PPERCY

-Reyna dobbiamo partire verso queste 9 città è importante- disse Percy
-Ma non sappiamo quali siano queste 9 città!- disse Reyna
-Non direi proprio- disse una donna in peplo ed elmo
-Atena!- esclamò Percy
-Esatto ragazzo, le 9 città io so quali sono in quanto uno di quei templi era ad Atene- disse Atena
-E quali sono le altre città?- chiese Percy
-Le altre città sono solo le città che hanno influenzato più la Terra, ne conosco solo tre una è a Sparta, l'altra è conservata presso gli egizi quindi chiedi al tuo amico, e una anche a Roma. Le altre sono sconosciute mi dispiace ma neanche io le conosco- disse Atena
-La ringrazio- disse Percy
-Di niente vedi solo di non far soffrire mia figlia- rispose Atena scomparendo in un bagliore Percy non guardò perchè era nella sua vera forma quindi mortale per gli esseri viventi.
Reyna riprese a parlare -Ora sappiamo dove dobbiamo andare, chi mandiamo?-
-Parla di guerrieri maschi quindi direi io, Jason, Nico, Leo, Mark e sicuramente Carter- disse Percy
-Ok ma siete solo in 6 dovete essere 12 o no?- disse Reyna
-Ma dice nella Grande Profezia che dobbiamo congiunger le nostre forze con quelle degli altri quindi direi anche due ragazzi che si sono uniti a noi- disse Annabeth con vari fogli in mano
-Esatto cara ragazza ma dimentichi altri 4 ragazzi, 3 li incontrerete con il ragazzo Leo e l'ultimo sarà quello decisivo lo incontrerete nel posto dove il malvagio è cresciuto- disse Giunone comparendo nel suo vestito tutto candido e lo scialle di pelle di capra.
-È incredibile questo giorno! Due dei in un giorno solo!- esclamò Reyna
-Non direi cara ragazza dato che comparivamo ogni giorno a Roma- disse Giunone
-Ma papà che fine ha fatto?- chiese Jason
-Eh tuo padre sempre alla ricerca di belle donne.. io devo andare, non potrei stare qua, Giove ce la ha ancora con voi perchè ha dovuto chiedervi troppe volte aiuto e li brucia ancora un po', è mio marito da quasi 4000 anni ma non ha ancora capito che non ha sempre ragione- disse Giunone
-Perfetto partiamo allora?- disse Carter dopo quel suo colloquio con Horus

CARTER

Carter seguì il discorso e la comparsa di quelle dee che non assomigliavano a quelle egizie
"Uao che fascino quelle dee" disse Horus
"Smettila Horus!" disse Carter
"Ma perchè vedi si è interessata a noi quella dea con l'elmo in testa" disse Horus
"Non significa niente stava parlando di questa missione che abbiamo da compiere..dobbiamo cercare 10 città ma ne sappiamo solo 3" disse Carter
"Un piano?" chiese Horus
"No e non pensarci nemmeno" disseCarter
"A cosa?" disse Horus
"Come se non lo sapessi i tuoi soliti pensieri andiamo nell'accampamento avversario e meniamo fendenti a caso finchè non implorano pietà" disse Carter
"Mi conosci troppo bene non è valido" disse Horus
"Anche tu conosci me come nessun'altro" disse Carter
-Carter ei ci sei? Stai fissando quel punto da quando abbiamo finito di parlare- chiese Annabeth
-Aaa... scusa dove sono gli altri?- disse Carter
-Sono alla  R.G.A.C. alla flotta Romana-Greca ed Egizia- disse Annabeth
-Dov'è?- chiese Carter
-Là alla tua destra c'è il porto di San Francisco tu gira verso una baia e troverai la flotta- disse Annabeth
-Grazie- disse Carter avviandosi
-Di niente ciao- disse Annabeth

Ci volle una quindicina di minuti per arrivare lì Carter lesse un grosso cartello che diceva Romanus Graecusque Aegyptusque Classis "È questa" varcò la scritta e si trovò di fronte a una baia immensa piena di navi erano 500 navi di cui 350 triremi romane e greche 100 egizie e una 50 di navi mai viste.

RON

Ron era in una automobile volante con Harry stava guidando quando scontrò contro un platano si precipitò e la sua bacchetta si era rotta poi si trovò in un'altro posto era con Hermione lei lo aveva baciato la scena cambiò rapidamente al posto di Hermione c'era un Dissennatore un Incanto Patronus comparve nella scena era a forma di drago Ron si avvicinò meglio notò che non era un Incanto Patronus era proprio un drago e sopra un elfo riconobbe -Piacere umano io sono Eragon il Primo Cavaliere- disse il Cavaliere con voce profonda
-Ma perchè sono qua?- chiese Ron
-Non posso dirtelo ora, ho solo pochi minuti tra poco sarà l'alba- disse il Cavaliere -devi guadagnarti il potere che è stato mio e poi della mia discendenza cioè i Pendragon, devi difendere la luce ragazzo!-
-Ma come faccio?- chiese Ron
-Troverai tu la strada ragazzo cerca la a...tura- disse svanendo e Ron si trovò nel letto grondante sudore Cosa erano quei ricordi? Perchè proprio ora? E cosa voleva che cercasse Eragon? Quale potere dei Pendragon?
Con tutte queste domande in mente Ron si alzò, lavò e fece colazione. Ne parlò con Varden però lui sembrava ammirare Ron perchè Eragon il Primo li aveva parlato in sogno. Non voleva parlarne con Eragon si vergognava ed era sempre occupato adesso, a combattere orde di mostri e folletti (già proprio folletti, non sono molto grandi ma sono pericolosi, sono capaci di evocare piccole maledizioni che fanno prudere grattare o irritare la pelle pensate come è difficile combattere con il prurito..) mentre lui era là da solo con quell'elfo mezzo rimbambito che li faceva fare incantesimi sempre più complessi. Il tempo lo passava aggiungendo dentro il pomolo della spada tanta di quella energia sufficiente a distruggere una montagna e ridurla in piccolissimi pezzi, a esercitarsi nella difesa mentale e fisica. Ron non ne poteva più quindi nella sessione di volo mattutino con Varden, girarono verso la montagna e trascorsero una giornata vagando in quei boschi. Impararono quei sentieri come se li avessero sempre percorsi, Ron e Varden giravano per il territorio circostante a caso, passeggiando e volando.
La notte Ron non faceva più quei strani sogni, così andò per qualche settimana finchè di nuovo fece di nuovo quel sogno era su un altare, c'era un'armatura dorata appesa e Eragon (il Primo) era lì a guidarlo nei suoi candidi vestiti si avvicinò all'armatura ma non potè avvicinarsi venne da lui per magia un braccialetto dorato al suo polso, il resto dell'armatura era protetta ma una presenza oscura stava penetrando lentamente nei scudi magici
-Ragazzo è il segno l'armatura ti si è legata ma non è così semplice devi trovarla per legarti completamente e salvarla dall'oscurità, cerca ad Avalon la mia dimora. Buona fortuna ragazzo!- disse Eragon scomparendo e Ron si trovò sveglio osservato da Eragon e Arya
-Ron hai parlato di una cosa Avalon e della Luce minacciata dall'oscurità- disse Arya -non so cosa significhi ma sembra serio ci metteremo a cercare subito questo posto-
-Ragazzi guardate che Avalon è solo una leggenda- disse Eragon
-Certo ragazzo e allora cosa sono i draghi e gli elfi?- disse Angela scocciata
-Calmati Angela non possono sapere quali eventi prima della loro nascita sono successi- disse Gandalf pacato e composto come sempre
-Va bene però non li dico io quel che successe- disse Angela
-Cosa?- chiesero Ron, Eragon e Arya all'unisono