Lydia mi guarda alzando leggermente un sopracciglio con fare interrogativo. ''Beh, hai intenzione di stare lì tutto il pomeriggio?'' mormora socchiudendo gli occhi, mentre con una mano accarezza il materasso, un chiaro invito a sdraiarmi al suo fianco. E' come se avessi appena preso la scossa. Subito annuisco, mi sfilo le scarpe da tennis ed inizio a blaterare come mio solito. ''Ah, no.. Certo, eccomi. Arrivo. Ci sono quasi ..'' farfuglio mentre mi infilo sotto le lenzuola, al suo fianco. Siamo a febbraio, decisamente non dovrei sentire tanto caldo. Qualcosa non va. Alzo per un istante gli occhi al cielo e prego di non fare la figura dell'idiota. Stare troppo vicini mi agita, e prego che lei non se ne accorga. Non so mai cosa potrebbe succedere, ad averla così vicina, anche se raramente succede qualcosa in cui spero. L'ultima volta che sia successo qualcosa del genere, è stato in un periodo non proprio luminoso della mia vita da adolescente imbecille. Avevo un attacco di panico, eravamo negli spogliatoi. Lei mi ha baciato, ed io sono rimasto imbambolato a fissarla. Continuavo a sentirmi il sapore del suo lucidalabbra sulla bocca fino a sera, passandoci sopra la lingua di tanto in tanto. Era come averla ancora lì, con me. Come se non ci fossimo mai spostati dal pavimento dello spogliatoio. Ammetto che allora mi ha preso alla sprovvista, tanto quanto adesso. 
La osservo mentre posa la testa sul mio petto e si lascia sfuggire un sospiro. La vedo chiudere gli occhi e decido di rilassare le spalle, sono sin troppo rigido, e la cosa non fa che diventare sempre più imbarazzante. 
- Allora, Lydia .. Tutto questo ti sembra normale? - mormoro facendo una smorfia con la bocca e passandole un braccio intorno alle spalle con cautela. Strizzo gli occhi per un breve istante, aspettandomi che si tiri via dalla mia stretta, che reagisca in qualche modo, ma lei non fa nulla. La sento rilassarsi di più, allora inizio a muovere lentamente le dita tra i suoi lunghi capelli ondulati, anch'io decisamente più tranquillo. Tirerei un sospiro di sollievo, se non avessi il suo orecchio a un centimetro dalle mie labbra.
- Noi non abbiamo una vita normale, Stiles. - la sento sussurrare con amarezza, con il volto pressato contro l'incavo del mio collo. 
Mi mordo piano il labbro inferiore mentre le sfioro lo zigomo con il dorso del pollice, ed annuisco in silenzio.
- Hai ragione, domanda stupida. - concordo, alzando di nuovo gli occhi al soffitto. Preferisco non forzarla a parlare, invece di dire qualcosa di stupido. 
Passano diversi minuti, continuiamo a stare in silenzio, e la cosa non fa che mettermi in ansia. 
- Mi mancano spesso, sai? - sussurra alla fine, alzando leggermente il mento per poter essere in linea col mio volto.
Mi volto a fissarla e aggrotto un sopracciglio. - Chi? - mormoro, guardandola negli occhi color caramello fuso. 
- Jackson, Allison .. - sussurra, scuotendo un pò le spalle.
Tossisco leggermente e gioco con un lembo del lenzuolo, rimuginando sulle sue parole. 
Jackson. Non parliamo di lui da .. Non abbiamo mai parlato di lui, infatti.
Jackson Whittemore era un Kanima. No, era il fidanzato di Lydia, e un Kanima, una creatura oscura. Ah, e un licantropo! Sì, anche quello. Un mostro a tre teste, non che mi sia mai piaciuto molto. Mi stupisce sentire che ci pensi ancora. Beh, come non potrebbe, dopotutto? E' il suo fidanzato storico, Stiles. 
Certo, ma nel frattempo c'è stato Aiden, e chissà chi altri. 
Lydia ha un certo fascino per il soprannaturale, anche quest'ultimo aveva dei begli artigli affilati. 
E Allison, beh, lei .. lei è morta. 
- Era la mia migliore amica .. - mormora, poichè ancora non le ho risposto, seguendo distrattamente il filo dei miei pensieri.
Mi mordo il labbro inferiore e proprio non posso evitare di chiederlo. 
- Ami ancora Jackson? - sussurro, evitando il suo sguardo e portandomi un dito alle labbra per tirarne una pellicina con i denti. 
Non la guardo negli occhi, mentre mi sussurra ''L'ho amato tanto, ma no, ora mi manca solo il suo ricordo. Ho perso tanta gente, Stiles.''. E vorrei dirle che ha ancora me, che anch'io ho perso tanta gente a me cara, ma sto zitto. Lo sa già. 
- Ti dispiace essere qui? - domanda, sollevandosi su un gomito e obbligandomi a voltarmi nella sua direzione, poichè la sua mano è ferma sulla mia guancia. 
Scuoto subito la testa e mormoro ''No, non mi dispiace. Certo, credo sia un tantino, ma dico un tantino, strano che .. Beh, sai, noi due, qui .. Sul tuo letto.. E' .. ''.
- Imbarazzante. - conclude la mia frase, trattenendo una risata nervosa, mentre si lascia ricadere di schiena sul materasso, ritraendosi totalmente dalle mie braccia.
Vorrei prendermi a pugni, se non fosse tanto controproducente. 
Cristo, Stiles, vuoi stare zitto?
- Lydia .. - comincio, anche se non so bene dove andrò a parare. Tiro un sospiro e sussurro ''E' solo strano, non ho detto che mi dispiaccia. Aspettavo da un bel pò che succedesse, quindi, forse avevo solo perso le .. ''.
Che idiota. 
Basta, sto zitto. Lascio che sia lei a parlare, sempre che voglia farlo, dopo questo mio patetico tentativo di .. fare cosa? Non ho mai avuto speranze con lei. 
- Da quant'è che hai questa ridicola cotta per me? - la sento sussurrare a poca distanza dal mio orecchio.
- Da quando ti ho vista la prima volta, credo sia passato molto tempo. Tu.. Tu che dici? - sussurro, mentre mi volto, e trovandomi il suo viso così vicino al mio, non posso far altro che deglutire rumorosamente. Il suo fiato si mescola al mio, e la cosa non può che farmi decisamente perdere il controllo di me stesso. Non che solitamente sia un maniaco del controllo.
- Che fai? - le chiedo, cercando di fare l'uomo, e non la femminuccia.
- Io .. niente. Tu che fai? - mormora, ma non posso proprio lasciare che continui a parlare, le sue labbra richiamano le mie come una calamita, e correndo il rischio di farmi rifiutare, come sempre, la bacio.