La Cassetta Delle Lettere
Seconda Lettera-Riccardo
Caro Riccardo... Anzi, niente "Caro", solo Riccardo.
Come va? Tutto a posto? Non sei finito investito da un tram, vero? No? Peccato. Certo, ti chiederai perchè ti sto scrivendo così, con queste parole, ma la risposta la sai già. Volevo farti una domanda; ti diverti? Ti diverti a prendermi in giro? Ti diverti a ridicolizzarmi? Ti diverti a farmi fare la figura dell'idiota davanti a tutta la classe? Ti diverti a non rispondere alle mie lettere? Già, questa è la sesta lettera che ti scrivo, sono sicuro che le altre cinque ti sono arrivate ma tu non le hai lette. Non te ne frega niente, in fondo. Sai, dicono che la violenza psicologica fa più male della violenza fisica. Io non ci credevo, prima di conoscere te. Sembravi il classico simpaticone, quello che c'è in ogni classe, sempre disposto ad aiutare tutti. Ti sei finto mio amico, io mi fidavo di te. Come hai potuto farmi questo? Come hai potuto ingannarmi così? Non passa giorno senza che tu mi ridicolizzi. Sono stanco Riccardo, sono veramente stanco. Io ti chiedo solamente di essere lasciato in pace, chiedo troppo? A quanto pare, si. Potevi rispondere alle mie lettere, potevi cercare di capirmi ma non l'hai fatto. Ora è troppo tardi.
Hai mai sentito la canzone "Stan" di Eminem? Parla di un fan di Eminem di nome Stan. Stan è ossessionato da Eminem, è il suo idolo. Gli spedisce una lettera perchè vuole parlare con lui ma Eminem non gli risponde. Allora Stan gli spedisce di nuovo una lettera in cui si lamenta del fatto che Eminem non gli risponda. Ovviamente Eminem non risponde nemmeno a questa. Allora Stan, in preda alla rabbia e alla disperazione, registra un ultimo messaggio per Eminem, in cui gli dice che lui poteva salvarlo, ma non l'ha fatto. Registrato il messaggio, Stan si ammazza.
Per noi due è lo stesso, Riccardo. Tu potevi salvarmi ma non l'hai fatto. Immagino che avrai già capito che cosa succederà quando avrò finito di scrivere questa lettera. Spero che la leggerai, spero che ti venga il rimorso, spero che i sensi di colpa ti divorino, spero che tu non riesca a dormire la notte pensando a me, spero che il mio scheletro appaia nei tuoi incubi ricordandoti che cosa hai fatto!
La colpa è tua, solo e soltanto tua. Cosa ti costava trattarmi da amico, come facevi con tutti gli altri? Che cosa c'è in me che non va? Sono timido? Sono secchione? Porto gli occhiali? Si, devono essere questi i motivi. A scuola ci spiegano che bisogna abbandonare i pregiudizi e noi muoviamo la testa annuendo, come delle scimmie ammaestrate. Ma, finita la lezione, i pregiudizi tornano a galla impossessandosi degli uomini. La verità è che i pregiudizi non abbandoneranno mai l'uomo. Ci sarà sempre qualcosa o qualcuno da discriminare. Anni fa gli abitanti del Nord Italia discriminavano quelli del Sud. Oggi discriminiamo gli extracomunitari. Io spero che, se esiste una razza aliena, non venga mai scoperta. Altrimenti discrimineremo pure quella.
Questa lettera è giunta alla sua conclusione. Tutta questa faccenda è giunta alla sua conclusione. La mia vita è giunta alla sua conclusione.
Matteo
Note dell'autore: ed ecco la seconda lettera. Spero che vi sia piaciuta e, se volete, recensite. Alla prossima.
Seconda Lettera-Riccardo
Caro Riccardo... Anzi, niente "Caro", solo Riccardo.
Come va? Tutto a posto? Non sei finito investito da un tram, vero? No? Peccato. Certo, ti chiederai perchè ti sto scrivendo così, con queste parole, ma la risposta la sai già. Volevo farti una domanda; ti diverti? Ti diverti a prendermi in giro? Ti diverti a ridicolizzarmi? Ti diverti a farmi fare la figura dell'idiota davanti a tutta la classe? Ti diverti a non rispondere alle mie lettere? Già, questa è la sesta lettera che ti scrivo, sono sicuro che le altre cinque ti sono arrivate ma tu non le hai lette. Non te ne frega niente, in fondo. Sai, dicono che la violenza psicologica fa più male della violenza fisica. Io non ci credevo, prima di conoscere te. Sembravi il classico simpaticone, quello che c'è in ogni classe, sempre disposto ad aiutare tutti. Ti sei finto mio amico, io mi fidavo di te. Come hai potuto farmi questo? Come hai potuto ingannarmi così? Non passa giorno senza che tu mi ridicolizzi. Sono stanco Riccardo, sono veramente stanco. Io ti chiedo solamente di essere lasciato in pace, chiedo troppo? A quanto pare, si. Potevi rispondere alle mie lettere, potevi cercare di capirmi ma non l'hai fatto. Ora è troppo tardi.
Hai mai sentito la canzone "Stan" di Eminem? Parla di un fan di Eminem di nome Stan. Stan è ossessionato da Eminem, è il suo idolo. Gli spedisce una lettera perchè vuole parlare con lui ma Eminem non gli risponde. Allora Stan gli spedisce di nuovo una lettera in cui si lamenta del fatto che Eminem non gli risponda. Ovviamente Eminem non risponde nemmeno a questa. Allora Stan, in preda alla rabbia e alla disperazione, registra un ultimo messaggio per Eminem, in cui gli dice che lui poteva salvarlo, ma non l'ha fatto. Registrato il messaggio, Stan si ammazza.
Per noi due è lo stesso, Riccardo. Tu potevi salvarmi ma non l'hai fatto. Immagino che avrai già capito che cosa succederà quando avrò finito di scrivere questa lettera. Spero che la leggerai, spero che ti venga il rimorso, spero che i sensi di colpa ti divorino, spero che tu non riesca a dormire la notte pensando a me, spero che il mio scheletro appaia nei tuoi incubi ricordandoti che cosa hai fatto!
La colpa è tua, solo e soltanto tua. Cosa ti costava trattarmi da amico, come facevi con tutti gli altri? Che cosa c'è in me che non va? Sono timido? Sono secchione? Porto gli occhiali? Si, devono essere questi i motivi. A scuola ci spiegano che bisogna abbandonare i pregiudizi e noi muoviamo la testa annuendo, come delle scimmie ammaestrate. Ma, finita la lezione, i pregiudizi tornano a galla impossessandosi degli uomini. La verità è che i pregiudizi non abbandoneranno mai l'uomo. Ci sarà sempre qualcosa o qualcuno da discriminare. Anni fa gli abitanti del Nord Italia discriminavano quelli del Sud. Oggi discriminiamo gli extracomunitari. Io spero che, se esiste una razza aliena, non venga mai scoperta. Altrimenti discrimineremo pure quella.
Questa lettera è giunta alla sua conclusione. Tutta questa faccenda è giunta alla sua conclusione. La mia vita è giunta alla sua conclusione.
Matteo
Note dell'autore: ed ecco la seconda lettera. Spero che vi sia piaciuta e, se volete, recensite. Alla prossima.