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Autore: MarieCecile    03/06/2014    2 recensioni
C'è chi, come Asya, non desidera nient'altro che una sigaretta e fanculo tutto il resto.
Oppure c'è chi, come Abelke, non desidera nient'altro che urlare.
Poi, come Lula, c'è chi vive in un mondo tutto suo.
E c'è anche chi è come Niall, che per sentirsi in pace con se stesso ha bisogno soltanto di una chitarra.
E non bisogna dimenticare di quelli come Louis, che si sentono felici solo sui divani o alle feste.
Ma quanti sono come Harry, che pur di vedere il migliore amico felice sarebbero disposti anche ad uccidere?
Oppure quanti, come Zayn, pur di salvare qualcuno, subiscono gravi ricatti senza provare a difendersi?
E nessuno pensa mai a quelli come Maya, che vivono nel terrore di deludere e perdere la gente.
Ma chi, come Liam, è disposto ad aspettare anni pur di ottenere giustizia su un torto ormai dimenticato quasi da tutti?
Ed infine quanti come Naomi sarebbero pronti a diventare un'altra persona per salvare la vita a tantissima altra gente?
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alla Ele,
che è bellissima e
 simpaticissima
e che oggi mi ha regalato
un cioccolatino.
 
Questo pomeriggio Liam Payne, l’allenatore della squadra di calcio femminile del quartiere di Belgravia, è d’umore ottimo, si sono iscritte ben sei ragazze in più rispetto la settimana prima, tra le quali Naomi Hilton con la cugina Maya Hasting.
Inizia l’allenamento ripetendo il suo solito discorso del primo incontro dell’anno a causa delle nuove arrivate provocando uno sbuffo da parte di una mora seduta per terra un po’ lontana dal gruppo.
A differenza della settimana precedente chiede il nome alle ultime iscritte domandando le loro esperienze sportive, dopo di che le divide in due squadre per una partitella, giusto per capire in che ruolo farle giocare.
La situazione è, però, peggiore del previsto. Lula, una ragazza iscritta principalmente per dimagrire che per altro, sembra essere la scoordinazione fatta a persona, Maya, invece, è in piedi sulla riga di metà campo a vedere il gioco, ogni tanto cerca di calciare la palla ma riesce a fare solo danni.
Naomi Hilton corre su e giù, da una porta all’altra cercando di prendere la sfera per partecipare ma inutilmente, visto che sembra faccia apposta a mancarla.
Emery invece si guarda attorno, completamente nel mondo dei sogni.
Michelle non riesce a non calciare il pallone di punta e Sasha continua a cercare di ripararsi usando continuamente le mani.
Asya poi è un’altra questione.
La ragazza è seduta in un angolo del campo a gambe incrociate ed una sigaretta in mano che sta fumando.
Solo Abelke, Clary e Tyanna sembrano cavarsela poiché giocano in quella squadra da anni ormai.
Ma Liam ha altro per la testa in quel momento per lodare la loro bravura o anche solo per dare qualche suggerimento alle altre.
È inammissibile che si fumi nel suo campo da calcio.
Con un’aria minacciosa si alza dalla panchina avvicinandosi alla mora.
-O spegni quella sigaretta o te ne vai dalla squadra. Non sei tenuta a star qui.- la rimprovera subito guadagnandosi un’occhiata di sufficienza.
-Va bene.- risponde solo alzandosi e buttando la cicca ormai quasi del tutto finita.
-Che sia l’ultima volta Moore. Se dovesse essercene una seconda non ti proporrò la possibilità di una scelta. Chiaro?-
Asya scuote le spalle passandogli davanti con un’ aria strafottente. –Va bene mister.- dice prima di unirsi alla sua squadra ed affiancarsi alla ragazza che aveva visto quel sabato sera al Philip’s.
-Vi avevo avvisate di non venire.- dice.
Ma l’altra non sembra essere d’accordo, anzi, dopo aver sistemato i lunghi capelli mossi e castani della coda abbassa lo sguardo sulla moretta davanti a lei che sembra essere molto più piccolina dicendole che invece si sta divertendo.
-Sono Asya comunque.- si presenta accennando un sorriso e ricevendo un abbraccio.
-Io sono Naomi invece!- risponde una volta essersi staccata da lei e dirigendosi verso Liam che le stava chiamando.
-Bene ragazze, la situazione è tragica.- afferma infatti quello con un’aria severa notando Abelke che, li accanto a lui, annuisce. –Dovete svegliarvi belle perché così non andiamo da nessuna parte. Ho deciso di darvi sin da subito i ruoli, purtroppo per Hasting, Moore, McFly e Johannes ho scelto a caso visto lo schifo che avete fatto in campo. Dalla prossima volta vi dividerete in gruppi in base al ruolo ed ognuno si allenerà nel suo specifico. La c’è il foglio con scritto cosa farete. Passate a leggerlo e poi andate a cambiarvi. Buona serata.- dice Liam dirigendosi verso il piccolo ufficio li vicino.
Come un gregge di pecore tutte corrono alla lista per vedere cosa faranno. Abelke è contenta di essere rimasta centrocampista, Naomi guarda la scritta ‘terzino fluidificante’ come se fosse arabo, non ha la minima idea di cosa sia, Maya è nella stessa identica situazione davanti alla parola ‘difensore centrale’.
Lula invece è contenta di essere il portiere, un ruolo che conosce chiunque e Asya non sa se essere sollevata o meno all’idea di essere un attaccante, sa di cosa si tratti, ma imbranata com’è farà sicuramente anche fin troppe figuracce.
 
 
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Abelke Weiß è seduta sul bel divano di casa sua, mentre abbraccia la madre che piange disperata sulla sua spalla. –Sarei voluta invecchiare con tuo padre!- continua a ripetere tra i singhiozzi.
Dirk Weiß, suo papà, il gran collaboratore dell’ambasciatore tedesco in Inghilterra è messo peggio del previsto. Ha un’altra metastasi e il tumore al cervello sembra essersi espanso ancora di più. La bionda accarezza la madre sulla spalla mentre con la mente torna alle lezioni di chimica di qualche anno prima, quando le era stata spiegata la reazione radicalica, che era proprio quella che scatenava un cancro. Le viene la nausea all’idea.
Il borsone di calcio è ancora appoggiato all’ingresso e Dirk è andato a fare la spesa. Ophelia, la sorellina, è da un’amica, ignara di tutto, come sempre d’altronde.
-Come faremo senza di lui?-chiede la madre soffiandosi il naso.
-Ma’! Non è ancora morto cazzo. Prendiamo le cose poco per volta senza buttarci nel futuro che è inutile. Cosa dovrà fare ora?
-La chemio.
-Ancora? Non possono toglierglielo?
-No.
Silenzio.
Nonostante il padre si porti avanti quella malattia ormai da troppo tempo Abelke non è ancora riuscita ad accettarla.
-Andrà avanti a lavorare?
-Si.
Ancora silenzio.
-Cazzo era una bella giornata!- sbotta poi la bionda alzandosi di scatto dal divano per uscire di casa sbattendosi la porta alle spalle.
Non ha idea di dove andare, cosa fare e quando tornare.
L’unica cosa che le serve è andarsene da quella gabbia di dolore che è diventata casa sua.
Fuori dal cancelletto vede suo padre avvicinarsi con le buste della spesa. Ma non vuole fermarsi a parlare con lui. È troppo arrabbiata. Tira dritto svignandosela con un ‘ciao pa’. ‘ quando gli passa accanto lasciando l’uomo un attimo confuso da tutta quella fretta.
Di andare da Asya non se ne parla nemmeno, ce l’ha ancora con lei per il suo atteggiamento con Niall al Philip’s qualche sera prima.
Parlare con il biondino peggio ancora, si son visti due volte infondo, non ottanta.
Rimarrebbe solo Joe, il suo migliore amico, ma non ha voglia.
Decide di andare a sedersi in un parchetto verde sulla riva del Tamigi, a guardare il fiume scorrere lentamente, un po’ come il suo dolore in effetti.
Passa lentamente dentro di lei, con una calma esasperante che pesa più del previsto abbandonandola ogni giorno che passa sempre più nella disperazione più totale.
Ha i capelli crespi come ogni volta che si fa la doccia ad allenamento e tutta quell’umidità di certo non le è d’aiuto. Molto probabilmente inizierà a piovere, il che non la stupisce più di molto, lei è ormai una londinese a tutti gli effetti, nonostante quel fastidioso accento tedesco.
Mentre inizia a piovigginare Abelke si sente finalmente libera di piangere e di essere debole, tanto nessuno se ne accorgerebbe.
Non ha voglia di tornare a casa e vedere sua madre che con gli occhi gonfi e stanchi spadella in cucina qualcosa di immangiabile, come succede ogni volta che arrivano cattive notizie.
Non ha nemmeno voglia di starsene a zonzo con  quel freddo e quel cielo che preannuncia un temporale.
L’unica alternativa è andare al Philip’s a farsi una birra e parlare un po’ con Harry il barista amico di Liam.
 
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L’immensa libreria in camera di Naomi sembra mandarla nel panico, non ha idea di cosa scegliere finché, ironia della sorte, non scorge il titolo ‘Io Non Ho Paura’, non si ricordava di esserselo portata dietro. Sceglie proprio quello ma non ha intenzione di sdraiarsi a letto per leggerlo.
Esce infatti dalla camera andandosi a sedere per terra con la schiena appoggiata al muro di un corridoio che si incrocia con quello che porta allo studio del padre.
Sa di non potersi avvicinare di più a causa delle telecamere che sorvegliano l’ingresso, si mette quindi li, semi nascosta a leggere il suo libro e sorvegliare il traffico nell’ufficio del padre nella speranza di trovare qualcosa di utile da mandare a Carmen. Non le ha ancora mandato alcuna novità, sa che la donna non è preoccupata. Naomi è iper sorvegliata da agenti segreti che sono arrivati con lei a Londra per intervenire in caso di necessità.
Se la missione va a buon fine probabilmente riusciranno ad incastrare il più importante boss della mafia italiano che, per rimanere in sicurezza si è trasferito a Londra, il signor Rick Hilton.
Cerca la posizione più comoda prima di cimentarsi in quella piacevole lettura fantasticando su possibili incontri segreti ed assolutamente impossibili in quella stanza, ma tra una riga e una fantasia Naomi quasi si addormenta, rischiando di essere quindi beccata e sospettata e decide quindi che è meglio andare a dormire e continuare lo spionaggio un altro giorno.
 
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Anche Maya ha sonno ma non riesce ad addormentarsi.
I suoi pensieri sono tutti su Lucas che sembra essere davvero sparito e quello della settimana prima sembra esser tutto fuorché uno scherzo. Lo sconosciuto non si è più fatto sentire e spaventata la ragazza ha chiesto aiuto al padre il quale le ha negato il coinvolgimento della polizia e di provare a cavarsela da sola, infondo ha vent’anni! Deve imparare a cavarsela da sola e a dargli corda per salvare il suo Lucas, se davvero ci tiene.
Ormai sono le uniche parole che suo padre riesce a dirle.
Le ha pagato un bellissimo appartamentino a Marylebone, regalandole, insieme a quello, tutto l’arredo scelto da lei ed assolutamente di design. Poi nient’altro. Le tasse se le sarebbe dovute pagare lei come tutti i suoi capricci extra e, ovviamente, la media universitaria non deve andare al di sotto del ventisette. Fin li nessun problema, infondo se l’è sempre cavata alla grande con lo studio. Il problema? Riuscire a trovare il tempo anche per il lavoro che era stata obbligata a trovarsi per potersi permettere quella vita. È ormai anche fin troppo stressata e si è aggiunto anche il suo ragazzo scomparso.
Sbuffa alzandosi dal suo bel letto morbido e caldissimo, dirigendosi in cucina per poter bere una tazza di camomilla per calmarsi.
Si siede su un divano in sala ammirando lo stretto soppalco che serviva da biblioteca e che le ricordava tanto le case vecchie ed in legno, di solito quando non riesce a dormire le basta fare così per calmarsi ma non quel giorno, non con una vita in gioco.
Sobbalza appena sentendo l’i-phone vibrare.
È lo stesso numero sconosciuto ed irrintracciabile.
‘Se vuoi mantenere vivo il tuo bel Lucas devi collaborare.
Fammi sapere se ci stai entro domani alle 18, attacca con una cicca un foglietto sotto la panca rotta che c’è all’inizio della tua via solo se la tua risposta è affermativa.’
Con le mani tremanti rilegge due o tre volte il messaggio per accertarsi il contenuto, prima di correre alla sua bella scrivania barocca rigorosamente rosa per prendere dal blocchetto che la nonna le regala ad ogni Natale da quando era piccola, un foglietto del medesimo colore profumato scrivendo ‘SI.’, magari sta già tutto finendo.
Non aspetta un secondo, si mette la vestaglia, le scarpe e una cicca in bocca prima di dirigersi al luogo indicato per depositare il bigliettino, torna poi subito a casa per mettere sul davanzale della finestra la telecamera che le aveva regalato Lucas ed andare a dormire, finalmente.
 
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E mentre Maya, Naomi e Lula dormono, Harry e Abelke chiacchierano, Liam si fa una bella partita alla play, Niall lancia spartiti per la sua camera senza riuscire a buttar giù due note di fila che sian due, Louis riprende in mano un libro da quando si è laureato e Asya prova a rimettersi lo smalto nero, Zayn Malik si aggira fuori da un locale a Soho con un cappellino a coprirgli il viso, le mani in tasca ed anche fin troppi soldi nel borsellino.
Non è diretto a casa come vorrebbe, deve prima passare dal signor O’Connor a lasciargli il ricavato della notte, nella speranza che quell’uomo nel frattempo, abbia mantenuto la parola data.
 
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Ciao!(:
Eccoci al terzo capitolo con qualche rivelazione in più sui personaggi!
Spero di non avervi annoiate ma di essere riuscita ad incuriosirvi, soprattutto per quanto riguarda la situazione di Zayn, Liam ed Harry.
Fatemi sapere chi vi piace come personaggi, io, ad esempio, adoro Asya! E soprattutto cosa ne pensate.
Vi regalo una bella foto di Liam versione calciatore solo per voi!(:
Se mi lasciaste una recensionina mi fareste felice felice <3
Ciao!(:
-Ceci.
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