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Autore: Rassy    31/05/2014    1 recensioni
“A cosa pensi” dice accucciandosi sul mio petto.
“A noi” la sento sospirare e alzare il viso verso me.
“So a cosa starai pensando, so che penserai a tutti i lati negativi, ma Harry per favore pensa anche a quelli positivi.”
“Alison non ci sono dei lati positivi” affermo e lei si alza dal mio petto e ritorna nella posizione che era prima.
“E’ per ieri vero?” la sento mormorare quasi come se non si potesse percepire, ma io l’ho sentita e se pensa che non voglio stare con lei perché ieri non siamo andati a letto ha sbagliato strada completamente.
“No Ali-dico prendendole il viso tra le mani- non è per quello, io ti aspetterei e lo sai benissimo, andare a letto con te è uno dei miei ultimi pensieri, ma vedi la nostra relazione sarebbe sbagliata e..”
Non finisco di parlare che lei mi precede.
“Harry, tu non mi ami, chi ama rischia, chi ama è disposto a perdere ,a perdonare ma soprattutto chi ama lotta”
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"No non ci pensare neanche" Dissi alla mia migliore amica. "Perché?” chiese mettendo il muso. "No, Sam non pensarci proprio, non posso..” "Ti prego.." "Okay, ma usciamo da questo schifoso bagno." "Grazie, grazie, grazie!" disse stringendomi in un forte abbraccio. Cosa dovevo fare? Beh.. semplice, dovevo fingere di stare male per andare a casa visto che ora stavamo a scuola, perché? Semplicemente perché la mia migliore amica voleva uscire prima per comprare un vestito da poter mettere questa sera alla festa del più "figo" della scuola. Perché non poteva fingere lei? Non aveva una buona media e in più era stata sorpresa parecchie volte fare cose proibite all'interno dell'edificio scolastico. Dopo aver ottenuto il permesso dalla preside di poter uscire prima -ho dovuto falsificare un permesso- Usciamo entrambe dall' edificio, avevo dovuto dire che Sam avrebbe dovuto accompagnarmi a casa perché conosceva bene la mia famiglia ed eravamo come sorelle. – infatti è così, lei è sempre con me- Camminiamo per le strade di Londra cercando un vestito ‘adatto’ per la festa di questa sera, abbiamo girato quasi mezza Londra ma la signorina è estremamente viziata. “Ti prego sono esausta.” Ammetto dopo un po’ “Dai, stasera ci si diverte” Cosa? Ci si diverte? Cosa ha capito… Io non andrò a quella stupida festa dove droga e sesso sono la cosa principale. Poi anche con il festeggiato no ho un bel ricordo. “No Sam, sai che questo tipo di feste non fanno per me ,e sai anche con il festeggiato cosa è successo.” “O guarda il vestito in quel negozio.” Cerca di cambiare discorso, il fatto è che io e Sam siamo tanto diverse quanto uguali. Lo so non ha senso ma è così. Lei è alta, capelli biondi occhi azzurri, magrissima e ha avuto tanti ragazzi. Be come non fare ad averli lei è bellissima. La gente spesso la giudica per aver avuto tante relazioni, la chiamano puttana, troia e altri nomi non gradevoli. Mentre io mora, capelli mori bassa be anche io snella ma non quanto lei. Sulle relazioni-ora ci divertiamo- ho avuto qualche relazione alle medie ,e una al liceo Al liceo con Austin ovvero il festeggiato della festa di questa sera insomma non è un bel ricordo. “Ti piace?” Sam mi risveglia dal mio trance. “Non è troppo corto?” le chiedo riferendomi al vestito che ha scelto ,come modello è carino, è nero con sfumature d’oro ma è decisamente troppo corto. “Oddio Ali sembri mio padre, comunque no non è corto e vuoi sapere l’ultima? Verrai alla festa con me e comprerai tu questo vestito e io ne scelgo un’ altro che tu lo voglia oppure no.” Okay lo ammetto quando incominciava non la smetteva più e non puoi fermarla quindi devo per forza accettare, odio quando mi mettono i paletti. “Okay lo compro e vengo, ma devi stare con me alla festa” “Si ma ora andiamo che devo comprare un vestito” ** Dopo aver comprato il vestito sono tornata a casa, okay Ali ora devi solo farti dare il permesso, anche se è questo il punto, se non mi danno il permesso come faccio a diglielo a Sam? Scendo di sotto e mi avvicino a mio padre che in questo momento è indaffarato al computer ,starà scrivendo uno dei suoi articoli-per chi non lo avesse capito mio padre è giornalista- “Papino” dico abbracciandolo di solito faccio così quando voglio qualcosa “Cosa ti serve Ali?” infatti credo che se ne sia accorto anche lui “Okay non la faccio lunga, stasera devo andare ad una festa con Sam” dico sperando che capisca e mi dia il permesso. “No, stasera torna tuo fratello” o andiamo cosa devo fare di mio fratello. Ormai ciò che provo per lui è odio, mi aveva promesso che ci sarebbe stato invece ora dov’è? In giro per il mondo con i suoi altri quattro amichetti ,mi aveva promesso che ci sarebbe stato quando avrei avuto la prima delusione in amore che sarebbe stata la spalla su cui piangere ,invece quando ho rotto con Austin lui dov’ era? In tour. Ma infondo- molto infondo- sono felice per lui perché sta diventando famoso in tutto il mondo. Su questo no posso essere egoista. “Sai che ti dico papà? Io alla festa ci vado, e sai perché? Ho diciotto anni e ne ho tutto il diritto” “Alison Grace Styles puoi ripetere?”- Odio profondamente quando mi chiamano con il mio secondo nome- “Papà, per favore non sono mai uscita senza il tuo consenso, e sono anche rare le volte che lo faccio, ti prometto che se vado torno un’ora prima così da poter salutare…Harry” disprezzo l’ultima parola. “Ali, sai quanto mi costa vero? Non vedi tuo fratello da nove mesi ansi io non lo vedo da nove mesi tu in vece da tre anni, non sai lui quanta voglia abbia di vederti, ma okay puoi uscire ma per le undici devi tornare” Amo mio padre, amo mio padre, amo mio padre.. ho già detto che amo mio padre? No un attimo, le undici devo stare qui? Dai ma andiamo nemmeno un’ora? Mi conviene accettare, perché so che se non accetto non andrò proprio. ** “Sam dove sei?” chiedo appena risponde alla chiamata “Arrivo, sono quasi sotto casa tua fatti trovare pronta.” Non ho nemmeno il tempo di risponderle che stacca la chiamata, ma bene mi tocca anche aspettare adesso. Esco fuori attendendola e dopo un po’ la vedo accostare con la sua Smart, quasi mi viene da ridere pensando alla faccia che fece quando vide quest’auto ,voleva un’auto più grande solo che non poteva visto che è minorenne e ha solo il patentino. “Cosa hai da ridere Grace?” Oh Ma andiamo sa benissimo che odio quando mi chiamano Grace… “Samantha andiamo” Odia quando la chiamano col suo nome completo. Bene amica mia hai voluto la guerra ed eccoti accontentata. “Stronza” ** Sono qui da quasi venti minuti e già mi sto annoiando ,Sam aveva detto che sarebbe restata con me invece sta ballando con un tizio. “Ali che piacere rivederti” NO NO NO NO NO NO Di nuovo questa voce, la sua schifosa voce, quella voce di cui ero innamorata, avanti Ali rispondigli come si deve, dagli un calcio nei coglioni e faglieli ingoiare in modo che possa sentir tutto-o quasi-il dolore che ti a provocato tradendoti. “C-iao” Oh ma andiamo la mia determinazione si è andata a farsi fottere? “Ho sentito da un uccellino che è tornato tuo fratello” “Gli uccellini non parlano ,Coglione” “Be forse hai ragione, ma dimmi un po’è vero che sta sempre con te e ti ha consolato quando mi sono scopato Jali?” “Lui ,lui non c’è mai a casa…aveva promesso che sarebbe stato la spalla su cui piangere, invece no. Non c’è mai stato, e sai la cosa che più odio? E’ che dopo tutto questo non riesco ad odiarlo” Mi guarda, come dire.. scandalizzato? “Ora vattene a fanculo tu, la tua festa e Jali, io vado via” Non sono stata nemmeno un’ ora e già sto male, bene no? Non avviso nemmeno Sam, le manderò un messaggio. Infilo il giubbotto di pelle ed esco da quest’inferno. Devo dire che la casa di Austin-o meglio stronzo- è parecchio distante dalla mia. Sono esausta sto camminando da mezz'ora e non ne posso più, qui le strade fanno paura non passa un’anima viva c’è solo la luce fioca dei lampioni che illumina le vie lunghe e strette di Londra. Mi appoggio ad un muretto, devo assolutamente fermarmi ,questi tacchi sono la mia rovina. Dopo un po’ la mia attenzione cade su un gruppetto di cinque ragazzi poco distanti da me che continuano a guardarmi. Oh no spero che non siano quei maniaci che si vedono nei film che non scopano da tempo e che disturbano una brava -non proprio -ragazza Mi alzo dal muretto e decido di camminare per andare a casa , non sono vergine, non per mia volontà almeno, non voglio che qualcuno mi metta le mani addosso, non voglio rivivere quel terrore. “Scopiamo? Sai sembri esperta per varie cose” mh ora a questo gli spacco il culo, ne ho una voglia pazzesca lo giuro . Ma oggi non è proprio serata quindi è meglio che non rispondo e continuo a proseguire verso casa “E’ anche sorda” dice un’altra voce è totalmente diversa da quella di prima, è roca e mi ricorda qualcosa ansi qualcuno. “Sorda è tua madre, coglione, che quella sera non aveva nient’altro da fare che a concepirti” rispondo secca avvicinandomi ora come ora non mi frega se possono essere dei maniaci “Stronza, almeno lei era più donna di te” dice afferrandomi i gomiti e sbattendomi violentemente al muro Lo guardo in faccia pronta per sputarci sopra ma non appena mi accorgo chi è abbasso lo sguardo, ho detto esplicitamente che nostra madre è una puttana, e normale che si sia arrabbiato lei è morta.
  
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