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Autore: miyuki90    29/05/2014    4 recensioni
"Le lingue di fuoco danzavano davanti ai suoi occhi nocciola, che sentiva pungere e bruciare.
L'unica cosa che riuscivano a vedere, era un volto.
Un volto conosciuto, in mezzo a una fitta folla.
Capelli verdi e occhi neri.
Zoro."
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Nuovo personaggio, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I mugiwara restarono sconcertati da quanto accaduto. Era successo tutto talmente velocemente che nessuno aveva avuto il tempo di realizzare o, men che meno, capire, cosa fosse successo.
Improvvisamente, i pirati videro una forte, ed accecante luce, avvolgere l’intera caverna, che impediva ai mugiwara di rimanere con gli occhi aperti, impedendogli così di capire cosa stesse succedendo.
La luce nel giro di pochi secondi sparì, permettendo così ai pirati di riaprire gli occhi e, la prima cosa che videro, fu la navigatrice a terra svenuta.

Superato il primo momento di stupore e smarrimento, la ciurma corse dalla loro compagna priva di sensi.
Zoro fu il primo a correre dalla navigatrice, inginocchiandosi accanto a lei ed iniziando a chiamarla.

-Nami che ti succede?- disse lo spadaccino preoccupato, prendendo la navigatrice tra le braccia –Nami svegliati!- disse iniziando a scuotere il corpo addormentato della donna.
Intorno a loro il resto dei pirati osservava la scena senza sapere cosa dire o fare.
Con calma e cautela, il piccolo medico mise una zampa sulla spalla dello spadaccino, richiamando la sua attenzione.

-Zoro dobbiamo portare Nami subito alla nave!- disse il piccolo medico, mentre visitava, come poteva, la navigatrice.
Lo spadaccino annuì, prendendo tra le braccia la navigatrice ed, insieme ai suoi compagni, uscì da quella maledetta grotta.

I mugiwara si fiondarono subito fuori dalla caverna, ripercorrendo la foresta e, il piccolo sentiero che portava al villaggio.

Arrivati al villaggio videro il sindaco che, con aria preoccupata, gli andava incontro.

-Che cosa è successo?- chiese l’anziano uomo, notando le facce preoccupate dei pirati e, allungando lo sguardo verso lo spadaccino, notò la navigatrice addormentata tra le braccia del verde.
-Siamo andati ad esplorare la caverna…-inizio Rufy, ma venne interrotto bruscamente.
-Oh no! Perché siete andati in quella caverna, vi avevo avvertito, è maledetta!- disse sconvolto il primo cittadino iniziando a sudare freddo.
Robin, da attenta osservatrice, notò la reazione del sindaco ogni volta che accennava alla presunta maledizione. Sembrava che fosse realmente spaventato e lei da brava archeologa, voleva scoprire il più possibile.
-Ora non c’è tempo per stare qui a discutere, bisogna portare Nami subito sulla Sunny!- intervenì Chopper, frapponendosi tra il suo capitano e il primo cittadino.
-Chopper ha ragione, Rufy! Dobbiamo portare subito Nami-san alla nave!- disse Sanji buttando fuori una boccata di fumo.
-Andiamo!- disse Rufy imboccando la strada che portava alla nave.
-Cappello di paglia, di qualunque cosa abbiate bisogno io sono qui!- urlò il sindaco, mentre i pirati si avviarono verso la Sunny.
Robin, osservò per qualche altro secondo il primo cittadino, che li guardava con aria estremamente preoccupata. Avrebbe voluto fargli un milione di domande, probabilmente lui o qualcun altro del villaggio sapevano di che parlava questa tanto temuta maledizione, ma quello non era il momento adatto, ora dovevano pensare solo alla loro nakama.

Il tragitto verso la nave sembrava estremamente più lungo rispetto a quando lo avevano percorso qualche ora prima.
Zoro, sentiva una morsa allo stomaco, che non lo aveva lasciato un secondo da quando aveva trovato Nami svenuta, in quella maledetta caverna.
Osservava le palpebre chiuse della navigatrice e sperava di rivedere presto i suoi bellissimi occhi caramello guardarlo o rimproverarlo solo con un battito delle sue lunghe ciglia.

Finalmente, dopo mezz’ora, arrivarono alla nave. Zoro, seguito da Chopper, corse in infermeria dove mise Nami sul lettino per poi uscire e lasciare così il tempo al medico di visitare Nami.

Lo spadaccino si chiuse la porta dietro di sé, poggiando poi le fidate spade alla parete accanto ad essa e restando lì, in attesa.
Man mano che i minuti passavano, tutti i pirati si riunirono davanti all’infermeria rimanendo lì ad aspettare, preoccupati davanti a quella porta che sembrava non volersi aprire mai.

Finalmente la porta dell’infermeria si aprì rivelando il piccolo medico.
Chopper, richiuse con cura la porta dietro di se, cercando di non far rumore.
I pirati, ansiosi, attendevano col il fiato sospeso che il medico li informasse sulle condizioni della loro compagna e, schiarendosi la gola, la renna disse -Sta bene…- e la frase fu seguita da un sospiro di sollievo da parte di tutta la ciurma.

-Cos'è successo? come mai è svenuta?- chiese Robin.
-Non lo so, i valori sono tutti nella norma, non c’è niente che non va, anche se non si è ancora svegliata, magari è solo sfinita da quello che è successo in questi giorni- proferì il medico, abbassando lo sguardo, imbarazzato per non saper dare una risposta più precisa ai compagni.
-Non credo sia solo stanchezza, è successo qualcosa di strano in quella grotta e, appena Nami si sveglierà, lo scopriremo- disse Robin avviandosi in biblioteca nella speranza di trovare qualcosa, magari qualche notizia riguardate la famosa maledizione.
Leggermente più rincuorati gli altri si diressero in cucina, tutti tranne Zoro che entrò in infermeria, mettendosi a sedere accanto al lettino, stringendo la mano della sua mocciosa e, sperando che si svegliasse presto.

Il sole iniziò a tramontare dipingendo il cielo con calde sfumature rosse e arancione che rendevano magica l’atmosfera, mentre un piccolo stormo di uccelli volava libero nel cielo, cinguettando e dando la buonanotte al sole.
Pian piano il cielo stellato coprì con il suo manto scuro, il sole, dando il benvenuto alla luna che illuminava l’immenso mare sotto di essa e, i suoi deboli raggi filtravano attraverso una piccola finestrella, illuminando la schiena dello spadaccino mezzo addormentato accanto alla sua compagna.
Con il passare delle ore lo spadaccino era sempre più preoccupato, non era abituato a vedere Nami così tranquilla, la preferiva molto di più mentre lo picchiava per aver dormito invece di pulire il ponte.
Qualche ora dopo, prima della cena, finalmente la mano che teneva stretta da ore, si mosse e la navigatrice aprì gli occhi.

-Ehi finalmente ti sei svegliata, come ti senti?- disse sospirando di sollievo, Zoro, nel rivedere quei bellissimi occhi nocciola.
-Bene credo…cosa è successo?- chiese, Nami, mettendosi a sedere e guardandosi intorno.
-Sei svenuta e hai dormito per parecchie ore, ci hai fatto preoccupare.- disse il verde, grattandosi la nuca imbarazzato, non avrebbe mai ammesso che lui era il più preoccupato di tutti, ma la navigatrice ormai lo conosceva bene e poteva leggere dal suo viso il suo stato d’animo.
-Tranquillo, adesso sto bene- disse la rossa accarezzando il profilo del verde.
-Ricordo che c’è stata una forte luce mentre eravamo nella caverna e poi più niente…e questo cos’è?- si domandò sollevando lo strano ciondolo che portava al collo –è uguale alla cicatrice che mi è apparsa la notte scorsa- disse sorpresa e confusa più che mai.
-Non è tuo?- chiese lo spadaccino.
-No! È apparso dal nulla! Andiamo raggiungiamo gli altri, dobbiamo parlare-

Nami e Zoro entrarono in cucina, sorprendendo tutti. La navigatrice venne subito assalita da tutti i suoi nakama, che gli chiesero come stava, rallegrati di rivederla sveglia ed in piedi, mentre Sanji le volteggiava intorno con del cibo per lei, suscitando la collera del verde.
-Ragazzi non preoccupatevi sto bene, ora vorrei solo capire cosa sta succedendo- disse Nami sedendosi al grande tavolo della Sunny.
-Si tutto questo è veramente strano- disse Robin, accomodandosi accanto alla sorellina.
-Già, e questo è ancora più strano!- disse, Nami, mostrando il ciondolo alla ciurma –è apparso dal nulla, e cosa ancora più strana, non si toglie! Ho provato in tutti i modi-
-Molto strano- disse Robin esaminando il ciondolo –dev’essere molto antico…-
I mugiwara restarono in cucina per un po’ a discutere e a cercare di capire quello che stava succedendo, ma le conclusioni non portavano da nessuna parte, vagavano letteralmente nel buio.
-Sentite ormai è tardi, andiamo a letto domani torneremo al villaggio e alla caverna e faremo qualche ricerca- disse Nami sbadigliando.
-Si hai ragione, domani capiremo cosa sta succedendo- rispose Robin, pensando alle mille domande che avrebbe posto al sindaco e a qualche abitante.
Così, uno dopo l’altro, i pirati si avviarono nelle loro stanze e si misero a dormire.
La luna splendeva alta nel cielo notturno pieno di stelle, mentre lo spadaccino, che non riusciva a dormire, decise di andare a prendere un po’ d’aria fresca sul ponte.
Oltrepassò il ponte per poi fermasi accanto alla balaustra bianca e poggiarsi, con gli avambracci, su di essa.
Il mare quella sera era estremamente calmo, ma tutta quella quiete, se possibile, lo agitava ancor di più. Aveva ancora quella maledetta sensazione alla bocca dello stomaco, come se qualcosa di brutto dovesse presto accadere.

Poco dopo nel cuore della notte anche la navigatrice si svegliò.
Camminò silenziosamente per il lungo corridoio della zona notte per poi avventurarsi, scalza, sul ponte. Si muoveva con estrema cura per non farsi sentire.
Arrivò, silenziosa alle spalle dello spadaccino, mentre la luna illuminò l’oggetto che teneva stretto nella sua mano.
Alzò il braccio e, Zoro, allertato, si girò in tempo per vedere la lama del coltello che si stava per conficcare nella sua schiena.
Lo spadaccino, bloccò la navigatrice per il polso fermandola giusto in tempo.

-Nami che fai? che ti prende?- disse, mentre lei cercava di divincolarsi.
Zoro, confuso, lasciò il polso della donna e lei con un movimento del braccio fece volare lo spadaccino dall’altra parte della nave, con una forza che non era mai stata in suo possesso.
La ciurma svegliata dal trambusto li raggiunse sul ponte.
-Ragazzi ma che succede?- chiese Rufy sbadigliando, mentre, assonnato si torturava gli occhi con i pugni chiusi per svegliarsi meglio.
-Nami ha qualcosa che non va!- disse Zoro serio, rialzandosi e subito la navigatrice ne approfittò per alzare di nuovo il braccio, nel tentativo di compiere la sua missione, ma Robin la precedette e la bloccò con il suo potere.
I mugiwara non ci stavano capendo niente, prima la leggenda della maledizione e della caverna, poi la strana luce in essa e Nami svenuta, ed ora la loro navigatrice sembrava voler uccidere a tutti i costi Zoro.
Usop e Chopper, tremanti e super spaventati, si nascosero dietro le gambe nude del cyborg, mentre i più coraggiosi si avvicinavano alla rossa.
–Nami calmati, torna in te! Cosa ti succede?- disse Zoro
Sul volto della rossa apparve improvvisamente un ghigno agghiacciante, che metteva i brividi, mentre gli occhi, di solito sempre solari, straripavano d’odio.
–Io non sono Nami- disse infine la rossa, fulminando con lo sguardo lo spadaccino, incredulo, davanti a lei.





Angolo Autrice:

Ciao a tutti!!!^^ chiedo scusa per il ritardo, tra tempo scarso, ispirazione decessa e pc rotto, non ho potuto fare prima, ma finalmente dopo secoli sono riuscita ad aggiornare questa fic!:)

A quanto pare i problemi aumentano sempre di più! Cosa sarà successo in quella caverna? Quale sarà questa tanto temuta maledizione? E perchè è apparso quel ciondolo dal nulla? Ma sopratutto perchè Nami voleva uccidere Zoro e afferma di non essere lei? Scoprirete tutto nei prossimi capitolo!!! Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che la storia continui ad incuriosirvi!!!:)
Grazie a tutti!!!:)

Alla prossima!!!
Baci miyuki90

  
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