I
mugiwara restarono sconcertati da quanto accaduto. Era successo tutto
talmente velocemente che nessuno aveva avuto il tempo di realizzare
o, men che meno, capire, cosa fosse successo.
Improvvisamente, i
pirati videro una forte, ed accecante luce, avvolgere
l’intera
caverna, che impediva ai mugiwara di rimanere con gli occhi aperti,
impedendogli così di capire cosa stesse succedendo.
La luce nel
giro di pochi secondi sparì, permettendo così ai
pirati di riaprire
gli occhi e, la prima cosa che videro, fu la navigatrice a terra
svenuta.
Superato il primo momento di stupore e smarrimento,
la ciurma corse dalla loro compagna priva di sensi.
Zoro fu il
primo a correre dalla navigatrice, inginocchiandosi accanto a lei ed
iniziando a chiamarla.
-Nami che ti succede?- disse lo
spadaccino preoccupato, prendendo la navigatrice tra le braccia
–Nami
svegliati!- disse iniziando a scuotere il corpo addormentato della
donna.
Intorno a loro il resto dei pirati osservava la scena senza
sapere cosa dire o fare.
Con calma e cautela, il piccolo medico
mise una zampa sulla spalla dello spadaccino, richiamando la sua
attenzione.
-Zoro dobbiamo portare Nami subito alla nave!-
disse il piccolo medico, mentre visitava, come poteva, la
navigatrice.
Lo spadaccino annuì, prendendo tra le braccia la
navigatrice ed, insieme ai suoi compagni, uscì da quella
maledetta
grotta.
I mugiwara si fiondarono subito fuori dalla caverna,
ripercorrendo la foresta e, il piccolo sentiero che portava al
villaggio.
Arrivati al villaggio videro il sindaco che, con
aria preoccupata, gli andava incontro.
-Che cosa è successo?-
chiese l’anziano uomo, notando le facce preoccupate dei
pirati e,
allungando lo sguardo verso lo spadaccino, notò la
navigatrice
addormentata tra le braccia del verde.
-Siamo andati ad esplorare
la caverna…-inizio Rufy, ma venne interrotto bruscamente.
-Oh
no! Perché siete andati in quella caverna, vi avevo
avvertito, è
maledetta!- disse sconvolto il primo cittadino iniziando a sudare
freddo.
Robin, da attenta osservatrice, notò la reazione del
sindaco ogni volta che accennava alla presunta maledizione. Sembrava
che fosse realmente spaventato e lei da brava archeologa, voleva
scoprire il più possibile.
-Ora non c’è tempo per stare qui a
discutere, bisogna portare Nami subito sulla Sunny!-
intervenì
Chopper, frapponendosi tra il suo capitano e il primo
cittadino.
-Chopper ha ragione, Rufy! Dobbiamo portare subito
Nami-san alla nave!- disse Sanji buttando fuori una boccata di
fumo.
-Andiamo!- disse Rufy imboccando la strada che portava alla
nave.
-Cappello di paglia, di qualunque cosa abbiate bisogno io
sono qui!- urlò il sindaco, mentre i pirati si avviarono
verso la
Sunny.
Robin, osservò per qualche altro secondo il primo
cittadino, che li guardava con aria estremamente preoccupata. Avrebbe
voluto fargli un milione di domande, probabilmente lui o qualcun
altro del villaggio sapevano di che parlava questa tanto temuta
maledizione, ma quello non era il momento adatto, ora dovevano
pensare solo alla loro nakama.
Il tragitto verso la nave
sembrava estremamente più lungo rispetto a quando lo avevano
percorso qualche ora prima.
Zoro, sentiva una morsa allo stomaco,
che non lo aveva lasciato un secondo da quando aveva trovato Nami
svenuta, in quella maledetta caverna.
Osservava le palpebre
chiuse della navigatrice e sperava di rivedere presto i suoi
bellissimi occhi caramello guardarlo o rimproverarlo solo con un
battito delle sue lunghe ciglia.
Finalmente, dopo mezz’ora,
arrivarono alla nave. Zoro, seguito da Chopper, corse in infermeria
dove mise Nami sul lettino per poi uscire e lasciare così il
tempo
al medico di visitare Nami.
Lo spadaccino si chiuse la porta
dietro di sé, poggiando poi le fidate spade alla parete
accanto ad
essa e restando lì, in attesa.
Man mano che i minuti passavano,
tutti i pirati si riunirono davanti all’infermeria rimanendo
lì ad
aspettare, preoccupati davanti a quella porta che sembrava non
volersi aprire mai.
Finalmente la porta dell’infermeria si
aprì rivelando il piccolo medico.
Chopper, richiuse con cura la
porta dietro di se, cercando di non far rumore.
I pirati, ansiosi,
attendevano col il fiato sospeso che il medico li informasse sulle
condizioni della loro compagna e, schiarendosi la gola, la renna
disse -Sta bene…- e la frase fu seguita da un sospiro di
sollievo
da parte di tutta la ciurma.
-Cos'è successo? come mai è
svenuta?- chiese Robin.
-Non lo so, i valori sono tutti nella
norma, non c’è niente che non va, anche se non si
è ancora
svegliata, magari è solo sfinita da quello che è
successo in questi
giorni- proferì il medico, abbassando lo sguardo,
imbarazzato per
non saper dare una risposta più precisa ai compagni.
-Non credo
sia solo stanchezza, è successo qualcosa di strano in quella
grotta
e, appena Nami si sveglierà, lo scopriremo- disse Robin
avviandosi
in biblioteca nella speranza di trovare qualcosa, magari qualche
notizia riguardate la famosa maledizione.
Leggermente più
rincuorati gli altri si diressero in cucina, tutti tranne Zoro che
entrò in infermeria, mettendosi a sedere accanto al lettino,
stringendo la mano della sua mocciosa e, sperando che si svegliasse
presto.
Il sole iniziò a tramontare dipingendo il cielo con
calde sfumature rosse e arancione che rendevano magica
l’atmosfera,
mentre un piccolo stormo di uccelli volava libero nel cielo,
cinguettando e dando la buonanotte al sole.
Pian piano il cielo
stellato coprì con il suo manto scuro, il sole, dando il
benvenuto
alla luna che illuminava l’immenso mare sotto di essa e, i
suoi
deboli raggi filtravano attraverso una piccola finestrella,
illuminando la schiena dello spadaccino mezzo addormentato accanto
alla sua compagna.
Con il passare delle ore lo spadaccino era
sempre più preoccupato, non era abituato a vedere Nami
così
tranquilla, la preferiva molto di più mentre lo picchiava
per aver
dormito invece di pulire il ponte.
Qualche ora dopo, prima della
cena, finalmente la mano che teneva stretta da ore, si mosse e la
navigatrice aprì gli occhi.
-Ehi finalmente ti sei svegliata,
come ti senti?- disse sospirando di sollievo, Zoro, nel rivedere quei
bellissimi occhi nocciola.
-Bene credo…cosa è successo?-
chiese, Nami, mettendosi a sedere e guardandosi intorno.
-Sei
svenuta e hai dormito per parecchie ore, ci hai fatto preoccupare.-
disse il verde, grattandosi la nuca imbarazzato, non avrebbe mai
ammesso che lui era il più preoccupato di tutti, ma la
navigatrice
ormai lo conosceva bene e poteva leggere dal suo viso il suo stato
d’animo.
-Tranquillo, adesso sto bene- disse la rossa
accarezzando il profilo del verde.
-Ricordo che c’è stata una
forte luce mentre eravamo nella caverna e poi più
niente…e questo
cos’è?- si domandò sollevando lo strano
ciondolo che portava al
collo –è uguale alla cicatrice che mi è
apparsa la notte scorsa-
disse sorpresa e confusa più che mai.
-Non è tuo?- chiese lo
spadaccino.
-No! È apparso dal nulla! Andiamo raggiungiamo gli
altri, dobbiamo parlare-
Nami e Zoro entrarono in cucina,
sorprendendo tutti. La navigatrice venne subito assalita da tutti i
suoi nakama, che gli chiesero come stava, rallegrati di rivederla
sveglia ed in piedi, mentre Sanji le volteggiava intorno con del cibo
per lei, suscitando la collera del verde.
-Ragazzi non
preoccupatevi sto bene, ora vorrei solo capire cosa sta succedendo-
disse Nami sedendosi al grande tavolo della Sunny.
-Si tutto
questo è veramente strano- disse Robin, accomodandosi
accanto alla
sorellina.
-Già, e questo è ancora più strano!-
disse, Nami,
mostrando il ciondolo alla ciurma –è apparso dal
nulla, e cosa
ancora più strana, non si toglie! Ho provato in tutti i
modi-
-Molto strano- disse Robin esaminando il ciondolo
–dev’essere
molto antico…-
I mugiwara restarono in cucina per un po’ a
discutere e a cercare di capire quello che stava succedendo, ma le
conclusioni non portavano da nessuna parte, vagavano letteralmente
nel buio.
-Sentite ormai è tardi, andiamo a letto domani
torneremo al villaggio e alla caverna e faremo qualche ricerca- disse
Nami sbadigliando.
-Si hai ragione, domani capiremo cosa sta
succedendo- rispose Robin, pensando alle mille domande che avrebbe
posto al sindaco e a qualche abitante.
Così, uno dopo l’altro,
i pirati si avviarono nelle loro stanze e si misero a dormire.
La
luna splendeva alta nel cielo notturno pieno di stelle, mentre lo
spadaccino, che non riusciva a dormire, decise di andare a prendere
un po’ d’aria fresca sul ponte.
Oltrepassò il ponte per poi
fermasi accanto alla balaustra bianca e poggiarsi, con gli
avambracci, su di essa.
Il mare quella sera era estremamente
calmo, ma tutta quella quiete, se possibile, lo agitava ancor di
più.
Aveva ancora quella maledetta sensazione alla bocca dello stomaco,
come se qualcosa di brutto dovesse presto accadere.
Poco dopo
nel cuore della notte anche la navigatrice si svegliò.
Camminò
silenziosamente per il lungo corridoio della zona notte per poi
avventurarsi, scalza, sul ponte. Si muoveva con estrema cura per non
farsi sentire.
Arrivò, silenziosa alle spalle dello spadaccino,
mentre la luna illuminò l’oggetto che teneva
stretto nella sua
mano.
Alzò il braccio e, Zoro, allertato, si girò in
tempo per
vedere la lama del coltello che si stava per conficcare nella sua
schiena.
Lo spadaccino, bloccò la navigatrice per il polso
fermandola giusto in tempo.
-Nami che fai? che ti prende?-
disse, mentre lei cercava di divincolarsi.
Zoro, confuso, lasciò
il polso della donna e lei con un movimento del braccio fece volare
lo spadaccino dall’altra parte della nave, con una forza che
non
era mai stata in suo possesso.
La ciurma svegliata dal trambusto
li raggiunse sul ponte.
-Ragazzi ma che succede?- chiese Rufy
sbadigliando, mentre, assonnato si torturava gli occhi con i pugni
chiusi per svegliarsi meglio.
-Nami ha qualcosa che non va!- disse
Zoro serio, rialzandosi e subito la navigatrice ne
approfittò per
alzare di nuovo il braccio, nel tentativo di compiere la sua
missione, ma Robin la precedette e la bloccò con il suo
potere.
I
mugiwara non ci stavano capendo niente, prima la leggenda della
maledizione e della caverna, poi la strana luce in essa e Nami
svenuta, ed ora la loro navigatrice sembrava voler uccidere a tutti i
costi Zoro.
Usop e Chopper, tremanti e super spaventati, si
nascosero dietro le gambe nude del cyborg, mentre i più
coraggiosi
si avvicinavano alla rossa.
–Nami calmati, torna in te! Cosa ti
succede?- disse Zoro
Sul volto della rossa apparve improvvisamente
un ghigno agghiacciante, che metteva i brividi, mentre gli occhi, di
solito sempre solari, straripavano d’odio.
–Io non sono Nami-
disse infine la rossa, fulminando con lo sguardo lo spadaccino,
incredulo, davanti a lei.
Angolo Autrice:
Ciao a tutti!!!^^ chiedo scusa per il ritardo, tra tempo scarso, ispirazione decessa e pc rotto, non ho potuto fare prima, ma finalmente dopo secoli sono riuscita ad aggiornare questa fic!:)
A
quanto pare i problemi aumentano sempre di più! Cosa
sarà successo
in quella caverna? Quale sarà questa tanto temuta
maledizione? E
perchè è apparso quel ciondolo dal nulla? Ma
sopratutto perchè
Nami voleva uccidere Zoro e afferma di non essere lei? Scoprirete
tutto nei prossimi capitolo!!! Spero che il capitolo vi sia piaciuto
e che la storia continui ad incuriosirvi!!!:)
Grazie
a tutti!!!:)
Alla
prossima!!!
Baci
miyuki90