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Autore: Ehi_peipi    01/06/2014    0 recensioni
Ricordo che ho sempre pensato che trasferirsi fosse una cosa figa.
Insomma ricominci tutto da capo.Ma se non hai niente da ricominciare?Se a te va bene così come stai?In quel momento sì che trasferirsi è tutt'altro che figo.E’ una cosa brutta e dolorosa.Abbandonare tutto e ricominciare quello che faticosamente si è costruito.
Era il 17 Settembre il giorno in cui mi trasferì nella cittadina di Silent Hill a casa di mio cugino Harry Styles.I miei genitori mi avevano raccomandato che era un posto tranquillo e normale.Ora ripensandoci a distanza d’anni penso che quella sia stata la più grande bugia che io abbia mai sentito.
Genere: Horror, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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Cosa vuol dire che sta morendo?!- Lucas si passò una mano tra i capelli corti e -Un attacco di zombie la scorsa notte. L'hanno preso alla sprovvista e ora sta morendo. Non riusciamo a guarirlo- -Allora ti consiglio di pregare per lui- e mi allontanai. Mi prese subito per un braccio -Oh andiamo, non vuoi davvero lasciarlo morire?!- mi domandò con un tono disperato. No, non volevo che Zeke morisse, ma ero così arrabbiata. E non mi ero dimenticata di tutte le cose terribili che aveva fatto. Sospirai, cercando di ragionare. Non potevo lasciarlo morire. Tra noi si era creato un legame a causa di Liz e del mio passato e infondo infondo lo sapevo che non era una persona così disgustosa come mostrava alla gente. -Portami da lui- risposi. Dentro di me però stavo maledicendo Toby e il suo 'è tutto così noioso da un po'. In un batter d'occhio mi ritrovai in una casa al confine con la città, dove c'era un sacco di nebbia presente. Lucas mi spintonava poco delicatamente attraverso le stanze finché arrivammo a una camera da letto. Zeke era disteso sulle coperte, senza maglietta e inzuppato di sudore. Avrei voluto fare qualche battuta ma mi trattenni. -Allora...- esordii -dove questa ferita?- Durante il tragitto Luke mi aveva raccontato qualche dettaglio in più: -Uno zombie l'ha preso sul collo, all'inizio non ci è sembrato niente e poi lui sai com'è, era tipo 'non toccate il mio bellissimo corpo, sto una favola' perciò abbiamo lasciato perdere. Ma dopo un paio di giorni ha iniziato ad infettarsi e a provocarli quasi degli effetti collaterali. Può capitare, solo che però la maggior parte delle volte non accade perché: o sei troppo scemo da farti uccidere, o sei troppo furbo da uccidere tu lui e senza danni. O almeno poi ti disinfetti, se ti fai male.- -Pensavo fosse più intelligente- avevo brontolato. -Anche io, e Zeke è uno molto esperto...sembra quasi l'abbia fatto apposta- E entrambi ci eravamo fatti pensierosi. -Comunque- avevo ripreso -quali sono questi effetti collaterali?- -Ha allucinazioni, puzza, suda per via della febbre e prova un dolore allucinante. Peggiora ogni minuto che passa- E ora Zeke mi stava squadrando con quei suoi occhi scuri e -Pensavo fossi incazzata con me- -Pensavo fossi una persona intelligente ma guarda che fine hai fatto- replicai. Lui sorrise ma poi mugugnò dal dolore. Mi avvicinai, preoccupata mio malgrado. Il moro voltò il capo a sinistra per farmi vedere la cicatrice. Più che una cicatrice però sembrava un morso. Era esteso un po' fino alla schiena e qualche graffio lo contornava. Si distingueva facilmente il sangue che riaffiorava di continuo e poi si cicatrizzava fino a staccarsi e poi sanguinare di nuovo, uno strano processo. Insieme ai colori del sangue vi erano delle vene blu che sembravano uscirgli dalla pelle. -Sembra...- -Veleno, lo so- mi interruppe. -È brutta- commentai. -Già- -Posso farli una foto e metterla su instagram?- chiesi, per scherzare. Lui rise forte ma poi si sporse in avanti cominciando a tossire. Gli diedi qualche pacca sulla spalla mentre cominciava a sputare sangue. Ma non era sangue normale: era nero, vischioso. -Hai bisogno di qualcosa?- domandò Luke, che avevo dimenticato fosse ancora qua. -No- rantolò il moro. Zeke si girò a guardarmi: -Allora, puoi fare qualcosa per me?- -Penso di sì- dissi. -Bene- Quando terminai gli incantesimi per alleviare il dolore e la ferita Zeke sembrava come nuovo. -Ti devo un favore, streghetta- mi disse. -Magari se lasciassi in pace Toby- Il suo volto si indurii ma acconsentì. -Lo so che state cercando la strega- mormorai poi. -Quindi?- mi domandò, innocente. -So anche che se non la troverete io e Harry moriremmo- Si passò una mano tra i capelli scuri umidi di sudore e -È per questo che la sto cercando così disperatamente- -Va bene- silenzio -Cerca di trovarla- Mi guardò sorpreso ma annuì. -Luke, per favore, portala a casa sua- lo pregò. -Certo, andiamo Vic- mi invitò. Quando arrivai a casa Lucas prima di farmi uscire si scusò per il calcio. Lo perdonai e tornai da mio cugino. Era con l'irlandese e stranamente non si stavano baciando. Horan aveva tra le mani la sua fidata chitarra classica e la stava suonando. Entrambi cantavano una canzone. -Ehi belli- li salutai. -Vic! Dove sei stata?- -A salvare la vita a Zeke- risposi a mio fratello, mentre Niall continuava a cantare. Aveva una voce molto melodiosa e dolce, leggera. -Cioè?- domandò il biondo, fermandosi. Raccontai loro tutto. -Sei proprio una brava ragazza- si finse commosso Niall. Harry invece era pensieroso ma non disse nulla. -Stavate cantando?- cambiai discorso. -Sì- rispose il riccio -Vuoi unirti a noi?- -No tranquilli. Vi ascolto però- I due cantavano una canzone che mi dissero si intitolava little things. Non l'avevo mai sentita e dedussi l'avessero scritta loro. Avevano voci diverse. Quella del biondo aveva una sfumatura graffiante ma era dolcissima. Quella di mio cugino invece era profonda, roca, forte ma incredibilmente melodica. Il testo era stupendo e mi piaceva come si guardavano. Pensai a Zayn, poi a Liam, poi al 'ti amo' di mio cugino. Avevo detto 'ti amo anch'io' e non dicevo ti amo a qualcuno da un po'. Non contando quando l'avevo detto a Liam, prima di lasciarci. Non avevo bisogno di un ragazzo per essere felice ma dopo Liam sentivo un vuoto strano allo stomaco. Mi mancava quella sensazione che solo Zayn per ora era riuscito a riempire. Era il mio migliore amico e per lui provavo un ti amo come quello per il riccio. Anche se allo stesso tempo era diverso. Io non sognavo di baciare Harry ma di baciare Zayn. La canzone si interruppe e alzai gli occhi, confusa. -Avete già finito?- chiesi. -È la terza volta che la cantiamo- si difese mio cugino -poi ci stanchiamo- Il biondo toccò una spalla a Harry e -Penso che abbiamo interrotto il sottofondo dei suoi pensieri- rise. -Gne, gne- borbottai. Mio cugino baciò di slancio l'irlandese. -E adesso perché?- chiese Niall, guardandolo dritto negli occhi. -Perché tu sei così perfetto e sei mio- soffiò. Si baciarono ancora. Invidiavo il modo in cui quei due se ne fregavano di tutti e continuavano ad amarsi, ad urlarlo e a sbatterlo in faccia al mondo. Sembrava gridassero per le strade: -Noi ci amiamo! Noi ci amiamo!- tutto il tempo. Li invidiavo. Una settimana dopo accadde: trovarono la strega. Come aveva azzardato Zayn era la Loren. Quando successe il tutto ero proprio con lui a lezione. Non c'era la professoressa e quindi eravamo usciti per i corridoi. Chiacchieravamo del più e del meno, tranquilli. -Ho paura- mormorò poi. -Perché?- -Se non trovano la strega- deglutì a fatica -Se mai accadrà devi promettermi una cosa- Mi appoggiai al muretto con il cuore che batteva veloce, non so perché ma mi sentivo nervosa. L'ultima volta che mi aveva chiesto di promettergli una cosa avevo mentito. Sarei stata sincera questa volta? -D'accordo- dissi. -Se non trovano la strega...non fare la magia, ti prego- Aveva i capelli corvini perfetti come sempre e la barba appena spuntata. Il volto era teso, gli zigomi duri, gli occhi di uno scuro liquido. -Allora?- mi prese una mano -Me lo prometti?- La scena era strana. Io contro un muro e lui davanti a me che mi teneva una mano, pochi centimetri ci dividevano. -Non posso- fui sincera stavolta. -Non posso Zayn. Non posso- Lo vidi sussultare ma non era sorpreso. Intrecciò la sua mano con la mia e un brivido mi corse lungo tutta la schiena. Si fece più vicino e per un attimo pensai mi baciasse, forse lo speravo. Invece si limitò ad appoggiare la sua fronte sulla mia. Un sospiro. -Ci avrei scommesso- Chiusi gli occhi. Anche così riuscivo a sentire il suo profumo. Un misto di dopobarba e di Zayn. Lui profumava di sé, strano da dire ma era quello che sentivo. Rimanemmo in quella posizione per un tempo che mi parve infinito. Non era normale probabilmente che due migliori amici si comportassero in questo modo, lo sapevo bene. Ma forse non era giusto questa etichetta per noi. Eravamo semplicemente Zayn e Victoria. Ci fu un botto enorme e entrambi ci separammo, come svegliati da un sogno. Un sogno bellissimo. Ci guardammo intorno e vidi un gruppo di ragazzi dirigersi verso il suono del rumore. Tra quelli notai anche la testa castana di Tommo. Arrossii al pensiero che ci avesse visto. -Andiamo- spronai il moro, sempre tenendolo per mano. Corremmo anche noi, seguendo la massa. Arrivammo davanti alla porta della presidenza. Tutti gli studenti e i professori erano intorno a vedere cos'era successo. Zayn mi lasciò improvvisamente la mano e non capii il motivo finché non vidi Liam avvicinarsi a noi. Ben presto fummo tutto il gruppo al completo. -Che diavolo sta succedendo?- domandò Louis. -Non lo sa nessuno- rispose Payne -La porta è chiusa e nessuno riesce ad aprirla- -Qualcuno sta combattendo- intuì mio cugino. Ero d'accordo con lui. Si sentivano rumori continui di oggetti che si infrangevano, urla di dolore. Era una donna e un uomo. -Dov'è la Loren?- domandò poi Niall, controllando in giro. Nessuno rispose. -Aprite la porta!- stava gridando un professore, sbattendo. D'un tratto si sentì il suono di una finestra in frantumi. -Harry, pensi che..?- chiesi. Lui annuì e -Faccio io- -Clause- ringhiò e la porta esplose. -Tutti indietro!- urlarono i professori. Ma nessuno di noi 6 ascoltò. Entrammo nella presidenza. All'inizio non si vedeva quasi nulla per via della polvere ma poi le immagini furono subito chiare. L'ufficio era completamente distrutto. C'erano pezzi di vetro ovunque, scaffali rovesciati, libri strappati, sedie a terra o anche completamente distrutte. -C'è qualcuno?- urlò Liam, controllando in giro. -Io- rantolò una voce. Tutti ci voltammo e vedemmo a chi apparteneva. Il cuore mi andò in gola mentre mi precipitavo ad aiutarlo. Era grondante di sangue, sporco, gli occhi neri socchiusi. Ma la cosa peggiore era di gran lunga uno squarcio nella maglia e un vetro infilzato, dritto nel cuore. -Harry!- strillai. -Harry!- Ma lui era già accanto a me, insieme a tutti gli altri. -Liz- bisbigliò Zeke -Liz- Nessuno parlò. Stavo piangendo, mi accorsi. -Sì- mentii -Sono io- La sua mano passò sul mio viso e mi irrigidì. Poi tutto d'un colpo chiuse gli occhi e smise di respirare. Zeke era morto. La sua mano era caduta subito sulla mia coscia, leggera. Crollai al suolo ma qualcuno mi prese tra le braccia: era Zayn. Mi strinse forte, gli spilli della barba che pizzicavano, le mani grandi che mi stringevano. Pochi minuti dopo i professori portarono via il corpo di Zeke. Non dimenticherò mai la sua espressione. Gli occhi chiusi, la bocca semiaperta, i capelli arruffati pieni di polvere e fuliggine. Il volto rilassato. Era morto credendo fossi sua sorella, era meglio così. Solo il giorno dopo venni a conoscenza che Luke e gli altri avevano catturato la strega: la Loren. Era stata lei a uccidere Zeke. -Ha detto che non voleva ma che ha dovuto- ci riportò Lucas con gli occhi azzurri umidi. -Ha detto che voleva solo scappare- -Che ne farete di lei ora?-domandò Louis, che mi teneva per un braccio, come se avesse paura che mi rompessi da un momento all'altro e forse era così. -Non lo sappiamo. Non vuole fare la magia- disse. -Perché!?- sbottò Niall -Lei non morirà, Harry e Vic sì!- Chiusi gli occhi. -No. Ora è vecchia, debole, non reggerebbe tanto potere e morirebbe- Aprii gli occhi. -Le parlerò io- annunciai. Tutti gli sguardi mi furono addosso ma nessuno fu contrario. -Vieni con me allora- disse Luke. -D'accordo- Mi portò nella casa di Zeke, riconobbi la strada, la nebbia, la periferia. Prima di scendere dalla macchina Lucas mi prese per un braccio e -Ti devo avvertire- -Di cosa?- -Dopo la morte di Zeke hanno iniziato a circolare voci su chi debba essere il nuovo capo. Ci sono state un sacco di risse e di...- si fermò -anche di morti. Quindi stammi vicina e non dire che conoscevi Zeke- mi pregò. -Va bene- mi schiarii la gola -Tu non potresti essere il capo?- -Ho provato a offrirmi ma...Non voglio morire, quindi aspetterò che ci sia meno caos- e dopodiché entrammo in casa. Dall'ultima volta era cambiata parecchio. Ora che non c'era più il moro era diventata il covo di tutti i suoi seguaci. C'erano tizi che bevevano, fumavano, giocavano a carte. Altri discutevano e tiravano fuori dei coltellini. -Te l'ho detto- bisbigliò Luke -È il caos qui- Mi condusse alla porta di quella che sembrava l'entrata per una cantina. Di guardia c'era un ragazzo smilzo con i capelli biondi e gli occhi verdi. Doveva avere pressappoco la mia età e mi sembrava di averlo già visto giocare nella squadra di Zayn. Insieme a lui c'era Erik. Non lo vedevo da un pezzo, anche perché aveva lasciato la scuola, e sembrava stare davvero male. I suoi capelli erano sporchi, il fisico più magro, la barba non rasata, gli occhi blu inniettati di sangue. E qualche livido qua e là. Appena mi vide fece un cenno della testa a mo di saluto. -Matt- disse Lucas rivolto al ragazzo biondo -facci passare e non dire a niente a Trevis- Il giovane si guardò un po' attorno e annuii. Aprì la porta con una chiave e ci fece entrare. -Chi è Trevis?- domandai quando ormai la porta era stata chiusa alle nostre spalle. -Uno che si è auto-proclamato il discendente di Zeke- -Non mi sembra essere un tipo simpatico- commentai. -Infatti non lo è. Ma abbiamo tutti un po' paura di lui. E poi dovresti sentirlo, se ne va in giro a dire 'Zeky avrebbe voluto che fossi io il suo successore' 'eravamo come fratelli'- sputò sulle scale -Non lo conosceva nemmeno- Iniziammo a scendere -Tu lo conoscevi da molto?- Annuii e -Andavamo a scuola insieme- si grattò il mento e -Eccola qui- Luke accese la luce. La signora Loren era sdraiata per terra, la schiena contro il muro. Aveva un chignon disfatto e non indossava gli occhiali da vista. -Finalmente!- squittì. -Mi lasciate andare?- -No- Luke mi indicò -Deve parlarti- -Signorina Styles- era chiaramente sorpresa -Non credevo fosse immischiata con gente del genere- Mi avvicinai. -E io non sapevo uccidesse la gente- sputai. Si rabbuiò e abbassò la testa. -È stato un incidente- -Non mi interessa- stringo i pugni -Anch'io sono una strega- Lei non accenna ad alzare la testa e -Lo so- -Lo sa?- mormoro, stupita. -Simon mi raccontava tutto- -Allora sa anche che io e mio cugino moriremo se faremo questo incantesimo- -Sì- finalmente alzò il capo -Infatti non dovresti farlo! Né tu né Harry!- -Sa- la interrompo -a me interessa di tutte le persone che vivono qui. Mi dispiace per loro. Voglio aiutarli, voglio farli scappare per avere una vera vita- -E sei disposta a morire per loro?- mi chiede, sbalordita. -Sì, e anche Harry. Quindi se non lo fa lei lo faremo noi- le punto un dito contro -Ma sappia che così non avrà solo ucciso un ragazzo. Ma tre- Rimane il silenzio e sento Luke dietro di me sedersi, mi volto. -Che c'è?- fa lui, con un sorrisetto -Mi annoio- Mi viene voglia di ridere ma non me la sento e non ce la faccio. -Victoria- mi chiama la donna. La guardo e noto che è davvero vecchia. E sembra davvero debole. -D'accordo. Dammi solo..un po' di tempo- Anche questa è andata, penso. -Sei stata bravissima!- mi strinse Niall in un abbraccio. -Modestamente- scherzai. -Quanto tempo vuole questa?- borbotta Liam che si è finalmente fatto la barba. -Non ne ho idea. Però capitela..saranno gli ultimi giorni della sua vita- dissi. -Be'! Allora c'è da festeggiare!- squittì Louis -Andremo via da questo inferno!- Automaticamente guardai Zayn. Aveva uno sguardo serio e -Non penso ci sia da festeggiare. Ieri è morta una persona e tra poco ne morirà un altra- Il castano arrosì di imbarazzo e annuì. -Scusate, hai ragione- -Però nessuno ci vieta di stare tutti insieme- aggiunse mio cugino, sorridendo. -Sicuro- concordò Payne. -Perfetto, tutti da Malik allora- annunciò Horan. -E per fortuna che la scuola è chiusa per una settimana per le riparazioni!- commentò Tomlinson. -Sembra che d'ora in poi tutto andrà per il meglio- disse Malik, stavolta tranquillo. Ci guardammo brevemente negli occhi. Abbassai la testa. -Ok, io vado in macchina con Vic, dobbiamo parlare- esordì Louis. Lo guardai stranita. Di che voleva parlarmi? -Allora io e Zayn insieme dato che sicuramente i due piccioncini vengono con la stessa macchina- disse Liam, ridacchiando. -Ci hai preso in pieno- scherzò il riccio. -Ok- sorrisi -Andiamo- Pov's Harry -Niall sbrigati, gli altri sono già partiti- gridai. -Sali un attimo- mi gridò di rimando. Sorrisi sornione. Sicuramente non trovava una maglia carina da mettere. Lo raggiunsi di sopra. Appena entrato nella mia stanza fui assalito dal ragazzo. Mi sbattè contro il muro e stavo per spingerlo, confuso, quando mi baciò. Ricambiai nervoso, non capivo cosa gli era preso. Quando si separò aveva gli occhi azzurri mare lucidi. -Sono così maledettamente felice- gracchiò. Aveva la voce rotta. -Tu vivrai. Tu vivrai e non mi lascerei- E capisco. La sua paura di perdermi lo aveva assalito com'era successo a me con Victoria. -Ehi- lo rassicurai -Sono qui. Io non ti lascio. Sono qui- Lo strinsi forte e notai che aveva il fiato corto. Respirava pesantemente e si teneva una mano sul cuore. -Ehi Niall- lo chiamai, preoccupato. Lui si allontanò, agitando le mani. -È un attacco di panico?- chiesi, facendomi più vicino. -Amore?- Iniziavo a spaventarmi. Stava iniziando a piangere e ad annaspare. Lo presi per un braccio non sapendo come comportarmi. Una volta avevo visto un telefilm in cui per calmare un attacco di panico si doveva trattenere il respiro. Dovevo solo baciarlo. Sorrisi dolcemente e gli presi il viso tra le mani. Lo baciai a stampo e a lungo. Quando ci separammo il suo respiro tornò regolare. -Tutto bene?- chiesi. -Ti amo così tanto- fu la sua risposta. Ci abbracciammo stretti. -Ti amo anch'io biondino. Non sai quanto- Ci sedemmo sul letto. -Mi sento patetico- ammise. -Non devi. Mi è successo anche a me- e lo baciai su una guancia. -Sai cosa facciamo ora?- chiesi. notando che comunque era ancora in ansia dall'attacco di panico. -Che cosa?- -Stiamo qua, da soli. Ci guardiamo un film, preparo la cioccolata calda e poi dormiamo insieme- Lui sorride teneramente con gli occhi quasi blu, i capelli come se avesse preso la scossa e le occhiaie. -Ti amo- mi disse di nuovo. -Anch'io ti amo- sorrisi. Vic Pov's -Allora? Di che devi parlarmi?- domando a Louis che per tutto il viaggio ha avuto un sorrisino malandrino impresso. -Tu e Zayn- Ecco, lo sapevo. Ci aveva visti. Tossisco e -Ok- -State insieme?- -No- -Però avete avuto dei precedenti...- e mi fa un occhiolino. Come fa a capire ogni cosa? È incredibile questo ragazzo. -Siamo stati insieme tre o quattro volte ma era solo sesso, avevo bisogno di distrarmi da...- -Cosa?- strillò lui, scandalizzato e fermando la macchina -Io parlavo di baci! Avete fatto sesso?- In che pasticci mi ero messa? -Sì, però non devi dirlo a nessuno. Nemmeno a Harry, promettimelo- Lui indugia un momento ma poi cede. -Ma quando è successo?- Racconto tutta la storia tra me e Malik e Louis ascolta attento. -Ma Vic...- fa poi lui, alla fine -Tu sei innamorata di lui?- È la prima volta che Louis fa la domanda giusta e al momento giusto. Sono innamorata di Zayn? Sicuramente provo attrazione, amore anche e cose non da migliori amici. Ma lo amo? Vic ma tu lo ami? Non rispondo perché non ne sono sicura, perché non lo so e perché ho paura. Tanta paura.
  
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