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Autore: Mary SG    02/06/2014    1 recensioni
Dal capitolo 1:
"Mi afferrai al muretto del lungo mare e mi sporsi un po’ più avanti chiudendo gli occhi e inalando l’acqua marina. Il vento di febbraio mi sfiorava il viso, era fresco ma piacevole. Pensai un attimo alla mia schifosa vita, che stava per finire in quest’oceano.
Ero psicologicamente pronta quando sentii i passi di qualcuno avvicinarsi a me cautamente, rimasi immobile facendo finta di niente, poi sentii una voce maschile e così calda dietro le mie spalle.
“Cosa vorresti fare?” chiese con tutta tranquillità l’uomo dietro di me."
| prima storia che pubblico sugli a7x, spero vi piaccia! Buona lettura :) |
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Fallen Souls
Capitolo 2
"Don't change the way you think of me
We're from the same story
Life moves on, can't stay the same
But some of us, some worry"
Until The End
 
Passarono tre giorni dall’incontro con quell’uomo dagli occhi color nocciola. Cercai di non soffermarmi molto, forse era un uomo che tentava di portarmi a letto ma senza riuscirci e perciò lasciò perdere; o forse avevo trovato qualcuno che era riuscito a capirmi perché anche lui, probabilmente, soffriva. In quei tre giorni era come se avessi fatto un reset della mia vita ma il continuo pensiero di quella sera rimaneva impresso nella mia mente.
Trascorsi quei giorni lavorando, come facevo del mio solito, nel negozio di musica che era di proprietà di mio cugino Marcus; ormai lavoravo lì dentro come commessa da ben tre anni. Era come la mia seconda casa, non mi stancavo mai di guardare i cd di ogni band e girovagare nella sezione “strumenti” per strimpellare qualche chitarra o suonare il pianoforte, ovviamente nell’ora di pausa.
Quel giorno però, mentre stavo sistemando i vinili che erano scivolati per terra a causa di un bambino un po’ goffo che aveva comprato la sua prima chitarra, entrò un ragazzo che mi parve di conoscere. Mi diressi verso la cassa e non appena il ragazzo finì di dare un’occhiata al reparto cd, mi guardò e subito un sorriso si dipinse sulla mia faccia.
“Zacky??” dissi guardandolo con sorpresa.
“O mio Dio, Mia sei tu?” disse il ragazzo guardandomi altrettanto sorpreso.
“Oddio sii!!” corsi subito verso di lui per abbracciarlo forte fino a mancarmi quasi il fiato. Zachary Baker, un ragazzo abbastanza alto con un po’ di pancetta ma abbastanza muscoloso, capelli neri e occhi azzurri. Era il mio migliore amico, quasi un fratello per me; purtroppo a causa del mio trasferimento ad Huntington Beach non ci vedemmo più e i primi mesi soffrii tantissimo perché era l’unico che mi capiva e mi faceva sorridere. Non era cambiato di una virgola, era sempre bellissimo. Dopo aver sciolto l’abbraccio durato un’infinità di tempo, lo guardai in quegli occhi stupendi, azzurri come il mare, e gli diedi un bacio sulla guancia, abbracciandolo di nuovo.
“Mi sei mancato tantissimo!”
“Mi sei mancata anche tu! E cazzo, sei cambiata!” disse prendendomi la mano e facendomi roteare lentamente per guardarmi dalla testa ai piedi. “Ovviamente in meglio” continuò ridendo.
“E tu invece non sei cambiato di una virgola! E questi? Quand’è che te li sei fatti?” domandai, indicando i suoi meravigliosi snake bites, che gli stavano benissimo. “Sei molto più figo così!” continuai mettendomi a ridere.
“Grazie! Che ci fai tu qua?”
“Ci lavoro! E’ di Marcus e come amante della musica non potevo non venire qui” dissi raggiante. Feci fare il giro del negozio a Zacky, mostrandogli tutto il reparto cd e ricordando i vecchi tempi con della buona musica come i Pink Floyd, Metallica e i miei preferiti i Green Day. Dopodiché passammo al reparto “strumenti” e lì Zacky si trasformò in un bambino di nove anni in un negozio di giocattoli, quando vedeva una delle sue chitarre preferite la prendeva e suonava pezzi delle sue canzoni preferite e facendomi ricordare i bei vecchi tempi, quando faceva i suoi “concertini” con la sua chitarra classica ed io ero lì, a guardarlo e ad applaudirlo non appena finiva il brano, cosa che stavo facendo in quel momento.
Quando vide una Schecter nera, corsa subito a prenderla, e finì quasi per cadere, facendomi sbellicare dalle risate.
“Oddio, Zacky non ti smentisci mai!” dissi prendendo fiato dopo aver riso tantissimo.
“Hey, non è colpa mia se Brian non mi fa usare la sua!” si sedette sullo sgabello che stava accanto a lui e iniziò a suonare una melodia alquanto orecchiabile.
“Carina! L’hai scritta tu?” domandai dopo aver finito quel pezzo di assolo
“In realtà no, devi sapere l’ultima novità! Un anno fa io e alcuni miei amici iniziammo a suonare insieme e così decidemmo di formare una band. Ecco perché sono qui, ad Huntington Beach ci sono molte più possibilità e poi l’altro nostro chitarrista è di qui, non so se lo conosci, si chiama Brian” disse poggiando la chitarra al piedistallo e alzandosi dallo sgabello.
“No, mai sentito. Poi sinceramente, non faccio molto caso ai nomi, forse l’avrò visto ma niente di che”
“Mh vabbè, io dovrei andare, sono passato di qui per cercare delle bacchette e un paio di cd degli Slayer, stasera è il compleanno del batterista, Jimmy e vorrei comprargli queste due cosette”
“Come sempre ti riduci all’ultimo momento per fare regali eh?”
“Eh, sai come sono” disse sorridendo. Gli presi un paio di bacchette di ottima fattura e cercammo insieme i due cd degli Slayer che mancavano alla collezione dell’amico di Zacky.
“Se ti va puoi venire, a Jimmy farebbe più che piacere!” disse mentre stavo incartando i tre regali.
“Ne sei sicuro? No dai, non vorrei dare fastidio” dissi quasi balbettando.
“Ma che dici!Sei la mia migliore amica, devi assolutamente venire! Poi ti faremo ascoltare qualche nostro brano!” Zacky mi pregò per un paio di volte, e alla fine accettai per non farlo rimanere male. Ci demmo appuntamento sotto casa mia, dopo avergli spiegato la via in cui abitavo e ci salutammo con un forte abbraccio.
La sera arrivò presto ed io ero ancora indecisa su come vestirmi, ma alla fine optai per un paio di jeans nero, gli anfibi e la maglia dei Metallica. Da quanto avevo capito, Zacky aveva una band alternative/heavy metal e quindi sicuramente alla festa ci sarebbero stati dei metalhead. Ero eccitata e allo stesso tempo ansiosa, non avrei conosciuto nessuno lì e sapevo che Zacky non mi avrebbe dato molto peso perché era impegnato a festeggiare con il festeggiato e i suoi amici, ed io sarei rimasta seduta su un divanetto a scolare birra.
Sospirai e cercai di togliermi questi pensieri dalla mente e non appena furono le 9:30 pm scesi dall’appartamento e aspettai sul marciapiede, affinché Zacky mi potesse notare. Dopo un paio di minuti vidi fermarsi un auto accanto a me e abbassarsi il finestrino, facendo scorgere il capo di Zacky che mi guardava sorridente.
“Pronti madame?”
“Si” dissi entrando in auto. “Carina la tua auto”
“In realtà non è mia, ma del mio amico Brian; lui è già alla festa e ho chiesto le chiavi della sua auto”. Durante il tragitto restammo in silenzio, ma non era un silenzio di imbarazzo, era una sensazione piacevole, aver ritrovato il tuo migliore amico e sapere di contare su di lui ancora una volta.  


Author's corner:
Salve a tutti e rieccomi col secondo capitolo! Diciamo che con questo iniziamo pian piano a capire la storia, anche se è uscito un po' piccolo i know ;-; prometto che la prossima volta uscirà un po' più grande e decente. Spero che la storia vi stia piacendo e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione :') Ringrazio chiunque abbia letto il primo capitolo e messo la storia tra le preferite e seguite, e ringrazio anche virginiaaa per aver recensito *tanti cuori solo per voi* 
Ci vediamo alla prossima, baci!

-r0ute666


 
  
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