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Autore: Bab1974    28/05/2014    0 recensioni
Seguito della fic 'La maledizione di Elettra'.
Elettra deve salvare il fratello Paolo dalle grinfie del demone Drakov, che l'ha rapito per vendetta. Tornata alla foresta per incontrare Splank, lui la avverte che l'unica maniera per eliminarlo, è di trovare il materiale giusto e fabbricare una spada.
Partecipante al contest di darllenwr 'La ragazza e...la spada'.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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La fine non finisce mai
La Fine (?)


Elettra si appostò fuori dall'albero cavo in cui c'era l'altarino e in cui aveva incontrato per la prima volta Drakov, da bambina. Non sapeva perché, ma pensava che fosse il luogo giusto da cui teletrasportarsi. Le era venuto in mente che una volta ucciso Drakov non sapeva come tornare indietro, sempre che non sparisse tutto nel nulla. In fondo il Demone era il centro di tutto e forse era anche l'equilibrio del luogo.
Non le importava nulla: il suo unico pensiero, come sempre, era la salvezza di Paolo. Il composto che si era distribuito addosso, le si stava asciugando tirandole la pelle e sperò di non aver fatto un'idiozia. Strofinò con energia l'anello che s'illuminò e un attimo dopo si ritrovò in una caverna malamente illuminata, con la mano stretta nell'elsa della spada e la pelle che le faceva male per quanto era tirata. Cercò di non fare rumore e appena la sua vista si fu abituata alla penombra cominciò a guardarsi in giro, per rendersi conto della situazione. Ebbe quasi un colpo al cuore quando vide Drakov che avvolgeva Paolo da tergo, assopiti in un sonno tranquillo. Uh, Splank le aveva detto che Paolo era innamorato, non che Drakov lo ricambiava. Abbassò l'arma e pensò a quanto tempo aveva perso per ritrovare il fratello e scoprire che questo era tutto tranne che in pericolo.
Non sapeva che fare. L'anello di Drakov era sparito nel nulla, segno che non sarebbe potuta uscire da sola. L'unica soluzione era di svegliare il Demone. Si avvicinò per scuoterlo ma all'ultimo si ricordò di essere ricoperta di uovo, che poteva essere letale per il Demone e si riallontanò.
-Uff, ma tu guarda che situazione del cavolo.- pensò imbarazzata. -Ma non era etero questo demente. Basta, lo sveglio, non posso rimanere qui in eterno.-
"Drakov, Signore dei miei stivali, svegliati." sussurrò cercando di attirare l'attenzione del Demone. Questo, sentendo chiamare il suo nome, si agitò un attimo nel sonno, aprì gli occhi, poi li sbarrò dopo aver visto Ele.
"E tu come cavolo hai fatto a raggiungere il mio antro?" sbottò, senza alzare la voce Drakan, per non svegliare Paolo, poi capì "Splank, scommetto che è stato lui, piccolo gtraditore. Da quanto tempo siete complici?" tentò di usare i suoi poteri contro di lei, ma non vi riuscì.
"Che significa questo, non puoi essere immune ai miei poteri?" Il demone, cercando di fare piano, si era alzato e si stava avvicinando.
"Non lo farei secondo te." lo avvertì la ragazza, che sentiva dentro di sè una forza incredibile "Non so se lo hai notato, ma il mio corpo è ricoperto di una certa sostanza, qualcosa cui tu sei fortemente allergico. Un piccolo forellino mi ha quasi reso zoppa."
Drakasi fermò e capì tutto.
"Immagino che tu abbia provato sul tatuaggio fino a trovare la sostanza giusta. Non è passato molto tempo, non devi aver fatto altro." la voce del Demone dimostrava ammirazione per il la sua cocciutaggine. "Sei venuto a salvarlo, vero? Portalo via, ora!" ordinò.
Ele sentì una sorta di contraddizione in quelle parole.
"Hai finalmente scoperto la tua anima gemella, perché te ne vuoi liberare?" chiese lei.
"Sei mai stata innamorata?" chiese di rimando lui.
Ele ripensò con imbarazzo alla cotta che aveva per Artie/Splank prima di scoprire di chi si trattava. Non era, però, una cosa che voleva dividere con lui.
"Suppongo che tu non t'immaginassi come fosse devastante quel sentimento. E, dimmi, come vuoi fare con Paolo? Ho la sensazione che si sia innamorato di te."
"Cancellerò la memoria a tutti. Sarà come se nulla fosse accaduto dopo il giorno del tuo ventunesimo compleanno. In fondo sono passati solo pochi mesi, tutto si sistemerà."
"Quindi tutti si dimenticheranno che Paolo è stato in Inghilterra, come i miei hanno raccontato a tutti, che Artie sia stato rapito da chissachì, poiché è stato appena trattenuto dalla sua famiglia umana?" ricordò Ele "Sempre che non mi sia dimenticata qualcosa. E di quanti sacrifici umani avrai bisogno per fare una cosa del genere?"
"Non ne avrò bisogno, ho scoperto un nuovo metodo, meno cruento, per attivare i mei poteri." disse Drakov "Ne ho a disposizione all'infinito, se accetti, entro un attimo sarete tutti liberi."
Ele ragionò su quelle parole. Le dava la sensazione di essere sincero.
"Voglio fidarmi, ma prima suppongo di dovermi lavare di questa armatura."
Si avvicinò al secchio con l'acqua magica, ma Drakov la fermò.
"Prima che tu la tocchi mi riempo la boccetta." Dopo averlo fatto vide lo sguardo stordito della ragazza, indecisa fra ilarità e compassione. "Non dire nulla." la zittì "Tuo fratello mi ha già preso in giro a sufficienza."
-Come non capirlo.- pensò la ragazza ancora incredula.
Entro, poi, con tutto il corpo nella tinozza, levò il sacchetto dal piede e lasciò che l'acqua le passasse sopra la testa.
"Non c'è nulla dire, quest'acqua è fantastica." commentò Ele.
Nel frattempo Drakov bevve un sorso dalla sua boccetta. Si sentì pieno di potere. Pensò al fatto che non avrebbe più rivisto Paolo, ma non lo avrebbe abbandonato. Avrebbe lasciato Splank al suo fianco per controllare che tutto procedesse per il verso giusto.
Ele uscì dall'acqua, complegtamente pulita.
"Mi raccomando, questa volta non dimenticarti i particolari. Ah, e con questa spada che ci faccio? Se la tocchi potresti morire e non puoi distruggerla da solo."
"Lasciala in un angolo, la farò venire a prendere a Splank, appena tutto sarà finito."
Ele obbedì e attese. Gli occhi di Drakov divennero rossi e all'improvviso la ragazza si sentì strana. Un attimo dopo si ritrovò alla sera in cui attendeva il suo arrivo. Non ricordava che quella scena era già accaduta, aspettava con il capo incapucciato chiedendosi il perché di quel dolore improvviso sotto la pianta del piede dove si trovava il tatuaggio, ma forse stava sentendo l'avvicinarsi del suo padrone.


Drakov sperò di riuscire nel suo intento. Era un Demone potentissimo, ora. Grazie a quell'acqua, aveva riavvolto il tempo e nessuno aveva più memoria di nulla, ma il suo cuore sanguinava. Osservò la spada appoggiata in un angolo della sua caverna, unico segno del passaggio di estranei, e si chiese se sarebbe riuscito a lasciare Paolo là, nel suo mondo, senza la tentazione di portarselo via di nuovo. Prima lo aveva fatto per fare un dispetto a Ele e il suo tentativo, riuscitissimo, di rendersi poco attraente, quella sera sarebbe stato difficile non riuscire a fissarlo. Aveva cancellato la memoria anche a Splank, poiché temeva rovinasse tutto. Gliela avrebbe ridata in seguito, ordinandogli di seguire le mosse dei fratelli. In realtà sapeva che Paolo sarebbe vissuto a lungo, almeno per quanto riguardava la salute, ma voleva che fosse anche felice.


Il Demone fece la sua apparizione richiedendo la sua sposa. Tutto si svolse come la prima volta ma quando Ele si tolse il cappuccio, sfidandolo con lo sguardo, la fece volare via con un colpo in pieno petto. Paolo la soccorse maledicendolo. Drakov cercò di non pensarci.
"Tieniti la tua libertà, non sai cosa ti perdi." disse guardandoli entrambi. Un altro fascio di luce la colpì in pieno petto ma questa volta non sentì dolore, anzi le sparì anche quello alla pianta.
"Splank, seguimi." ordinò secco, con il cuore in pezzi. Il folletto, sospirando, salutò i fratelli e se ne andò: temeva non li avrebbe più rivisti. Appena tornati nell'antro, Drakov gli mise una mano sulla fronte e gli restituì la memoria.
Splank allargò gli occhi, stupito per ciò che era successo.
"Mio Signore, ma come avete fatto, tutto da solo, a compiere tali magie." chiese.
Il Demone non rispose, ma indicò l'acqua fatata.
"Ora capisco perché ne consumava in queste quantità. Posso fare altro per voi?"
"Direi di sì, piccolo traditore. Hai aiutato Elettra a forgiare la spada, ora ti prego di liberarmene, cerca di bruciarla, se possibile, ma non qui, nel mondo dei terrestri. Lo stesso vale per quell'acqua, quella svergognata ci si è lavata la corazza. A proposito, a cosa sono allergico, non l'ho capito?" chiese infine.
"Uova, Signore. Ora ve ne libero subito." e fece per andarsene con la tinozza in cui aveva sommerso la spada. Però si bloccò, ricordandosi della profezia della zingara.
"Signore, siete sicuro di aver fatto la cosa giusta? Voi avreste potuto essere felici." disse.
"Di cosa stai parlando?"
Splank gli raccontò della profezia della zingara.
"Sciocchezze! Non c'è nulla che mi possa rendere più felice di quanto lo sono ora che me ne sono liberato." sbottò Drakov.
"Come preferite signore." disse inchinandosi. Non aveva ancora fatto due passi, che Drakov lo richiamò.
"Portami ancora dell'acqua, potrei averne bisogno."
Splank sorrise e obbedì: forse non era tutto finito.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           
  
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