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Autore: Strongstay    01/06/2014    6 recensioni
Il riccio si girò verso di me e accolse le mie piccole mani tra le sue facendo incrociare le nostre dita.
Harry:"Mi ami?" chiese sussurrando.
Elizabeth:"Da morire" risposi portandomi alle labbra le sue mani baciandogli lentamente le nocche.
Harry:"Ne sei sicura?" chiese sorridendo.
Elizabeth:"E' l'unica certezza che ho." dissi facendo spallucce.
Harry:"Mi amerai per sempre?" chiese guardandomi dritto negli occhi.
Elizabeth:"Per sempre." affermai sicura di me.
Harry:"Promesso?" chiese accarezzandomi la schiena.
Elizabeth:"Promesso."
Genere: Erotico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Let it snow
 
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La mia pelle fu di colpo accarezzata da un bagliore di luce improvviso, che mi fece sobbalzare. Le mie iridi si aprirono di colpo e potei osservare gli sguardi divertiti dei vari componenti della famiglia Styles, che si accingevano a fotografare ogni particolare di quell’indimenticabile giornata del 24 Dicembre.
Mi stropicciai lentamente gli occhi, e immersi nuovamente il volto nel soffice cuscino, purtroppo, potei godere di quella pace solo per qualche istante perché il riccio si fiondò sul letto facendomi scivolare.
E di colpo subito un altro flash, che mi ritraeva distesa sulla morbida moquette incapace di alzarmi.
Dopo vari sforzi, il mio corpo, immerso tra le tante risate, riuscì finalmente ad alzarsi e si sedette al bordo del letto, di spalle al corpo del riccio, che discuteva con la sorella su come avremmo passato la serata.
I miei capelli furono spostati su un lato dalle sue mani, grandi e calde, che si spostarono lentamente sul mio ventre, per cingermi i fianchi. Le mie mani, stropicciarono lentamente i miei occhi, per poi raggiungere quelle del riccio e stringerle lentamente.
“Buongiorno Williams.” Sussurrò.
“Buongiorno Styles.” Sussurrai a mia volta.
“Bene ragazzi, io vado a prendere Robin all’aeroporto. Ci vediamo dopo.”
“A dopo.” Rispondemmo all’unisono.
Anne varcò la porta d’ingresso e la chiuse alle sue spalle rumorosamente, io, Harry, Gemma e Luke eravamo stesi sul letto nella mia stanza, discutendo su come avremmo potuto passare la giornata, quando Luke, come sempre, ci espose il suo ottimo programma.
“Allora ragazzi…” Esclamò, alzandosi dal letto.
“Oggi a pranzo dovremmo restare qui per tenere compagnia a tua madre e Robin, potremmo festeggiare a pranzo, così stasera saremmo liberi di uscire. Che ne dite?” Chiese, soddisfatto delle sue solite brillanti idee.
In risposta, iniziammo a battere le mani, perfettamente d’accordo con il suo programma. Luke fece un inchino facendoci sghignazzare dalle risate, restammo a parlare per un po’ per poi scendere al piano di sotto per sistemare la casa e renderla natalizia e accogliente.
Anne e Robin sarebbero tornati per l’ora di pranzo, ci restavano tre ore per montare le luci intorno alla casa, allestire l’albero, comprare dolci natalizi e schifezze varie, così ci mettemmo all’opera.
Ci dividemmo i compiti, così saremmo stati più veloci. Io e Gemma indossammo una giacca da sopra al pigiama e corremmo al supermercato proprio lì davanti pronte a comprare tutto ciò che ci stupisse. Afferrammo un carrello e gettammo al suo interno decorazioni, stelle filanti, luci natalizie, candele profumate, rametti di fischio sintetici, ghirlande e palline da appendere all’albero in offerta. Quando arrivammo al reparto alimentare lasciammo che ci guidassero le nostre papille gustative. In fretta e furia mi diressi nel reparto della macelleria e feci incartare delle cosce di pollo e tacchino, mentre Gemma riempiva il carrello di marshmallows, cioccolatini confezionati in bustine rosse e verdi e bastoncini di zucchero. Quando fummo sicure di aver comprato tutto l’occorrente ci dirigemmo alla cassa e fummo di colpo illuminate da un oggetto insolito.
Mi girai di colpo verso Gemma e scoppiammo a ridere, capendo di aver avuto la stessa idea. Lasciammo il carrello lungo la fila e afferrammo quel carinissimo Babbo Natale di plastica, non più alto di un metro e ottanta.
Lo trascinammo fino a raggiungere il nostro carrello ed aspettammo di poter pagare, per poi tornarcene a casa.
Quando i nostri sguardi si posarono sullo scontrino scoppiammo a ridere. Eravamo riuscite a spendere 180 £ per delle stupidaggini, di certo ai ragazzi non avrebbe fatto molto piacere, ma ci limitammo a pagare il dovuto per po’ tornarcene a casa di corsa.
Quando aprimmo la porta di casa, i nostri sensi furono invasi da un inconfondibile profumo di cioccolata, subito interrotto da un odore di bruciato.
“Harry, sta bruciando!!!” Udimmo Luke, iniziare a urlare come una ragazzina e scoppiammo a ridere.
“Cazzo Luke, sta per esplodere!” Urlò Harry, allo stesso modo.
Subito dopo fu udibile uno scoppio provenire dalla cucina, che ci fece sobbalzare. Lasciammo all’istante le buste della spesa sul pavimento e corremmo in cucina per assicurarci che i due stessero bene.
Le candide pareti bianche erano ricoperte da strati di cioccolata, il nuovissimo forno di Anne era spalancato e degli ammassi di pentole, stracolme di cioccolata, erano rovesciate sul pavimento.
Corsi subito verso di Harry, nascosto sotto il tavolo proprio come Luke, con le palpebre serrate, che non mollavano la presa. Scossi il suo corpo per assicurarmi che stesse bene, ma non ottenni alcuna risposta.
“Harry!” Urlai, scuotendolo per le spalle.
“Cazzo Gemma, non respira!” Dissi, in preda ad un attacco di panico.
La sorella del riccio era invece tra le braccia di Luke, che sembrava non aver avuto alcun danno dall’accaduto.
“Amore riprenditi!” Urlai, iniziando a piangere.
“Eddai, lasciami dormire. È l’unica occasione che avrò di dormire nel cioccolato.” Sussurrò il riccio, sbadigliando.
Strabuzzai gli occhi, portandomi le mani nervosamente tra i capelli.
“Credevo che fossi morto!” Urlai, tirandogli degli schiaffi lungo le sue possenti braccia, ma lui bloccò le mie mani.
“Non è mai morto nessuno per della cioccolata.” Disse sorridendo.
Il riccio inclinò la schiena in avanti e mi avvicinò a sé, finché non fece incontrare le mie labbra con le sue, ricoperte di cioccolata.
Strinsi il suo viso tra le mie mani, per poi lasciare scendere le mie mani lungo il suo torace per fasciarglielo amorevolmente.
Le mani di Harry, mi accarezzavano i capelli, scompigliati a causa dell’umidità, per poi accarezzarmi la nuca con le dita e farle scendere sotto la mia mandibola, il cui confine fu tracciato delicatamente. Le mie labbra si incurvarono in un sorriso, per poi staccarsi dalle sue.
“Allora ragazzi, siete pronti?” Chiese Luke, ormai già in piedi da un pezzo.
“Prontissimi.” Rispondemmo, una volta esserci alzati.
I ragazzi uscirono di casa con le decorazioni comprate precedentemente da me e Gemma e le sparsero ovunque, mentre noi ragazze, sistemavamo la cucina, ricoperta di cioccolata, e riponevamo nel frigorifero i prodotti acquistati poco prima.
Il tempo a nostra disposizione stava per terminare. I ragazzi avevano sistemato le luci, le ghirlande e le decorazioni sia all’interno che all’esterno, mentre noi avevamo preparato i dolci, il tacchino e il pollo; mancavano solo l’albero e Babbo Natale.
Afferrammo un grosso scatolone color senape dalla soffitta e lo portammo in salone, dove sarebbe stato l’albero. I ragazzi lo montarono in pochi minuti e noi ragazze lo abbellimmo con palline, luci e quant’altro; era perfetto.
Soddisfatti dal lavoro svolto non ci restava che cambiarci, così entrammo nelle nostre stanze, sperando di trovare qualcosa di natalizio.
Harry ed io cercammo nei vari armadi, ma non trovammo nulla. La nostra ricerca continuò per svariati minuti, ma poco prima che mi potessi arrendere il riccio mi mostrò due completi fantastici che aveva trovato in un cassetto.
Erano due maglioni dalle fantasie natalizie che comprarono qualche anno fa lui e Gemma che però non trovarono mai il tempo di indossare.
Prima di indossarli li disinfettai, dato che erano sommersi dalla polvere, quando furono puliti e stirati li indossammo e udimmo la porta aprirsi.
“Ragazzi, siamo arrivati.” Esclamò Anne, amorevolmente.
La porta della camera di Luke e Gemma si aprì di colpo e la ragazza corse subito da Robin, che era sempre stato come un padre per lei, stringendolo dolcemente a sé.
“Harry, Liz, venite a salutare Robin.” Esclamò nuovamente Anne.
Seguimmo ciò che ci disse la donna e scendemmo lentamente le scale, e quando Harry vide Robin gli corse subito incontro lasciandogli una pacca sulla spalla.
“Non la smetti mai di crescere eh!” Affermò Robin sorridendo.
“Robin, lei è Elizabeth la fidanzata di Harry e lui è Luke, il fidanzato di Gemma.” Disse Anne, facendoci cenno di avvicinarsi.
“Salve, Anne mi ha parlato molto di lei.” Affermai, porgendogli la mano.
“Complimenti Harry, è una bellissima ragazza.” Disse Robin sorridendomi.
“Io sono Luke, è un piacere conoscerla.” Affermò Luke, dandogli una pacca sulla spalla.
“Comportati bene con la mia piccolina eh.” Disse Robin, spostando lo sguardo da lui a Gemma.
“Sisi, non si preoccupi.” Rispose Luke, forzando un sorriso.
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Anne ci invitò ad accomodarci in salone, quando qualcuno bussò alla porta, catturando la nostra attenzione.
“Occupatevene voi, io aiuto Robin con i bagagli.” Affermò Anne, salendo di sopra.
Ci avvicinammo alla porta per capire chi fosse e lasciammo ad Harry, in quanto uomo di casa, il compito di aprirla.
Quando la porta fu spalancata, osservai il riccio irrigidirsi notevolmente, così mi avvicinai a lui per capire di chi si trattasse.

Alta, magra, slanciata, capelli biondi piastrati alla perfezione, occhi azzurri limpidissimi, labbra carnose contornate da uno splendido rossetto rosso di chanel. Restai immobile accanto alla porta per osservare la situazione e capire chi fosse.
“Amanda…” Disse Harry sorridendo debolmente.
“Styles, da quanto tempo!” Esclamò lei, lanciandosi su di lui, cingendogli i fianchi con le gambe magre.

In quell’istante capì di essere di troppo, così mi allontanai da Harry e salii in cima alle scale, per osservarli, senza essere notata.
La bionda scese dal corpo del riccio sorridendo e gli disse di come era bello rivederlo e di quanto gli era mancato in questo periodo. Osservai la scena ponendomi mille domande, che furono però interrotte da Gemma, che mi disse di seguirla. Entrammo in camera sua e mi sedetti sul letto, con un forte mal di testa che mi stava lentamente paralizzando.
“Immagino che tu abbia capito chi è.” Affermò Gemma, accarezzandomi una spalla.
Annuii in risposta e lasciai che Gemma mi parlasse della loro storia.
“Si conobbero l’estate scorsa e si misero insieme qualche giorno dopo, il loro era un rapporto basato sul sesso, ma Harry stava iniziando a provare qualcosa di concreto per lei e quando lo disse ad Amanda lei non si fece più vedere, perché non era pronta per una relazione seria. È a causa sua se Harry ha sempre avuto rapporti superficiali, finché non sei arrivata tu.” Affermò sorridendo Gemma.
“Dovrei preoccuparmi?” Chiesi, racchiudendomi in me stessa.
“No, assolutamente no. Harry sa com’è fatta e poi ti ama, adesso lei fa parte del suo passato.”
Sospirai amaramente e mi rialzai, sentendo Anne dirci di andare in salone per mangiare.
Scesi le scale accompagnata da Gemma ed entrai in salone, dove Anne e Robin ci aspettavano. Afferrai un bicchiere di vino rosso e lo portai alle labbra, restando sulla soglia della porta. Delle mani mi cinsero i fianchi delicatamente e mi strinsero a sé, rassicurandomi per qualche istante. Alzai lo sguardo per incontrare le iridi smeraldo del riccio, ma rimasi delusa, incontrando quelle azzurre di Luke, che mi lasciò un bacio sulla fronte, per poi raggiungere Gemma.
“Scusate, sapete dov’è Harry?” Chiesi, iniziando a tremare.
“Penso che sia fuori, cara.” Rispose Anne, sorridendo.
Raggiunsi l’ingresso ed indossai la giacca di Harry, per poi uscire fuori a cercarlo. Lo trovai in poco tempo, ma non servì a molto, dato che era accompagnato dalla bionda. Il riccio si accorse della mia presenza e si allontanò da Amanda per raggiungermi, ma io mi allontanai e rientrai dentro.
Tolsi il giubbotto dalle spalle e lo lasciai sull’appendiabiti, per poi entrare in salone ed afferrare un altro bicchiere di vino rosso.
“Tutto bene?” Chiese Anne, preoccupata.
“Va tutto benissimo, non si preoccupi.” Risposi, accennando un sorriso.
In quel momento la porta di casa si aprì, facendovi entrare Harry, che correndo entrò in salone, afferrando subito un bicchiere di vino.
“Posso parlarti?” Chiese Harry, alzandosi.
Annuii e mi alzai da tavola, seguendolo.
Il riccio mi portò in cucina e mi fece sedere sul bancone in granito, per ascoltarlo.
“So cosa stai pensando e so già che mia sorella ti ha raccontato tutto, ma è una storia finita. Io non la amo, io amo te. Tu sei tutto per me, mentre lei era solo una delle tante, lo sai.” Disse, avvicinandosi a me.
“Quindi mi stai dicendo che rivederla non ha significato niente per te?” Chiesi, incrociando le braccia al petto.
“Principessa mia, me lo chiedi pure? Io amo solo te.” Disse sorridendo. “Adesso stringimi.” Continuò infine.
Il riccio si avvicinò a me e mi strinse delicatamente, lasciando che poggiassi il volto sul suo torace. Restammo così per un po’, godendo dei nostri profumi, dei nostri respiri, e dei nostri corpi caldi, stretti l’uno all’altro, finché Anne venne a chiamarci, avvisandoci che era tutto già pronto.
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Entrammo in salone e ci unimmo a loro, gustando l’ottimo tacchino acquistato quella mattina, accompagnato da una purea di patate e da delle verdure stufate. Il cibo era ottimo, l’atmosfera natalizia, la casa accogliente e le persone che mi circondavano era meravigliose. Ognuna di esse era vera, sincera, aveva una storia da raccontare e nessun rimorso da portarsi dietro. Mi sentivo nel posto giusto, al momento giusto per la prima volta. Tutto stava andando per il verso giusto e non riuscivo ancora a crederci. Si fecero lentamente le quattro del pomeriggio ed Anne, dopo essersi assentata per qualche minuti, entrò in salone con un piccolo vassoio in legno, attrezzata di tazzine, piattini e cucchiaini, accompagnati da una teiera e una zuccheriera. Anne poggiò il tutto sul tavolo per poi ritornare in cucina e portarci una squisita torta al cioccolato fatta con le sue mani, che poggiò sul tavolo, invitandoci a servirci. Sentivo la necessità di una vita come quella di Harry e Gemma, che hanno sempre avuto dei genitori presenti e capaci di trasmettere loro i valori più importanti. Adesso, lì con loro mi sentivo parte pura della loro famiglia, una vera famiglia.
“Ragazzi.” Esclamò Luke, per attirare la nostra attenzione. “Vi voglio bene.” Continuò infine, arrossendo notevolmente.
“Cretino, ti voglio bene anch’io.” Esclamai, stringendolo a me.
Passai le mie piccole dita tra i suoi morbidi capelli biondi e gli lasciai un piccolo bacio su una guancia per poi lasciare il posto ad Harry che gli saltò letteralmente addosso, e poi a Gemma, a cui importò poco la presenza della madre, che lo ricoprì di baci lungo il volto.
Eravamo una bella squadra.
 
***
 
Il sole stava lentamente lasciando il posto alla luna, la neve continuava a scendere carica sull’asfalto, tuttavia l’interno di quella casa era caldo, accogliente e la neve, inspiegabilmente, rafforzava ancora di più questo concetto.
Ognuno era nella propria stanza, accompagnato dalla persona che amava e non tutti hanno la possibilità di passare un Natale tra le braccia della persona che amano di più al mondo, quindi non era una cosa da poco.
“Dove andremo stasera?” Chiesi al riccio.
“Amanda da una festa e ha detto che siamo tutti invitati. Se non vuoi andarci, andremo da un’altra parte.” Rispose facendo spallucce.
“Non preoccuparti, non ho nulla contro di lei, quindi è un’ottima scelta.” Affermai, forzando un sorriso.
“Sei sicura?” Chiese sorridendo.
“Ti ho detto di sì.” Risposi sorridendo a mia volta.
“Ti amoo!” Esclamò, buttandosi su di me.
Le labbra del riccio si poggiarono sulle mie per qualche istante, per poi spostarsi sul mio collo e lasciarvici sopra un lunga scia di umidi baci.

Dopo un po’ il riccio si alzò e corse in camera di Luke e Gemma per avvisarli che avrebbero avuto solo una mezz’ora per prepararsi, così ebbe inizio il caos più totale, perché nessuno aveva idea di cosa avrebbe potuto indossare. La mia stanza era ricoperta di vestiti, calze, scarpe, borse, e ogni accessorio. I ragazzi erano già pronti e dato che si erano già fatte le 9.00 pm, avevano deciso di iniziare ad andare così noi li avremmo raggiunti più tardi.
Gemma, dopo aver cercato per un po’ fu sicura della sua scelta. L’abito era nero, e la parte superiore, con scollo a cuore, sembrava distaccata da quella inferiore. Dopo poco, finalmente, scelsi cosa indossare. Era una maglia a maniche lunghe nera che non fasciava del tutto il torace, abbinata ad una gonna larga e delle scarpe alte.

Una volta indossato il tutto ci truccammo ed afferrammo le chiavi della macchina di Anne, che non aveva esitato a prestarcela, e grazie alle indicazioni lasciateci da Harry, riuscimmo a raggiungere la casa di Amanda, se poteva essere definita tale. Quella casa era fantastica, una vera reggia, e dedotti al primo impatto che Amanda non aveva indubbiamente problemi economici.

La musica a palla era udibile dal cortile e mi fece passare la voglia di trascorrere una giornata lì, ma l’avevo promesso ad Harry così mi feci forza e suonai il campanello in attesa che qualcuno ci aprisse. Qualche istante dopo, scrutai dalla porta a vetri Amanda con indosso un completino intimo natalizio farsi spazio tra la gente per venire ad aprirci.

"Ciao ragazze! Siete arrivate finalmente." Esclamò Amanda sorridendo.
Io e Gemma forzammo un sorriso e seguimmo Amanda, che ci mostrò dove lasciare le nostre giacche. Dopodiché incontrammo finalmente
Harry e Luke, intenti nel bere un drink in un angolino della stanza. 
"Siete bellissime." Disse Harry, stringendomi a sé.
"Nah, avrei dovuto mettermi un completino intimo come Amanda..." Affermai ironicamente.
"Su di te starebbe benissimo. Stasera te lo compro." Sussurrò, facendomi sghignazzare.
Mi staccai da Harry lentamente e mi avvicinai a Gemma, chiedendole se voleva andare a prendere qualcosa da bere, così ci facemmo spazio tra la gente, finché non raggiungemmo un piano bar e  afferrammo due bicchieri di champagne. Dopo averne bevuti tre bicchieri, pronta a degustare il quatro sentii una fitta alla stomaco cogliermi di sorpresa. Con il ventre dolorante, iniziai a cercare un bagno, ma le stanze al piano di sotto non ne avevano neanche uno, così salii al piano di sopra, sperando di trovarlo il prima possibile.
Da ogni stanza erano udibili urla, orgasmi, nomi sussurrati, ma me ne fregai delle urla e entrai nelle stanze per essere certa che il bagno non fosse lì. Le stanze a poco sarebbero terminate e fortunatamente le fitte si stavano attenuando. ,Tuttavia, aprii l’ultima porta restante e le mie mani sconvolte lascriarono che il mio bicchiere di champagne cadesse a terra e si frantumasse in mille pezzi.

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-Note autore-
Ed eccoci qui, con l'ultimo capitolo dolce di una lunga serie, al quale seguiranno numerosi capitoli tristi e deprimenti, ma ricchi di colpi di scena, sia positivi che negativi.
Passiamo al capitolo: adesso che Elizabeth si sente parte pura di Harry e della sua famiglia spunta dal nulla Amanda, l'ex di Harry, una splendida ragazza, fisicamente e mentalmente, anche se gli scheletri nel suo armadio si mostreranno sempre più numerosi.
Beh, sarò breve quindi concludo chiedendovi di lasciare una recensione per dirmi cosa ne pensate del capitolo c:
Bacioni,
Strongstay xx

 
  
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