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Autore: babykit87l    01/06/2014    3 recensioni
Eccomi di nuovo qui... Questo è davvero un esperimento, perché la mia prima semi long, dico semi perché in realtà potrebbero essere tutte OS ma sono comunque tutte collegate... Inoltre è la prima volta che mi cimento nel genere umoristico e non so cosa ne verrà fuori sappiatelo... Comunque è puramente Klaine!Centrica... ^_^
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kurt Hummel, Rachel Berry, Sam Evans, Santana Lopez, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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EPILOGO. LO VOGLIO




 
Prese una delle estremità e la ruotò intorno all’altra. Girò il fiocco e lo strinse tramite il nodo appena eseguito, tirando da entrambi i lati. Le mani gli tremavano, tanto era agitato. Si passò una mano sui capelli a lisciarli ancora un po’. Si diede un’ulteriore occhiata allo specchio, sospirando. ‘Sono pronto!’
 
“Non essere agitato, andrà tutto bene! Figuriamoci se Faccia da Checca si fa sfuggire uno come te” Gli disse Sebastian, sorridendogli.
 
“Non sono agitato…” Rispose Blaine, qualche tono più acuto del normale.
 
“Sì che lo sei. La tua voce tocca almeno tre toni sopra il tuo solito.” Il ragazzo iniziò poi a sghignazzare, insieme agli altri che erano lì con lui.
 
“Smettetela di prendermi in giro. Oggi è il giorno del mio matrimonio, penso sia normale essere un pochino emozionati, no?”
 
“Dai, ragazzi, fatelo stare tranquillo.” Intervenne Sam, dandogli poi una pacca sulle spalle rigide.
 
“Grazie, sei proprio un fratello per me…” Si abbracciarono calorosamente.
 
“Ehi e io chi sarei? Il primo tizio che passa di qua?” Si alzò la voce piccata di Cooper.
 
“Coop, io e te siamo fratelli di sangue ma se potessi scegliere… Sceglierei Sam! Senza offesa eh…” Rispose poi, allontanandosi dal testimone quel tanto che bastava per guardare il fratello, rimasto decisamente stupito.
 
Blaine si guardò di nuovo alla specchio, per controllare le invisibili pieghe del suo completo, quando bussarono alla porta.
 
***
C’era un bel chiacchiericcio nella stanza. Erano tutte preparate con i vestiti che gli sposi – ovvero Kurt – hanno scelto: color glicine, lungo fino alle ginocchia, monospalla con le rose applicate e un corpetto con le pieghe a rendere il tutto molto elegante*.
 
Erano tutte emozionate e non si stavano risparmiando nei commenti su ogni cosa. Ovviamente tutti commenti positivi.
 
“Ma se siamo tutti pronti, perché siamo ancora qui?” Chiese Santana, mentre si guardava le unghie, piuttosto annoiata.
 
“È tutto organizzato con dei tempi tecnici. E poi devo prima calmarmi o non riuscirò ad arrivare nemmeno davanti al giudice di pace.” Rispose Kurt, stranamente tranquillo nella voce, anche se dentro si sentiva morire.
 
“Sei nervoso?” La voce di Burt si fece sentire dietro di lui, mentre per l’ennesima volta si dava un’occhiata allo specchio.
 
“Un po’… Non credevo che sarebbe arrivato questo giorno così presto…” Disse appena sussurrato, tanta era la tensione accumulata.
 
“Non è che ti stai pentendo, vero?” Chiese allora allarmato.
 
“No!” Era sicuro mentre rispondeva. “È solo che… L’ho organizzato per mesi e ora eccoci qui… Tra poche ore sarò sposato e sarà tutto finito…” Burt sorrise alle parole del figlio.
 
“Andrà tutto alla grande! Ne sono sicuro.”
 
“Anche se manca qualcuno.” Il sorriso triste del ragazzo si rispecchiò in quello del padre. Non c’era nemmeno bisogno di dire chi erano le persone che mancavano in quel giorno.
 
Rimasero in silenzio per qualche minuto, ognuno perso nei propri pensieri.
 
“Pensi che la mamma sarebbe contenta di me? Di tutto questo?” Rimase stupito dalla domanda. Kurt non era solito tirare in ballo argomenti del genere, per lo meno quasi mai.
 
“Assolutamente sì! Kurt, tua madre aveva iniziato a sognare questo giorno fin dal momento in cui scoprì di essere rimasta incinta, quando ancora non sapeva nemmeno se fossi maschio o femmina.” Il ragazzo sorrise tristemente mentre ascoltava quelle parole. “Quando poi sei nato e hai iniziato a muovere i primi passi e a parlare… Sai, lei aveva capito prima di tutti, perfino di te, che fossi gay e… Quando lo capì, voleva soltanto che la persona con cui avresti condiviso la vita, fosse una brava persona, che ti amasse… E se posso dirlo… Le speranze di tua madre non sono state vane, Blaine è davvero un bravo ragazzo e ti ama, si vede lontano mille miglia che ti ama… E posso metterci la mano sul fuoco, lei sarebbe orgogliosa di te!”
 
Gli occhi di Kurt si inumidirono, mentre con un sorriso si sporse per abbracciare quell’uomo straordinario che l’aveva cresciuto.
 
“Ti voglio bene!” Sussurrò vicino al suo orecchio.
 
“Anche io, figliolo”
 
Si staccarono, mentre il ragazzo si asciugò le lacrime che minacciavano di uscire e rovinare il suo viso d’alabastro.
 
“Se fossi una donna a quest’ora avrei tutto il trucco rovinato…” Disse ridendo piano. “Ascolta, devo parlare con Blaine un momento, prima della cerimonia, potresti andare a chiamarlo?” Chiese poi, mentre si sistemava il volto davanti allo specchio.
 
“Certo! Gli dico di venire qui?”
 
“No, ci vediamo nella saletta dietro il corridoio principale”
 
A quel punto, l’uomo sparì dietro la porta, mentre il futuro sposo si avviava verso la saletta.
 
***
Dopo aver bussato, porta si aprì e la testa di Hummel Senior spuntò fuori. “Blaine, tutto bene?”
 
“Burt, ciao! Sono un po’ nervoso… Sei venuto per darmi un in bocca al lupo?” Il sorriso a trentadue denti illuminava il suo volto.
 
“Beh anche… Ma principalmente sono qui perché Kurt mi ha chiesto di chiederti di raggiungerlo nella saletta dietro il corridoio principale. Dice che ha bisogno di parlarti un momento.”
 
Gli occhi del moro si spalancarono terrorizzati, mentre il respiro gli si mozzò in gola.
 
“Come mai? Pensi che voglia annullare tutto? Magari non vuole più sposarmi?” Chiese poi in preda al panico.
 
“No, no tranquillo… Gli ho parlato e non è mai stato più sicuro di qualcosa prima, come di questa adesso. Mi ha detto solo che ha bisogno di parlarti. Vai e vedi che vuole!”
 
Con quelle parole, Blaine prese un profondo respiro e si avviò verso la saletta.
 
***
Appena la porta si aprì, entrambi ripresero a respirare normalmente, come se già solo la presenza dell’altro facesse da calmante. Forse era proprio così.
 
“Wow… Sei bellissimo!” Kurt sorrise, abbassando lo sguardo. Non si sarebbe mai abituato a quei complimenti spontanei.
 
“Anche tu, sei splendido!” Blaine fece una piccola smorfia, arricciando il naso, come se non si meritasse quell’aggettivo.
 
“Volevi parlarmi?” Chiese poi, mentre si avvicinava al proprio futuro sposo.
 
“Sì… No… Non lo so, è solo che… Ci siamo! È il grande giorno!” Disse, prendendo la mano dell’altro.
 
“Sì, è così… C’è qualcosa che non va? Che succede?” La voce del moro si fece più dolce e tranquilla.
 
“Nulla! Vieni qui…” Rispose, sporgendosi e abbracciando l’altro. “Tra poche ore, appena la cerimonia sarà conclusa, non avremo più un momento da passare da soli, almeno finché non arriveremo in camera. Volevo ritagliarci quel momento adesso. Poi saremo troppo impegnati, tra lo scambiarci le promesse e gli anelli, il ricevimento e le foto… Ora ci siamo solo io e te.”
 
Si staccò quel tanto che bastava per guardarlo negli occhi, sorridendosi l’un l’altro.
 
“Hai ragione…” Rispose Blaine, lasciandogli un bacio lieve sulle labbra. “C’è qualcos’altro?” Kurt sospirò.
 
“Prima, mentre mi preparavo ho pensato a Finn e alla mia mamma, al fatto che non sono qui e che avrei voluto che lei mi accompagnasse e che lui mi facesse da testimone.”
 
“Lo so che ti mancano, Finn manca anche a me e mi dispiace tantissimo per questo.” Intervenne Blaine, cercando di consolarlo.
 
“Ne ho parlato con mio padre e mi assicurato che lei sarebbe stata orgogliosa di me e che ti avrebbe adorato, ma credo che dipenda dal fatto che lui ti adora.”
 
“Beh io non l’ho conosciuta ma sono sicuro che sarebbe stata fiera di te, tuo padre ha ragione e le sarei piaciuto anche io…”
 
“E come lo sai?”
 
“Perché ha messo al mondo una creatura straordinaria come te. E poi so che se voglio riesco a essere affascinante e molto seduttivo…”
 
Entrambi risero mentre Kurt scosse la testa.
 
“Non ti stai vantando un po’ troppo?”
 
“Ehi sono adorabile, è un dato di fatto!” Rispose il ragazzo tra le risate.
 
“Ok, siamo pronti?”
 
“Siamo pronti!”
 
***
La musica risuonò in tutta la sala allestita. Avevano scelto una musica che non fosse la banale marcia nuziale o l’Ave Maria di Schubert, ma qualcosa che rappresentasse loro, come il resto della cerimonia. Le note di Teenage Dream con gli archi e i violini partì, mentre Kurt aggrappato a suo padre, raggiungeva a passo lento il ragazzo che aveva scelto per la vita, che adesso, a pochi centimetri da lui, se ne stava in piedi composto, e lo guardava con il sorriso più splendente che mai e gli occhi innamorati, quasi fosse l’ottava meraviglia del mondo. Era così per Blaine, che non riusciva a distogliere lo sguardo dall’uomo che amava più di qualsiasi altra cosa e che avrebbe amato per sempre.
 
Quando furono uno davanti all’altro, Kurt lasciò il braccio del padre e prese la mano del moro, che la strinse immediatamente. Si guardarono ancora, sorridendo, poi il giudice di pace prese la parola. Parlò d’amore e del matrimonio, le difficoltà che si incontrano e come non bisogna mai arrendersi. Loro lo sapevano bene.
 
Arrivò infine il momento delle promesse e come deciso, Blaine partì per primo.
 
“Come quasi tutti in questa sala e probabilmente mezzo Ohio occidentale già sanno, ho sempre saputo fare dei grandi discorsi, la mia proposta di matrimonio ne è un esempio, per cui anche stavolta mi sono preparato qualcosa da dire. Kurt, io e te ne abbiamo passate tante, prima di conoscerci e anche dopo, insieme, come coppia. Insieme siamo cresciuti. Insieme abbiamo scoperto cos’è l’amore. Insieme abbiamo imparato come essere indipendenti e allo stesso tempo uniti. Ci siamo donati l’uno all’altro e siamo diventati l’uno la persona dell’altro. Ora inizieremo la nostra vita come mariti e anche se sono passati anni da quel Natale, ti rinnovo quelle promesse e ti prometto che ti amerò e ti sosterrò sempre. Che ci sarò sempre qualunque cosa succeda. Ti prometto che m’impegnerò più che al massimo, per ricordarti quanto tu sia straordinario e quanto meriti di essere amato, amandoti a mia volta come se fosse la prima e l’ultima. Ti prometto che farò di tutto per renderti felice e che farò di te il centro della mia vita, perché tu sei la mia vita.”
 
Mentre pronunciava quelle parole, gli occhi di Kurt si riempirono di lacrime, che cercò comunque di non far uscire. Al termine del discorso Blaine si volse verso il testimone che gli passò l’anello.
 
“Kurt accetta quest’anello in segno del mio amore. Che questo sia la dimostrazione che io e te ci apparteniamo.” Disse infilando la fettuccia nell’anulare tremante del castano.
 
Kurt, si schiarì la voce prima di iniziare a parlare.
 
“Sarà dura fare di meglio.” Disse con un sorriso. “Io non sono mai stato bravo a esprimere a parole quello che sento, è sempre stata la musica a parlare per me però stavolta saranno le mie emozioni a guidare il mio discorso e non la musica. Blaine, io ti amo come non credevo si potesse fare, o come io credevo potessi mai fare. Quando ti ho conosciuto, la mia vita non era esattamente perfetta, anzi faceva alquanto schifo, credevo che non avrei mai incontrato qualcuno che mi avrebbe mai amato, non a Lima perlomeno. Poi però sei arrivato tu e mi hai preso per mano. Sei arrivato tu e mi hai sorriso. Mi hai salvato, dalla mia vita e da me stesso, e mi hai fatto scoprire che potevo essere amato anche io. Sei stato la mia ancora di salvataggio. Il mio eroe. Il principe azzurro che aspettavo da una vita, fin dalla prima volta che vidi un film animato della Disney. Ora, ti prometto che sarò anche io queste cose per te, ti amerò più di quanto non faccia ora, anzi ti amerò ogni giorno un po’ di più, cercherò di essere la tua roccia, se ne avrai bisogno, il tuo eroe, se vorrai aiuto, il tuo principe azzurro, se vorrai sentirti speciale. Sarò tutto quello di cui avrai bisogno. Sempre.”
 
Il ragazzo prese l’anello e lo porse a Blaine, che stese la mano per permettere all’anello di entrare.
 
“Blaine accetta quest’anello in segno del mio amore. Che questo sia la dimostrazione che io e te ci apparteniamo.”
 
Appena il giudice di pace dichiarò loro sposati, la sala esplose in un applauso fragoroso e i due si baciarono profondamente.
 
***
La serata si stava svolgendo al meglio, anche se i due neosposi non avevano quasi toccato cibo, andando in giro da un tavolo e l’altro e le miriadi di foto che avevano scattato, la maggior parte delle quali in posizioni sciocche e divertenti, tanto che Burt chiese loro di farne almeno qualcuna seria da poter esporre, una volta sviluppate. In compenso avevano bevuto tanto, accettando tutti i brindisi che i ragazzi, a turno, alzavano in loro onore.
 
Infine arrivò il momento del primo ballo, così Blaine porse la propria mano al castano che, col sorriso e gli occhi lucidi, accettò e insieme si posero al centro della sala. Le prime note di Come What May risuonarono mentre si abbracciavano, muovendosi lenti.
 
“Sei felice?” Chiese Blaine, poggiando la bocca al collo niveo del ragazzo. L’altro mugugnò in apprezzamento, spostandosi tanto da poterlo guardare in volto.
 
“Tu mi rendi felice.”
 
“Siamo sposati, te ne rendi conto?”
 
Kurt si morse il labbro inferiore, annuendo, mentre si avvicinava sempre più alla bocca dell’altro. Quando furono a pochi millimetri, sussurrò. “Per sempre e senza paura.”
 
Da ora sarebbe iniziato un nuovo capitolo della loro vita, ma l’avrebbero affrontato insieme. Per sempre e senza paura.
 
 
 









 
 
 
 
* vi credevate che lasciassi questo alla vostra immaginazione?? E invece no!! Ecco qui il vestito delle damigelle.. Io lo trovo splendido e voi??










Note finali:
Allora che dire? Inizio con un gigantesco GRAZIE!! Seriamente, non pensavo nemmeno di riuscire a farcela e invece con vostro sostegno mi avete spronato a continuare questo mio esperimento e devo dire che sono molto soddisfatta. Ringrazio quindi le meravigliose 41 persone che hanno seguito la storia, le 8 che l'hanno messa persino nelle preferite e tutte le incredibili e silenziose persone che hanno anche solo dato un occhiata alla ff. 
Io spero vivamente di avervi fatto sorridere - non mi azzardo a dire ridere perché non sono una comica - e per avervi fatto compagnia in questi mesi con questa piccola produzione. 
Da ora in avanti mi dedicherò alla mia prima vera long, ovvero Family Portrait arrivata al quinto capitolo e lasciata da parte per terminare questa, e chissà spero di divedervi anche lì, se vi va ^_^
Se voleste farmi sapere se questo epilogo vi piace e spero avrete apprezzato anche la copertina che voi stessi/e avete scelto :*
Ecco ora vi lascio, altrimenti finisco per piangere e non voglio. Adesso metterò il flag sulla casella 'completa'... Che emozione **
A presto
Babykit
   
 
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