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Autore: Key Monday    02/06/2014    2 recensioni
-Un mago tipo prestigiatore?
-No
-Un mago a letto?
-No.. Bhe, anche!- la vide aggrottare le sopracciglia, brutto segno- ma se può farti sentire meglio so fare i giochetti con le carte!
-Non avvicinarti!- urlò quando James fece per avvicinarsi con un sorrisetto speranzoso, che scemo!
-Giuro che se fai un altro passo ti pianto una stalattite in un occhio!
-Ok, tieni!- disse lui porgendole una stalattite che era appena apparsa dal nulla.
Ok, questo era decisamente troppo.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: James Sirius Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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CAPITOLO 5.1

Al settimo cielo era un’espressione riduttiva se usata per descrivere l’umore di James nell’ultima settimana. Dopo il bacio fuori dal locale ce n’erano stati almeno altri mille. Si erano visti un po’ tutti i giorni dato che lui s’intrufolava nell’ufficio di lei quando aveva la pausa pranzo in accademia. Non parlavano molto, di solito lui le portava il pranzo e lei lo mangiava mentre continuava a lavorare, ma era così bella mentre parlava in francese che secondo James ne valeva la pena.

Un paio di volte, poi lei si era presentata a casa sua di pomeriggio con la scusa che James le aveva rubato la sciarpa, il cellulare o una scarpa; in realtà era sempre lei ad affidargli qualcosa, senza saperlo magari ma James non si sentiva un ladro.

Anche  quel giorno aspettava una sua visita. Il giorno prima le aveva rubato la borsa dopo averla svuotata in un cassetto e lei gli aveva detto, tra i tanti urli, che sarebbe passata l’indomani, lasciandosi anche sfuggire che era il suo giorno libero. Dopotutto la donna di ghiaccio si stava lasciando andare!

Data l’imminente visita di un ospite così importante, James aveva indetto una riunione di casa e, dopo aver fatto sedere  i gemelli sul divano aveva messo su la sua espressione più seria e convincente.

“Questa casa è un disastro ragazzi.” Due facce uguali e preoccupate lo guardarono, poi si guardarono tra di loro e lo guardarono di nuovo “Si James” “Come al solito” “ È sempre stata così” “Non devi preoccuparti!” “Secondo me hai di nuovo i gorgo sprizzi!” “Dovresti permetterci di controllarti più spesso!” “Non voglio quei fili nelle orecchie mai più! E non vi finite le frasi a vicenda, lo sapete che mi da fastidio!” “Ok “ accettò Lysander “ È per quella ragazza che vuoi che puliamo la casa?” continuò con aria maliziosa “Ancora ti caga?” chiese l’altro gemello sorpreso “Caga?”  “Ma si! Sapete che sto uscendo con un gruppo di babbani negli ultimi tempi, no? Sono molto affascinanti i loro modi di comunicare” spiegò Locarn con la scintilla della pazzia negli occhi “Comunque seriamente – continuò- pensavo ti avesse già pisciato a questo punto!” “Oddio… Spero mi abbia pisciato! Meglio pipì che cacca, no?” chiese speranzoso “No Jay! Cagare è bene, pisciare è male! Se ti piscia vuol dire che ti lascia!” “No! No! Allora caga! Non piscia, non piscia assolutamente!” “Allora è perfetto Jay!” James sorrise al sorriso dell’amico “Certo che sono strani questi babbani…” s’intromise Lysander che sembrava ancora un po’ confuso.

“Comunque ragazzi, per fare in modo che lei non faccia pipì e che quindi  io vomiti per tutta la casa la mia sbronza post-rottura, dovete darmi una mano!” “Sicuro Jay!” “Anche perché il vomito che hai lasciato nel freezer quando ti ha lasciato Vicky ancora non siamo riusciti a toglierlo!” “Dicci cosa dobbiamo fare!” “Voglio far brillare la casa!” “Subito!” i due gemelli saltarono in piedi come due soldatini e si misero subito al lavoro.

In realtà il motivo per cui James aveva chiesto il loro aiuto non era una vera e propria necessità, è che i gemelli erano molto precisi e quando dovevano fare qualcosa ci si dedicavano anima e corpo senza fare caso ad altro. Infatti non si accorsero di nulla quando James salì in camera sua a farsi bello e continuarono a pulire senza fare una parola.

Aveva fatto davvero bene a d andare a vivere con loro.

 

 

James stava provando le sue facce da rubacuori davanti allo specchio quando un urlo squarciò il silenzio seguito dal rumore di qualcosa che si rompeva.

Lasciò cadere il pettine e corse giù per le scale. Appena sceso l’ultimo gradino si bloccò, Lysander era fermo al centro del salotto e Locarn sulla porta della cucina. Tutti e tre erano  bloccati e tutti e tre fissavano Emma e la scopa spezzata che aveva davanti. Jay si guardò intorno e vide che c’erano almeno dieci tra scope, stracci e spolverini che pulivano la stanza, il problema era che nessuno li stava muovendo.

“Jay, credo sia arrivata Emma” disse Lys. Emma ancora non si era mossa, sembrava paralizzata “Em… tutto ok?” lei non rispose rimase ferma con gli occhi spalancati “ forse non ci ha fatto caso!” propose Locarn.

“Si che ci ho fatto caso!” sbottò lei, entrò in casa e andò in cucina, dove i piatti si stavano lavando da soli e uno straccio puliva il pavimento “Oddio… oddio…” Emma fece un passo indietro sbattendo contro James “Emma posso spiegarti..” lei, ancora sotto shock e si fece condurre dall’altro ad una sedia. Appena seduta si girò a guardarlo, lui le prese un bicchiere d’acqua e glielo porse mentre i gemelli finivano di annullare gli incantesimi di pulizia.

 

Emma accettò l’acqua e la finì in un sorso, poi guardò James speranzosa “Spiegami”. James aprì la bocca un paio di volte ma non uscì nulla, Lys allora gli si avvicinò ad un orecchio “Tra un po’ arriveranno, è meglio se le parli tu per primo” Jay annuì e aspettò che i gemelli uscissero dalla cucina prima di girarsi a guardare Emma che sembra sull’orlo d una crisi di pianto “Vuoi spiegarmi?”

James non aveva la minima idea di come spiegarle la situazione, come si fa a raccontare a una babbana che esiste un mondo segreto parallelo al suo dove le persone hanno dei poteri magici? Quindi lo disse e basta.

“Sono un mago.” “Un mago tipo prestigiatore?” “No.” “Un mago a letto?” chiese alzandosi per prendere un secondo bicchiere d’acqua “No. …Beh, anche!”  la vide aggrottare le sopracciglia, brutto segno! “Ma se ti fa sentire meglio so fare dei giochetti con le carte!” “Non avvicinarti!” urlò quando Jay fece un passo avanti con un sorrisetto speranzoso “Giuro che se fai un altro passo ti pianto una stalattite in un occhio!” “Ok, tieni!” disse lui porgendole una stalattite che era appena apparsa dal nulla. “Ok, questo è decisamente troppo!”

  James si accorse che forse non era stata una buona idea fare altre magie davanti ad Emma perché lei marciò fino alla porta e fece per uscire “Emma aspetta! Mi dispiace ma non potevo dirtelo!” “Senti James..” disse lei puntandogli un dito contro “Non so se questo sia uno scherzo o se magari sono in coma e questo è tutto un sogno, in ogni caso non è divertente. Non mi importa che problema hai! Stammi lontano. Non voglio mai più vederti, dimenticati di me.” “Emma non è uno scherzo! Sono un mago, non sono l’unico. È un segreto da secoli ormai, ma ti prego non andartene, resta qui! Possiamo parlarne!” il tono lamentoso di James però non funzionò

“Se anche tu fossi un mago cosa dovrei fare? Stare qui con te, sposarti e prepararti zampe di rospo per cena?” “In realtà non mangiamo zampe di rospo, le usiamo per le pozioni, ma io non sono mai stato bravo in pozioni a scuola!” “Quindi esiste una scuola per maghi, eh? Il preside è mago Merlino? Tu hai bisogno di andare in terapia James!” “Se non mi credi allora come ti spieghi gli oggetti che si muovevano da soli?” Emma entrò in uno stato di quiete che inquietò molto Jay. “Allora se tu sei un mago io mi sono innamorata di te perché mi hai fatto un incantesimo.”  Per un momento il cuore di James sembrò sciogliersi.

“Non ti ho stregata Em, non userei mai la magia su di te… È anche illegale!” Emma iniziò a respirare male e qualche lacrima sfuggì dal suo controllo. James fece per avvicinarsi ma questa urlò di nuovo “Non ti avvicinare!” poi si voltò e spalancò la porta per uscire. Ma il Dipartimento per la Cancellazione della Magia Accidentale le bloccò la strada. “Signorina Emma Dubois, giusto?”lei li guardò con il viso ancora bagnato di lacrime che ora era sconvolto non per la situazione ma per i mantelli che indossavano i due uomini che le bloccavano la strada.

“Signorina Dubois?” ripetè uno di loro “Si, sono io” sussurrò lei un po’ intimidita. L’altro le sorrise “Bene! Se non le dispiace vorremmo parlare un po’ con  lei di quello che ha visto poco fa.” Lei spalancò gli occhi “Volete uccidermi!?” l’uomo che aveva parlato fino a quel momento scoppiò a ridere “No signorina! Le pare? Parli un po’ con me e quando tornerà a casa le sembrerà come se non fosse successo nulla.”

 

 

 

 

Erano almeno dieci minuti che Emma stava seduta sul divano. Dalla cucina sentiva la voce di James che rispondeva alle domande dell’uomo che l’aveva convinta, Emma ancora non si spiegava come, a rimanere. L’altro le stava seduto davanti, ma non aveva proferito parola se non per offrirsi di versarle del tè che lei aveva rifiutato. Cercava di non darlo a vedere, ma era terrorizzata. Non era credibile la storia dei maghi che James le aveva rifilato, ma allora perché quelle cose si muovevano da sole? E la stalattite? Quella storia avrebbe spiegato tante cose. Allora quei 50 centesimi che le aveva prestato? Erano apparsi dal nulla perché lui era un mago! Quindi erano finti! Era come rubare! Oddio!

“Signorina Dubois” Emma saltò sul posto, non la chiamavano così spesso signorina da quando andava al liceo. “Posso andarmene?” chiese “In realtà dovrei parlarle prima, se me lo permette” disse sedendosi accanto al suo collega. “Mi chiamo Nastus McFillis e sono del Dipartimento per la cancellazione della magia accidentale..” “Dipartimento di cosa scusi?” “Del Ministero della Magia” “Quindi i maghi esistono davvero?” “Si” “E hanno…. Avete anche un ministero?” “Esattamente” “Posso avere dell’alcool?” Nastus rise bonario “James porta un po’ di Whisky Incendiario alla ragazza! Questi babbani chiedono sempre dell’alcool quando vedono un po’ di magia!” Jay scattò verso la cucina e tornò con tutta la bottiglia e due bicchieri.

Mentre Emma ( e James) beveva, Nastus continuò  “Capisco che quello che ha visto oggi possa averla scioccata, ma la vedo abbastanza collaborativa, quindi le spiegherò cosa dobbiamo fare ora, ha delle domande?” “. È normale che io sia terrorizzata?” “Si” “Se avete un dipartimento vuol dire che è successo altre volte” “Più di quante immagina!” “Perché non ne ho mai sentito parlare se non nelle favole allora?” “Perché ormai sono secoli che viviamo nell’ombra!” “Ma se altre persone normali vi hanno già scoperti perché non  ho mai saputo nulla in proposito?” Perché, come faremo con lei tra poco, abbiamo il potere di cancellare la memoria di una persona” “Volete cancellarmi la memoria?!” “Em non ti preoccupare, è sicuro, non ti succederà nulla.” “Stai zitto James” al rimprovero lui abbassò lo sguardo e bevve un altro po’ di Whisky.

Nastus  allora tirò fuori un bastone da una tasca nascosta nello strano mantello che portava “E cosa avrebbe intenzione di fare con quel coso?” chiese la ragazza cercando di mantenere il controllo ma fallendo miseramente “Non si preoccupi signorina!” le disse l’agente poggiando il legno sul tavolino che li divedeva “Questa è una bacchetta, servirà soltanto ad aiutarmi a cancellarle la memoria, ok?” “Ok… e se io accetto di farmi cancellare la memoria, poi che succede?” “Dopo la faremo riaccompagnare a casa e lei non ricorderà niente di questa giornata” “Ok… Però non mi uccida per favore!”

 

 

 

Emma era seduta su una sedia al centro del salotto , era tesa come una corda di violino e James si sentiva tremendamente in colpa per quello che le stava facendo passare.

“Volete farlo o no? Domani devo andare a lavoro.” “Certo signorina…” Nastus si posizionò solo allora davanti  a lei impugnando la bacchetta, James strinse i pugni. “Chiuda gli occhi per favore” Emma aveva sicuramente qualcosa da ridire ma ubbidì. L’agente, allora iniziò a dire delle strane e complicate formule facendo passare la bacchetta intorno alla testa di Emma. Quando ebbe finito chiese a James di avvicinarsi con un cenno della mano “Ora dovremmo addormentarla James, sai dove abita?” “Perché dovete addormentarmi?” Emma aveva spalancato gli occhi e li guardava un po’ stranita, Nastus invece era allibito. “Signorina Dubois… Sa chi sono?” lei sbuffò e alzò gli occhi al cielo “Sei Nastus McFillis del dipartimento blablabla  e devi cancellarmi la memoria!” “. È impossibile …” “Cosa è impossibile?- Emma si toccò la faccia spaventata- mi avete fatto crescere tre nasi?” “Cosa succede?” s’intromise James “L’incantesimo non ha funzionato!” gli rispose semplicemente Nastus “Potrei aver sbagliato… Per la prima volta in trent’anni ho sbagliato…” non finì la frase, ci mancava solo questa…

 

 

 

 

Nastus riprovò altre tre volte prima di rinunciare e sedersi sul divano fissando il vuoto. Poi toccò al suo collega silenzioso per due volte. Poi arrivarono gli Auror, con tanto di papà Potter, che provò a sua volta. Altro fallimento.

 

Mezzo mondo magico era nel salotto di James e nessuno sembrava sapere bene cosa fare. Intanto Emma era sempre più agitata e lui non aveva idea di cosa fare per lei. “Jay, dovresti stare un po’ con lei, sembra molto scossa.” Si girò verso il padre ed ebbe una tremenda voglia di abbracciarlo e scoppiare a piangere come quando era bambino. Però si limitò ad un  “Ma non possiamo mandarla a casa?-chiese quasi disperatamente- è distrutta!” “Lo so Jay, ma ora è a conoscenza di un segreto troppo grande e dobbiamo prendere delle precauzioni. Comunque sta arrivando la zia Hermione, se fallisce anche lei manderemo Emma a casa.” “Ok!” "Andrà tutto bene Jay".

 

E invece non andò bene per niente. La memoria di Emma rimase intatta e lei fu messa sotto controllo per evitare che parlasse troppo, intervenne per scambiare due parole con lei persino il Ministro della Magia in persona. Grazie al cielo Emma ci sapeva fare con le persone, a suo modo, e parlò con tutti cercando di essere il più cortese possibile. Parlò con tutti tranne che con James in realtà, ma in compenso aveva fatto amicizia con Hermione che si era offerta di aiutarla a capire qualcosa in più e dopo aver preso il tè con questa e dopo averle dato il suo numero, Emma se ne era andata senza degnare James di uno sguardo.

 

 

 

Puoi spendere minuti, ore, giorni, settimane o persino mesi ad analizzare una situazione, cercando di mettere insieme i pezzi, giustificando cosa sarebbe potuto accadere o cosa sarebbe stato giusto che accadesse.

 

Oppure puoi semplicemente lasciare i pezzi sul pavimento ed andare avanti.

 

 

 

 

 

 

Il capitolo è corto, in ritardo e non ha un finale. Scusate! Il finale comunque esiste, ma ho molta esperienza per quanto riguarda le rotture ed è un argomento che voglio affrontare in più di poche righe! Mi sa ceh ho appena scritto qualcosa che non dovevo scrivere... Ops! I prossimi due capitoli saranno un po' di passaggio ma li pubblicherò il prima possibile!

 

Grazie mille a tutti quanti, anche se è un po' che non pubblico il numero di chi segue è cresciuto, anche se impercettibilmente! Grazie mille! Spero in qualche recensione! :)

 

Buona giornata!

  
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