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Autore: summer_time    28/05/2014    3 recensioni
...- Satch cosa hai trovato? - chiese a gran voce il biondino - Nulla di buono! Vieni con la valigetta del pronto soccorso, c' è una ragazza mezza morta!! - rispose l' interpellato - Come sarebbe a dire una ragazza?! E poi non raccogliamo cadaveri che galleggiano su un tronco così perché non abbiamo nulla da fare! - ribatté scocciato Marco - Insomma vuoi venire ad aiutarmi si o no? E poi è viva! - rispose prontamente Satch...
Prima fiction che scrivo, spero vivamente vi piaccia! Bacio
Summer_time
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Marco, Nuovo personaggio, Satch
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 21

Ero riuscita a parlare, anche se per pochi minuti, con il tritone. Gli avevano iniettato molti sedativi ma era ancora lucido e sveglio anche se non parlava, si limitava a rispondere alle mie domande scuotendo la testa facendo sì o no. Ero riuscita a capire che Shirahoshi era stata rinchiusa in una camera blindata dalla morte di sua madre, la grande regina Otohime, e i suoi fratelli erano decisi a diventare dei grandi guerrieri. Stavo per domandare se Jimbe era tornato sull’isola quando le infermiere mi cacciarono dalla stanza, dovevano fare altri esami sul malcapitato e io ero d’intralcio. Vabbè pazienza, avrei trovato altro da fare.

Come andare a fare spese insieme a Satch e Izo. Dovevamo prendere solamente dei sughi e del pane moltiplicati per duecento, poi saremmo stati ospitati dal Re Nettuno, quindi sarebbero stati gli uomini-pesce a occuparsi del ristoro, il resto era tutto pronto nella dispensa. Riuscimmo, dopo circa tre ore, a completare la piccola (ma mica tanto!!) impresa mentre la bolla che ci doveva proteggere durante la discesa nel mare era stata costruita a tempo record; il tizio (che non ho idea di come si chiami) aveva lavorato dalla mattina presto fino a cinque minuti fa, insieme ai suoi allievi ed altri uomini, e ora si riposava sorseggiando una bibita sul molo.
- Sei mai andata sott’acqua Sarah-sama? –
- Uhm sì ma è stato molto tempo fa, anche se mi ricordo bene le meraviglie sotto il livello del mare. E non solo meraviglie ma anche pezzi di storia e pezzi del mio cuore -      
Rispondo in modo sognante a Jaws che mi guarda stranito. Ah lui non sa che la mia casa, quella dove sono cresciuta, è in fondo, proprio negli abissi, da un bel po'.

Sento un solletichio improvviso alle caviglie e noto con somma gioia che la bolla sta incominciando a gonfiarsi, salendo sempre più in alto fino a coprire l’intera nave. Ora mi sento come quelle barchette dentro la bottiglia di vetro che vedevo da bambina, una sensazione fighissima mi avvolge ma mi fa ricordare purtroppo la fragilità della suddetta bottiglia di vetro: se cade, si rompe in mille pezzi e paragonandola con la bolla, essa potrebbe scoppiare se colpita duramente! Accidenti, speriamo di non incontrare guai o altri vascelli.

Sento la nave muoversi e le grida festose della ciurma. Sono riusciti a convincere il tritone a uscire sul ponte, mi sembra che sia completamente guarito e in pieno delle sue forze fisiche e mentali. Mi ricorda tanto i fratelli di Shirahoshi. Wow sono così emozionata, non vedo l'ora di reincontrarla! Inoltre su questa nave sembra di essere in un ascensore, fantastico semplicemente fantastico! Mi avvicino alla balaustra e, seppure un po’ tentennante, tocco la bolla: il mio dito viene ricoperto da quella cosa fredda e viscida, sento perfino l’acqua marina scorrere sul mio polpastrello a una velocità incredibile. Noto che l’acqua si fa sempre più fredda e scura, mi ricorda tanto i miei incubi, ma non voglio pensare a quelli in questo momento: voglio godermi il panorama marino, come ho detto prima a Jaws, è da un sacco di tempo che non lo vedevo così da vicino.

Un branco di pesci giallognoli si avvicina al mio dito ma scappano subito poiché muovo la bolla. Vedo i coralli, giganteschi coralli multicolori sulle pareti rocciose. Piccole meduse semi trasparenti si muovono con grazia e leggerezza mentre una murena viola nuota da una sporgenza di roccia all’altra. La temperatura scende ma non me ne curo, sono troppo impegnata a contemplare le bellezze del posto. Uno squalo gigantesco passa a pochi metri sopra l’intera nave e scompare in lontananza. Brr che paura. Le alghe si muovono ritmicamente seguendo le correnti marine mentre noto una famigliola di cavallucci marini nuotare vicino a queste.

La temperatura si abbassa ancora di più. Un brivido mi percorre la schiena e non so dire se è per il freddo o per un brutto presentimento. E meno di dieci minuti dopo, do ragione al mio istinto di preservazione: un branco di squali, simili a quello che avevo visto, incomincia a giocare con la nave come se fosse una pallina da ping-pong, sbattendoci da una parte all’altra, a destra a sinistra. Tento di tenermi alla ringhiera di legno per non cadere ma la nave si rigira all’ingiù e mi ritrovo aggrappata alla balaustra mentre le gambe a penzoloni hanno trapassato la bolla e sono lambite dall’acqua salata, anzi sono proprio nell’acqua del mare. Provo a tirarmi su, voglio tornare all'asciutto, ma la pressione me lo impedisce. Tento di alzarmi attivando il mio potere al minimo ma me ne pento subito dopo: la luce emanata dalle mie linee attira una delle bocche degli squali! Mi affretto a parare il colpo e a cacciare il branco in modo sbrigativo, riuscendoci per fortuna, disattivando subito dopo il mio potere. Riesco a risalire di qualche centimetro, la bolla ora mi separa i polpacci dalle caviglie, mentre vedo che Jaws che con calma sta avanzando per venire ad aiutarmi. Gli sorrido, lo vedo avvicinarsi ancora. La fortuna però non vuole più sorridermi.

Lo spostamento d’acqua causato dal branco di squali fa capovolgere la nave. Sento il mare che mi trascina verso il fondo, una morsa che mi stringe le caviglie e non mi vuole mollare aumentata anche da una corrente marina improvvisa. Non ce la faccio, mi dispiace. Sento le mie dita pian piano scivolare e staccarsi dalla balaustra di legno. Rimango solo con i polpastrelli. Non riesco neanche a tirarmi su di un millimetro. Perdo la presa, tento di riprenderla ma niente, la bolla intanto non frena la mia caduta, mi lascia passare verso l’esterno, mi lascia al mare.

Sono riuscita a prendere un piccolo respiro. Ma l’aria sta già finendo, i miei polmoni bruciano. Non posso respirare. La gola mi fa male, vorrei respirare, vorrei prendere aria. i miei capelli volteggiano nell'acqua. Otohime aveva detto che assomigliavo a una sirena così e io le avevo sorriso. Sento i miei occhi pesanti. Non posso morire, non ora, non adesso. Poi c’è solo il buio. Il buio soffocante che mi toglie il respiro. L’acqua mi entra nella gola, invade i polmoni. Le forze mi abbandonano. Ero sola, dovevo sbrigarmela da sola. Come agli inizi, come sempre. 
 

ANGOLO AUTRICE

Buon giro d'Italia ragazzi! Sono appena tornata da Vittorio e vi ho postato questo capitolo, anche perchè questo fine settimana non so se ne pubblicherò altri... comunque! Un grazie immenso a chi continua a recensire e ai lettori silenziosi, un bacione a tutti quanti
 

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