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Autore: coldcoffee    29/05/2014    8 recensioni
Da dove inizio? È difficile decidere, ma credo che sia meglio se parto da quando sono iniziate le cose strane, il che è parecchio tempo fa, quando ancora mi consideravo un comune mortale con difficoltà sociali (Sì, ho detto “mortale”, buffo, no? Io non lo sono).
Comunque, me ne stavo tranquillo nell’ultimo banco della fila alla porta dell’aula di Scienze, sforzandomi di leggere la lavagna, cosa non facile data la mia dislessia. Nel frattempo giocherellavo con qualsiasi cosa mi ritrovassi tra le mani, non riuscivo mai a stare fermo e staccare la spina, a causa della mia iperattività. I miei voti erano pessimi, me la cavavo solo col Greco Antico, inspiegabilmente. Nessuno capiva perché, visto che ero il primo della classe lì e l’ultimo in tutte le altre materie, solo mia mamma sembrava sapere da dove provenisse quell’inclinazione, ma a me aveva detto solamente che avevo preso da mio padre. Già, quell’idiota. Ero certo che fosse un coglione, perché ci aveva abbandonati appena ero nato e non si era fatto più vivo. Che razza di uomo è uno che fa così? Ben presto avrei capito che non era un uomo. Ma ci arriveremo più tardi.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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                          {V}                           

Ci picchiamo per un pezzo di stoffa
 

Mi affrettai a raggiungere Niall, che era intento a mangiare qualcosa, forse un cracker al formaggio. Quel ragazzo non aveva davvero fondo.
Ogni giorno mi aspettavo che esplodesse per un overdose di cibo.
In effetti, dove andava a pescare tutta quella roba da mangiare? Mah.
I miei strani pensieri vennero interrotti da Chirone che, in tutta la sua magnifica forma equina, era posizionato al centro dell'arena.

– Eroi! Come sapete tra poco inizierà la Caccia alla bandiera, mi resta solo da dichiarare come sarete divisi.
Allora, nella squadra rossa ci saranno i figli di Atena, Apollo, Efesto, Ecate, Iride ed Eolo.
Della squadra blu, invece, faranno parte le case di Afrodite, Ares, Demetra, Ipno, Poseidone ed Ermes.
Dunque, avrete circa dieci minuti per nascondere il vostro stendardo e decidere come organizzarvi. Chiunque esageri con la violenza – continuò il centauro guardando i figli del dio della guerra – verrà obbligato a pulire le stalle dei pegasi ed i bagni per un mese, intesi? Buona fortuna. Che il gioco abbia inizio!

Deglutii a fatica. Ero un tantino restio all'idea di ammazzarci di botte per un cavolo di pezzo di stoffa… insomma, era da idioti.
Quantomeno ero sollevato di essere insieme ai figli di Ares, perché così (forse) non mi avrebbero picchiato a sangue. E poi c'era Daphne.
Zayn mi diede una pacca sulla spalla, come a dire “Ehi amico, siamo nella stessa squadra, non fai i salti di gioia?”, ma io non gli diedi molta soddisfazione.
Siccome non stavo prestando attenzione alla strategia di “guerra”, appresi il piano a grandi linee. Infatti capii che io me ne sarei rimasto a difendere la bandiera insieme ai fratelli di Zayn, di Niall e alla casa di Ipno.
Dunque quelli di Ares (un simpatico gruppo di bulli super-mega-arci felici di spaccare la testa a qualunque essere vivente) e di Ermes (che erano pur sempre la progenie del dio dei ladri, non scordiamocelo) sarebbero andati in avanscoperta.
Noi posizionammo la nostra bandiera nei pressi del laghetto del canottaggio, dietro ad una roccia che ci permetteva un riparo sufficiente.
Dal canto mio, ero parecchio preoccupato.
Insomma, non era una grande idea lasciarmi da solo insieme ad un branco di ragazze che avevano solo paura di rovinarsi il trucco correndo.
Poi c'erano quegl'altri che rovistavano il terreno in cerca di semi commestibili (ma dico, che cos'avevano nel cervello?) e, infine, i figli di Ipno, che si stavano addormentando tutti.
Okay, va bene che loro padre era il dio del sonno, però…

– Ehm, Zayn? Ti prego, dimmi che è tutto uno scherzo. Questi qua dovrebbero essere quelli che difendono la bandiera? Menomale che era una cosa seria... – Chiese Niall, dando voce ai miei pensieri.

– Mmh, temo di sì. Abbiamo perso le ultime... 150 Cacce alla bandiera, o giù di lì.
C'è un motivo se non vinciamo mai. E il fatto che le mie sorelle si stiano limando le unghie, beh, non aiuta. – Rispose il moro, passandosi una mano tra i capelli.

– Cosa?! Centocinquanta? Oh, cazzo. – Commentai, affranto.

– Harry, mi spiace. Siamo noi tre contro la casa di Atena e Apollo. Credimi, non sarà divertente. L'ultima volta uno della casa VII ha appeso metà della squadra a testa in giù sugli alberi. Così, per divertimento. Beh, almeno passiamo il tempo.

Mi lasciai cadere sull'erba, che era ancora un po' umida dalla nottata precedente.
Chiusi gli occhi e pensai che, se mi ci fossi messo d'impegno, avrei potuto davvero essere fondamentale per quel gioco. Tutti erano certi che avremmo perso, ma, beh, non avevano mai avuto un figlio di Poseidone nel loro team. E avevo pure il lago dietro.
Sorrisi, deciso a cambiare le sorti di quella battaglia.

– No, Zayn. Possiamo farcela. Allora... se tipo scavassimo delle specie di buche? Poi le ricopriamo con le foglie e qualcuno ci cadrà dentro.
Infine cercherò di inzuppare il terreno per renderlo scivoloso e continueranno a cadere.
Che ne dite? È sempre meglio di niente.

– Sembra un'idea sensata. Abbiamo pure le pale per scavare. – Aggiunse Niall, indicando quegli oggetti – E poi non mi va di farmi prendere per il culo da Louis e Liam.

– Già. Casa X? XV? IV? Ragazzi? Su, piantatela di farvi le trecce e scavate! Alla svelta!

Incredibilmente si mossero tutti insieme e iniziarono a fare ciò che aveva chiesto Zayn.
Non credevo ai miei occhi: in pochi minuti tutto era pronto.
Feci la mia parte del piano, sudando parecchio e dopo alcuni tentativi dove ero riuscito solo a spruzzare negli occhi Clovis, il leader della casa di Ipno, che si stava riappisolando.
Non era poi così male, in fondo.
Restava ancora da capire perché tutti avessero eseguito gli ordini del moro così, senza nessuna replica o lamento.

– Scusami, ma perché hanno fatto tutto senza esitazione? – Gli domandai, curioso.

– Eh, infatti! Cioè... è strano. – Disse il biondino.

– Beh, vedete, è un po' strano. Stavo usando la lingua ammaliatrice. È un dono che pochi dei figli di Afrodite possiedono.
In pratica, se la uso con convinzione, gli altri non possono fare a meno di essere d'accordo con me, è praticamente impossibile contraddirmi.

– Che figata assurda! E quando pensavi di dircelo? – Incalzò il figlio di Demetra.

– Non credevo che fosse così importante. Beh, ne parleremo dopo. Abbiamo visite!
Eroi, pronti a combattere per... ehm, la bandiera! – Aggiunse Zayn.

Ci preparammo tutti a combattere. Estrassi Fobia e mi sentii l'adrenalina scorrere nelle vene. Non vedevo l'ora di iniziare. “Che si facciano pure avanti, io ci sono”, pensai, con un sorriso di sfida sulle labbra e i muscoli tesi.
Ci mettemmo in fila, formando un semicerchio, mentre un sacco di semidei si riversavano come uno sciame d'api impazzite verso di noi.
Parecchi, con mia personale soddisfazione, scivolarono sul fango e altrettanti rimasero incastrati nelle buche. Ma erano un sacco.
Iniziai a menare fendenti a destra e a sinistra, impedendo loro di avanzare.

Con la coda dell'occhio vidi Niall che tirava frecce ovunque, colpendo la maggior parte degli avversari in faccia. Per l'occasione usava delle frecce speciali spara-vernice, così da non fare nessun vero danno.

 

– Haz! Cazzo, è meglio di una partita alla Play! – Mi urlò quest'ultimo.


Ripresi a darci dentro con la spada, però, ad una parte del mio cervello sembrò di udire una voce maschile dire “Vai, continua così, figliolo, si vede che sei sangue del mio sangue”.
Forse mi ero rincretinito davvero, come sosteneva il biondo, oppure era Poseidone.
Dato che c'era quella possibilità capii che non potevo e non volevo deludere mio padre.
Feci davvero del mio meglio.

 

DAPHNE.


Mi ero ripresa in maniera splendida dall'attacco dell'arpia, in pochissimo tempo.
Eh, il cibo degli dei faceva miracoli (da notare il gioco di parole), pensai, mentre mi avvicinavo con passo furtivo alla bandiera rossa.
Odiavo con tutta me stessa essere nella squadra degli smidollati.
Quelle sciocche ragazzine petulanti figlie di Afrodite non le sopportavo proprio, le avrei infilzate volentieri, in certe occasioni.
La sfortuna voleva che mio padre avesse una storia proprio con lei, bleah.
Davvero troppo, troppo, troppo scontato. Comunque... non vincevamo mai per colpa loro.
E, l'ammetto, anche perché noi eravamo (forse e solo forse, però) un po' troppo impulsivi.
Ma insomma, non era mica colpa nostra, in fondo! Gli altri avevano i figli della dea della strategia militare, era più che ovvio che non avessimo speranze.
Però erano pur sempre centocinquanta Cacce alla Bandiera che perdevamo miseramente.
Uno dei miei fratelli mi riscosse dai quei pensieri scrollandomi per le spalle.

– Ehi, Dap, mi sa che ci hanno giocato un brutto tiro. Di nuovo. – Aggiunse poi.

– Che? Oh, dei. Quindi dove dovrebbe essere quella cavolo di bandiera? Abbiamo perlustrato mezzo bosco! Torniamo indietro subito, almeno diamo una mano a quella sottospecie di semidei. Ragazzi?! RITIRATA! – Conclusi io.

Aumentammo il passo in direzione del laghetto e in pochissimo tempo ci ritrovammo a correre. Mi graffiai entrambi le braccia con i rami e quasi mi storsi una caviglia, ma nulla avrebbe potuto eguagliare lo stupore che ebbi quando arrivammo dove avevamo lasciato lo stendardo e vidi quello che stava accadendo.
Non solo non avevano bisogno di rinforzi, ma stavano sbaragliando gli arcieri di Apollo, che continuavano a scivolare a terra e ad essere disarmati.

Ma la cosa più irritante di tutte? Quel ragazzo, Harry, stava combattendo con la forza di 10 semidei insieme. Era stracarico di adrenalina e continuava a infilzare a destra e ad innaffiare a sinistra, come una macchina da guerra.
I miei fratellastri non attesero oltre: si lanciarono nella mischia, senza attendere ordini dal nostro capo-casa, a proposito, dove si era cacciata Kyla?

Lei era una vera ragazzaccia, in effetti. Sui 17 anni, troppo alta e robusta, per niente femminile, con i capelli biondi corti rasati su un lato e una cicatrice sulla fronte.
La chiamavamo tutti “Kyl” e a lei piaceva, le ricordava il verbo “kill”, “uccidere”. Era tutto ciò che mio padre si aspettava che fosse, ecco perché era molto temuta e rispettata.
Io ero il suo braccio sinistro, si può dire, perché il braccio destro si chiamava Paul ed era un ragazzo così enorme (non esagero, credetemi) da sembrare un armadio, con i capelli neri come la pece e i bicipiti fin troppo gonfi. Non era molto sveglio, però quando c'era da menare, beh, vinceva sempre.
Io ero più la “mente” del gruppo, dato che non avevo un'indole troppo... violenta, ecco.
Finché non mi facevano arrabbiare. In quel caso si ritrovavano il letto pieno di tarantole, i vestiti immersi nella cacca di pegaso (che puzza terribilmente) e un osso rotto, come minimo. Io sono gentilissima per gli standard della nostra casa.

“Ma adesso non importa, torniamo a noi”, mi dissi. Dato che tutti non esitarono a prendere parte allo scontro, senza pensare minimamente che facevano parte del reparto “offensivo” della nostra squadra, ebbi un'idea un po' stupida.

Sarei andata a cercare la bandiera da sola… e poi quasi tutti gli avversari erano lì.
In pochi stavano ancora a difesa dello stendardo.
Mi avviai furtivamente nel bosco, ma non feci in tempo a girarmi che mi ritrovai a faccia a faccia con Harry e un tipo biondo, che stava cercando di estrarre una freccia dal tronco di un pino.

– Daphne, vai da qualche parte? – Mi domandò il riccio con un tono sfacciato, facendomi arrabbiare da morire.

– Non credo che siano affari tuoi, Riccio Di Mare. – Replicai a tono, soddisfatta del nuovo soprannome ridicolo che gli avevo dato.

Sentii il biondo ridere talmente forte e convinto che per poco non iniziai sghignazzare pure io. Aveva una risata contagiosa.

– “Riccio Di Mare”, oh, andiamo, non posso crederci, sto soffocando! – Continuò quest'ultimo senza riprendere fiato.

– Già, davvero molto, molto, molto divertente. Ti ringrazio per questo nomignolo adorabile. Comunque questo tizio che sta per sputare un polmone si chiama Niall – precisò Harry indicandomi il suo amico – È figlio di Demetra – Concluse, infine.

– Piacere di conoscerti, Daphne! – Esordì Niall e io fui felice di contraccambiare la presentazione.

 

Lo osservai meglio: aveva degli occhi azzurri come il cielo d'estate. Davvero belli. Però, anche conoscendo solo quel poco che sapevo, vidi che i capelli non li aveva così al naturale, ma erano tinti. Mentre quelli di Harry erano terribilmente disordinati e aggrovigliati tra loro, come le cime di una nave sul ponte, mentre i suoi occhi erano verdi come l'acqua cristallina e limpida. Perfetti per un figlio di Poseidone e anche tremendamente affascinanti. Quella fu la prima volta in cui credetti davvero che avesse una ragazza.
Magari una figlia della dea della Bellezza, ovviamente.
Quel pensiero mi fece montare dentro parecchia rabbia, tanto che mi feci largo in mezzo ai due ragazzi, spintonandoli.

– Non c'è tempo! – Scattai, scontrosa – Vogliamo fregargli quella stupida bandiera rossa o no? Allora muoviamoci!

Non attesi nemmeno la risposta, mi avviai a passo velocissimo verso la baia, nella parte di bosco che ancora non avevamo perlustrato e solo dopo qualche minuto sbollii quel rancore assurdo che avevo dentro. Che ridicola. Comunque c'ero abituata: essendo una figlia di Ares, ero quasi sempre arrabbiata col mondo.

 

*****


Nota dell'autrice: 
Ehm... non ho il coraggio di farmi viva! Avete tutto il diritto di odiarmi profondamente... 
A mia discolpa posso dirvi  che, per me, il primo anno di superiori è stato davvero terribile.
Non ho mai avuto un attimo libero, ma adesso che arrivare l'estate (grazie a Dio) avrò più tempo da dedicare alla scrittura.
Non voglio farla troppo lunga, perciò passiamo subito a parlare del capitolo, che ne dite?
Allora, innanzitutto c'è una bella parte dedicata a Daphne, il che mi sembra molto utile per capirla un po' meglio, giusto?
A me piace molto la sua personalità in contrasto con se stessa.
Poi mi prendo tutto il merito per il soprannome “Riccio Di Mare”, ammettetelo, è perfetto per Harry!
(Quello della storia originale sarebbe “Testa d'Alghe”, tanto per informazione)
Ho inserito addirittura Paul! Ci tengo a sottolineare che NON PENSO che nella realtà sia stupido, eh.
Mi faceva solo comodo per la storia, deve fare la parta del tizio tutto muscoli, per capirci, insomma.
E poi... nuovo banner! Vi piace? Mi auguro di sì!
Fatemi sapere che ne pensate di tutto, siete VOI che mi aiutate a migliorare volta per volta. Grazie mille.
Ringrazio anche le lettrici silenziose, perché guardando le visualizzazioni ce ne sono parecchie!
Un “grazie” speciale anche a chi ha inserito la storia nelle preferite/seguite/ricordate.
Ci tenevo a citare 
 la_paqueter, che ormai è diventata una mia amica e che mi ha pubblicizzato su twitter, grazie splendore c:
Ho deciso di fare un po' di pubblicità “spontanea” ad alcune storie che ritengo davvero belle.


  1) Virgin di la_paqueter
2) Blood Cancer. di Valentina_1D_98
3) Everybody needs love di highopes
4) Mors Omnia Solvit. di Harryette

Mi dileguo, a presto, Viola x.

 

   
 
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