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Autore: MaddyFiam    03/06/2014    1 recensioni
“mi dispiace.. so di dirlo spesso ma stavolta ho esagerato. Mi dispiace averti fatto piangere e soprattutto mi dispiace di averti ferito.. sei la mia unica amica ed io non dovevo perderti eppure l’ho fatto. Mi sento perso senza di te, non sopporto quando mi eviti o ignori la mia presenza, quando a cena o a pranzo non tocchi cibo perché io sono seduto al tuo stesso tavolo e soprattutto odio vederti piangere per me”
Non sapevo cosa dire, mi limitai a continuare a mangiare il mio toast, anche se il mio stomaco si era chiuso.
“ a me dispiace” iniziai, lasciando mezzo toast nel piatto “mi dispiace di essermi innamorata di te”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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8
 
‘Meraviglioso amore mio,
bisogna averne cura,
stringiti forte su di me,
cosi non ho paura mai’
 
Mi svegliai con Louis accanto a me, alla fine anch’io mi ero addormentata. Mi spostai sul letto e anche lui si mosse, una smorfia comparì sul suo viso, mugugnò qualcosa e si voltò dall’altra parte. Avevo già visto Tomlinson dormire, ma stamattina ha qualcosa di diverso. Si ma cosa? Forse sono i miei occhi a vederlo diverso, forse è il mio cuore. No. Non può essere. Scivolai sulle lenzuola e misi i piedi a terra, senza far rumore uscii dalla stanza e scesi al piano di sotto dove Zayn e Perry facevano colazione sulla penisola
“ciao bella” mi salutò Perry
“ciao bionda” mi avvicinai e le stampai un bacio sulla guancia
“ieri non hai cenato come mai?” mi chiese Zayn mentre riempiva un bicchiere di latte anche per me
“mi sono addormentata” risposi facendo spallucce, bevvi un po’ di latte e rimasi con loro per un po’.
“ok.. Maddy, Perry ed io stiamo fuori tutto il week-end andiamo dai miei” iniziò Zayn “e siamo in ritardo.. si va’?”
“si ok” disse Perry scendendo dallo sgabello “ci vediamo bella, buon week-end”
“ciao e divertitevi” mentre loro uscivano entrò Harry
“ehy”
“ciao Styles” sospirai guardando le briciole di biscotti sul piano della penisola
“sei pensierosa stamattina.. come mai?”
“ti va una passeggiata?” chiesi al riccio che prendendo una mela dal portafrutta annuì.
Indossai una semplice felpa e dei leggins e uscimmo di casa. Ci recammo verso il parco dietro l’angolo e ci sedemmo su una panchina vicina alle giostre dei bambini.
“allora?” chiese Harry gettando il torsolo della mela nel cassonetto
“allora.. c’è che mi sto innamorando Harry”
“hmm di chi penso io?”
“si”
“miseria”
“già” mi fermai un momento a guardare il parco nella sua tranquillità “come faccio ora?”
“devi star tranquilla.. sei sicura che sia già tutto irreparabile?”
“non lo so.. l’ho detto a te perché sennò potrei scoppiare”
“beh.. io penso che dovresti cercare di distrarti, trovare qualcun altro con cui uscire.. non credo sia il momento giusto per voi, visto ciò che sta passando ora Louis.. lo dico anche per te.. voglio dire..”
“si capisco cosa mi stai dicendo.. credo che questo fine settimana vado su al nord da mio zio..”
“si magari ti rinfreschi un po’ le idee”
“si è l’unica opzione possibile”
“già.. vieni qua piccola” mi strinse in un abbraccio e poi tornammo a casa.
 
Con il primo treno disponibile andai a Newcastle, dove i miei zii abitavano ormai da una vita. Dormii in camera con mia cugina, ma non aiutò molto visto che le sue pareti erano completamente tappezzate da poster dei ragazzi, proprio sul soffitto in corrispondenza del mio letto la foto gigante di Louis. Non voleva darmi pace.
Passavo le giornate a pensare a qualche soluzione possibile. La sera andavo a lavorare con mio zio nel suo ristorante. Lunedi mattina ero di nuovo a Londra, ma non mi sentivo ancora pronta ad affrontare il mio cuore, cosi passai a casa di Jonathan.
“ehy amica mia” disse felice di vedermi
“ciao John.. ho un problema”
Mi fece entrare e mi diede una tazza di latte caldo.
“che succede?”
Gli raccontai di Louis e della mia cotta, del come per un week-end avevo provato a raffreddarla, e come mi sentivo ora di ritorno a casa.
“Maddy, sapevo che sarebbe successo, e non credo ci sia niente di male, solo non farti spezzare il cuore. Non devi assolutamente dargli ascolto, non ora. Lui è ancora innamorato di El, per cui potresti trovarti a dover raccogliere i pezzi del tuo cuore. Beh pensaci”
“Lo so.. per questo sono andata via” guardai l’ora, erano ben sette ore che non facevo una doccia per cui salutai John e andai a casa. Non c’era nessuno, attaccato al frigo con una calamita un biglietto “siamo partiti, andiamo in Danimarca per una premier, torniamo venerdi sera. H. xxx”
Perfetto avrei avuto un’altra settimana a disposizione. Andai al piano di sopra e mi lavai al volo.
 
Venerdi sera avevo deciso di non starmene a casa, sarebbero tornati dal loro viaggio ed io non sapevo se ero pronta o meno. Quella sera cenai da John e poi uscimmo fino a notte fonda. Quando rientrai in casa inciampai con un borsone lasciato nell’ingresso. Forse ero anche un po’ brilla, mi venne da ridere ma mi trattenni. Rimasi in silenzio e capii che gli altri stavano già dormendo. Bene. Andai in camera mia e mi buttai a letto senza svestirmi, ero troppo brilla e stanca per farlo.
Il mattino dopo faticai ad aprire gli occhi per via del mascara che aveva incollato le mie sopracciglia, a tentoni raggiunsi il bagno, avevo un brutto saporaccio in bocca e la testa mi scoppiava, forse non ricordavo tutti i bicchierini che avevo bevuto la sera prima, mi lavai la faccia e i denti. Mi guardai allo specchio ancora mezza intontita e mi resi conto di aver ancora indosso la mise della sera prima. Mi tolsi il vestito e i collant e andai a cercare qualcosa di più comodo. Misi fuori la testa, non si sentiva una mosca volare, quindi? Che fare scendere o aspettare ancora un po’?
“che fai?” disse Niall uscendo dalla stanza di fronte alla mia
“niente” dissi cercando di darmi un tono
“dove sei stata ieri? Non c’eri quando siamo tornati”
“ero da un amico.. com’è andata la premier?”
“bene, abbiamo un nuovo riconoscimento”
“ma wow.. gli altri dormono?”
“a credo che Harry sia uscito presto stamattina, andava a casa da sua madre, Louis sarà ancora a letto, mentre Zayn e Liam sono dalle loro ragazze, ed io oggi parto per andare a Mullingar”
“torni dai tuoi?”
“si, è da un po’ che non vedo il mio piccolo Theo” facendo due calcoli sarei rimasta sola con Louis. No ma che cavolo avrei preferito andar in Irlanda con Niall anziché rimanere sola con Louis.
“stai bene?”
“eh? Si si..”
“ok, io scappo.. ci vediamo Lunedi”
“ok.. ciao e divertiti” dissi abbracciandolo e dandogli un bacio sulla guancia.
Appena uscii di casa mi sentii sola, come fare? Con Louis che dormiva ed io che avevo ancora traccia di cotta nel mio cuore
“chi non muore si rivede” disse Louis con il suo inconfondibile accento del Nord. Il mio cuore iniziò a battere e al suonar della sua voce sobbalzai come se fossi stata scoperta a rubare
“ciao Lou” dissi voltandomi e vedendolo in pantaloni della tuta e canottiera
“che fine hai fatto? Mi sei mancata”
“ero a Newcastle”
“si lo so, me l’ha detto Harry.. ma perché?”
“avevo bisogno di.. soldi cosi sono andata a lavorare con mio zio” inventai un minimo di verità, cosi da tenerlo a bada con le domande.
“ok, colazione?” disse scendendo le scale
“no, io salto”
“non mi dirai che stai di nuovo tentando di perdere peso vero?”
“no.. no sul serio, ok vengo” dissi scendendo al piano di sotto insieme a lui. La situazione era critica, il mio cuore non accennava a rallentare ed io ero sempre più ansiosa di star per i fatti miei. Me ne tornai di sopra appena fu possibile, che fare? Non potevo evitarlo per sempre, abitavamo sotto lo stesso tetto in fondo.
“ehy” disse entrando “che ti prende?”
“niente, assolutamente niente”
“sei distante, non sei la mia piccola spensierata coinquilina”
“si che lo sono” dissi avvicinandomi alla cassettiera per evitare di mentire guardandolo in faccia
“mi dici che ti è successo?” mi chiese avvicinandosi da dietro, era troppo tardi per scappare via poiché lui avevo messo le sue mani sulla cassettiera proprio per braccarmi, mi voltai a guardarlo. Mai l’avessi fatto, i suoi occhi affondarono nei miei, il mio cuore perse un battito.. “Lou credo che sia meglio..” ma non finii la frase che le sue labbra stavano già sfiorando le mie, per poi baciarle completamente, la sua lingua giocò con la mi, le sue mani mi cinsero la vita e mi attrasse a sé, per un attimo pensai di rimanere li a godermi quel bacio, il tepore delle sue labbra e il suo dolce sapore, ma Harry e Jonathan tornarono con le loro parole nella mia mente ‘non è tempo per noi’ cosi lo respinsi “No Lou” dissi e mi voltai di nuovo portandomi una mano alle labbra come se in quel modo avrei potuto trattenere il suo sapore. Le sue braccia caddero ai suoi fianchi, indietreggiò ed uscii dalla stanza.
Mi rifugiai in bagno e aprii l’acqua della doccia, mi ci immersi dentro e mi lasciai coccolare dall’acqua calda.
 
Uscita dalla doccia raccolsi i capelli umidi in una treccia, mi infilai un paio di pantaloncini e una canottiera e scesi al piano di sotto decisa nelle mie intenzioni. Louis era seduto sul divano a guardare una qualsiasi partita di calcio. Mi sedetti accanto a lui e prendendo il telecomando misi in pausa il programma.
“parliamone” iniziai decisa “ci siamo fatti prendere la mano.. la situazione, l’essere cosi vicini.. quello non significa niente giusto? è stato solo un errore!”
“si” disse e non aggiunse altro
“bene, Tiramisù?” chiesi e lui annuì
 
Tornai da lui con due piattini colmi di dolce. Era fantastico, il tiramisù era da sempre il mio dolce preferito. Louis si voltò verso di me e sorrise “ti sei sporcata qui” disse mentre con il pollice mi ripuliva dalla crema di mascarpone che sostava sul mio mento per poi portarsi il dito in bocca. Quell’unico gesto bastò per farmi bollire il sangue nelle vene e la mia indole supplicava un replay con contenuti speciali del bacio di poco prima. Respirai affondo prima di guardarlo, sorrisi a mia volta “sai anche tu non sei decisamente pulito” dissi e con un cucchiaino colmo di dolce lo sporcai sulla guancia.
“Dimmi che non l’hai fatto”
“cosa?” chiesi fingendomi ingenua. Sorrise e poco dopo partì una vera e propria guerra all’ultimo cucchiaio che vinse lui visto che io mi arresi. “cavolo mi ero appena fatta la doccia” dissi prendendo dal suo viso un pezzo di biscotto e infilandomelo in bocca “ah che spreco” mi alzai “vado a prendere le salviettine umidificate” andai in cucina e mi allungai sullo scaffale per raggiungerle, Louis fu più veloce di me, non mi ero resa conto che fosse dietro di me, fin quando non mi voltai e me lo trovai davanti che mi porgeva le salviettine, ne presi due o tre e iniziai a ripulirlo, cosi anche lui fece con me, quando entrambi fummo ben puliti i nostri sguardi si ritrovarono  fissi l’uno nell’altro. Non ci furono esitazione da parte sua, mi prese il viso tra le mani e mi baciò, ma stavolta non mi tirai indietro, le sue mani afferrarono l’orlo della mia canottiera e la tirarono su, cosi come le mie con la sua felpa.
Mi aiutò a sedermi sul bancone della penisola e le sue labbra scesero dalle mie sempre più giù, fino ad arrivare alla parte più sensibile di me, le mie gambe si intrecciarono ai suoi fianchi. “Lou” dissi prima di gemere di piacere, mi prese di peso e mi portò sul divano, levandomi in un solo colpo i pantaloncini, prese la mia gamba e iniziò a baciarmi dalla caviglia fino ad arrivare al ginocchio e poi sempre più su soffermandosi in un altro punto sensibile, il punto nel quale ero sempre stata un po’ troppo sensibile, “No Lou” feci e con le mani gli afferrai la testa, ma lui con le sue prese le mie e mi costrinse ad abbassarle tenendole strette mentre la sua lingua esplorava esperta il mio corpo.
“rilassati piccola” le sue parole furono il punto di non ritorno, un caloroso vortice di piacere si impadronii di me, “Lou” gemetti e con un unico colpo lui fu dentro di me, prolungando il mio piacere e facendo crescere il suo , finche entrambi non arrivammo all’apice. Stanco ma estasiato Louis si sdraiò su di me, con la testa poggiata al mio petto e ne ero sicura potevo sentire il mio ed il suo cuore battere come non mai.
 
Ci addormentammo cosi. Il mio sonno fu più dolce e riposante da non so quanto tempo, ma venne disturbato dal suono del campanello. Aprii gli occhi, Louis era ancora sdraiato su di me, gli accarezzai i capelli, e cercai di scivolare senza svegliarlo, riuscita nella mia impresa lo coprii con il plaid e infilatami la sua felpa e i miei pantaloncini andai ad aprire la porta. Una moretta, alta e bellissima, vista già in qualche rivista di gossip con Louis al suo fianco era ferma li, si tolse i grandi occhiali da sole e mi squadrò per un secondo “ciao” disse infine “tu devi essere Maddy.. io sono Eleonor”



La foto, ovviamente photoshoppata (se si può dire cosi) ritrae me e Louis. Quando dico me, intendo Maddy la protagonista di questa storia. 
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Qualsiasi tipo di recensione è gradito. M xxx
  
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