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Autore: Shatzy    04/08/2008    10 recensioni
Piccola commedia senza pretese. Un dialogo tra Roy e Riza, tra incertezze, sicurezze e un po' di dolcezza.
"Dovrai abituarti a prenderti cura di me” le sorrise.
“Lo faccio da una vita” gli fece notare. “E mi dispiace che questo imprevisto sia capitato proprio in un momento così delicato…”
RoyAi.
[Dedicata a Sisya e Stray. Tanti auguri! ^^]
Ps. Ho aggiunto un piccolo seguito. Vagamente OOC.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: What if? (E se ...), Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Note: lo so, doveva essere una one-shot. Ma la cosa mi ha preso la mano, ed ecco qui il secondo capitolo. Ho messo “raccolta” negli avvertimenti perché il secondo non è consequenziale al primo, ma diciamo che molte cose ritornano XD

Rileggendo mi sono accorta che questa seconda parte è vagamente OOC, perché la situazione non è proprio delle più consone ^^" Ma ho provato a delineare delle reazioni alla notizia della gravidanza di Riza. Non so quanto possano essere veritiere, ma ho voluto provarci lo stesso. Quindi è un capitolo più "intenso" dell'altro, forse. Più serio sicuramente XD Magari non è un genere molto amato, quindi chiudete pure la pagina ^^

Un ringraziamento speciale va a chamaedrys, che mi ha convinto a scrivere questo piccolo seguito. Spero possa piacere comunque ^^

 

Change Step!

(Parte due)

 

“Sono a casa!”
Richiuse la porta dietro di sé, poggiando poi il soprabito su una sedia, mentre un festoso Black Hayate gli andava incontro per salutarlo. Roy si accucciò per somministrargli la dose di coccole serale, poi si diresse a passo spedito lungo il corridoio illuminato. Diede prima un’occhiata in cucina, che brillava di luce propria da quanto era pulita, e poi al salotto, perfettamente ordinato, dopodiché con un sorriso stampato sulle labbra, entrò con sicurezza in camera da letto.
“Bentornato” gli si rivolse Riza, stesa sul letto e con una rivista tra le mani, tanto per tenersi occupata.

“Come stai?” le chiese, sedendosi a sua volta sul materasso.

“Sto esattamente come quando me lo hai chiesto l’ultima volta, ovvero venti minuti fa” rispose lei, mentre sfogliava con forza le poche pagine della rivista.

“Ok…” prese tempo lui, “hai mangiato qualcosa?”

“No.”

“Vuoi mangiare qualcosa?”

“No.”

“Glacier è passata a farti compagnia?” cambiò discorso.

“Ancora no.”

“Ah…” guardò l’orologio da Alchimista, notando l’ora ormai tarda. “Avrà avuto dei contrattempi…”

“Sicuro.”

“Hai dato un’occhiata alla mia pistola d’ordinanza?” chiese, allentandosi il colletto della camicia.

“L’ho sistemata in cinque minuti.”

“Black Hayate mi sembra dimagrito, la dieta a cui lo hai sottoposto ha funzionato…”

“Già.”

“Sicura che non hai fame?” si ritrovò a chiedere, con la voce leggermente più acuta.

Ma l’occhiata di Riza era una risposta eloquente.

Roy si ritrovò a corto di domande, iniziando a sudare. Ogni sera la stessa storia…

“Ehm…Riza?” azzardò.

“Che c’è?”

“Ti dà fastidio se rimango qui con te?” chiese con cautela.

“Ma no…” sospirò lei, “scusami. Come è andata oggi?” domandò con un sorriso.

“Bene… A te?”

“Ho dato una sistemata in giro…”

“Ho notato” Roy alzò un sopracciglio, riferendosi alla brillantezza in cui era avvolta la casa.

“Ho già cucinato il pranzo per domani!”

“Non ti sei stancata, vero?”

“Perché dovrei?” lo guardò con sospetto.

“Riza… ne abbiamo già discusso. Devi stare al riposo nella tua condizione, per la… beh, lo sai!”

“Per la gravidanza?!” lo aiutò.

“Esatto. Non ti sforzare troppo.”

“Non mi sono sforzata affatto, o vuoi forse dire che per me sistemare la nostra casa è uno sforzo?” lo accusò.

“Ehi, non ho mai neanche pensato una cosa del genere!” cercò di salvarsi. “A proposito…” si alzò velocemente, andando a prendere il suo soprabito. “Guarda un po’ cosa ti ho portato?!” le porse un foglietto ripiegato in quattro, che lei un po’ curiosa un po’ titubante accettò.

“Cos’è?” chiese, mentre lo apriva per leggerlo.

“I nuovissimi orari del poligono di tiro!” si vantò lui, mostrando un sorrisone a trentadue denti. “Domani li pubblicheranno ufficialmente, ma sono riuscito a recuperarli solo per te, stasera!”

Riza alzò un sopracciglio, scrutando minacciosamente il foglietto.

“Hai infranto la legge per me?” domandò in un sussurro che gelò il sangue di Roy.

“N-n-no! N-non proprio, cioè, non esattamente…” balbettò.

“Beh, grazie” lo fermò, mentre riponeva l’opuscolo sul comodino e riprendeva a sfogliare svogliatamente la sua rivista preferita.

Roy deglutì a vuoto, poi si avvicinò di un millimetro alla consorte, cercando cautamente di riaprire il discorso.

“Ehm, Riza…?”

“Che c’è?”

“I ragazzi ti salutano” provò.

“Oh, bene. Ma non credo che abbiate parlato di me durante la cena di stasera.”

“Beh, anche…” spiegò. “C’erano anche Fullmetal e Alphonse! Erano in città solo per oggi!”

“Mi sarebbe piaciuto salutarli” rispose gelida.

“Ehm” sudò freddo. “Per caso, solo per caso, ti dispiace di non essere venuta alla cena?” azzardò.

“Sì.”

“Ah… Ma il medico ha detto che tu e il… beh, avete bisogno di riposo” provò.

“Stiamo entrambi benissimo. Forse è mio marito che non vuole la mia presenza” buttò lì.

“Cosa?! Riza, ma come ti viene in mente?” gridò.

“Non fai altro che tenermi chiusa in casa” sussurrò noncurante.

“Riza, il medico ha detto che devi riposare, almeno nei primi mesi! Hai le nausee tutte le mattine, mi spieghi dove vorresti andare?”

“Dimmelo tu, questo” e gli sventolò il foglietto del poligono sotto al naso, “me l’hai portato tu.”

“Ah…” si ricompose. “Beh, possiamo sempre andarci insieme!” propose.

“Così ti sentirai male tu al posto mio?” lo guardò accigliata.

“No, ehm…”

“Il poligono di tiro non fa male al bambino?” cambiò discorso improvvisamente.

“Cosa?”

“Tutto quel rumore, gli spari, l’odore della polvere da sparo, dell’olio… Pensi possa fargli male?”

“N-no, non penso, non lo so!”

Riza espirò profondamente, un po’ triste.

“Devo rinunciare anche a questo quindi…” rifletté.

Roy in quel momento capì. Le si avvicinò ancora, prendendole la mano con la propria.

“Riza…” e le diede un piccolo bacio sulla guancia, “questo… questa situazione ti pesa tanto?”

“Beh, peserà tanto tra qualche mese” ironizzò lei.

“Pensi di aver rinunciato a molto da quando sei…?”

“Incinta? Beh, di sicuro ho rinunciato molto più io che tu.”

“Ed è un problema?” chiese cauto.

Lei sospirò, poi chiuse la sua rivista e lo fissò negli occhi.

“E’ che a volte penso di non potercela fare.”

Roy sgranò gli occhi, non riuscendo a credere che quelle parole fossero uscite proprio dalla bocca di Riza. La situazione era più grave del previsto, a quanto pareva…

“Ma tesoro, io sono qui con te, lo sai.”

Essere gentili e disponibili era la prima regola, con una moglie incinta piena di ormoni impazziti. Soprattutto se questa moglie era anche il miglior cecchino dell’esercito nazionale.

“Tu sei sempre al lavoro, senza contare le cene fuori con gli amici” disse sprezzante.

No, non gliel’avrebbe perdonata facilmente.

“Riza, io voglio davvero aiutarti, ma tutte le volte mi sembra di parlare contro un muro! Capisco gli ormoni, e la situazione! Ma perché non pensi un po’ anche al… beh, ormai sei in questa condizione, no?”

“Sì, certo, accetto tutto senza problemi, come no…”

“Neanche ci provi! E’ un mese che va avanti così!”

“E tu l’avresti accettato? Non riesci nemmeno a dire la parola bambino o gravidanza!”

“Q-questo… questo non è vero!” balbettò, colto in flagrante. Ma lo sguardo eloquente di Riza bastò a farlo desistere. “Beh” riprese, “magari non è la situazione più facile del mondo…”

“Che genio” commentò indifferente.

“… Ma non mi pento di niente!” continuò imperterrito, evitando accuratamente di rispondere alla sua ultima frase.

“Mh” gli rispose scettica.

“Anzi, per dimostrarti che ti sono vicino e che anche io sono disposto a rinunciare a qualcosa, ti propongo dei cambiamenti che attuerò subito!” esordì sicuro di sé.

Lei lo guardò con scetticismo. “E sarebbero…?”

“Non uscirò più senza di te, va bene? E in ogni pausa che avrò dal lavoro tornerò a casa!”

“Mh.”

“Anzi, chiederò una diminuzione di ore lavorative!”

“Non puoi farlo, e non ci provare nemmeno!” sorrise, ripensando a quanto fosse pigro suo marito.

Rise con lei, mentre le passava un braccio attorno alle spalle e la stringeva a sé.

“Roy… a volte penso che sia troppo, che questo bimbo non sarà molto fortunato” si sfogò, stringendosi ancora di più a lui.

“Pensi che non sarò un buon padre?” chiese allarmato.

“Penso che non sarò una buona madre” confessò.

“E perché mai? Riza, sei una donna eccezionale, forte, intelligente, bella… Sono contento però che sarà un maschio, almeno non avrà stuoli di ammiratori intorno da dover allontanare!” dichiarò soddisfatto.

“Ancora con questa storia? Non puoi sapere di che sesso sarà, sono solo al secondo mese, dovrai aspettarne almeno altri sette!”

“Ma io sono sicuro!” annunciò superbo.

“E va bene…” gli concesse, abbandonandosi contro la sua spalla. “E’ solo che… E’ successo tutto così in fretta che a volte mi chiedo come sia potuto accadere…”

“Il metodo è sempre quello da secoli e secoli” ironizzò malizioso, ma la gomitata di Riza arrivò precisa e implacabile contro il suo petto.

“Abbiamo anche dovuto rinunciare alla luna di miele!”

“E che problema c’è? Recupereremo dopo!”

“Dopo non sarà possibile, avremo troppi impegni.”

“E allora la salteremo! Sempre meglio saltare la luna di miele che altro…”

“Ancora con questa storia?! Smettila! Non è stata colpa mia!” lo rimproverò lei.

“Non potevi aspettare almeno un giorno? Uno soltanto!” s’imbronciò.

Ed entrambi ripensarono al giorno del loro matrimonio, un mese prima, e a come Riza, subito dopo la fine della cerimonia, avesse avvertito Roy della novità in arrivo, e lui tutto saltellante avesse prima gioito alla notizia, poi, sconvolto, avesse fissato il soffitto per tutta la notte in preda all’ansia da futuro genitore…

“Roy” riprese lei, più seria, “non pensi che sia successo troppo in fretta?”

“E allora? Ormai c’è, e prima o poi sarebbe successo!” rispose tranquillo.

“Ma non così presto! Roy, non so se sia stato un bene, non so per quanto ancora resisterò!”

Roy rimase impietrito. “Il… il bambino, non lo vuoi?” chiese titubante.

“Ma certo che lo voglio!” gridò lei, “ma che domande sono?” lo aggredì.

“Ah… scusa” sospirò sollevato. “Ehm, per tutto il resto, Riza, non sei sola. Lo so che sei tu che fisicamente porterai questo peso, ma io ti prometto che cercherò di alleggerirti tutto quanto, anche a costo di portarti in braccio ovunque tu desideri andare!”

Riza scoppiò a ridere, abbracciando stretta il marito. “Sei uno stupido!”

“Lo so, e forse hai ragione, questo bambino sarà un po’ sfortunato per il padre che si ritroverà.”

“Oh, beh, me ne troverò un altro” annunciò tranquilla. Ma non riuscì a resistere all’impulso di ridere di fronte all’espressione sconvolta e senza parole di Roy. “Guarda che scherzavo!”

“Ah… certo, lo so” rispose fintamente offeso, sapendo di essere stato preso in giro.

Rimasero in silenzio per un po’, cullandosi a vicenda, felici di avere accanto la propria dolce metà.

“Roy…”

“Mh.”

“Ti sta tremando la mano?” chiese curiosa, notando il tremolio sulla sua spalla.

“Ma no, figurati!” rispose sicuro di sé, bloccando immediatamente il movimento involontario.

“Ora ti sta tremando una gamba…” gli fece notare.

Roy lanciò la mano libera contro il ginocchio, fermandolo.

“Ma no! Sono sicurissimo che ti stai sbagliando…” provò, poco sicuro stavolta.

Lei lo fissò dubbiosa, prima di proferire la soluzione al problema.

“Sei uno stupido.”

Roy non rispose, mettendo il broncio e incrociando le braccia sul petto.

“Perché non mi hai detto che eri agitato anche tu?!” lo sgridò.

“Beh…”
“Cosa?”

“Non volevo causarti altri motivi di ansia!” sputò fuori. “Io dovrei alleviarti la sofferenza, in quanto tuo marito…”

Riza sbuffò, poi gli passò un braccio sulle spalle e lo attirò contro il suo petto, abbracciandolo maternamente.

“Sei uno stupidone” ribadì convinta. “I problemi dobbiamo risolverli insieme, non da soli.”

“Già… Scusa” si ritrovò a darle ragione, mentre si stringeva ancora di più contro di lei.

Si addormentarono così, abbracciati e vestiti, con un Black Hayate accoccolato ai loro piedi e la schiena che il giorno dopo sarebbe stata dolorante per la posizione scomoda. Ma in quella tranquilla serenità, la nuova vita che stava crescendo si sarebbe trovata bene, sicuramente. Certo, si sarebbe presto accorta che i suoi genitori erano un tantino strani, ma si sarebbe abituata facilmente.

 

 

Fine

 

 

Avviso: ve lo dico chiaramente, sto facendo esperimenti su altri fandom. Se qualcuno fosse interessato può dare un'occhiata al mio account, anche nei prossimi giorni (pubblicità non occulta XD). Mi sono resa conto che da quando è iniziata l'estate i commenti sono diminuiti drasticamente su tutto il fandom, quindi non solo per me. Di conseguenza credo proprio che rimanderò altri postaggi a settembre, tanto non ci sono compleanni nel mezzo XD Io, purtroppo, non vado in vacanza (ç___ç), e quindi mi troverete come sempre qui a commentarvi (se scrivete RoyAi, ovvio XD).

 

 

Rispondiamo ai commenti del precedente capitolo ^^”

Valy: eh, inutile, rimarrai sempre la mia mascottina XD troppo gentile. I personaggi me lo dico da sola, non sono IC XD ma la situazione è talmente diversa che forse poteva essere anche una originale. Ho pensato che se Roy lavora e Riza sta male, è naturale che la casa sia disastrata XD Io di solito i lavori di casa li faccio anche quando mia madre sta bene, sono talmente pignola che se sistema lei poi mi lamento che non va bene XD Dici che la sostituta della mia ispirazione è ottima? mi hai fatto morire dalle risate, lo giuro XDDD Mah, non so, non ho ancora idee RoyAi decenti, non sia mai che cambio fandom davvero (eresia!! Al rogo!!! XD). La verità è che il mio cervello è in vacanza schifosamente oziosa da 5 mesi, e ora faccio troppa fatica a pensare qualcosa che non sia mangiare o dormire XD A settembre come farò? Solo il grande dio del RoyAi lo sa XD sarò in crisi con l’uni, ma almeno sarete piene di royai XD Che risposta imbecille, vabbe’, ci sarai abituata XD Ciau ^^

Lely: nelle mie fic Roy ha sempre la sua buona dose di demenzialità! XD Ti dirò, il paragone con il tizio della Fiesta è perfetto XD ce lo vedo anche io, lo ammetto. E Buraha doveva per forza fare la sua comparsata, senza di lui non è “casa” ^^ Sono contenta che l’idea di riprendere i particolari delle fic delle festeggiate ti sia piaciuta ^^ e non sono stata nemmeno denunciata per plagio XDDD Grazie per i tuoi sempre presenti commenti ^^ A presto, figghia mia XD E goditi la vacanza, se ci riesci (la mami è tanto in pensiero, sappilo ç____ç).

chamaedrys: ed eccoci qui XD ti ripeto, non sai che felicità leggere dal tuo commento che ciò che ho scritto è plausibile XD ma ho pensato che una come Riza non perda tempo a fare analisi, o a pensare di essere incinta XD E poi piacciono anche a me questi momenti di quotidianità rilassante, insomma, penso che ogni fan di questa coppia voglia vederli anche in queste situazioni, no? ^^ o almeno, io sì, quindi scrivo XD Spero che questo secondo capitolo ti sia piaciuto, almeno un pochino, mi farebbe piacere un tuo parere, dato che ci sei passata, tanto per sapere se sono sentimenti possibili o sono solo una pazza visionaria ^^ Ciao!

Sisya: ed eccola, la nostra (ex) festeggiata ^^ Ti dico subito che mi dispiace che la fic sia stata una sola per tutte e due, ti giuro che ci avevo provato fino alla fine, e l’idea per la fic di Stray c’era, era lì, ma alla fine non sono riuscita a metterla su carta, quindi ho dovuto ripiegare su questa cosa. E lo so, ti capisco, io odio i regali doppi (tipo compleanno e Natale insieme, e chi è nato a dicembre mi può capire XD), ma non ho potuto fare diversamente, abbi pietà XD Poi, eh, lo so che avevi intuito qualcosa su loro due, tu sei la maestra del genere dolcioso sentimentale, una fic del genere per te è niente! XD Meno male che l’idea dei credits ti è piaciuta e non mi hai accusato di plagio XD e immaginavo te ne fossi accorta, ancora non sei rimbambita come la tua mami ^^ Grazie a te per aver commentato, l’importante era che la fic ti piacesse almeno un pochino ^^ Un bacione figlioletta cara ^__^

elyxyz: ehm, grazie come sempre del commento ^^ Il bimbo era d’obbligo, sai quanto li adoro, devo sempre piazzarne almeno uno da qualche parte, nelle fic XD Non è una fic particolarmente bella, lo so da sola, ma il compleanno si avvicinava e il foglio era ancora bianco ^^” grazie comunque del supporto!

hotaru: ehi, ma grazie! ^^ non ti ho mai visto gironzolare su questo fandom, sei nuova? Anche tu vittima della bellezza del RoyAi, eh? Ti capisco perfettamente XD La fic doveva essere proprio un piccolo scorcio di quotidianità, sono proprio contenta che ti sia piaciuta per questo ^^ Ho letto il tuo account, ma lo sai che abbiamo una cosa in comune? Sono rimasta sorpresa, ma lo svelo comunque XD Io sono cresciuta con Miracle Girls, e di solito non lo conosce nessuno il manga (non so se tu lo conosci ^^”) XD che gioia trovare una estimatrice XD Grazie ancora del commento!

   
 
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