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Autore: Meadles    02/06/2014    4 recensioni
Una persona capace di uccidere con gli occhi, la mia nemesi, la mia paura:
Niall James Horan.
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Cap. 7.
"Non sai un cazzo di mio padre..." Risposi a denti serrati.
"No infatti non so nulla. Allora fuma pure, ne sarà felice no?"
Volevo solo prenderla e picchiarla fino a lasciarla sul pavimento a morire sotto atroci dolori.
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Perdonatemi se sono qui, vorrei solo scusarmi per eventuali errori presenti nella storia, purtroppo la scrissi da molto piccola e non l'ho controllata (stupidamente). Non intendo cancellarla per il forte legame affettivo che mi lega ad essa ma spero che gli errori che ci sono non diano troppo fastidio.
Scusatemi ancora e buona lettura! E grazie!
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'uomo fissò il biondino a lungo con un grande senso d'amarezza stampato negli occhi. Lui di risposta sorrise. "Vuoi farmi credere, Horan, che dopo che il tuo gruppetto ha parlato due intere ore di questa faccenda, tu sul gran finale mi finisci così?"
Niall sorrise. "Agente Reed, lei mi sta simpatico."
"E questo mi fa piacere. Ma hai così tanto insistito per parlarmi dell'ultima parte della storia che ora personalmente sono quasi...deluso."
"Può far entrare gli altri?" James sorrise, ormai sfinito e aprì la porta. Cacciò la testa fuori e avvistò Lily seduta con il cellulare fra le mani. "Scusami Sheeran, il resto del gruppo?"
"Eccoci." Harry alzò la mano per salutare ma non fu ricambiato da praticamente nessuno. "Entrate, Horan vi vuole tutti."
"Ci concede l'onore di vederlo?" Louis rispose con un'aria chiaramente infastidita e Reed sorrise ancora. In fin dei conti doveva proprio ammetterlo, si era divertito. Non aveva avuto alcuna risposta per la sua indagine ma si era divertito; cosa alquanto rara data la sua professione.

"Harry. Finisci la storia."
Il riccio arrossì abbassando lo sguardo. "Non vedo perché proprio io dovrei dopo che hai insistito tan-" Niall alzò la mano per farlo tacere e si voltò verso di Louis, gli fece l'occhiolino quasi come simbolo di sfida che nessuno capì, nemmeno Horan stesso. Il biondino passò la mano fra i capelli e si leccò le labbra, voleva essere odiato, amava essere odiato. Lo faceva sentire immortale. Come se tutte le preghiere affinché lui morisse lo rafforzassero, lo rendessero un uomo forte quanto Dio, anche se per lui la fede da anni non reggeva. "So che hai qualcosa da dirci." Harry spalanco gli occhi e cominciò a cacciar scuse di ogni tipo mentre balbettava in modo molto fastidioso.
"Non ho nulla da dire."
"Horan, basta ti prego, io devo lavorare." Niall alzò ancora il dito di risposta. "Non zittire me!" Urlò l'uomo infastidito.
"Come lo sai?" Fu Harry a parlare, alzandosi di scatto.
Si era forse calmato?
"Non puoi saperlo!"
No. Decisamente no.
"Lo so invece, parla!" Gli sguardi erano cambiati, le stesse persone erano cambiare radicalmente. Il primo era Louis, il suo visino angelico con quegli occhi meravigliosi era distrutto. Occhiaie che facevano concorrenza al Grand Canyon; labbra, normalmente curatissime, piene di tagli e screpolate fino ad essere spaccate ed infine: barba incolta. Tre anni avevano cambiato tutto.
"Agente...Zayn è morto." Lo stesso Louis fissò tutti prima di uscire sbattendo la porta. "Kenny è fuggito...i suoi uomini anche. Robert Hamilton, anche conosciuto come Rorde, è stato gravemente ferito ma alla fine è riuscito. Lo stesso per George "Gog" Terry." Respirò profondamente. "Ma ho una cosa da dirvi." Niall rise in modo molto inquietante e si avvicinò all'orecchio del riccio.
"Aspetta un secondo, riccio. Qualcuno vuole usare scorciatoie..." Sussurrò per poi uscire dalla porta chiudendola molto lentamente.

"Tomlinson!" Urlò, facendo riecheggiare quel nome per tutto il distretto. Louis, che era seduto, alla fine del corridoio, girò lo sguardo. Non parlò, non sospirò, lo fissò solo.
Si alzò lentamente e camminò, sempre molto lentamente, verso il biondino. Lui ancora rideva come un pazzo: era completamente fuori di testa. "Che vuoi?"
"Devi sentire." Fece un cenno e poi lo fissò.  "Che vuoi?" Borbottò Niall imitandolo.
"Vorrei tornare a qualche anno fa."
"Lo dici sempre Louis, sai che non puoi. Troppo vigliacco." Sorrise mentre fece spallucce. "Quando imparerai ad usare una pistola in modo decente, torneremo indietro."
Louis non fece trapelare emozione ma dentro di lui stava ridendo, non poteva credere che quello stupido ragazzo stesse facendo ironia anche in una situazione come quella.

"Posso?" Harry tremava e abbassava di continuo lo sguardo.
"Certo Styles ma stai tranquillo."
"Zayn...lo ricordate in Italia?"
Louis aggrottò la fronte. "Non capisco. Non capisco affatto." Il riccio sorrise, mise la mano in tasca e ne estrasse un pezzo di carta, lo aprì sempre più finché non divenne della grandezza di una pagina di quaderno qualsiasi, per lo più spiegazzata. "Continuo a non capire."
"Un po' di pazienza non fa male, Tomlinson."
"Un po' di cazzi propri ne fanno ancora meno, Horan."
L'agente prese nuovamente il taccuino posato poco prima. "Questa lettere appartiene a noi, adesso." Louis era impaziente più del solito, si passò un mano sulla barba, accarezzandola con sguardo cupo. Si alzò e fissò Niall il quale non si preoccupò nemmeno di sbattere le palpebre pur di ricambiare quello sguardo assassino. "Per me, può anche mangiarselo Reed. Ma deve leggerlo."
Liam incredibilmente parlò, la tensione poteva quasi soffocarlo. Lui era il meno cambiato, decisamente, quello che stava meglio. Inutile dire che con Lola non era mai più tornato ma una ragazza l'aveva, il nome era per tutti un mistero, per lui dirlo era come condannarla a morte. Era diffidente nei confronti dei suoi vecchi amici lì presenti.
James si schiarì la gola e sorrise cominciano a leggere:
"Ciao a tutti. Spero davvero che qualcuno di voi abbia avuto questa lettera ma francamente mi fido di Harry, quindi so che la state leggendo. Fa tanto film scrivere una lettera sapendo di morire dopo poco. Louis, è rivolta a te la prima parte. So che ami Lily...lo sa anche lei. Non riuscirai ad uccidermi, qualche ora fa eri vicino a me, dormivo (o almeno così credevi), potevi uccidermi. Non lo hai fatto, non lo farai più. Sapete ragazzi, mantenere un segreto può essere difficile delle volte ma sapete qual è la vera cosa difficile? Stare a guardare persone che muoiono per colpa di stronzate e pensare: -Ehy, cavolo! Devo fare qualcosa!.
Così l'ho fatta. Sto pensando...non so se mi ricordate in Italia. Quando avevo quella tosse tanto forte da farmi svenire e sentire male, non era bronchite. Ho un tumore ai polmoni, per di più inoperabile. Mi hanno ricoverato proprio oggi per difficoltà respiratorie, ho rifiutato di seguire le cure e ho preferito che la mia vita mi scivolasse fra le mani. Perché? La gang mi pressa e stavo cambiando contro la mia volontà, ho deciso che avrei fatto qualcosa e spesso il non far nulla è far tanto. Niall, so che mi odi, il perché mi sfugge...
Vorrei dirmi che buttarmi contro quei bastardi con la mia Cher era il mio sogno, Rodrigo rompe i coglioni da sempre e meritava di morire o quanto meno di spaventarsi. Spero sia morto. Ditemi che è morto...Ah, Louis. Non spaventarti, so già che li porterai fuori e cercherai di prendere tempo aspettando un aiuto dal cielo. Sarò io quell'aiuto amico mio, mi sto preparando, seguo tutte le tue mosse. So tutto quello che farai e che hai fatto. Non ti denuncio, non ti fermo, ti aiuto.
Vi voglio bene ragazzi, fate si che io non sia morto invano. E ricordate sempre che la vita, per quanto possa far schifo, va vissuta e goduta. Vivete, divertitevi, amate e pensate in grande. Pensate sempre in grande. Grazie amici miei, abbiate cura di voi."

Tutti erano rimasti tanto concentrati da non rendersi conto che Harry se n'era già andato da un pezzo. Niall se ne accorse quando portò la mano al collo e sentì del metallo.
"Cos'è quella?" Sussurrò Lily.
"E' la collana dell'Australia."
"Che farai adesso, Niall?..." La piccola Sheeran lo guardò curiosa, con uno sguardo dolce ma perso nel vuoto. Lui si limitò a sorriderle.
"Ora penserò in grande."


 


Ciao a tutti. E' bene ringraziarvi a dovere una volta per tutte.
Ho ritardato ancora ma questo periodo fa molto schifo, per fortuna ci siete voi, ognuno di voi contribuisce a rendere la mia vita migliore. Scrivere è uno dei miei sogni, come di tanti altri adolescenti...è uno sfogo, la cosa che più amo fare al mondo. La cosa che mi rende più viva. 
Esistono ragazzi davvero talentuosi, davvero, ed io non sono uno di quelli, sono solo una ragazzina che ama scrivere e lo fa nonostante tutto e tutti, sono stata criticata in passato e sarò criticata in futuro ma sapete la verità? Fregatevene. Pensate alle critiche costruttive, quelle mi hanno fatta crescere davvero tantissimo, ho imparato tanto e sono migliorata giorno dopo giorno. Grazie a voi per questo.
Grazie per ogni lettura.
Grazie per ogni recensione, positiva o anche negativa che sia.
Grazie per ogni secondo dedicato a questa storia.

GRAZIE.
Continuerò e solo grazie a voi.
Per qualsiasi cosa, scrivetemi, anche se volete solo parlare, io ci sono.
A presto!
  
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