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Autore: Kyokushu    02/06/2014    5 recensioni
Una storia di pochi(ssimi) capitoli che racconta di come, dopo il Dai Matou Enbu, tra Cana e Bacchus si sia formata un'amicizia e di dove essa porterà.
Avvertimento: Nelle note ho messo OOC, causa impossibilità di studiare a fondo il carattere dei personaggi, nel caso l'occasione si presenterà successivamente i capitoli verranno revisionati!
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bacchus, Kana Alberona
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Le principesse non si ubriacano!

Cosa ci faccio qui... di nuovo?

A dirla tutta i fatti precedentemente accaduti si potevano riassumere con una sola frase, frase che per un'intera giornata aveva lasciato Cana di stucco:

<< Quell'idiota si è fatto brutalmente picchiare da Mira, solo per avere il mio numero!? >>

Ciò farebbe pensare che Bacchus non avesse ottenuto il numero di Cana, ecco perchè lei rimase alquanto stupita quando ricevette una sua chiamata per invitarla ad uscire. Naturalmente con “uscire” quei due intendevano sedersi al bancone di un bar a caso ed iniziare a bere fino a svenire, o, in parole povere, ubriacarsi. E come credete che sia andata? Beh, come da copione naturalmente, ma ritorniamo alla vera e propria storia...

 

Le mattine si susseguivano in quel periodo, era appena finito il Dai Matou Enbu e tutti volevano godersi la tranquillità delle giornate di sole primaverili. Grazie a Dio nessuna gilda oscura stava complottando qualcosa di malefico o perfido come era spesso successo, e per giunta era sabato mattina! Quindi Cana prospettava qualcosa come dormire tutto il giorno o uscire con Mirajane a fare compere.

Si stropicciò gli occhi per poter scorgere la sua finestra, che sarebbe dovuta esserle davanti, per vedere se le previsioni del tempo del giorno prima erano esatte, in modo da poter decidere cosa fare. Ma davanti a lei non c'era nessuna finestra... bensì una scrivania in legno, una sedia, un orologio appeso ad una parete bianca e l'altra metà di un letto a due piazze... quella non era camera sua, ma di certo era una visione familiare.

Non di nuovo!

Si alzò facendo leva sugli avambracci e guardandosi attorno, in cerca del proprietario dell'appartamento in cui aveva dormito, che trovò come la volta precedente seduto sotto la finestra.

Almeno questa volta c'è il sole!

Si consolò, prima di riaccasciarsi sul materasso, con un sbuffo, attirando l'attenzione di Bacchus.

<< Buongior... >>

<< Chiamami “principessa” e giuro che ti ammazzo! >> Lo interruppe bruscamente, indicandolo con una mano che fino a pochi istanti prima se ne stava penzoloni giù dal materasso.

<< Credo che correrò il rischio. >> Disse lui, soffocando una risata. Lei si girò a guardare il ragazzo, senza curarsi dei capelli scompigliati che le coprivano parte del volto. Notò subito che l'occhio nero che Mira gli aveva fatto qualche giorno prima era diventato di un violaceo sbiadito, mentre parte delle altre ferite, soprattutto quella al braccio, si erano rimarginate.

<< Che diavolo ci faccio qui... di nuovo? >> Chiese lei, con tono assonnato.

<< Questa... è un'ottima domanda! >> Era evidente che nemmeno lui si ricordasse nulla della sera prima, quindi Cana cercò di arrivarci con la logica: si erano ubriacati e ora si ritrovavano a casa sua...

<< … Non è che abbiamo...? >> Chiese, sperando che la risposta non fosse positiva.

<< No, siamo ancora vestiti. >> Disse lui con tono tranquillo. Cana ci fece caso solo in quel momento, aveva ancora addosso i suoi vestiti! Pure il reggiseno!

Questo qui non è il Bacchus che ho conosciuto al Dai Matou Enbu.

Si liberò delle coperte stropicciate e si alzò in piedi, stiracchiandosi e guardando fuori dalla finestra. Fece per fare un passo verso il vetro, per cercare di capire in quale zona della città si trovasse (dato che la volta precedente non aveva capito nulla a causa del diluvio) quando... un secondo dopo si era ritrovata a due centimetri dal viso di Bacchus, trattenendo il respiro e probabilmente rossa come i capelli di Erza.

Ma cosa diavolo...?

Le si erano impigliate le caviglie nella cinghia della sua borsa, poggiata ai piedi del letto, facendola inciampare senza nemmeno che se ne accorgesse. Lui le aveva evitato una facciata contro il muro bloccando la sua caduta mettendole una mano sulla fronte e l'altra sulla spalla, in compenso non era minimamente stranito dalla situazione.

<< Mi piace il tuo spirito d'iniziativa. >> Disse, con una finta voce suadente. Cana riprese a respirare normalmente e lo guardò male, inarcando un sopracciglio.

<< Idiota... >> Si mise a sedere, liberandosi dalla morsa della sua borsa. << Tanto non te la faccio vincere la scommessa. >> Disse, tutta impegnata a districarsi dal garbuglio che le si era formato tra le caviglie.

<< Ah, ma allora abbiamo scommesso seriamente! >> Esclamò lui, quasi se lo fosse dimenticato. << E io che credevo di essermelo sognato. >> Sussurrò poi, tra se e se. Cana preferì non chiedergli nulla e limitarsi a lanciargli un'occhiataccia.

<< Già però non abbiamo stabilito cosa si vince. >> Osservò lei, poi ci pensò per un secondo. << Se vinco io mi offri un cena! >> Esclamò lei. << Tu? >>

<< Seriamente? >> La guardò storto. << Voglio dire, ti avrò già portata a letto, che altro dovrei chiedere? >> Cana rise.

<< Menomale che c'è ancora qualche cavaliere per bene al giorno d'oggi! >> Disse, soffocando le risa.

<< Tu sai che così mi stai autorizzando a darti di nuovo della principessa, vero? >> Osservò.

<< Avresti smesso? >> Bacchus ci pensò.

<< La prendo come una domanda retorica! >> Rimasero a fissarsi per qualche secondo. << Ah, se esci entro due minuti riesci a prendere il bus. >>

<< Ora me lo dici!? >> Si alzò di colpo ed iniziò a cercare le sue scarpe, cercando di ricordare dove le avesse messe... poi un pensiero le trapassò la testa: e se avesse perso le sue scarpe? Iniziò a cercare di ricordare qualcosa, qualsiasi cosa rispetto alla sera prima, non poteva aver perso le sue scarpe, non poteva assolutamente! Stava per andare nel panico, quando...

<< Principessa? >> Si voltò e trovò Bacchus a fissarla con in mano le sue scarpe. Lei si alzò e andò a prenderle, ringraziando un qualsivoglia dio che avesse fatto in modo di non farla tornare a casa a piedi nudi... per la terza volta. Raccattò la borsa e uscì, mentre lui le teneva aperta la porta come un maggiordomo, ma appena a un metro dallo zerbino si bloccò e fece retromarcia, si fermò davanti a Bacchus e gli prese il volto, iniziando poi a scrutare ogni singola ferita della quale vi fosse ancora traccia sul volto del ragazzo, girandogli lievemente il capo ogni volta che passava da un graffio all'altro. Infine gli scoccò un bacio sulla guancia, poco sotto il livido violaceo, mettendosi in punta di piedi per via dell'altezza elevata del ragazzo.

<< E questo per che cos'era? >> Chiese lui, più stranito che incuriosito.

<< Beh... potresti prenderlo come un premio di consolazione per il Dai Matou Enbu, >> Lui la guardò male. << oppure come una preghiera che non ti rimanga la cicatrice... >> Disse alludendo al livido sull'occhio. Lui non cambiò espressione. << Oppure, che ne so... un grazie per avermi fatto dormire da te lunedì! >> Ecco, adesso lo sguardo del Falco era diventato sorpreso.

<< … Vai, che il bus parte. >> Le disse semplicemente, sorridendole in segno di aver capito.

La guardò correre verso il bus, standosene appoggiato allo stipite della porta, per poi seguire il veicolo con lo sguardo fino a vederlo svoltare l'angolo. Poi i suoi occhi si posarono su un gatto dall'aria sospetta che si era fermato a fissarlo a qualche passo di distanza.

<< E tu che hai da guardare? >> Gli disse, cercando di scacciarlo via. << È solo un'amica! >> Ritornò in casa chiudendo la porta, senza ascoltare il gatto che gli miagolava dietro, contrariato.


Angolo autrice:
Heiii!!! Sono tornata, tempo di dirmi "vedo che pubblichi con costanza" che mi è venuto un blocco assurdo, e indovinate quando mi è balzato in mente come continuare? Mentre ballavo! Si, stavo ballando, poi all'improvviso mi è venuto il colpo di genio (si, genio proprio... -.-"). Questo è il perfetto esempio di come una fanfiction possa poi diventare due capitoli di una long, (il primo e questo capitolo prima erano un'unica storia), comunque spero vi piaccia questo capitolo e che continuiate a seguire la mia long, grazie mille a tutti quelli che mi seguono! (ore: 22:37)

 

 

 

  
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