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Autore: Diemmeci    01/06/2014    3 recensioni
«Il fatto che io mi trovi qui è opera tua, non è vero?» Dean cambiò discorso per distogliere l’attenzione di Zaccaria da Jo. «Ci scommetterei che sei stato tu a spedirmi qui».
«Hai fatto centro».
«Perché?» chiese Jo al posto di Dean, rubandogli le parole di bocca.
«Ho un patto da proporti» si rivolse al cacciatore «ma prima di farlo ho preferito farti passare del tempo con Jo Harvelle, dati i vostri precedenti».
Spero che la mia OS vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate.
Grazie.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Jo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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The last goodbye

L’ultima cosa che sentì Dean fu la voce disperata del fratello.
Quando spalancò gli occhi, disorientato, gli sembrò di essersi risvegliato da un sonno durato settimane, ma comprese all’istante cos’era appena accaduto. Era morto. Non ricordava come e, per quanto cercasse di sforzarsi, non gli tornava in mente neanche un piccolo indizio che lo avrebbe aiutato ad arrivare alla risposta che stava cercando. Era come se lo avesse completamente rimosso.
«Dean?» una voce familiare, melodica, lo fece scattare e alzare velocemente. Non aveva bisogno di vederla in faccia per capire chi fosse, ma si voltò e trovò a pochi metri da lui Jo. «Che cosa ci fai qui?» chiese la ragazza, sbigottita.
Il cacciatore si guardò intorno, ancora disorientato, e poi tornò a guardare Jo. «Sono morto» mormorò. Dirlo ad alta voce rese tutto più reale. «Dove siamo?»
«Nel mio Paradiso personale» Jo arrossì quando pronunciò quelle parole. «Non capisco perché tu sia qui, sinceramente».
«Non dirlo a me» Dean si strinse nelle spalle, accennando un lieve sorriso che poi si trasformò in una smorfia. «Non dovrei essere qui, a disturbarti».
«Non sparare cazzate!» esclamò Jo, scuotendo vivacemente il capo. «Ancora sei convinto che sia stata colpa tua la mia morte, non è vero?»
«Non cambierò idea a riguardo» rispose serio il cacciatore. «Sono convinto che sia stata mia la colpa».
«Come vuoi» lo liquidò lei, irritata.
Dean abbandonò il discorso, evitando una discussione. Non era quello che voleva fare se aveva del tempo da passare con Jo. «Quindi questo è il tuo Paradiso personale» esordì dopo averlo scrutato per qualche minuto. «Mi piace».
«È il ricordo più bello legato sia a mio padre sia a mia madre» rivelò Jo, tornando indietro nel tempo col pensiero, sedendosi poi su una panchina. «Questo parco giochi, per quanto assurdo possa sembrare, ha fatto il giorno più bello della mia infanzia».
«Ti hanno portata qui dopo che tuo padre è tornato da una caccia» dedusse Dean, affermandolo.
«Esatto».
Rimasero in silenzio e, quasi automaticamente, Dean si sedette accanto a Jo e la strinse in un abbraccio. Inspirò a fondo il suo profumo, imprimendolo nella propria mente, per evitare di dimenticarlo una volta che sarebbe tornato in vita. Perché era certo che Zaccaria avrebbe trovato il modo per riportarlo in vita: ancora non aveva perso la speranza che Dean potesse dire di sì a Michele. Che illuso, pensò il cacciatore.
«Come vanno le cose?» domandò Jo, alludendo alla questione con Lucifero. «Quassù arrivano informazioni imprecise e sono curiosa di sapere che cosa accade».
«Abbiamo trovato una soluzione» disse Dean, sospirando. «Stiamo cercando gli anelli dei Quattro Cavalieri, apriranno la gabbia di Lucifero e rispediremo da dove è venuto quel figlio di puttana».
«Sembra ottima questa soluzione, ma come avete intenzione di buttare Lucifero nella gabbia? Opporrà sicuramente molta resistenza» constatò Jo, sciogliendo l’abbraccio per poter guardare negli occhi Dean.
Lui sospirò di nuovo. «Qui viene la parte più complicata».
Jo corrugò la fronte.
«Sam gli dirà di sì e lo farà entrare dentro di sé» proseguì, provando dolore anche solo parlandone. «Prima berrà sangue di demone e, se sarà abbastanza forte, riuscirà a riemergere per qualche istante».
«L’indispensabile per buttarsi nella gabbia» concluse Jo al suo posto, comprendendo.
«Già».
Jo inclinò il capo. «Non c’è la certezza che funzionerà, giusto? A quel punto che cosa farete? Lascerete vagare Lucifero nel corpo di Sam?» sputò fuori una domanda dopo l’altra, incapace di fermarsi.
«Questo è l’unico modo» Dean si schiarì la gola. «E spero che l’esito sarà come quello da noi sperato o saremo spacciati. Non ci sarà niente che potremo fare».
«Lucifero si scontrerebbe con Michele a quel punto» Jo scosse il capo, quasi scioccata dalla miriade di informazioni che stava iniziando ad elaborare. «Ed ho sentito che sei tu il tramite» soggiunse poi.
«Non ho alcuna intenzione di dirgli di sì».
La ragazza annuì. «Lo sospettavo» gli rivelò quasi in un sussurro. «Ritieniti fortunato a stare qui mentre sulla Terra si scatena l’Apocalisse».
«Mi farebbe piacere rimanere qui finché tutto non si sistema» Dean si passò una mano sul viso stanco. «Purtroppo Zaccaria mi farà tornare presto in vita».
«Ti seguirei se potessi» disse Jo tristemente. «Vorrei non essere morta quel giorno, vorrei poter combattere ancora il male accanto a mia madre» le parole le uscirono di bocca come se le stesse tenendo dentro da anni e anni. «La sola conseguenza, tragica, sarebbe stata non avere più te. Se non fossi morta io, a quest’ora lo saresti tu».
«Parli come se il fatto che io sia vivo o meno possa essere rilevante in qualche modo».
«Lo è» affermò Jo, convinta. «Hai salvato tante vite e meriti di vivere la tua più a lungo possibile. È giusto così».
«Hai fatto del bene nel mio stesso modo» Dean scosse il capo, avvolgendo le mani di Jo nelle proprie. «Dovresti essere viva in questo momento, proprio come meriti, ed essere accanto a noi in questa guerra. Ma hai deciso di proteggere me per paura che potesse succedermi qualcosa, ecco perché incolpo me stesso per la tua morte».
«So di essere morta per aver salvato un amico» Jo gli sorrise dolcemente, anche se un lampo di tristezza le illuminò gli occhi.
«Un amico che ti ha baciata sul letto di morte» Dean riuscì a farla ridere con quella sua affermazione e lo stesso fece lui.
Lei si ravvivò i capelli, passandoci una mano. «Hai dato un tocco più drammatico alla situazione».
Continuarono a parlare per un tempo indeterminato – in Paradiso è così, il tempo sembra essersi bloccato – e risero proprio come due amici di vecchia data che non si vedono da una vita. Nessuno dei due pensava al fatto che fossero morti, bloccati in un luogo assai strano per fare due chiacchiere, e per la prima volta dopo mesi e mesi entrambi erano felici.

«Bene, bene, bene» la voce impaziente di Zaccaria interruppe la lunga chiacchierata tra Dean e Jo. L’Angelo indossava il solito abito e aveva un’espressione severa, come sempre d’altronde. «Mi dispiace interrompervi nel bel mezzo di una discussione amorosa, ma ci sono cose più importanti a cui pensare che ad una fidanzatina morta».
Dean scattò all’istante, lanciandogli un’occhiataccia che, se avesse potuto, lo avrebbe incenerito subito. «Sta’ zitto o giuro che ti ammazzo».
«Lo dici sempre» Zaccaria roteò gli occhi. «Sto solo aspettando il momento in cui le tue parole diventino fatti».
«Ben presto» il cacciatore sputò a terra per evitare di farlo in faccia all’Angelo. Mi sta solo provocando, si ripeté tra sé e sé.
«Tu devi essere Zaccaria» Jo si mise al fianco di Dean. «Ho sentito parlare di te e non molto bene».
Zaccaria rise, ma non era una risata gioiosa ma dura come il ghiaccio. «E cosa avresti sentito sul mio conto, ragazzina?»
Jo non aveva paura di affrontare quell’Angelo, di dirgli la verità, quindi non esitò un istante nell’aprire bocca e rispondere a tono. «Ho sentito che ti sei fatto mettere i piedi in testa da due umani, due fratelli che sono di gran lunga migliori di te».
L’Angelo spalancò la bocca, ma non uscì nulla dalle sue labbra.
«Il fatto che io mi trovi qui è opera tua, non è vero?» Dean cambiò discorso per distogliere l’attenzione di Zaccaria da Jo. «Ci scommetterei che sei stato tu a spedirmi qui».
«Hai fatto centro».
«Perché?» chiese Jo al posto di Dean, rubandogli le parole di bocca.
«Ho un patto da proporti» si rivolse al cacciatore «ma prima di farlo ho preferito farti passare del tempo con Jo Harvelle, dati i vostri precedenti».
«Non c’è stato niente oltre quel bacio» ribatté la ragazza, indignata. Io ne ero innamorata, ma lui non ha mai ricambiato, pensò con malinconia.
«Sappiamo entrambi che non è così» l’Angelo si prese gioco di lei, andando a parere sull’argomento che tentava disperatamente di non far venire a galla. «Tornando a noi» proseguì tornando a rivolgersi a Dean «ho un patto da proporti».
«Lo hai già detto» rispose spazientito. «Sputa il rospo».
Zaccaria non se lo fece ripetere due volte. «Se dirai di sì a Michele, quindi se tutto andrà come realmente deve andare, io riporterò in vita la tua Jo. Mi assicurerò che abbia una vita piena e la proteggerò io stesso».
Il silenziò calò lentamente. Jo elaborò velocemente le parole che aveva appena pronunciato l’Angelo e, per quanto a volte desiderasse essere ancora viva, comprese che la giusta soluzione fosse rifiutare. Non poteva permettere a Dean di rischiare la propria vita, neanche per salvare se stessa. No, non lo avrebbe permesso.
«Mi assicuri che starà bene?» le parole che pronunciò Dean sorpresero la ragazza e persino Zaccaria, che si aspettava un no secco. «Mi assicuri che se avesse bisogno di qualcosa, tu sarai lì e le darai qualsiasi cosa lei voglia?»
«Ovviamente» l’Angelo annuì.
Jo, in preda al panico, gli strinse la mano intorno al braccio e lo trascinò lontano da Zaccaria, in modo da avere un po’ di privacy. «Sei impazzito?» gli urlò contro, gli occhi lucidi e le mani che tremavano. «Non osare accettare!»
«Te lo devo».
«Michele e Lucifero non devono arrivare a combattere, lo capisci?» Jo scosse il capo. «Distruggerebbero mezzo mondo e lo sai!»
«In questo modo torneresti tu».
«Per una sola persona non ne vale la pena» Jo gli prese il viso tra le mani e incatenò i propri occhi con quelli di Dean. «Non mandare tutto a puttane solo per il senso di colpa, ti supplico. Finisci questa cosa insieme a Sam e non pensare a me, non tormentarti per una volta. Per favore».
«Basta che mi dici che vuoi tornare in vita e sarà fatto. Non farti scrupoli».
La ragazza scosse il capo. «Niente affatto. Voglio che torni tu e che spacchi il culo a quel figlio di puttana del Diavolo».
Dean finalmente sorrise. «Sei fantastica».
«Mi è stato già detto» Jo ridacchiò, sollevata.
«Allora, procediamo?» Zaccaria si avvicinò ai due ragazzi, impaziente.
Dean gli rivolse uno sguardo agghiacciante. «Non dirò di sì a Michele».
«E io non voglio tornare in vita» mentì Jo. «Quindi puoi infilarti il tuo bel patto dove sai e tornare da dove sei venuto».
Zaccaria non ribatté. «Non mi resta che riportare in vita te» parlò al Winchester, facendo una smorfia con le labbra. «Saluta velocemente la tua amichetta».

Dean avvolse le braccia possenti intorno all’esile corpo di Jo, stringendola forte per paura di vederla scomparire di fronte ai propri occhi da un momento all’altro. Quegli istanti passati assieme a lei erano stati impeccabili e si maledì mentalmente per non aver passato abbastanza tempo con Jo quando era ancora in vita. «Ti prometto che riusciremo a battere Lucifero e a far tornare la pace sulla Terra» disse come per rassicurarla.
«So che ci riuscirete» si limitò a rispondere Jo. «Saluta tutti da parte mia e di’ loro di fare attenzione in ogni istante».
«Lo farò».
«E così è questo il nostro vero ultimo addio, non quello che credevamo» la ragazza sorrise malinconicamente, alludendo alla propria morte. «Lo preferisco di gran lunga».
«Niente lacrime, niente disperazione, ma solo un po’ di tristezza dovuta alla consapevolezza di non vederci più».
«Anche quella volta era questa la consapevolezza» disse Jo «ma adesso sono più tranquilla».
«Ti voglio bene».
Jo Harvelle si sorprese nel sentire quelle parole, ma sorrise e disse: «Anche io te ne voglio, Dean. Fa’ attenzione laggiù, il pericolo è dietro l’angolo».
L’unica cosa che vide Jo furono gli occhi verdi smeraldo del cacciatore e il suo sorriso sfuggente. Non era tranquilla, affatto, infatti cadde sulle proprie ginocchia ed iniziò a piangere disperatamente. Aveva mentito a Dean per non farlo preoccupare ma, accidenti, quanto avrebbe preferito tornare sulla Terra piuttosto che rimanere in Paradiso.

* * * 

Salve lettori :)
Ormai è passato un bel po' di tempo da quando pubblico qualcosa in questa sezione e, devo ammetterlo, mi mancava parecchio.
Amando particolarmente il personaggio di Jo, ho deciso riproporla di nuovo in una situazione un po' diversa dalle solite e spero che vi piaccia.
Si capisce che è ambientata nella quinta stagione, non troppo tempo dopo la morte di Jo. 
Spero che vi piaccia, fatemelo sapere in una recensione.

Diemmeci

 
  
  
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