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Autore: wawa    31/05/2014    0 recensioni
«Sai, non so se ci sia cosa più bella al mondo di un uomo che ami la propria donna. Non credi? »
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Capitolo 1
11 Aprile 2014
Quel venerdì sera di primavera faceva particolarmente caldo. Il sole non era ancora tramontato, nonostante fossero già le otto di sera. Finalmente l’inverno aveva deciso di andarsene, sia nel mio cuore, sia nell’atmosfera. Non volevo andarci alla riunione, non ne avevo nessuna voglia, ma se non ci fossi stata Alessandro probabilmente mi avrebbe tagliato le gambe. È il mio superiore, e purtroppo ha il potere di farlo. Ero in ritardo come al solito. Afferrai la borsa al volo e mi incamminai verso il centro dove si sarebbe tenuta la riunione: il csi. Dista si e no 10-15 minuti da casa mia, quindi a meno che non ci sia il diluvio universale vado sempre a piedi. Quando arrivai a pochi metri dal centro mi accesi una sigaretta, non so come ma in qualche angolo della mia mente il mio cervello crede che la nicotina possa risolvere tutti i miei problemi. Arrivata gettai la sigaretta in terra e la spensi. Alessandro aveva avvisato me e la Giulia che quest’anno avremmo avuto dei nuovi animatori senior, ovvero che hanno più di 18 anni, e sinceramente non ero nemmeno minimamente interessata alla cosa. Dopo aver varcato il cancello del parcheggio, andai nel piazzale e cercai qualche volto familiare tra la folla. C’era fin troppa gente per i miei gusti, e meno male che sarebbe dovuta essere una cosa tranquilla. Già. Dopo pochi secondi riconobbi il volto di Ale, e mi avvicinai a lui. Stava parlando con un ragazzo, aveva gli occhiali da sole, la pelle abbronzata e dei capelli castano scuro. Salutai Ale, e sorrisi al tipo che non conoscevo. Da vicino era anche più carino del previsto. «Ciao Benni! Meno male che sei venuta» disse Alessandro con un sorriso falso come una banconota da 3 euro. «Sai com’è, o venivo o mi uccidevi.. quindi.. » Alessandro rise, quasi contento delle mie parole. A volte quel tipo mi inquieta un po’. Solo un po’. « Come sei simpatica! Comunque questo essere si chiama Marco » disse, alludendo al ragazzo che avevo notato poco prima. Ci sorridemmo a vicenda. Aveva un sorriso perfetto, denti bianchi, dritti e viso simpatico. Mi chiedevo insistentemente che tipo fosse, aveva l’aria di un “cazzaro” ma secondo me c’era molto di più sotto la corazza da “duro”. Ad ogni modo arrivarono anche altre persone, Giulia ed il mio ex ragazzo, Zak, compresi. Anche se detto francamente l’ultima poteva anche rimanere a casa sua. Quando Zak arrivò salutò svogliatamente con un cenno, ed iniziò a praticare il suo sport preferito, tormentarmi. «Potevi anche startene a casa» disse come se avessi avuto la lebbra, se non peggio. « Vale lo stesso per te, tesoro mio» gli risposi sorridendo, per poi dargli le spalle ed entrare nella sala riunioni insieme a Giulia. La sala riunioni in realtà era la palestra più grande. Vi risparmio la descrizioni degli, a mio avviso inutili, “giochi di conoscenza”. Durante la riunione io e Marco flirtammo tutta la sera, e Zak se ne accorse. Faceva di tutto pur di stare in mezzo a noi due. Durante uno dei giochi io e Marco capitammo vicini per caso, ma il gioco consisteva nel cambiare posizione nel caso in cui qualcuno venisse colpito con il pallone. Quando Zak venne colpito si mise in mezzo a me ed a Marco. Subito dopo cominciò a parlarci, come se fossero stati due vecchi compagni di scuola che non si vedono da mesi o addirittura anni. Durante la riunione non dissi nulla a Zak, per paura che mi stessi immaginando le cose, e che fraintendessi le “buone” intenzioni del mio ex. Durante l’ultimo gioco, raccontai a Giulia tutto ciò che avevo visto e le chiesi un parere, per definire una volta per tutte se fossi paranoica o se ci vedessi meglio di quanto pensassi. «Sai, volevo dirtelo anche io.. sembra che Marco sia la sua fidanzata» disse Giulia ridendo « C’è poco da ridere. Se vuole mettermi i bastoni fra le ruote ha scelto il momento sbagliato» dissi, guardando verso Marco e Zak. «Non credo che Zak sia un “problema” grave Bene, poi se caso mai vuoi esserne sicura parlagli» disse Giulia alzando le spalle. « Sai che ne sarebbe capacissimo, non è la prima volta che fa una cosa del genere.. » dissi ripensando a quel lontano pomeriggio di settembre..
***

Quel pomeriggio ero uscita con Alessia e Giulia, due delle mie più care amiche. Eravamo sedute ad un bar all’angolo, poco prima del liceo scientifico dove andava Giulia. Prima di trovarci al bar con Alessia, io e Giulia eravamo andate all’ennesima riunione. Una volta che la riunione finì Matteo, uno dei miei migliori amici, si avvicinò a me «Possiamo parlare?» mi chiese, io annuì, e ci allontanammo leggermente. «Prima di tutto promettimi di non arrabbiarti, ti devo dire una cosa su Zak» disse tenendomi per le spalle. Io sbuffai. «Si lo prometto, adesso sputa il rospo che ho di meglio da fare» dissi. «Zak mi ha detto che ha sentito dire che sei uscita con un ragazzo, e lui pensa che questo sia Lorenzo. Poi alla fine ha aggiunto che se lo trova lo vuole picchiare». A quelle parole quasi mi si annebbiò la vista. Uno dei motivi per cui ci eravamo lasciati era proprio la gelosia, ma sembrava non capirlo ancora. «Matte, io non mi arrabbio, sappi solo che se tocca la gente a cui tengo io lo denuncio. Perché è maggiorenne e posso farlo» dissi a denti stretti. Uscì da quel posto e tornai al bar. Stavo raccontando ad Alessia e Giulia di quando ero uscita con Lorenzo domenica scorsa, con una certa enfasi. In quel momento passò Zak con Federico, un nostro amico che faceva l’animatore con noi. Li salutammo e continuammo a parlare delle nostre cose. Nemmeno 20 minuti dopo Giulia mi disse «Bene, guarda un po’ là» indicando l’angolo della scuola parallelo al nostro tavolo. Mi voltai, e vidi Zak e Lorenzo a pochi centimetri di distanza. Zak spingeva Lorenzo contro il muro della scuola, dava tutta l’impressione di volerlo picchiare. Senza pensare mi alzai, e con passo spedito raggiunsi i due ragazzi. Non so con quale forza, ma spinsi Zak e quest’ultimo quasi cadde a terra «Cosa credi di fare?» chiedi ad alta voce «Esci di qui, bimbetta» disse Zak con disprezzo. «Te Lorenzo non lo tocchi, mi hai capito bene? » dissi urlandogli contro. «Torna a giocare con le Barbie» disse ridendo, lo spinsi di nuovo «Tieni le mani a posto» disse Zak serio ed arrabbiato. «Azzardati a toccarlo e ti denuncio, e giuro che lo faccio» dissi mettendomi tra di loro. «Bene, basta, vai via» disse Lorenzo prendendomi per un braccio. «Comunque sei un uomo di merda, davvero» disse Zak a Lorenzo. Mi girai con degli occhi di fuoco verso Zak, e spingendolo gli dissi «Qui tra i due l’uomo di merda sei tu, che ti metti a fare tutti questi casini! Non ti azzardare a dirgli niente del genere». Non riuscì a dire altro, perché arrivò Giulia che mi portò via di peso.
***
 
Salve a tutti i lettori,
Vi ringrazio nuovamente per aver letto il capitolo. Mi piacerebbe sapere che ne pensate. Alla prossima,
xoxo, __Effy
  
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