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Autore: Ace of Spades    28/05/2014    7 recensioni
Crocodile scoprirà a sue spese quanto possa essere dannoso fare scommesse con Mihawk e quanto il colore rosa, nonostante sia per lui così maledettamente fastidioso, sia peró necessario nella sua vita.
"Sai come si dice Croco-chan, 'un affare in cui si guadagna solo del denaro non è un affare.' " disse appoggiando la propria mano su quella dell'altro.
"Doflamingo, allora saprai anche che quando due uomini in affari sono d'accordo, uno dei due è superfluo." rispose togliendo la mano con uno scatto. "E non chiamarmi Croco-chan!"
Genere: Comico, Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Crocodile, Donquijote, Doflamingo, Drakul, Mihawk | Coppie: Shichibukai/Flotta dei 7
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cap25. I sogni della nostra esistenza presente sono l'ambiente in cui elaboriamo le impressioni, i pensieri, i sentimenti di una vita precedente.














Doflamingo si sveglió e guardó istintivamente verso il muro per guardare l'ora, ma, non trovando il suo orologio a forma di fenicottero, si ricordó di non essere nel suo letto. Dopo qualche minuto si stiracchió e si mise a sedere sul futon per poi girarsi verso gli altri due in cui si trovavano Crocodile e Mihawk, ma li trovó vuoti.
Guardó la porta aperta della camera e vide una scena alquanto strana: Occhi di Falco con indosso il pigiama imbarazzante con i falchetti che passava recitando una sorta di litania, subito seguito da Crocodile che teneva in mano la croce d'oro che solitamente portava al collo il falchetto.
"Certo che ne faccio di sogni strani" pensó sdraiandosi nuovamente e tornando a dormire.

Doflamingo riaprì gli occhi sentendo un caldo terrificante nonostante dormisse solo con i pantaloni.
Si guardó attorno trovando alla sua sinistra Mihawk rannicchiato che dormiva, e alla sua destra Crocodile coperto dal lenzuolo fin sopra la testa.
"Ok questo è strano" sussurró sorridendo mentre il coccodrillo si appallottolava più su se stesso.
"Allora sei sveglio" disse sollevando il lenzuolo.
Il moro gli rispose con uno strano verso aavicinandosi a lui.
'Forse sto ancora sognando' pensó il fenicottero guardando l'altro che gli si appiccicava contro mugugnando qualcosa di incomprensibile.
Mihawk intanto aveva aperto gli occhi di scatto per poi sbadigliare e mettersi disteso sul futon.
"È presto, torno a dormire" disse soltanto girandosi e riaddormentandosi quasi subito.
Udite quelle parole, Crocodile si mise a sedere, prese il cuscino e lo tiró in testa a Occhi di Falco, che si sveglió di nuovo.
"Torni a dormire? Razza di sonnambulo la prossima volta ti lascio in balia di te stesso!" sbottó il coccodrillo.
"Sonnambulo? Non ricordo" 
Doflamingo si fece immediatamente più attento; Crocodile non avrebbe mai lanciato qualcosa addosso all'altro senza una buona ragione.
"Non ricordi? Adesso ti schiarisco io le idee" sibiló il coccodrillo.


*Un'ora e mezza prima*
Crocodile si sveglió sentendo il rumore della porta che si apriva, così alzó lo sguardo e vide Mihawk che usciva dalla stanza.
'Starà andando in bagno' pensó, ma guardando il modo di camminare ondeggiante e la testa bassa, capì.
"Non dirmi che è sonnambulo.." sussurró alzandosi e seguendo l'altro uomo che si stava percorrendo il corridoio.
"Dolci, ho fame" disse ad un certo punto Mihawk continuando a camminare ed arrivando davanti alla porta d'ingresso.
"E adesso cosa vuole fare?" sussurró Crocodile passandosi una mano tra i capelli.
"Stupido frigorifero" disse Occhi di Falco prendendo la croce che portava al collo ed estraendo il pugnale. 
"O cazzo" commentó avvicinandosi con cautela all'altro e toccandogli una spalla per chiamarlo, ma Mihawk si giró di scatto e cercó di colpirlo con la lama.
Crocodile paró il colpo con l'uncino, deviandolo e riuscendo a disarmare l'altro; normalmente non ci sarebbe riuscito così facilmente, ma dato lo stato di sonnambulismo si trovava in vantaggio.
"Brutto idiota! Questa è meglio se la tengo io" disse staccando la croce dal collo di Occhi di Falco e rimettendoci dentro la lama.
Mihawk, come se nulla fosse successo, riprese a camminare avanti ed indietro, continuando a pronunciare la parola 'dolci' come se stesse pregando.
Crocodile non potè fare altro che seguirlo a qualche passo di distanza insultando l'altro e la sua solita sfortuna.
Lo sanno tutti che non bisogna svegliare i sonnambuli, ma bisogna tranquillizzarli e dargli quello che chiedono, ma lui faceva schifo a consolare la gente e non sapeva minimamente dove si trovassero i dolci. Piuttosto che rivelargli un'informazione così importante, Mihawk avrebbe tagliato il suo palazzo a metà, così si limitó a seguirlo.


"Allora non stavo sognando quando vi ho visto passare in corridoio!" esclamó Doflamingo interrompendo il racconto del coccodrillo.
"Ma dai, ho cercato di ucciderti di nuovo" commentó tranquillamente Mihawk rilanciando il cuscino a Crocodile che lo prese al volo.
"Merda quanto vi odio.. Uno diventa sonnambulo e cerca di pugnalarmi, l'altro nel sonno infila le mani sotto la mia maglietta cercando di spogliarmi." sibiló il coccodrillo sdraiandosi e ricominciando a borbottare qualcosa di incomprensibile, per poi coprirsi di nuovo con il lenzuolo, scomparendo sotto di esso.
"È sempre così quando si sveglia?" domandó Mihawk a Doflamingo che stava ridendo senza controllo.
"Fufufufu~ sì, se non beve una tazza di caffè è completamente k.o.! Comunque falchetto sei stato un po' cattivo!"
"Umf, io non mi ricordo niente" disse Occhi di Falco sdraiandosi e riaddormentandosi.
"Voi due siete impossibili la mattina" commentó il fenicottero guardandoli per poi decidere di tornare a dormire seguendo il loro esempio.

                        •••

Si trovava immerso in uno spazio vuoto, era come se fosse sospeso in aria. Qualcuno lo stava chiamando, ma non voleva dargli ascolto, sapeva che il proprietario di quella voce voleva solo disturbare il suo sonnellino.
Malgrado tutto aprì gli occhi trovandosi davanti un uomo con una lunga barba nera raccolta in una treccia e vestito con un uniforme bianca su cui si trovava la scritta 'Marine'.
"Occhi di Falco, se vuoi degnarci della tua attenzione" disse l'uomo con un tono autoritario.
"Fufufu~ Sengoku, lascialo dormire, almeno lui fa qualcosa di interessante" commentó una voce a lui nota.
Guardó alla sua sinistra e vide Doflamingo, vestito con il solito cappotto di piume rosa, ma con un ghigno più inquietante.
"Queste riunioni sono uno spreco di tempo."
Si giró a destra e vide Crocodile con un foulard blu al collo e un cappotto nero che fumava un sigaro.
Diede un'occhiata a tutte le altre persone sedute al tavolo: oltre a Crocodile e Doflamingo, di fianco a lui c'era un essere blu che sembrava un pesce, poi una donna dai lunghi capelli neri, gli occhi azzurri e il comportamento altezzoso, un gigante con un'espressione immutabile e un uomo altissimo che sembrava una pera e che gli ricordava un suo compagno del liceo.
"Sono qui solo perchè devo, non ci tengo a passare il pomeriggio con degli esseri inferiori quali sono gli uomini" commentó acida la donna accavallando le gambe.
"Kishishishi, io ho delle faccende da sbrigare a Thriller Bark"
"Fufufu~ queste riunioni sono davvero noiose, non è vero Croco-chan?"
"Doflamingo, non rivolgermi la parola"
"È possibile che tutte le volte vada a finire così?" domandó scuotendo la testa l'uomo blu.
"Così come?" si decise a chiedere.
"Hancock che si lamenta, Moria che cerca di rubare l'ombra a qualcuno, Doflamingo e Crocodile che si punzecchiano e Kuma che non dice una parola!"
Sperava di capirci qualcosa, ma ovviamente si sbagliava. Quella pera gigante sapeva rubare le ombre? Che potere stupido.
Mentre stava riflettendo sul da farsi, Doflamingo mosse le mani ed un uomo in divisa cominció a muoversi contro la sua volontà per poi prendere la sua arma e sparare in testa a Crocodile, il quale non cercó neanche di schivare il colpo, ma si trasformó in sabbia e si ricompose alle spalle del fenicottero.

'Aspetta. Ha un corpo di sabbia?'

Doflamingo prese un bicchiere pieno d'acqua che si trovava davanti a lui e lo rovesció sulla testa del coccodrillo prima che potesse colpirlo.
"Maledetto bastardo" sibiló Crocodile facendo un passo indietro mentre Doflamingo rideva ed insinuava di conoscerlo fin troppo bene perchè potesse prenderlo di sorpresa.
Nel frattempo la donna che rispondeva al nome di Hancock si era alzata ed era uscita dalla stanza dicendo di non avere altro tempo da sprecare, il colosso con un cappello strano si era messo a leggere la Bibbia e la pera gigante era riuscita ad agguantare un marine e stava armeggiando con delle enormi forbici per staccargli l'ombra.
'Dove diavolo mi trovo?' pensó sedendosi più comodamente sulla sedia e notando solo in quel momento com'era vestito.
Portava in testa un cappello nero con una piuma bianca, un cappotto nero dall'interno rosso, dei pantaloni grigi e degli stivali neri; al fianco della sedia si trovava la sua spada Kokutō Yoru.
Non capendo dove si trovava e chi fossero quelle persone, decise di riaddormentarsi nonostante quell'uomo con un gabbiano sul cappello continuasse a sbraitare.



Mihawk aprì gli occhi e fissó il soffitto bianco della sua camera. Lui di solito non faceva sogni e se ne faceva non se li ricordava, ma quello era davvero strano.
Si mise a sedere sul futon guardandosi attorno e, non trovando nessuno, si decise ad alzarsi e a cambiarsi, poi uscì dalla stanza.
Passando davanti al salotto vide una scena che gli fece credere di essere ancora nel mondo dei sogni.
Doflamingo era seduto sul divano con la testa di Crocodile sulla sua spalla. 
"Sta male?" chiese entrando in salotto e guardando i due.
"Oh no, come ti ho detto prima, è molto docile se non beve del caffè. Non è adorabile? Fufu~" gli rispose Doflamingo accarezzando con una mano la guancia di Crocodile che mugugnó qualcosa ma continuó a tenere gli occhi chiusi e a non muoversi. 
"Vado a fare del caffè" disse uscendo diretto in cucina; non poteva vedere il coccodrillo in quello stato, pensava avrebbe azzannato la mano del biondo ed invece non aveva fatto niente. 
Essere dipendenti dalla caffeina è terrificante, fortuna che a lui non piaceva il caffè, era troppo amaro, ma ne aveva un po' per quando Crocodile veniva a trovarlo.
Dopo averlo preparato, portó in salotto delle confezioni di biscotti, ciambella e pane e nutella, poi tornó in cucina e riempì una tazza della bevanda scura e ritornó nell'altra stanza.
"Tieni" disse porgendo a Crocodile la tazza.
"Uff potevi lasciarmi divertire ancora un po', sei cattivo~" commentó Doflamingo staccandosi dall'altro.
"Non te ne approfittare troppo" disse sedendosi davanti al tavolo e aprendo il barattolo di Nutella.
Crocodile nel frattempo aveva bevuto tutto il contenuto della tazza per poi alzarsi e sedersi di fronte a Mihawk.
"Dovresti seriamente trovare una soluzione al sonnambulismo, hai scambiato la porta d'ingresso per il frigorifero e stavi per farla a pezzi" disse massaggiandosi le tempie cominciando a sentire l'effetto della caffeina.
Doflamingo si era seduto nella sedia libera e aveva cominciato a mangiare i biscotti a macchie seguendo la conversazione degli altri due uomini.
"Non capisco, di solito non faccio cose del genere" commentó Mihawk finendo di spalmare la Nutella su una fetta di pane.
"È la seconda volta che cerchi di uccidermi nel sonno" sibiló Crocodile prendendo un pezzo di ciambella.
"Non penso possa farci qualcosa" aggiunse Doflamingo per poi ingoiare un altro biscotto.
Il coccodrillo sospiró passandosi la mano tra i capelli; questo voleva dire che la prossima volta doveva dormire con un occhio aperto e uno chiuso.
"Almeno dimmi dove tieni i dolci così so cosa fare"
"Sì, e poi quando non sei in casa veniamo e te li mangiamo tutti, fufufu~" commentó divertito il fenicottero.
"Se lo facessimo ci ucciderebbe e scioglierebbe i nostri corpi nell'acido per eliminare le prove" disse Crocodile, sapendo che il padrone di casa lo avrebbe fatto sicuramente.
"La cosa di cui dovresti avere paura non è quello che farò col tuo cadavere, ma col tuo corpo agonizzante ancora in vita." sussurró Occhi di Falco con un tono agghiacciante che fece sorridere gli altri due uomini. L'uomo dagli occhi dorati poteva essere davvero spaventoso quando voleva.
"E poi non accetto critiche da qualcuno che è dipendente dalla caffeina" aggiunse Mihawk prima di finire con un morso la fetta di pane.
"Non dire stronzate, essere sonnambuli è molto più grave"
"Non quando da coccodrillo ti trasformi in gattino"
"Cosa?" chiese Crocodile guardando l'altro.
Doflamingo di fianco a lui inizió a sbracciarsi per poi mettersi l'indice sulla bocca, chiedendogli a gesti di non dire niente.
Occhi di Falco sbuffó distogliendo lo sguardo. "Nulla, scherzavo" rispose, mentre Crocodile gli dedicava uno sguardo interrogativo e Doflamingo sollevava il pollice in segno di ringraziamento.
'Incredibile, davvero non si è mai reso conto che è un'altra persona prima di bere del caffè?' pensó il padrone di casa guardando Crocodile che mangiava tranquillamente. 'La caffeina ha decisamente un potere sorprendente'
I tre finirono di fare colazione, poi, dopo aver sparecchiato, si sistemarono uno sul divano, e due a sedere davanti al tavolo.
"Ho sognato di essere in un mondo assurdo" cominció Mihawk sdraiandosi sul divano. 
"Pensavo avessi il sonno troppo pesante per sognare" disse Crocodile accendendosi un sigaro.
"E cosa succedeva?" chiese Doflamingo ghignando e appoggiando il mento sul palmo della mano.
"Ero ad una specie di riunione, seduto ad un tavolo con altre 6 persone tra cui voi due. Anche nel mio sogno andavate d'accordo come sempre"
"Fufufu~ immagino"
"E chi erano le altre 4?" chiese il coccodrillo espirando una boccata di fumo.
"Uno era Moria, ma aveva la forma di una pera gigante, gli altri non li conoscevo. C'erano anche dei Marines in divisa. Uno di loro aveva un gabbiano sul cappello"
"Fufufufu~ tu mangi troppi dolci la sera!"
"E cosa facevamo?"
"Sembrava che a nessuno importasse della riunione, ma la cosa più strana era che avevate dei poteri"
"Ooh questo è interessante~ poteri magici alla Harry Potter o poteri acquisiti tipo Power Rangers?" chiese curioso Doflamingo.
"Crocodile aveva un corpo fatto di sabbia e tu" disse guardando il fenicottero "sembrava potessi manovrare le persone muovendo le dita."
"Un corpo di sabbia? Interessante"
"Fufu~ manovrare le persone, eh? Decisamente da me"
"Era solo uno stupido sogno" affermó Occhi di Falco chiudendo gli occhi.
Crocodile finì di fumare mentre Doflamingo cercava di convincere Mihawk a raccontargli di nuovo quel sogno che per il primo era interessante, ma per il secondo era solo una cavolata che non meritava la sua attenzione.
Dopo un'ora, il coccodrillo e il fenicottero salutarono Mihawk.
"Falchetto, è stato un piacere~"
"Ci vediamo Doflamingo"
"Mihawk, vedi di non tagliare la porta"
"Certo"
"La prossima volta venite a casa mia, fufufu~"
"Ecco lì puoi tagliare tutto quello che vedi"
"Crocodile, immaginavo lo avresti detto"
"Ehi! Casa mia non si taglia!"
"Se non lo taglia lui quell'orribile orologio a forma di fenicottero, lo faccio io"
"Ma se è bellissimo!"
Occhi di Falco guardó i due uomini uscire dal palazzo, poi chiuse la porta di casa sua passandosi una mano tra i capelli.
Forse aveva ragione Doflamingo, mangiare così tanti dolci la sera non conciliava il sonno e favoriva il suo sonnambulismo; magari avrebbe dovuto mangiarne meno.
...
Ma molto probabilmente si sbagliava.














Buonasera a tutti! Con questo capitolo si conclude la riunione dei nostri tre protagonisti. L'idea di un Mihawk sonnambulo mi piaceva, e anche l'idea di un Crocodile che cerca di fare qualcosa (inutilmente)-
Parliamo del sogno avuto dal falchetto: ho voluto inserire una riunione degli Shichibukai quando ancora Crocodile ne faceva parte, ma non sapendo come si svolgono (dato che Oda non le ha disegnate) me la sono inventata basandomi sul carattere dei personaggi, quindi perdonate se fa schifo xD
Passiamo a Crocodile. Non so voi, ma anche io senza un caffè o anche due la mattina proprio non mi sveglio e sembro uno zombie in stile Thriller Bark... Figuriamoci se Doflamingo non ne approfitta...
Grazie per aver letto anche il mio commento, se volete lasciarmi una vostra opinione mi farebbe piacere! Anche voi fate sogni strani oppure non sognate mai?

PS. La citazione del titolo è di  Lev Tolsoj **
  
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