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Autore: iWantNiallsHug_    02/06/2014    6 recensioni
A distrarmi fu la vibrazione del cellulare, che tremò nella
tasca dei miei jeans, lo afferrai subito dopo essermi liberata della
busta che tenevo in mano per poi levare lo sblocco e leggerne il
contenuto.
Da: Sconosciuto.
“Io odio leggere, e i romanzi non li sopporto,
a proposito, mi chiamo Harry ;) x”
L’omicidio è illegale, ma mi arresterebbero se
picchiassi a sangue qualcuno con un libro scadente? E casualmente
questo qualcuno avesse i capelli ricci e gli occhi verdi?
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Non plagiate.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1 I hate reading.

Stavo vagando da una buona ventina di minuti per la sezione ‘Romanzi rosa’ della biblioteca di Holmes Chapel, alla ricerca di un libro con una trama la quale ne sarebbe valsa la pena leggerla. Ne intravidi uno dalla copertina interessante, dove apparivano in primo piano un paio di scarpe con i tacchi e il titolo scritto a caratteri cubitali. Allungai il braccio in avanti cercando di afferrare il libro, ma qualcuno fu più svelto di me nell’acchiappare l’oggetto, levandomelo dalla visuale. Accigliata, spostai lo sguardo sull’individuo che aveva osato prendere l’ultima copia del primo libro che mi avesse a prima vista mai interessato.

Un ragazzo alto, dai capelli ricci e bruni stava tranquillamente in piedi davanti a me con il mio libro in mano mentre leggeva le prime pagine di esso. Con espressione concentrata e fronte corrugata sfogliava i fogli di carta bianca, fin troppo velocemente per riuscirne ad apprendere le informazioni.

 

“Scusami?” Chiesi al misterioso ragazzo, che dopo aver sentito il mio richiamo alzò lo sguardo dal famoso romanzo, mostrandomi due occhi smeraldini fottutamente belli. Il suo sguardo confuso bastò a farmi capire che non recepiva il motivo delle mie parole, così mi sbrigai a continuare.

“Hai preso il mio libro.” Gli dissi chiara, lui corrugò nuovamente la fronte, guardando prima il libro poi me, per almeno un paio di volte. Forse stava elaborando mentalmente qualcosa da dire, meglio non interromperlo. Possibile che già mi irritasse?

“Tuo?” Domandò con una voce roca e sensuale, più sensuale che roca.

“Già, mio. Lo stavo per prendere prima che arrivassi tu.” Dissi gesticolando e poi puntandogli il dito contro alla fine della frase. Alle mie parole la sua bocca si incurvò in un sorriso sghembo, ed una delle due sopraciglia si alzò mostrando un espressione da ragazzo trasgressivo, riuscita male, oltretutto.

“Non mi sembra che tu l’abbia pagato, o sbaglio? Quindi fino a prova contraria il libro è di chi lo prende.” Concluse con sguardo da chi la sapeva lunga, alquanto ridicolo per i miei gusti. Questo ragazzo lo conoscevo da si e no due minuti e già mi faceva saltare i nervi, alla prossima provocazione ero tentata di rispondere con la violenza.

“No, non sbagli, ma lo stavo per fare, o almeno prima che le tue manacce lo prendessero.” Dissi acida in risposta. Fanculo l’idea di avere una conversazione civile.

“Ci saranno milioni di libri in questa maledettissima biblioteca, perché vuoi proprio questo?” Chiese con un filo di esasperazione nella voce. Io scrollai le spalle, sicura di non volergli riferire alcuna minima informazione.

“Non sono cazzi tuoi.” Esordii. “E tu perché sei nel reparto femminile? Ti intrigano smalti e decolté?”

Ridacchiò leggermente alla mia battuta mostrando due file di denti bianchi, assurdamente dritti. Presi un respiro profondo, Lo aveva capito che lo stavo insultando o forse credeva che gli stessi facendo un complimento?

“No, ma mi piacciono i romanzi.” Concluse con aria da superiore. Probabilmente si credeva figo, ma i suoi tentativi per esserlo si dimostravano vani.

 

Iniziai a pregare mentalmente sperando che un fulmine lo centrasse in pieno, almeno io avrei avuto il mio libro, e l’umanità sarebbe rimasta priva di questa sottospecie di scimmia antropomorfa, e tutti avremmo vinto, perlomeno io e il resto della razza umana.

Oltretutto il modo in cui mi guardava mi dava solo che fastidio, i suoi occhi intrappolarono il mio corpo,  partendo dai capelli ondulati e rossicci per poi arrivare alle converse bianche che avevo ai piedi. Mi sentivo a disagio ad essere sotto gli occhi di un perfetto sconosciuto.

“Ti propongo un patto.” Disse ad un tratto.

“Spara.” Continuai.

Diede un’ultima occhiata al mio fisico come per accertarsi che quello che stava per dire o per fare sarebbe andato a suo vantaggio, si grattò il retro della testa e con una mano mi tese il libro.

“Io ti do il libro se tu mi dai il tuo numero di telefono.”

Il rumore che si sentì dopo fu solo quello della mia risata che usciva forte dalla bocca, mi trattenni la pancia e poi con fare drammatico mi asciugai una finta lacrima dalla guancia.

“Bella battuta.” Dissi continuando a ridacchiare.

“Ero serio.” Disse tranquillamente senza ombra di ilarità della voce. Feci uno sguardo stupito quando mi accorsi che in realtà lui non stava affatto scherzando. Ma perché questi soggetti li incontravo sempre io?

“Certo, già che ci siamo vuoi anche il mio indirizzo?” Chiesi retorica.

“Sarebbe perfetto.” Ma mi stava prendendo per il culo o cosa? Probabilmente cosa, ma tanto se glielo avessi detto non avrebbe capito la battuta.

“Sai, sei più stupido di quanto sembri.” Lo informai tranquillamente, tenendomi teatralmente il mento tra due dita ed emettendo la tipica posizione di chi pensa. Dopodiché iniziai a rigirarmi tra le dita un boccolo che era scappato dalla crocchia malfatta, guardando ogni tanto la punta di esso, aspettando che il ragazzo riccio parlasse ancora.

 

“Secondo me ti attiro.” Disse infine interrompendo il silenzio che si era creato, tecnicamente quello che ci dovrebbe essere di norma in una biblioteca, ma non ero mai stata molto attenta alle regole e di certo non avrei iniziato in quel momento.

“Tutti i giorni.” Dissi annuendo falsamente. “ E visto che probabilmente non hai capito il sarcasmo te lo dico io, stavo scherzando.”

Alzò gli occhi al cielo per l’ennesima presa in giro che oltrepassò le mie labbra quel giorno, scuotendo la testa come se quella infantile fossi io.

“Hai intenzione di continuare ancora per molto?” Disse sbuffando leggermente, mentre io ridacchiai per quel filo di esasperazione che penetrava flebile dalla sua voce così maledettamente sexy.

“Finché non avrò quel libro.”

 

Venticinque minuti.

Altri venticinque fottutissimi minuti a discutere con quel cerebroleso.

Tra insulti, prese in giro e battute perverse non riuscivo più a capire se mi trovavo in una cazzo di libreria o in una puntata di Uomini e donne.

E indovinate alla fine chi aveva avuto la meglio?

Lui.

Mi ritrovai a dettargli una per una le cifre che componevano il mio numero di telefono mentre le sue dita slittavano veloci sul liscio touch-screen del cellulare. Guardò soddisfatto lo schermo mostrando un sorriso compiaciuto, poi subito dopo la sua espressione divenne confusa e non passò un secondo che alzò lo sguardo dall’aggeggio per poi guardarmi.

“Com’è che ti chiami?” Chiese, mentre io risi leggermente al pensiero che dopo circa un’ora di conversazione non ci eravamo ancora presentati.

“Holly.” Dissi con non molta fierezza.

“Holly?” Chiese con un’espressione talmente stupida che feci fatica per non ridergli in faccia.

“Non posso chiamarmi così?” Domandai eloquente ottenendomi in risposta un segno di resa con le mani. Scossi la testa scrollando le spalle, ma questo ragazzo che problemi aveva?

 

Mi ritrovai fuori dal negozio, con una busta immancabilmente rosa tra le mani e una grande incazzatura per la testa.

Ero riuscita a cedere agli sporchi ricatti di un ragazzo mai visto prima, per cosa poi? Per riuscire ad acquistare uno dei libri più stupidi che avessero mai scritto. In effetti leggere la trama dopo aver pagato il conto, e basandosi solo sui colori accesi della copertina non era stata una grande idea.

A distrarmi fu la vibrazione del cellulare, che tremò nella tasca dei miei jeans, lo afferrai subito dopo essermi liberata della busta che tenevo in mano per poi levare lo sblocco e leggerne il contenuto.

 

Da: Sconosciuto.

“Io odio leggere, e i romanzi non li sopporto,

a proposito, mi chiamo Harry ;) x”

 

L’omicidio è illegale, ma mi arresterebbero se picchiassi a sangue qualcuno con un libro scadente? E casualmente questo qualcuno avesse i capelli ricci e gli occhi verdi?














Ciao! Leggete, è importante.
Inanzitutto saluto coloro che già conosco e chi è nuovo!
Eccomi ritornata con una nuova storia, il primo capitolo fa già capire molte cose ma i prossimi saranno ancora meglio! Sono soddisfatta di questa storia e spero lo sarete anche voi!
Me la lasciate una piccola reecnsione? Grazie mille!

Se volete contattarmi:
Twitter: https://twitter.com/HazsConverse_

Vi voglio sentire in tante!
Asia;
  
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