chiedere autorizzazioni e consensi che mi venivano puntualmente negati, e avrei potuto continuare così per chissà quanto tempo ancora.
Nel 1949 ero entrato in possesso della foto di Marilyn Monroe, il nudo "storico" del suo calendario, e avevo la possibilità di rilanciare quella foto con un guadagno d'immagine altissimo.
Almeno così me lo immaginavo, ci speravo anzi, ma occorreva rischiare.
Ecco da dove nasce il mio coniglietto, con tutto quello che ne consegue, e non vedo perché ciò che procura piacere reciproco debba essere inteso tanto aspramente.
Ma sto divagando troppo.
Oggi è un po' come un ritorno alle origini: le gioie e le soddisfazioni, i fallimenti e gli insuccessi, dietro questo mio piccolo grande amico dalle orecchie lunghe; ci sono tante cose da sistemare, prima di andare in stampa, ed è meglio preparare il mio staff in vista del lavoro massacrante che ci attende...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Ciao Hef, sono Dick Rosenzweig, hai un minuto?
- Certo, vecchio mio... Anche due!
- Allora è deciso: ci prepariamo per inaugurare il "nuovo" Impero Playboy, dico bene?
- Assolutamente, dici benissimo!

Anche dopo anni di lavoro assieme, e avendo dunque modo di conoscere Hef meglio di chiunque altro, Dick non poté fare a meno di sorridere pensando che quell'irriducibile mandrillo avesse ancora voglia di mettersi in gioco.

- Lo sai Hef, quando al telefono mi hai detto quello che avevi in mente, per un attimo ho creduto che stessi scherzando... Ti rendi conto, spero, che è pressoché impossibile rilanciare il nostro mercato azionario in così breve tempo?
- Beh, nel '53 "Playboy" non aveva neppure un mercato; è stata una sorpresa anche per me, al lancio del primo numero, dunque non vedo dove sia il problema!
- Ti piace rischiare, giusto?
- Eh eh, ammettiamolo pure!
- D'accordo, ho capito - fece Dick con un sospiro. - Ti suggerisco di dare un'occhiata al nostro attuale bilancio, in modo da renderti conto da solo della situazione!

Subito Hef aprì il proprio palmare e gli apparve davanti il grafico delle vendite.
Effettivamente, Dick non esagerava.
Secondo gli indici di mercato, il mensile non soddisfava completamente l'attuale fascia di gradimento del pubblico. Vi era un fortissimo "picco" in sezioni quali: TV & Cinema, Moda, Rubrica di Musica e Novità High-Tech...

- Dobbiamo incrementare il più possibile lo spazio pubblicitario, con del materiale davvero interessante - osservò Dick. - E non sarebbe male aggiungere un articolo ed un servizio fotografico ai nostri attuali contenuti... Magari fortemente incentrato sui temi che ci occorrono, sarebbe un buon lancio per la rivista, se riusciamo ad andare in stampa entro il termine!
- Che cosa mi dici dello spazio V.I.P. - domandò Hef. - Abbiamo i contenuti necessari o pensi che sia meglio invitare qualcuno alla Mansion?

Dick rifletté un momento, prima di rispondere.

- Potresti provare a sentire Jenny, la tua segretaria, è lei che tiene aggiornata l'agenda dei tuoi contatti e delle tue conoscenze!

Hef annuì.

- A proposito, come siamo messi con lo staff, dobbiamo assumere qualcuno?
- Credo che la cosa migliore da fare, prima di tutto, sia assumere un nuovo giornalista e un fotografo - propose Dick, volgendo nuovamente l'attenzione al grafico. - Ho appena finito di esaminare il curriculum di una ex-inserzionista per conto di un settimanale chiamato Avenue, una signorina di circa ventiquattro anni, molto portata per i casi scandalistici; per il posto di fotografo, invece, si è presentato un free-lance sulla trentina con ottime referenze e un portfolio di tutto rispetto... Beh, ovviamente però, devi decidere tu per l'assunzione!

Hef si sfregò il mento pensieroso, stuzzicandosi il labbro con un certo interesse.

- Parlami prima della signorina - esclamò sornione. - Com'è, carina?
- Non cambi mai, vero Hef - fece Dick rassegnato. - Si chiama Jennifer Gray, originaria del Canada: ha frequentato una scuola di giornalismo qui in California, subito dopo aver conseguito la laurea in Lingue e quella in Informatica, dopodiché ha fatto uno stage presso una piccola rivista di moda... Purtroppo non hanno apprezzato il tono "pungente" dei suoi articoli e, dal momento che ha descritto in modo piuttosto indelicato una famosa modella, i dirigenti di Avenue l'hanno licenziata sei mesi fa senza preavviso!
- Un bel caratterino, a quanto vedo - sorrise Hef, esaminando la scheda della giornalista sul suo palmare.
- Ti suggerisco di andarci cauto con le advances - suggerì Dick, indovinando fin troppo bene il pensiero dell'altro. - Da quanto mi ha raccontato, non ama mescolare le relazioni personali con il lavoro!
- Ma io sono un bravo ragazzo!
- Certo, come no - soffiò Dick sarcastico. - E io mi chiamo Frank Sinatra!
- Non vorrei sbagliare ma, dalla foto, direi che le sue misure si aggirano suppergiù intorno ad un 87-58-84; una fanciulla davvero notevole, non c'è che dire!
- Sei proprio un caso disperato, Hef...
- Sei sicuro che un così bel bocconcino sia ancora single?
- E' single - sottolineò Dick. - E se vuoi assumerla, mi permetto di... no, lasciamo perdere, tanto è fiato sprecato!
- Appunto - tagliò corto Hef. - Ventiquattro anni, bionda, con un corpo da favola e senza fidanzati tra i piedi... Come minimo, dovrò invitarla a cena!
- Hef... ti ricordi, vero, che abbiamo anche da decidere per l'assunzione di un fotografo?
- Ah, già, dimenticavo - tossì Hef nervosamente. - D'accordo, passami pure la sua scheda!

Senza farselo ripetere, Dick aprì il file che riguardava l'aspirante fotografo e lo passò ad Hef.

- Si chiama Patrick Lancaster, ventinove anni compiuti, e ha contatti presso due tra le più importanti agenzie fotografiche del North Carolina - spiegò Dick. - E' originario del Texas, per parte di padre, mentre la madre invece è britannica; è sceso in California verso i quindici anni, per aiutare un suo zio fotografo a scattare immagini per conto di un istituto oceanografico, e quattro anni dopo ha aperto un suo laboratorio fotografico personale; perlopiù si occupa di paesaggi e nature morte, su richiesta di privati, ma alcuni suoi servizi di moda sono apparsi anche su Vogue... Non si presenta male, potresti tenerlo in considerazione!
- Sì, sembra un ragazzo a posto - si disse d'accordo Hef, scorrendo velocemente il portfolio allegato al fascicolo. - Ha un occhio molto buono, nel saper cogliere e valorizzare il fascino femminile, proprio quello che ci vuole!
- Vuoi che li faccia venire alla Mansion per un colloquio?
- Direi di sì - concluse Hef. - Manca meno di una settimana alla prossima uscita, il loro contributo potrebbe farci molto comodo!
- Lo penso anch'io!
- Fissa un incontro con entrambi, per domani pomeriggio alle tre; prima voglio sentire Jenny, per vedere se ha qualche idea sullo "Speciale V.I.P." da inserire e sulla ragazza da mettere in copertina!
- Occorrerà investire parecchio, per convincere i personaggi giusti - fece notare Dick dubbioso. - Ci servono nomi "forti", anche tra i personaggi emergenti, l'importante è scegliere con criterio!
- Già - sorrise Hef. - Non è forse quello che facciamo sempre?
- Che io sappia, l'unica cosa che scegli "sempre" con criterio sono le donne da pubblicare - sottolineò Dick, inarcando aspramente il sopracciglio.
- Chiamami stupido!

 

( continua )...

   
 
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