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Autore: _pat__xD    03/06/2014    1 recensioni
Hermione Granger ha vissuto molto intensamente la sua adolescenza, ha avuto molti problemi, tante - forse troppe - avventure e sempre più guai ai quali bisognava rimediare. La guerra è finita e con essa, subito dopo, anche la scuola. Hermione si ritrova a fare una scelta che nessuno mai avrebbe mai immaginato che lei fosse capace di fare: torna nella Londra babbana, si applica con mille corsi, studiando giorno e notte, rimediando tanti attestati che le serviranno per un lavoro lì. In poche parole? Decide che di avventure ne ha anche avute troppe, così vuole provare a vivere la sua vita in modo normale. Peccato che non le sarà possibile. Incontrerà qualcuno che la illuderà e che le darà l'ennesimo 'guaio' da risolvere, ovvero due bambine da mettere al mondo e crescere da sola. Cosa succederà?
***
Ci tengo a dirvi che su Harry Potter scrissi solo una volta e tanto tempo fa...una cavolata. Ora sono migliorata, penso, e spero che questa storia possa piacere. Saluti, Pat.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: George Weasley, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Capitolo Tre.

 

Kingg's Cross. Non era la prima volta che le due gemelle si ritrovavano lì, ma quella volta il motivo era differente e le rendeva terribilmente eccitate. Non potevano crederci che stavano per andare alla tanto ammirata Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Ashley aveva letto tutto, sapeva che il soffitto era incantato e sapeva anche qual'era l'incantesimo utilizzato. Mary-Kate, invece, non si era documentata neanche la metà di come aveva fatto la sorella; semplicemente aveva letto qualche libro sul Quidditch ed era più che sicura che le sarebbe piaciuto, molto. Si guardavano attorno, con le mani serrate sui propri carrelli, mentre Hermione, al fianco del suo ormai inseparabile aiutante George, cercava di non avere una crisi isterica per il fatto che le sue bambine stavano finalmente andando alla scuola che aveva frequentato lei quando era più piccola. Era più che sicura che anche le sue figlie si sarebbero fatte riconoscere presto da tutti, ma sperava nel modo più buono e giusto che ci sia, anche se temeva che avrebbero infranto un paio di regole...infondo il sangue era quello.

 

Dopo aver salutato la madre e il loro zio preferito, ovvero George, le due bambine, ormai undicenni – visto che avevano compiuto gli anni il giorno prima –, salirono sul treno che era diretto ad Hogwarts. Cercarono un vagone vuoto, completamente vuoto in modo da non avere problemi, ma non ce n'erano, quindi dovettero accontentarsi di uno nel quale c'erano già un ragazzo e una ragazza. Il ragazzino era seduto vicino al finestrino, il naso schiacciato contro di esso e i capelli castani che gli cadevano di poco sopra gli occhi, dolcemente a mandorla; la ragazzina era seduta proprio di fronte a lui, i capelli castani dalle sfumature rossicce le cadevano sulle spalle in dolci boccoli, mentre gli occhi di un blu fumo – rari e magnetici – erano puntati sul libro che teneva posato sulle ginocchia. Le due gemelle la conoscevano, l'avevano incontrata un paio di volte alla Tana, essendo lei figlia del più grande dei Weasley, ovvero Bill.

«Chanel!»

La voce di Ashley richiamò la ragazzina, la quale alzò la testa dal tomo e puntò i suoi occhi in quelli allegri della ragazza dai capelli color miele. Le sue labbra si storsero in una piccola smorfia, poi in un sorriso che le Granger avrebbero capito più in la.

«Ashley»

Salutò con voce pacata e con un tenero accento francese ereditato dalla madre, neanche poi tanto marcato. I suoi occhi si spostarono sull'altra gemella e storse il naso, abbandonando il sorriso.

«Mary-Kate»

Salutò ancora, il tono di voce questa volta più basso, quasi come se non volesse neanche dirle quelle due parole che formavano il nome della piccola, la quale alzò gli occhi al cielo e, sbuffando, si andò a sedere al fianco del ragazzino silenzioso. Gli occhi vispi e curiosi di lei lo studiarono, in silenzio, fino a che non decise di agire e posò una mano sulla sua spalla, attirando la sua attenzione. Sorrise ampiamente, senza imbarazzo.

«Ehi, ciao! Io sono Mary-Kate Granger e quella lì è Ashley, mia sorella.»

Era straordinario come riusciva ad eliminare la tensione e l'imbarazzo del conoscersi per la prima volta, Mary-Kate era sempre stata così, sicuramente più brava della gemella a fare amicizia. Il ragazzo la guardò, poi le sorrise dolcemente.

«Mike Chang4»

Disse soltanto e, a primo impatto, poteva sembrare uno che non amava parlare alla gente, ma avrebbero imparato a conoscerlo e ad apprezzarlo.

 

Hermione guardò con insistenza il treno partire e poi allontanarsi, sempre di più, fino a che non divenne un invisibile puntino grigio. I suoi occhi erano velati da lacrime di gioia che non voleva far scendere, ma che spingevano per poter uscire da quella gabbia. Quando la mano dell'amico si posò sulla sua spalla, accarezzandogliela lentamente, lei si voltò e incrociò il suo sguardo. Ci fu un solo istante di silenzio, poi lei gli buttò le braccia al collo e si strinse a lui, portando la testa all'incavo tra il collo e la spalla del ragazzo, cercando di calmarsi; le mani di lui si posarono sui suoi fianchi, mentre le sussurrava all'orecchio che andava tutto bene e che le due potevano farcela, erano grandi.

«Vieni Herm, ti offro un tè freddo, un caffè...o una camomilla, sicuramente potrebbe aiutarti di più»

Disse George sorridendo ampiamente, cercando di aiutare la ragazza a tirarsi su di morale. Hermione si staccò dall'abbraccio, ridacchiando per la battuta; tirò su con il naso e lo guardò negli occhi, poi annuì con forza. Un bacio candido si posò sulla testa di lei, poi, con il braccio di lui sulle sue spalle, si allontanarono, decisi a colmare quel vuoto già insostenibile che stava lasciando la partenza delle piccole pesti.

 

Hogwarts era stata descritta e fotografata mille volte, era sempre meravigliosa, anche dopo la guerra, ma nulla poteva racchiudere la magia che era al suo interno, niente poteva descrivere o catturare la vera bellezza della scuola, cosa che si poteva notare solo quando la si vede dal vivo. Ashley e Mary-Kate erano stupite, entusiaste e spaventate allo stesso tempo. La prima, anche se aveva letto tutti i libri che parlassero dell'argomento, era rimasta spaventata, terrorizzata, anche se ammaliata da tanto splendore; la seconda, invece, ne era completamente attratta, innamorata, era elettrizzata da tutto quello che la circondava. Ad un certo punto la loro scampagnata per i corridoi finì: si trovarono d'avanti ad un uomo, alto, di bell'aspetto; i corti capelli biondi erano visibilmente curati; i suoi occhi erano scuri, molto, ma le ragazze non riuscirono a capire bene che colore fosse. Mary-Kate diede una leggera gomitata alla sorella, la quale la guardò male, per poi tornare a concentrarsi sullo studio di quell'uomo, visto che sembrava stesse per dire qualcosa.

«Benvenuti ad Hogwarts. Ora vi accomoderete in quella che è la Sala Grande, dove verrete ogni giorno per consumare i pasti, e lì avverrà il vostro smistamento.»

Iniziò a parlare, con un tono di voce lento e concentrato, mentre il suo sguardo vagava da un primino all'altro, quasi come se li volesse scrutare, con estrema attenzione.

«Prima di tutto mi presento: sono il professor Mansters, insegno Difese contro le Arti Oscure. Adesso, ognuno di voi, uno alla volta, quando verrà chiamato, mi raggiungerà e si siederà. Io metterò sul vostro capo il nostro Cappello Parlante, il quale deciderà in che casa smistarvi. Ovviamente la vostra casa sarà come la vostra famiglia, per il resto della vostra permanenza qui ad Hogwarts.»

Concluse, parlando sempre molto lentamente, in modo da essere sicuro che ognuno di loro aveva capito ciò che aveva appena finito di spiegare. Sospirò piano, poi diede loro le spalle e fece un segno che stava a significare, sicuramente, di seguirlo.

 

Hermione si muoveva velocemente per il resto della cucina. Aveva passato lo straccio almeno tre volte in tutta casa, lucidato ogni singolo oggetto di vetro o d'esposizione...insomma, la sua casa poteva concorrere per il premio della dimora più lucente di Londra e avrebbe anche potuto vincere il primo premio. Cos'era che preoccupava tanto la donna? Le sue figlie, quelle due piccole pesti che avevano colorato ogni sua giornata da molti anni fino ad allora, erano andate via, ad Hogwarts, improvvisamente, anche se già sapeva che sarebbero dovute partire. La casa era così silenziosa, senza di loro. Hermione sospirò pesantemente, lasciandosi cadere sul divano, chiudendo gli occhi e portando una mano sulla fronte, sentendo la testa che esplodeva.
«Mi dovranno ricoverare, prima o poi.»

Borbottò, fra se e se, senza rendersi conto che, in quel preciso istante, si era smaterializzato qualcuno esattamente di fronte a lei, con le braccia incrociate al petto e un sorriso sornione stampato sulle labbra, mentre i suoi occhi la scrutavano.
«L'ho sempre saputo che avevi dei problemi mentali Hermione cara.»

La voce del ragazzo, intrisa di puro divertimento, fece sussultare la donna, la quale non si aspettava la visita dell'amico. Sospirò, aprendo gli occhi, guardandolo attentamente.
«George, quante volte ti ho detto di non apparire all'improvviso in casa mia?»

Chiese, con un tono di voce secco, il tipico tono di voce che, al ragazzo, ricordò terribilmente quello che la sua mamma usava per sgridare lui e suo fratello gemello. Fred... Sospirò e cercò di accantonare il ricordo, poi tornò a concentrarsi sulla ragazza, ridacchiando.
«Almeno quanto le volte in cui io ti ho detto che se sono un mago, è necessario che usi la mia magia.»

Rispose, prontamente, facendole alzare un sopracciglio. Era per quello che, George, si trovava lì, in quel momento. Voleva solo distrarla un po'. Sapeva benissimo cosa provava nel stare improvvisamente sola a casa. Tutti i pensieri che le gemelle scacciavano con la loro allegria, tornavano a molestare il suo cervello sempre in moto e lui, da bravo amico qual'era, doveva fare di tutto pur di distrarla e di non farla diventare l'ombra di se stessa per via dei troppi pensieri. Si era ripromesso, quindi, che, anche se le bambine erano ad Hogwarts, lui sarebbe andata a trovarla almeno una volta al giorno...o forse due.

 

Ashley era nervosa, forse anche troppo, ma la gemella, Mary-Kate, sicuramente non era da meno. Si tenevano strette le mani, fino a far diventare quasi bianche le nocche, mentre osservavano lo smistamento degli altri nuovi arrivati, con la paura di essere smistate in case diverse. Ad un certo punto le due ragazzine sentirono un nome che avevano già sentito prima, nel vagone del treno per arrivare ad Hogwarts.
«Mike Chang.»

Chiamò l'uomo che si era presentato prima. Le gemelle Granger si guardarono, poi sorrisero appena, osservando la scena. Il bambino, un po' impaurito, andò a sedersi sullo sgabello, sussultando non appena il cappello prese vita direttamente sulla sua testa, borbottando qualcosa di incomprensibile, fino a che non si animò completamente, urlando: «Tassorosso!» Mike sospirò, poi sorrise e, scendendo dallo sgabello e togliendosi il capello, andò alla tavolata della sua nuova casa.

«Chuck Finnigan5

Nuovamente quella voce, amplificata, chiamò un altro dei ragazzi che erano lì e stavano aspettando con ansia. L'interpellato, un ragazzino dai capelli castani e gli occhi malandrini, andò, velocemente, a sedersi, con un sorriso divertito sul volto. Il cappello non ebbe molto da pensare, infatti disse subito a gran voce: «Grifondoro!»
Mary-Kate si voltò a guardare la sorella, come se avesse la sensazione che, da lì a poco, davvero poco, sarebbe toccato a...
«Ashley Granger.»

Per l'appunto era proprio quello che la bambina pensava sarebbe successo. Le loro mani si separarono per un singolo istante e la gemella andò a prendere posto, tesa come una corda di violino. Il cappello si animò e, facendola sobbalzare, iniziò a parlare: «Roba da non crederci, sei la figlia di Hermione Granger! Molto interessante. Con tua madre ero stato indeciso, all'inizio, sarebbe stata un ottima Corvonero, ma il suo coraggio e il suo cuore puro mi avevano fatto cambiare idea. E tu? Mmm...»
Mary-Kate, per tutto il tempo, non aveva fatto altro che torturarsi le mani, sicura che, prima o poi, le sarebbe venuto un infarto, soprattutto non appena il cappello si trovò ad esclamare: «Serpeverde!»
Ashley sgranò gli occhi, scendendo piano dallo sgabello. Il sangue le si era gelato nel corpo, il cuore si era fermato per un istante e i suoi occhi cercarono quelli della gemella, spaventata almeno quanto lei. Lentamente la prima andò a sedersi alla tavolata dei Serpeverde e deglutì, tremando.
«Mary-Kate Granger.»

La ragazza, rigida come un pezzo di legno, avanzò lentamente, sotto gli sguardi curiosi del resto dei ragazzi, poi andò a sedersi sullo sgabello e sussultò automaticamente, nel sentire il cappello sulla propria testa prendere vita: «Oh-oh! Un'altra Granger! Vediamo un po' dove posso smistarti...» Mary-Kate stritolò le sue mani, sentendo il cuore che pompava furiosamente. Voleva solo stare con la sorella, ma non era affatto adatta alla casata dei Serpeverde, così il cappello affermò: «Grifondoro!»

Per le due gemelle non ci furono le urla, gli applausi, tutta la gente attorno a loro. C'erano solo loro due e quel vuoto che le stava inghiottendo. I loro occhi si incrociarono, mentre, lenta, senza alcuna voglia, Mary-Kate andava a sedersi al tavolo dei Grifondoro, proprio vicino a quel ragazzo che era stato smistato poco prima, un certo Chuck. La nuova grifona guardò la sorella e accennò un timido sorriso, contraccambiato, mentre la nuova aggiunta alle serpi sospirava. E ora chi lo diceva alla mamma?

Lo smistamento continuava imperterrito, sicuramente non si fermava per colpa di una strana situazione come quella. Chiamarono il figlio del grande giocatore di Quidditch, il quale si chiamava Daniel Krum, e il cappello decise che era meglio Tassorosso, per lui.

«Mary-Kate.»

Una voce maschile scosse la gemella, che si voltò con uno scatto, sorpresa nel trovarsi di fronte il loro cugino adottivo. Avevano passato molti giorni insieme, era come se facesse parte della loro famiglia. Era il figlio di due meravigliose persone che, purtroppo, erano morte poco dopo la sua nascita, ma questo non significava che Sirius6 era un tipo silenzioso, anzi. Sirius era di un anno più grande di loro e aveva i capelli scuri messi in una strana cresta. Lei sorrise, pensando che, almeno con lui, la lontananza della sorella poteva essere una virgola meno complicata.

«Electra Malfoy.7»

La voce dell'uomo tornò a parlare e, in modo quasi altezzoso e sicuro di se, una ragazzina dai capelli biondi e un sorriso malizioso stava raggiungendo lo sgabello, sedendosi sopra. Neanche il tempo di posarle il cappello sul capo che, proprio come successe al padre, esso esclamò: «Serpeverde!»

La ragazza ghignò, raggiungendo fiera di se la tavolata della sua nuova casa, prendendo posto esattamente vicino ad Ashley.

«Erik Malfoy.7»

Il ragazzo, anch'esso biondo ma con un sorriso più traballante, quasi insicuro, si avvicinò con aria meno sicura della sorella, meno spavalda. Si accomodò sullo sgabello e chiuse gli occhi, preparandosi a sentire la sua nuova destinazione, che fu: «Corvonero!»

Tirò un sospiro di sollievo e sorrise, riaprendo i propri occhi, andando a correre dalla sua nuova casa. Ashley notò che era quasi felice, come se non gli importasse di non essere finito con la sorella, mentre lei era sicura di non riuscircela a fare, senza di lei.

«Karmen McGrey.»

La ragazzina, una dolce figura dai capelli scuri e leggermente ricci, sentendo il suo nome, sorrise ampiamente, spostandosi lentamente verso lo sgabello, per poi serenamente aspettare il verdetto: «Tassorosso!»

Dopo di lei venne chiamata Elena Paciock, una biondina con la testa fra le nuvole, che poté solo sorridere, non appena venne smistata a Corvonero.

Le gemelle Granger, nello stesso istante, più Ashley che Mary-Kate, si raddrizzarono sulla sedia, non appena l'uomo chiamo Chanel Weasley. Chissà dove sarebbe stata smistata. Lei, lentamente, si avvicinò allo sgabello, con quella sua aria da perfetta saputella francese. Il cappello si posò sul suo capo e ci pensò due volte, prima di annunciare solennemente: «Corvonero!»

Ashley accennò un piccolo sorriso, rilassandosi sulla sedia. Doveva ammettere che aveva sperato di trovarsela nella casa dei Serpeverde con lei, ma era più che sicura che sarebbe stata una Corvonero eccellente, in fondo era di Chanel che stava parlando.

«Cordelia Zabini.8»

Chiamò il professore che li aveva accolti e portati fino alla Sala Grande. Una ragazza dalla pelle ambrata e dai capelli scuri si avvicinò, a passi lenti, ma sicuri, allo sgabello. Si accomodò e, non appena il cappello parlante si posò sul suo capo, sorrise compiaciuta, sentendo la sua casa d'appartenenza: «Serpeverde!» Non aveva dubbi, era ovvio che sarebbe finita lì, visto il suo carattere e il suo modo di fare. E poi anche il padre era stato un Serpeverde.

Lo smistamento andò avanti ancora un po' e ognuno di loro stava cercando di fare nuove amicizie, di andare da subito d'accordo con i componenti della propria casa. Mary-Kate, però, non faceva altro che lanciare sguardi alla sorella, mordendosi il labbro inferiore. La sua più grande paura era che l'appartenenza a due case diverse...le avrebbe allontanate.

 

*.*.*.*.*Pat's Corner*.*.*.*.*
 

4Mike Chang è il figlio di Cho Chang, non chiedetemi perché, ma ho voluto tenere il cognome della ragazza, invece che di un possibile marito.

5Chuck Finnigan è il figlio di Seamus Finnigan, avevo voglia di aggiungere un patito di esplosioni e chi meglio di un futuro figlio di Seamus?

6Sirius è il figlio di Lupin e Tonks. Ho voluto cambiargli nome e chiamarlo Sirius, in modo da omaggiare il migliore amico di Remus.

7Electra e Erik Malfoy sono, ovviamente, i figli di Draco Malfoy. La moglie? Forse si scoprirà andando avanti.

8Cordelia Zabini è, anche lei ovviamente, figlia di Blaise Zabini. Mi piaceva l'idea e poi lo richiama un po', quindi ho voluto fare così.


Prima di tutto vorrei scusarmi per l'enorme ritardo, ma finalmente ho aggiornato. Diciamo che avevo perso l'ispirazione, cosa che purtroppo capita, ma ora l'ho ritrovata. Vorrei ringraziare _FafySte che ha commentato il capitolo precedente; chi ha messo la storia nelle preferite, chi l'ha messa nelle ricordate, chi l'ha messa nelle seguite e chi semplicemente l'ha letta. Spero che questo capitolo piaccia. Ciao ciao. Pat. :)
  
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