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Autore: Angelic_Girl    28/05/2014    3 recensioni
E' da qualche anno, ormai, che Kurt si è trasferito a NewYork, con una nuova vita e nuovi sogni, alcuni dei quali mai si realizzeranno. Il suo cuore e i suoi occhi appartengono da allora ad un giovane sconosciuto, il suo dirimpettaio, che Kurt osserva suonare la chitarra e vivere la sua vita, appollaiato ora dopo ora, mese dopo mese alla finestra, come ipnotizzato da quel ragazzo che lo attira tanto.
Quanto vorrebbe parlagli, quanto vorrebbe accarezzare i suoi riccioli mori.
E' impossibile, si dice Kurt. Ma niente lo è quando c'è il vero amore.
Chissà che le sue fantasie non diventino realtà.
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Blaine fissò lo schermo del telefono, sentendo che qualcosa si era rotto, lì, dove c'era il suo cuore.

Forse era stesso il cuore ad essere andato in pezzi.

Non notò che le lacrime inondavano il suo viso finchè non caddero copiose sulla sua mano tremante, quella che manteneva il cellulare.

No, magari aveva letto male.

Magari "si, la amo" significava qualcos'altro, magari la paura che stava provando gli faceva leggere una cosa al posto di un'altra.

Gli occhi verdi di Blaine scorsero di nuovo il breve testo del messaggio, e il ragazzo sentì svanire tutta quell'insicurezza che aveva prima.

Se ora provava angoscia era perchè l'aveva capito, perchè aveva capito che Kurt gli aveva frantumato il cuore con quelle parole. Lo aveva fatto perchè Blaine lo amava con tutto se stesso.

-No...- sussurrò, avvertendo tanti brividi insopportabili scorrergli lungo la schiena -No no no no... Non può essere...- disse in un sussurro -Non puoi...farmi questo...-

Blaine non si rese conto di aver allentato la presa sul cellulare, che cadde sul pavimento con un tonfo, smontandosi e sparpagliandosi in vari pezzi nei paraggi.

Il moro però non battè ciglio.

Sentì il respiro aumentare di velocità, mentre faceva vagare lo sguardo intorno a sè, incredulo, affranto, completamente... distrutto.

Le sue gambe si mossero di scatto, avvicinandosi alla finestra che dava sulla stanza di Kurt, vuota, e Blaine si poggiò al vetro, stringendo dolorosamente i denti per non scoppiare in singhiozzi e sfiorando la superficie con le dita tremanti.

La sua mano scivolò lentamente verso il basso, chiudendosi in un pugno teso e forte, intanto il giovane cercava l'altro nella sua camera, sperando che si affacciasse sorridendo per prenderlo in giro ed urlargli che era stato uno scemo a credere a quello che non era altro che uno stupido scherzo.

Kurt... ti prego...

Dimmi che è tutta una burla, dimmi che non facevi sul serio...

Nella stanza di rimpetto comparve un ragazzo: Kurt passò di fronte ai vetri con un'espressione di rimorso dipinta sul viso e, forse per caso, alzò gli occhi.

Le sue palpebre si spalancarono quando notò Blaine in lacrime alla finestra, e le labbra si schiusero leggermente.

Il moro desiderò che la distanza che li separava scomparisse, volle con tutto se stesso poter abbracciarlo, poter toccarlo, senza soltanto immaginare di averlo vicino. Volle poter stringerlo a sè non per dirgli "ti voglio bene", ma "ti amo da morire".

-Kurt...- sussurrò ancora, sperando che il giovane cogliesse in quel movimento muto di labbra tutto il dolore che stava provando.

Ma lui lo fissò di nuovo solo per un secondo, per poi abbassare il viso e camminare via dalla sua vista. Si tenne una mano sul cuore, come a reggerlo, o a mantenerne insieme i pezzi.

Blaine scivolò lungo il vetro, accovacciandosi sul pavimento.

Non sapeva cos'era che lo terrorizzava di più.

Forse il fatto di aver appena scoperto di essere gay? Di essere sempre stato perdutamente innamorato del suo dirimpettaio? Di non essersene mai accorto?

O forse il fatto che Kurt amava una persona che non era lui...

Ma la cosa più strana era che lui già sapeva che all'altro piaceva Rachel.

Perchè si rendeva conto solo ora quanto faceva male esserne consapevole?

Magari perchè Kurt glielo aveva detto seccamente.

Ma non aveva senso...





 

Kurt lasciò che il suo peso gravasse completamente sui suoi gomiti, poggiati sul tavolo della cucina.

Aveva sbagliato.

Aveva sbagliato tanto.

Solo, non riusciva a capire perchè mai Blaine l'avesse presa talmente male.

Insomma, sembrava quasi che... Dannazione.

Forse la sua reazione era stata causata dal fatto in generale, non dalla sua risposta.

Oppure a Blaine piaceva Rachel..?

Ma quelle spiegazioni non portavano certo ad una reazione paragonabile a quella che stava avendo l'altro.

Perchè diavolo era così affranto? A Kurt faceva male vederlo in quello stato.

Il modo in cui aveva notato Blaine pronunciare il suo nome, da dietro i vetri... Quella vista era stata qualcosa d'insopportabile.

Quasi Kurt fosse stato l'unico a poterlo aiutare, a poter risolvere qualcosa di raccapricciante che gli era accaduto.

Di fronte ai suoi occhi azzurri continuava a balenare il viso di Blaine, arrossato, rigato dalle lacrime più tormentate che avesse mai visto.

Quelle labbra semiaperte che tremavano per sussurrare una misera parola, che imploravano aiuto, quell'intero volto che supplicava qualcosa che Kurt non capiva, che non poteva dargli.

Blaine, cosa vuoi da me?

Non guardarmi in quel modo, spiegami. Perchè stai così? Cosa diavolo ti ho fatto?

Cosa ti cambia se la amo o no?

Ma in fondo Kurt lo aveva fatto apposta a scrivergli di si. Sapeva che la sua risposta non gli sarebbe potuta interessare più di tanto, però... qualcosa gli aveva detto di provocarlo, di vedere la sua reazione.

E Kurt non avrebbe mai immaginato questa reazione.

Perchè...?

Era palese, il ragazzo aveva la risposta davanti agli occhi, ma non voleva vederla. Non ci riusciva.





 

-Kurt, ti vedo pensieroso-

Il biondo si morse un labbro, irrigidendosi improvvisamente. Non rispose, ma deglutì in silenzio, lasciando che il suo sguardo di ghiaccio trasparisse rimorso di proposito.

-Cos'è successo?- insistette Rachel tirandogli leggermente il braccio che aveva agganciato al suo.

-Blaine...- sussurrò lui fissando la strada dritto di fronte a lui -Non so cos'abbia-

-Non gli hai più parlato?-

Kurt sospirò pesantemente, guardando il cielo stavolta -Si... ho risposto ad una sua domanda. E da allora si comporta in un modo curioso-

-Che domanda?- Rachel cercò il suo sguardo sfuggente con un'espressione indagatrice.

-Mi ha... mi ha chiesto se ti amavo davvero-

La ragazza rimase in silenzio.

Allora aveva ragione...

Qualche secondo dopo lei sussurrò -E tu?-

-Io... ho r-risposto...-

Era stato un cretino.

-Ho detto di sì-

-Ed ora... Che significa che si comporta in modo curioso?-

Kurt esitò. Non voleva che Rachel ripetesse che Blaine era innamorato di lui. Non era vero e non voleva sentirlo ancora.

Aprì la bocca per dire qualche balla, ma dalle sue labbra non uscì che un rantolio, interrotto dall'improvvisa suoneria del cellulare dell'altra.

La giovane sfilò il telefono dalla tasca del cappottino e Kurt notò l'espressione dispiaciuta e triste che emerse sul suo viso nonappena i suoi occhi scivolarono sul testo che comparve sul display.

-Chi è?- chiese.

Lei voltò lo schermo verso l'altro, per permettergli di leggere.

"Rachel... sono Blaine. Ti prego, aiutami"

-Cosa gli hai fatto?- fece la ragazza, sconvolta.

-Che s...-

-Lo hai ucciso, Kurt. Lo hai ucciso dentro-

-Non ricominciare, per favore-

Rachel agitò il cellulare di fronte ai suoi occhi con la fronte aggrottata, come se quella fosse una prova evidente delle conseguenze delle sue azioni -Com'è il comportamento curioso? Spiega-

Il biondo vide riapparire in mente il viso di Blaine alla finestra, e qualcosa lo colpì al cuore come la lama di un coltello.

-Lui...- sussurrò Kurt -Lui si è affacciato... e stava piangendo. Era poggiato ai vetri, stringeva... stringeva i pugni... e mi chiamava-

E mentre pronunciava quelle parole si rese finalmente conto di come doveva star Blaine.

Lo aveva davvero ucciso. Gli aveva infilato nel petto quello stesso coltello che ora tormentava lui, solo che Kurt lo aveva spinto dentro, lo aveva ruotato, lo aveva estratto e affondato di nuovo nel suo cuore.

Era un mostro.

Non poteva neanche dire di non averlo fatto di proposito. Perchè in tal caso gli avrebbe confessato la verità.

Ma no, lui aveva dovuto mentirgli, continuare a portar avanti quella bugia solo per vedere se Blaine se la sarebbe presa almeno un po'.

Perchè Kurt si vendicava, perchè gli aveva calpestato troppe volte il cuore, ed ora toccava a lui.

Come aveva potuto?

-Tu non sai cos'hai fatto- disse Rachel.

Kurt sentì gli occhi pungergli terribilmente e guardò la ragazza mordendosi il labbro inferiore.





 

Rachel suonò il campanello della porta di casa di Blaine.

Aveva bisogno di parlare e lei era tutta orecchie, perciò si era offerta di passare a fargli visita e di ascoltare il cuore del ragazzo.

Attese, ascoltando il suono ritmato di alcuni passi, poi vide l'uscio spalancarsi lentamente e una testa riccioluta e scura farvi capolino da dietro.

Blaine aveva il volto arrossato e gli occhi gonfi, qualche lacrima scendeva indisturbata dagli occhi verdi, che parevano non curarsene.

-Cos'è successo?- fece lei accigliandosi e inclinando leggermente la testa. Accarezzò affettuosamente il braccio dell'altro, mentre entrava in casa.

-Grazie, Rachel- disse Blaine con la voce arrochita dal pianto. Senza rispondere alla domanda che gli era stata posta, fissò la ragazza.

-Vogliamo sederci?- propose Rachel. Si sentiva come lo psicologo della situazione, una volta da Kurt, una volta da Blaine... avrebbe dovuto iniziar a farsi pagare per le sue sedute.

Si avviò lungo un breve corridoio illuminato da faretti gialli, senza avere la minima idea di dove andare.

-Si- sussurrò il moro dopo qualche secondo, superando l'altra per farle strada.

L'accogliente salotto metteva a disposizione un divano sui quali i due si accomodarono. Blaine fissava il vuoto con gli occhi sbarrati.

Rachel si sentiva leggermente a disagio -Allora...- iniziò.

-Kurt- bisbigliò l'altro senza muovere lo sguardo -Lui ti ama- il suo tono pareva imbambolato, meccanico.

Un brivido corse dietro la schiena di Rachel, che cambiò posizione e si lisciò la gonna -Io... suppongo che tu abbia capito... quello che c'era da capire sul tuo conto, no?-

Il ragazzo annuì assente.

-Senti, Blaine. Kurt è molto turbato. E' nervoso, diffidente, non crede facilmente a quello che gli si dice, e tende ad ingrandire i suoi problemi-

-Me lo descrivi come un pazzo furioso- scherzò l'altro guardandola. Ma la sua voce continuava ad essere piatta, e le sue palpebre, quando sbatterono, lasciarono andare un'altra goccia.

-Quello che intendo... Devi capire che Kurt ha sofferto tanto. E sta soffrendo ancora- disse Rachel scegliendo le cose da dire con cura -Non prenderla male, Blaine, ma lui sta così per te-

-Che vuoi dire?-

-Tesoro, spiegami perchè sei tanto distrutto-

-Perchè lui ti ama- ripetè -Perchè... mi tratta male, dice che non devo accarezzarlo, non devo... volergli bene. E' per questo che mi ha cacciato via da casa sua, perciò non mi parla- emise un respiro tremolante, abbassando gli occhi ambrati -Io proprio non capisco. Mi crea così tanto dolore. Lo vedi come sto? Rachel, sentirsi rifiutato senza un motivo apparente dalla p-persona che...-

Il ragazzo fu interrotto da un singhiozzo che lo scosse e lo costrinse a deglutire.

Non continuò più la frase, limitandosi a guardare colei che aveva di fronte e sperando che avesse afferrato ciò che voleva dire.

-Vi state ammazzando a vicenda, in pratica. Lui fa questo per te e tu fai questo per lui-

-Aspetta, anche prima hai detto che Kurt lo fa per colpa mia. Che significa?-

-Ti ama- disse Rachel con un mezzo sorriso.

L'altro non colse il significato sentimentale della cosa, fermandosi a quello logico -Ma ha detto che...-

-Lo ha fatto apposta. Blaine, tu lo hai fatto soffrire. Stavi con C...Catherine, giusto? Insomma, gli hai spezzato il cuore non una volta, non due, con i tuoi discorsi e i tuoi sfoghi su di lei-

-Come faceva a sapere che provo qualcosa per lui? Voglio dire... come "lo ha fatto apposta"?-

-Ah, questo non lo so. Di sicuro non è a conoscenza dei tuoi sentimenti, forse voleva far qualcosa che... che magari in mente sua ti avrebbe ferito, ma intanto l'ha fatto realmente-

-E' tutto così confuso... E' stato crudele a farmi questo-

-Non ci ha pensato- sussurrò Rachel -Ehi- lo chiamò poi.

Blaine si voltò.

-Ma l'hai capito che ti ama?- domandò alzando leggermente il tono della voce, spaesata dal fatto che l'altro non avesse minimamente reagito a quella rivelazione.

Il moro tacque, fissandola ma senza vederla.

Lui mi ama...

No... No, aspetta... Sul serio?

Kurt... Kurt mi ama...

Rachel notò le labbra di Blaine socchiudersi e il suo petto alzarsi lentamente.

Poi la sua bocca si piegò in un sorriso incredulo e completamente assente -Stai scherzando, no?-

-Che senso avrebbe?- fece lei, felice per l'altro.

Blaine scoppiò in una risata euforica -Davvero?-

-Davvero- confermò la ragazza, vedendo amplificarsi il sorriso lumoniso sul volto del moro.




SALVE E YEEEEEEEEEEEE okay faccio anche qui gli auguri al nostro piccolo amore ciccioso che ieri ha compiuto 24 anni, sono così fiera di lui, w Chris <3
Ehmmmmm.... nulla, a voi la parola u.u XD

 

  
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