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Autore: Bene98    03/06/2014    0 recensioni
Questa storia parla di me e della mia vita, di come ho fatto a riuscire ad andare al concerto e a come incontrerò gli One Direction. Mi chiamo Martina questa è la mia storia e spero davvero che vi piaccia.
Tratto dal 1 capitolo
Ed eccomi qui, con le lacrime che rigano il mio volto senza neanche chiedere il permesso.
Tutto questo dolore per cosa?
Per una semplice frase che dice : Annunciate le date del Where We Are Tour degli One Direction: 28 Giugno Milano.
Ed eccomi qui, con le lacrime che rigano il mio volto senza neanche chiedere il permesso.
Tutto questo dolore per cosa?
Per una semplice frase che dice : Annunciate le date del Where We Are Tour degli One Direction: 28 Giugno Milano.
Passano giorni e io sono ancora qui a sperare di riuscire a trovare i soldi per prendere il biglietto insieme alle mie amiche.
Andrea e Giulia.
Tutte e tre ci siamo promesse che quando avremo 18 anni andremo a vivere a Londra ma ancora di tempo c'e ne vuole e chissà quello che succederà.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Recensite e fatemi sapere come, secondo voi, procede la storia :3 Conto su di voi lettrici anonime, fatevi sentire!!



 Sono quasi le sei del mattino. Questa notte ho dormito poco, molto poco; continuavo a pensare a come sarebbe stata la mia vita se non fossi andata a quel concerto o se addirittura non avessi mai ascoltato quella canzone su You Tube e non li avessi mai conosciuti. Pensavo alle loro facce sincere quando mi hanno accolto qui e mi hanno chiesto se volevo rimanere e poi, sentendo la mia risposta, vederli sul punto di piangere. Mi si è spezzato il cuore, sì, perchè stavo mentendo, e lo sto facendo anche ora, alle persone che credo mi hanno voluto bene. Ho pensato anche a lui, lui che mi ha fatto ridere e piangere, battere il cuore e frantumarlo. Penso che non ci sarebbe mai un qualcosa tra noi. Lui viaggia e io devo studiare. Sarebbe impossibile.
Continuavo a pensare alla mia vita, avrei mai realizzato il mio sogno se non li avessi incontrati? Sare mai venuta a vivere qui, nella città che più amo al mondo? Come reagirà mia nonna a questa notizia? Odio il pensiero di doverla abbandonare, ho paura di deluderla. 
Alle sei e mezza dovrei alzarmi per preparare le ultime cose e partire. Non credo di farcela, potrei piangere da un momento all'altro. Anche se so di tornare fa male vedere quei bei faccini tristi. 
Sento un cigolio, la porta si apre e pochi secondi dopo si richiude. Velocemente fingo di dormire, non voglio farmi vedere così. Non so nemmeno chi sia, cosa sta facendo qui e perchè è qui. Sento solo dei rumori leggeri, quisi inudibili. Poi i passi si avvicinano sempre di più a me. Vorrà vedere se sono sveglia? Cerco di non muovermi, di respirare normalmente. 
Delle labbra si appoggiano sulla mia guancia. Un bacio leggero, dolce; sembra dato con paura. 
''Mi mancherai.'' sussurra. Quella voce è fin troppo riconoscibile per me. Il suo tono così basso mi arrivafino alle ossa. Parto i brividi in tutto il corpo. Perchè mi fa questo effetto? Pochi istanti dopo la porta si apre e si richiude.
Faccio un respiro profondo e mi tiro su, mi metto comoda e osservo la stanza. Pochi minui e suona la sveglia. La spengo e mi alzo per andare nel bagno. Prima di entrare mi cade l'occhio sulla scrivania. C'è una busta bianca. E' sua? Mi avvicino e, con mano tremante, la sfioro. Ho paura, tremo. Faccio un respiro lungo e la prendo. Mi siedo sul bordo del letto e cerco di aprirla. Sono agitata al massimo, preoccupata e felice allo stesso tempo perchè ho paura ci sia scritto qualcosa di brutto o non so cosa e felice perchè mi ha scritto una lettera.
Dopo un uno o due minuti passati a fissarla la apro. 

'Hey, se stai leggendo questa lettera è perchè sei sveglia. 
Scusa per tutto. 
Scusa perchè sono io un cretino di prima categoria. 
Scusa perchè ho sbagliato TUTTO ciò che ho fatto.
Scusa per averti fatto del male.
Insomma scusa. Ho passato dei bellissimi momenti con te un questa ''vacanza''. Sono felice che tu sia venuta. Ho capito che tu per me sei troppo importante e per questo è giusto che ti lasci andare per la tua strada.
Capisco perfettamente la tua decisione del tornare a casa. Anche io sono andato via di casache ero un ragazzino ed ho sofferto lasciare la mia famiglia, gli amici, la scuola e tutto ciò che avevo a cuore. Per questo motivo, grazie a te, ho deciso che partirò e tornerò in Irlanda un paio di giorni.
Insomma dovrei scriverti 'ti prego non partire, io ti amo' ma proprio perchè provo qualcosa per te è giusto che tu parta. 
L'unica cosa che voglio che tu sappia è che qui c'è sempre posto per te. 
Senza fare tanti giri di parole già ti dico che mi mancherai. Se mai dovessi aver bisogno bisogno ci sarò. 
So che Harry viene con te per assicurarsi che tu stia bene e anche per altre cose ma dice che sono segreti. 
Marti, l'ultima cosa che voglio tu sappia è che non ci sarò quando lascerai questa casa, sarebbe troppo brutto. Sarò partito per l'Irlanda. Mi dispiace.
Ti voglio bene,  forse anche più.

xoxo
Niall''

Non credevo di poter piangere per una lettera, ma qualche lacrima è scenza senza che me ne accorgessi. Alzo gli occhi verso l'altro cercando di smettere. Poi riformulo l'ultima frase della lettera e comincio a correre verso a porta, ricordando che non ho ancora sentito la porta di ingresso. Apro la porta di camera sua, nessuna traccia di lui. Il letto è già stato fatto e la camera è vuota, spoglia, senza nemmeno una valigia. Corro verso la cucina, lui ama mangiare, forse è li.
Anche in cucina non c'è nessuno. In salotto idem. 
Ultima possibilità. 
Mi dirigo a passo deciso e veloce verso la porta del garage, la apro. Conto le macchine, ne manca una. La sua.
Altre lacrime scendono. Avrei voluto dirgli la verità, magari poteva venire lui con me in Italia.
Sono una cretina. Torno in casa, salgo le scale. Apro la porta della sua camera e mi siedo sul suo letto. Riapro la lettera e rileggo tutto. Sono sconvolta, triste. Vorrei poter urlare e farmi sentire da lui. Mi sento in colpa, l'ho trattato male. 
Guardo verso il comodino e trovo una sua foto incorniciata. Mi alzo, la prendo e la osservo. E' tremendamente felice. Sta cantando in concerto. Gli brillano gli occhi. Si vede che ama il suo lavoro e che darebbe qualsiasi cosa per continuare a farlo. 
La posso prendere? Me ne frego e la porto con me in camera, la avvolgo in un maglione e la infilo nella valigia. 
Prendo il telefono e controllo l'ora. Le sei e cinquanta. Sono in tremendo ritardo; devo essere in aereoporto alle otto.
Mi pulisco il viso e, cercando di sembrare il più normale possibile, corro a svegliare quel cretino di Harry.
Senza fregarmene molto entro senza bussare e salto sul letto, sicura che così riesco a svegliarlo più velocemente.
''Harry ! Svegliati siamo in ritardo!!'' urlo.

''Marti mi spiaghi cosa stai facendo?'' sento una voce arrivare da dietro, mi fermo, un po' tanto confusa mi giro e lo trovo appoggiato alla porta del bagno con dei pantaloncini e una t-shirt.

''Crcavo di svegliarti ma vedo che hai già fatto quindi sono solo io in ritardo. Non è una cosa buona. Vado a prepararmi. Fammi un favore. Fammi una tazza di Thè al limone e mettimi dei biscotti sul tavolo che non ancora fatto colazione. Grazie!'' Senza lasciarlo rispondere corro in camera e subito dopo nel bagno per farmi una doccia. 
Mi fermo di fronte allo specchio e mi osservo. Ho due grosse occhiaie scure, le guance rosse e idem il naso. Insomma si capisco poco che non ho dormito e ho pianto. Mmmmh proprio.
Svelta faccio una bella doccia leggermente fredda per svegliarmi ancora di più di quanto non lo sia già.
Finita metto tutto ciò che ho lasciato fuori nella valigia. Infilo le scarpe. Mi trucco un po' tanto per togliere tutti i segni della mia nottata/mattinata ''stupenda'' e, mettendo il beauty nella valigia, prendo tutto e lascio la camera. Cerco di prendere le valigie ma essendo troppo cariche di roba, non riesco a sollevarle nemmeno di cinque centimetri da terra. 
Di fare due volte le scale non ci penso nemmeno. Allora mi viene una brillante idea. Preparo la prima valigia sul bordo della scala e, dandole una piccola spinta, la lascio scivolare fino al piano inferiore. Ok ha fatto un po' di rumore, ma non è cos' grave credo.
Peccato che subito dopo vedo un riccio preoccupato che spunta dalla cucina e sento alle mie spalle delle porte aprirsi e dei fiati lunghi. 

''Che c'è?'' chiedo guardando il riccio di sotto e girandomi poi, verso Liam e Louis che mi guardano con due occhi giganti.

''Come cosa c'è? Si è sentito un botto gigante. Sembrava che qualcuno fosse caduto dalle scale.''
risponde leggermente alterato Liam.
Io scoppio a ridere per poi rispondere che era la valigia ad esser caduta.
I due che dormivano fanno dei versi per poi dirmi che si vestono per poi scendere a fare colazione.
Harry credo sia tornato in cucina per finire la colazione. 
Poco dopo si sente una porta aprirsi.  

''Hey ma che succede qui? Ho sentito un gran boato e mi sono preso un colpo!'' dice Zayn sbadigliando e strusciandosi l'occhio sinistro con la mano.

Rido per poi spiegargli ciò che è successo. Mi ''infama'' e poi fa la stessa cosa che hanno fatto gli altri due.
Fa strano dire 'Devo tornare a casa' quando poi casa mia quella non lo è mai stato.  Senza pensarci troppo scendo le scale con in mano l'altra valigia e nell'altra mano la borsa e, una volta sistemate le valigie vicino alla porta del garage, mi avvio in cucina con una certa fame.
Trovo, come chiesto in precedenza, la colazione pronta. Mi siedo e comincio a mangiare. Credo che finirò tutto il pacco di biscotti.

''No ma prego eh!'' Dice Harry guardandomi. ''Sei vunuta a saltare sul mio letto per svegliarmi, poi mi hai fatto prendere un colpo quando hai buttato la valigia giù dalle scale. Credo di aver perso 20 anni di vita sai!? Poi vieni in cucina facendo finta di niente, ti siedi e cominci a mangiare senza dire nemmeno grazie.'' dice in tono scherzoso ma sempre rimanendo 'serio'.

''Grazie'' farfuglio con un bscotto in bocca. Dopo di che scoppia a ridere, amo le sue fossette così mi alzo e mi avvicino a lui. Harry, notando che mi sono alzata all'improvviso, smette di ridere e mi guarda preoccupato.
''Mi hai rovinato tutto. Sorridi daii.'' Non capendo ciò che ho detto gli faccio una linguaccia e me ne torno a mangiare la mia colazione.
''Cosa volevi fare?'' mi chiede lui.
''Niente, volevo che ridessi. Un giorno, quando riuscirò a fare ciò che voglio lo scoprirai.'' detto questo finisco di mangiare i biscotti e bere il Thè. Mi perdo nei miei pensieri mattutini, o meglio solo quelli di questa mattina, fissando la tazza di Thè praticamente vuota quando sento una mano che mi bussa sulla spalla, mi giro e trovo qui tre ritardati finalmente pronti con un pacchetto in mano.
''Mah buongiorno! Cosa sarebbe quello? Di hi è il compleanno?'' chiedo come una cretina non capendo che il regalo è per me.
''E' tuo scema.'' spiega infatti Lou, ''Visto che parti volevamo farti un regalino. Non è niente di che però crediamo che ti piacerà.'' E poi gli altri annuiscono, compresso il ricciolo.
Zayn mi passa il pacchetto e appena lo prendo riconosco il colore azzurro acqua. Tiffany. Lo apro con cautela. Slego il fiocchetto della busta estenrna ed estraggo il cofanetto e lo apro. Rimango di sasso nel vedere una cavigliera d'argento con un ciondolo. 
''E' il Big Ben di Londra. Visto che dici sempre che ami questa città pensavamo di lasciarti un ricordo di essa.'' mi spiega in fine Liam.
Continuo a guardarlo senza dire una parola. Ho quasi le lacrime agli occhi, questi ragazzi sono dolcissimi. 
''Niall ha detto che gli dispiace esser partito così all'improvviso. Ha aggiunto di dirti che dovrebbe esserci una cosa per te in camera che se non ricordo male dovrebbe essere una lettera. Marti.. Solo non pensare molto a lui, è fatto così. Non starci male ok?'' mi dice Zayn cercando di essere il più dolce possibile. 
''E' bellissimo. Non lo toglierò mai, promesso.'' lascio perdere l'argomento 'Niall'  e mi alzo per ringraziare tutti dando un bacio sulla guancia e un abbraccio.
''Voglio dirvi che per me questa mini vacanza è stata indimenticabile. Non pensavo di potermi aprire con persone con cui non ho mai parlato prima. Siete unici. Credete alle fan quando dicono che assomigliate alla perfezzione perchè voi ci siete vicini davvero tanto. Parola di fan'' tutti scoppiano a ridere ed io ne approfitto per mettere in valigia il regalo.
''Bene ragazzi è ora di andare.'' Harry si alza e va a prendere la sua e la mia giacca.
''Voi venite restate a casa?'' chiedo 
Loro tre si guardano per poi informarmi che devono restare a casa causa fan. Si accalcherebbero di fronte all'entrata facendoci fare ritardo. 
Liam mi si avvicina e mi abbraccia all'improvviso. E' un orso, il mio orso. Mi dice che mi vuole bene e che gli mancherò. Ricambio stringendolo più forte. Mi sento sempre più in colpa mentendo così spudoratamente.
Dopo che Liam si stacca mi tira a se Lou. Mi dice le stesse identiche cose di Liam, mi stringe e ricambiando l'abbraccio dico che gli voglio bene.
Zayn, anche se ultimo, mi stringe ancora più forte dei precedenti. 
''Marty promettimi che verrai ancora qui e che resteremo in contatto.'' dice guardandomi negli occhi.
''Ovvio. Non c'erea bisogno nemmeno di dirlo.'' gli faccio un occhiolino per poi staccarmi.
''Vi voglio bene ragazzi. Ci vediamo presto. Ok?'' mando un bacio a tutti e, facendomi aiutare da Harry, porto le valigie in macchina.

Il viaggio da casa Direction all'aereoporto è passato molto lentamente. Arrivati parcheggiamo sul retro. Credo che Harry abbia avvisato prima di arrivare, all'ingresso principale ci sarà un casino che non ci passerebbe neanche con un autobus.
Poco dopo arrivano degli uomini alti e grossi, sembrano degli armadi viventi. Salutano il riccio e poi ci aiutano a portare dentro le valigie. 
Stranamente passiamo subito sulla pista e saliamo in aereo prima di altre persone. E' una cosa strana, forse lo fanno perchè è Harry Styles. Lascio perdere, sarebbe inutile chiedere.
Harry mi indica i nostri posti e mi chiede dove voglio stare.
''Finestrino.'' sorrido e mi siedo al mio posto. Prendo le cuffie e telefono preparandoli per il lungo viaggio.
''Non è molto lungo ma hai bisogno di riposare e anche io quindi ti concedo di ascoltare la musica.'' dice in tono scherzoso. Quasi non lo sento. So solo che penso continuamente a Niall e alle parole di Zayn. 
''Che hai?'' mi chiede Harry vedendomi pensierosa.
 MI giro verso di lui sorridendo, cercando di essere il più normale possibile ''Niente, sono solo un po triste. Non mi piace mentire, soprattutto a persone a cui voglio bene.'' rispondo guardandolo negli occhi. 
''Ma alla fine non è una vera e propria bugia. Tu ora stai tornando a casa solo che loro non sanno che fra meno di una settimana sarai ancora a Londra. Tutto qui.'' cerca di calmarmi. 
Annuisco anche se non ne sono troppo convinta.
Le persone stann già salendo da un pezzo. Spero solo che nessuna fan si metta a urlare. Chiedere un autografo o una foto non mi scoccia.
Dopo una decina di minuti parte la solita vocina metallica che dice che dobbiamo mettere la cintura ecc.
Mi preparo e poco dopo la partenza mi metto le cuffie, faccio partire la musica e chiudo gli occhi. Mi teletrasporto nel mio mondo. E' come se tutto ciò che mi da' fastidio e che odio sparisse, come se tutti gli errori che ho fatto fossero diventati magicamente giusti, come se tutto ciò di reale fosse scomparso e fosse sostituito da ciò che desidero accada di più al mondo. 
Vedo Ale che mi abbraccia fino a quasi non farmi respirare. Mi dice che gli sono mancata tanto. Vedo mia nonna più in forma di prima. Per me è solo una gioia vederla felice. 
Poco dopo mi addormento e credo di aver appoggiato involontariamente, o quasi, la testa sulla spalla di Harry.
Adoro questo ragazzo. Darebbe la vita per le persone che ama. Spero solo che trovi la persona che ricambi il suo amore più di qualsiasi altra al mondo perchè lui se lo merita.

Sembrano passati pochi minuti dalla partenza ma sentendo Harry da qualche minuto chiamarmi deduco che ormai siamo arrivati.
''Mmmh, Harry siamo già arrivati?'' chiedo cercando di aprire gli occhi.
Lui annuisce e piano piano scendiamo dall'aereo per poi andare a recuperare le valigie. 
Connetto il cervello solo dopo aver recuperato tutto e, accompagnati da dei tipi che assomigliano ad armadi, usciamo con una macchina a vetri oscurati dall'aereoporto di Bologna. 
Ora riconosco la mia Italia. 

''Andremo a dormire da mia nonna se pr te non è un problema. Vorrebbe conoscere uno dei ragazzi della famosa band.''  annuisce per poi tornare ad osservare il panorama da lui sconosciuto.
Io invece lo conosco fin troppo bene. Questa non è casa mia. E' solo il posto dove sono cresciuta. 
E' la mia vita precedente.
  
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