Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Alessandra_    31/05/2014    1 recensioni
Lui è Dimitri. Una notte il suo maestro gli da un incarico da svolgere. Rapire una ragazza. Lui accetta, va lì e la guarda. Non può rapirla, non sa perchè, ma sente che non può farlo. Scappa. Purtoppo lei lo segue e viene catturata. Le fanno dimenticare delle sue origini, della sua famiglia e di se stessa. E' costretta a subire continue punizioni dallo stesso ragazzo, divenuto il suo maestro. Eppure lei non lo odia, anzi crede di amarlo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Walter entra nella grande sala e fa cenno alle guardie di non chiudere le porte, poi si dirige sulla destra e si schiarisce la voce.
< Padre, Madre. >
< Walter, figliolo, sei tornato. > dice una voce profonda. Inizio a tremare.
< Si >
< Che notizie ci porti, allora? Sono cattive come sempre? >
< A dopo le risposte, vorrei che incontraste prima una persona.. > mi fa cenno di entrare.
< Walter , per caso hai fatto prigionieri? Non voglio altri..> ma la voce, stavolta dolce, si interrompe al mio arrivo.
Ho la pelle d'oca, una paura incredibile, ma quando guardo quella donna così simile a me, con i miei stessi capelli neri e lunghi, con il mio stesso taglio degli occhi, il mio stesso naso, allora scoppio a piangere per la felicità. Le corro incontro e l'abbraccio.
< Mamma! > cadiamo entrambe in ginocchio.
< Oh piccola mia! Sono così felice di rivederti! > dice accarezzandomi i capelli.
< Perchè mi ricordo di te? >
< Non lo so, sono solo felicissima per questo >
< Anch'io ne sono felice, pensavo che mi avresti mandata via. >
< Non potrei mai farlo > mi bacia la fronte e poi mi porge una mano per farmi alzare. Si siede poi sul trono e stringe la mano dell'uomo sul trono al suo fianco. Solo ora mi accorgo di lui. Ha i capelli scuri e dei lineamenti pronunciati, gli zigomi alti ed il naso acquilino. E poi gli occhi, gli occhi sono blu come i miei. Mi guarda come se fosse intimidito e cerca di farmi un sorriso, stringendo forte la mano di mia madre. 
< Dafne.. >
< Io.. io suppongo che voi siate mio padre. >
< Si, tesoro, sono io >
< Mi dispiace, non ricordo, vorrei.. mi perdoni > 
Perchè non mi ricordo di lui? Eppure la mamma l'ho riconosciuta subito. Lo guardo di nuovo negli occhi e vedo una certa delusione, ma cerca di nasconderla, come le lacrime che gli velano gli occhi. 
< Non fa niente, tesoro, ci vorrà tempo.. Solo, vieni qui, voglio abbracciarti >
Si avvicina piano piano, come se potessi rompermi o svanire nel nulla. Le sue braccia mi circondano e mi stringe forte a sè. Profuma di buono e questo calore che sento.. vorrei ricordare, vorrei poterlo fare.
< Padre, mi dispiace. >
< Bambina mia, non fa niente, ti prego non stare male. Quello che conta è che tu sia di nuovo qui, credevo di non rivederti mai più.. ero così preoccupato per te > ha la voce rotta, e continua a stringermi forte, come se non volesse lasciarmi andare mai più. 
< Walter, sono fiero di te. Hai riportato tua sorella indietro. Hai continuato senza mai smettere. Testardo come tua madre e la tua sorellina. Vieni qui anche tu >
Walter viene e si avvicina, così anche la mamma. Ci stringiamo stretti gli uni agli altri. Quando ci separiamo Walter mi abbraccia di nuovo posando il mento sulla mia testa e cullandomi. Poi mi prende per mano e ci spostiamo in una sala, dove ceniamo e tutti raccontano degli anneddoti. Non smetto di sorridere un'attimo, ma dopo un po' sbadiglio. Sono stanchissima. Walter mi tira per scherzo l'orecchio. 
< Penso che sia ora di andare a nanna, sorellina > 
I miei genitori ridono divertiti e si alzano per darmi due baci sulle guance. Mi madre mi abbraccia di nuovo e vedo che anche Walter abbraccia nostro padre. Lo sento sussurrargli qualcosa.
< Non preoccuparti papà, si ricorderà di te, Nimiko farà qualcosa.. >
< Cos'hanno fatto alla mia bambina? > dice mentre gli tremano le spalle. Mi sento tremendamente in colpa, ma la mamma appena capisce mi sorride.
< Cara, non sentirti in colpa, risolveremo tutto > 
Dopo di che io e Walter ci congediamo. Saliamo di nuovo nella mia stanza e appena vedo il letto mi getto sopra, distrutta da questa giornata piena di emozioni.
< Ehi, dove vai tu monella? A mettere la camicia da notte e a lavare i denti prima! > Dice cercando di sembrare autoritario. Io gli sorrido e faccio come ha detto. Anche lui si cambia e poi ci rimettiamo a letto.
< Stanotte resto qui, va bene per te? >
< Certo >
< Ora faremo una cosa che facevamo sempre per farti addormentare. >
Si alza dal letto e prende da sopra un comodino una spazzola. Si siede dietro di me ed inizia a spazzolarmi i capelli. Mi rilasso subito.
< E' arrabbiato? >
< Chi? >
< Nostro padre >
< Naah. E' solo un po' dispiaciuto. >
< Com'eravamo io e lui? >
< Ooh, sei sempre stata la sua cocca. Ogni tuo desiderio era un'ordine. Vi amavate, profondamente. Ti ha persino insegnato a combattere. >
< Davvero? >
< Eh si. Facevi i capricci da giorni perchè lui non c'era e volevi per forza imparare e quando è tornato ti ha subito accontentata. >
< Mi dispiace >
< Ehi, sorellina. Non è colpa tua ok? Riusciremo a farti ricordare. Te lo prometto. >
< Ti voglio bene, Walter >
< Anch'io > 
Ci ristendiamo e lui mi stringe forte. Ci addormentiamo così, felici come due bimbi.



Angolo Autrice_
Salve genteee. Mi avete di nuovo lasciata da sola uffina. Vi lascio con questo capitolo, mi è venuto una mezza schifezza, ma non volevo farvi aspettare troppo.
Byeee Ale

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Alessandra_