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Autore: aduial    31/05/2014    1 recensioni
Albus Severus Potter ha una gemella. Una gemella che tutti sanno che esiste ma che nessuno, a parte i vari familiari, ha mai nemmeno visto. Una gemella con cui condivide emozioni, sentimenti, pensieri. Una gemella che nasconde un segreto che nemmeno lui sa. Un segreto così doloroso da farla fuggire da tutto e da tutti.
storia sospesa.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 9
 
Silenzio. Quel silenzio che non era veramente silenzio, ma pieno di piccoli rumori, praticamente insignificanti a formare un’armonia di note e toni. Il fruscio del vento, il crepitio del fuoco, lo scricchiolio dei mobili di legno. Leila uscì sul balcone, lo sguardo fisso sul baluginio di stelle lontane. Chissà poi perché lo chiamavano silenzio, si chiese la ragazza, ispirando a pieni polmoni l’aria tagliente di quella notte autunnale. Rabbrividì, maledicendo il gelido clima scozzese, così diverso da quello mite dell’Italia. Rientrò, chiudendo la finestra dietro di sé, ma il freddo non passava. Leila era fredda dentro. Gelata per la precisione. Ricacciò indietro le lacrime che, prepotenti, si affacciavano agli angoli degli occhi, troppo orgogliosa per piangere, anche se era da sola. Si voltò di nuovo verso la porta di accesso al balcone, appoggiando la fronte sul vetro freddo e osservando la condensa che il suo respiro creava.
 
“Visto qualcosa di interessante?”
Una voce. Una voce ben conosciuta.
“Che cosa vuoi? Non hai una ragazza da cui andare?”
“L’unica ragazza con cui vorrei andare al ballo è chiusa in camera sua e si rifiuta di scendere”
“Chissà quanti cuori infrangerai quando lo sapranno le tue spasimanti” commentò lei, forse un po’ troppo acidamente.
“Se ne faranno una ragione”
“Oh per l’amor del cielo! Si può sapere che cosa vuoi?”
“Un ballo…”
“Allora scendi in Sala Grande!”
“…con te”
Leila sbuffò: “Pensi davvero che questa tua tecnica stia funzionando?”
“Non lo penso. Ne sono sicuro”
“E cosa ti dà tutta questa sicurezza?”
“Se non stesse funzionando mi avresti già cacciato”
“Non pensi che potrei essere semplicemente educata?”
“Le ragazze con il cuore spezzato non sono mai educate”
“Sembri molto sicuro, ne parli per esperienza personale?”
“Come non detto. Sei tagliente, acida e scontrosa. Eppure ti fa piacere avere qualcuno su cui sfogarti”
“Se sono così tagliente, acida e scontrosa, perché non te ne vai e mi lasci in pace?”
“Questo mi sembra di avertelo già detto”
Leila lo scrutò con un sopracciglio alzato, dubbiosa.
“Un ballo, Leila, sono qui perché tu mi conceda un ballo”
“Perché dovrei accettare?” chiese lei, flebilmente. Trovava quella conversazione a dir poco estenuante.
“Perché non puoi rimanere in camera a crogiolarti nei tuoi problemi e nel tuo dolore per sempre – rispose lui con infinita pazienza – e poi, come si può rifiutare un ballo da uno come me?”
A quell’ultima sparata, Leila non riuscì a trattenersi, scoppiando in una risata argentina.
“D’accordo, andiamo”
La ragazza prese sottobraccio il suo nuovo cavaliere, che non esitò a trascinarla con sé fuori dal dormitorio.
 
Annika si accomodò al tavolino dove era seduta Tara, abbandonata, come da programma, dal suo cavaliere subito dopo il primo lento.
“Fred?”
“Bella domanda. Louis?”
“Con Hugo”
Le due ragazze rimasero in silenzio per un po’, ogni tanto portando elegantemente alla bocca i calici di champagne per berne un piccolo sorso. Nessuna delle due ne parlava, ma entrambe pensavano a Leila. Annika, in particolare, non riusciva a dimenticare come la loro nuova amica le avesse infuso un dose di autostima non indifferente quella stessa sera, mentre lei non era riuscita a fare nulla per aiutarla a superare quel momento difficile.
In quel momento Rose e Molly si unirono alle due ragazze, dopo aver abbandonato i gemelli Scamandro vicino al buffet.
“Dov’è Leila?” chiese la prima, sedendosi e accavallando con grazia le gambe.
“In camera, che si rifiuta di scendere” rispose Annika con un sospiro.
“In fondo la capisco, ma non può continuare così per sempre. E Al?”
“Non ne ho idea, non lo vedo dall’inizio del ballo”
“Io nemmeno” le fece eco Tara.
“E Scorpius? L’avete visto?”
“No, nemmeno lui mi spiace”
“Io sì!” intervenne Molly.
“E dove?”
“Sta entrando in sala in questo preciso istante con Leila”
 
Scorpius l’aveva guidata delicatamente tra la folla di ragazze e ragazzi che li guardavano invidiosi, fino a raggiungere il tavolo dove erano sedute le quattro ragazze, che li fissavano incredule. La prima a riprendersi fu proprio la cugina del biondo.
“Come hai fatto a convincerla a scendere?”
“Facile, nessuna resiste al fascino di un Malfoy”
Leila, al suo fianco, alzò gli occhi al cielo e chiese con voce incerta: “Al?”
“Nessuna di noi l’ha visto” rispose Annika una volta ripresasi dalla sorpresa.
La gemella cominciò a guardarsi intorno, leggermente preoccupata, ma in quel momento l’orchestra attaccò un lento e Scorpius la trascinò in pista, reclamando il ballo che la ragazza gli aveva promesso. Alzò lo sguardo sul volto del ragazzo, che la stringeva delicatamente, come se avesse avuto paura di romperla. Sentì il cuore che cominciava ad accelerare e, scuotendo la testa, abbassò lo sguardo, con la mente piena di vorticosi pensieri.
 
“Non può piacermi veramente – si disse – insomma! Dopo tutto quello che mi è successo come posso essere attratta da un ragazzo? Non è assolutamente possibile! E poi, se non gli piaccio? Però è venuto in camera a cercarmi e adesso stiamo ballando insieme, è tutto così perfetto e… Stop! Leila smettila! È solo un ragazzo. Uno come tanti altri. Un ragazzo che ti fa battere il cuore e con dei meravigliosi occhi grigi che ti fanno sciogliere non appena li vedi e… ma che cazzo sto pensando? È un ragazzo esattamente come quelli che ti hanno aggredito. Anche se in realtà lui ti ha salvata. Ma che gran casino! Possibile che in questo momento non riesca a fare un pensiero che abbia un minimo di filo logico?”
 
Mentre nella testa di Leila imperversava questa furiosa battaglia, Annika e Tara si scambiavano sguardi complici, pensando già a un modo per far mettere insieme i due ragazzi stretti a pochi metri da loro. Ma il lento finì prima che potessero elaborare un piano degno di questo nome e la coppia tornò al tavolo. Scorpius baciò galantemente la mano di Leila, ringraziandola per il ballo e si allontanò, lasciando sole le tre ragazze.
Tara e Annika si voltarono verso l’amica che, incitata dai loro sguardi interrogativi raccontò quello che era successo dopo che se n’erano andate. Finito il racconto, Louis venne a reclamare la sua dama per un ballo, accompagnato da Hugo, che invitò Tara, liberando così la giovane Potter dalla curiosità delle amiche, che si fecero trascinare via sghignazzando senza ritegno.
 
La ragazza si alzò, improvvisamente bisognosa d’aria, e uscì nel parco, inspirando a pieni polmoni. Sorridendo leggermente, sentì i sospiri e le risatine delle coppie che, approfittando della situazione, si erano nascoste tra i cespugli. Allora, sentendosi di troppo, si allontanò e andò a sedersi sotto la grande quercia sulla riva del Lago Nero. Aveva freddo e si pentì di non aver preso il cappotto, ma non riusciva a distogliere lo sguardo dalle leggere increspature dell’acqua, dai giochi che la luce della luna creava sulla superficie. Rabbrividì ancora, ma non di freddo. Improvvisamente spaventata si voltò verso l’inquietante muraglia formata dagli scuri alberi della Foresta Proibita, sentendosi osservata e maledicendosi per non aver portato con sé la bacchetta. Si alzò di scatto e, senza distogliere lo sguardo da quella macchia d’ombra che era il bosco, iniziò a indietreggiare lentamente, finché non sbatté contro qualcosa.
 
La ragazza non riuscì a trattenere un urlo e si voltò pronta a fronteggiare il nuovo nemico, ma abbassò la guardia quasi subito.
“Albus, mi hai spaventato. Cosa ci fai qui?”
“Ti ho vista uscire e non tornavi, quindi mi sono preoccupato”
“Perché? Insomma tu adesso mi detesti e…”
“Leila, io non potrei mai detestarti. Sei la mia gemella, la mia metà e dovresti essere tu a detestare me. Ti ho abbandonata quando avevi più bisogno di me, non ho voluto capirti e non riesco a perdonarmi per questo. Vorrei che tu mi perdonassi, ma se non ci riesco io, come potresti farlo tu?”
Al crollò a terra, scosso dai singhiozzi. Leila si accucciò vicino a lui, abbracciandolo stretto.
“Al, io ti ho già perdonato. L’hai detto tu, sei la mia metà e senza di te io non potrei fare nulla”.
Il gemello si aggrappò a lei, come se temesse di vederla sparire da un momento all’altro, e si strinsero per alcuni minuti, in silenzio, beandosi di quell’abbraccio che era mancato a entrambi, sentendosi nuovamente completi, senza il bisogno di dire altre parole.
“Niente più segreti?”
“Niente più segreti” confermò il gemello. Poi si accorse che Leila era praticamente svestita: “Leila, ma tu stai tremando! Ti prenderai un accidente così! Torniamo dentro” ordinò, posando la propria giacca sulle spalle della gemella e costringendola a seguirlo verso il castello.
 
Intanto nella cuore della Foresta Proibita
 
“Hai fallito. Di nuovo”
“Mio Signore, ce l’avevo quasi fatta. Era sola e indifesa, avrei potuto attaccarla facilmente, ma poi è arrivato quell’altro…”
“Tutte scuse! Mi hai deluso profondamente”
“Non succederà più, mio Signore”
“Me lo auguro per te”.
 
Angolo dell’autrice
Finalmente è arrivato il ballo e mi dispiace per tutte quelle che pensavano che fosse Albus il cavaliere di Leila, ma mi ero resa conto che avevo considerato un po’ troppo poco il povero Scorpius ultimamente. Comunque i gemelli si sono riconciliati, per il bene dei Serpeverde oserei dire. Ma non vi anticipo nulla, lo scoprirete nel prossimo capitolo. Sono tornati anche quei due misteriosi cattivi, che amano discutere in posti incredibilmente cupi e terrificanti, cos’avranno mai contro una bella casetta comoda e luminosa? Ma chi glielo fa fare, mi chiedo! Ah già, la sclerotica che scrive la storia, cioè io. Finito il piccolo momento delirio, vi chiedo, come sempre, di dirmi cosa ne pensate del capitolo e se c’è qualcosa che non vi torna.
Un bacio,
Aduial
   
 
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