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Autore: LadySpleen    06/08/2008    4 recensioni
Quattro capitoli.
Quattro ragazze.
Quattro brevi squarci lasciati a metà su altrettante, diverse, esistenze. Raccontate da anonimi spettattori, magari passanti incontrati un giorno per strada, per un solo istante.
Forse legate da un sottile senso di malinconia e lo sfondo di una città in inverno.
Protagoniste anonime, che potremmo benissimo essere noi.
1.La ragazza sotto la pioggia
2.La ragazza con il broncio
3.La ragazza col fiocco rosso
4.La ragazza seduta sulla panchina
Extra.La ragazza senza speranza
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La ragazza con il broncio

La incontravo spesso, una volta, quando la sera rientravo a casa.
Poi è scomparsa per un po’… o sono io ad essermi eclissata, chissà.
Più tardi, la vidi saltuariamente, quasi per caso, per poi perderci ognuna nella propria vita.
Non ci siamo mai parlate.
Mai, a parte il saluto e qualche domanda di circostanza, le solite mezze frasi che vengono mormorate in ascensore, tanto per non starsene a contare i pulsanti o i neon sul soffitto. È una cosa che faccio sempre, in ascensore, come fissarmi la punta delle scarpe, ma con lei non riuscivo a resistere alla tentazione di lanciarle uno sguardo, con la coda dell’occhio, di osservarla di nascosto, anche solo per un istante.
Aveva tre anni più di me ed era piccola, non bassa, ma proprio piccola , minuta e magrissima.
Accanto a lei mi sentivo enorme, eppure arrivavo appena al metro e sessanta.
Ma non era certo la sua statura ad incuriosirmi tanto… beh, forse un po’ anche quella…
Tuttavia ciò che tentavo di sbirciare nei pochi secondi di salita in ascensore era il suo viso: un volto sottile e allungato, dagli zigomi pronunciati, il colorito pallido, le labbra incurvate, sempre, in una smorfia composta, come di leggero disappunto e i capelli lisci e scuri, come gli occhi perennemente adombrati da un’espressione irata.
Mai, mai mi è capitato di vederla sorridere, o assorta, o triste.
Il suo sguardo era sempre quello, carico di astio e rancore, come se odiasse il mondo intero e volesse incenerirlo solo con la forza dei suoi occhi irati. Occhi scuri, castani, forse troppo grandi per quel viso spigoloso e pallido. E corrucciati. Sempre.
La prima volta che lo notai, credetti che avesse litigato con qualcuno, pensai che avesse i suoi motivi per cui essere così tanto arrabbiata.
La seconda mi chiesi se non fossi io la causa di quello sguardo imbronciato, poi ricordai a me stessa che non ero tanto importante o particolare da attirare l’ira o l’invidia di qualcuno.
La terza volta, poi, capii… o almeno credetti di capire.
Il suo, era semplicemente un modo come un altro per esternare la sua avversione per il mondo. Perché lo sapevo anche io, che era tutto un gran immondezzaio, questo mondo dove siamo costretti a vivere, per decisione di chi, ancora non è stato capito, e da una parte credo sia meglio così.
Era una ragazza che ce l’aveva con tutti, indistintamente.
Forse perché la vita era stata crudele con lei. Forse perché le andava e motivi non ne aveva.
In fondo, non è obbligatorio avere sempre un motivo, una spiegazione. Ci sono cose che si fanno e basta, senza troppi perché, che complicano le cose e non risolvono nulla.
Io la ammiravo, quella ragazza imbronciata, perché con i suoi occhi riusciva a esprimere quello che io covavo dentro. Quel rancore che cresceva costantemente ogni volta che uscivo di casa, che aprivo un giornale o accendevo il televisore… ogni volta che mi guardavo allo specchio e non sapevo rispondermi, quando mi chiedevo chi fossi e perché mi trovassi lì.
Quel senso di insoddisfazione, di delusione, magari anche un po’ frustrata, che mi trascinavo nello stomaco e nell’anima, lo vedevo nel suo viso e pensavo:
“Brava, così si fa… Dobbiamo farlo sapere a tutti, a chiunque incroci il nostro cammino e ci osservi anche per un’istante, cosa pensiamo di questo mondo, di questa vita…”
E avrei voluto dirglielo, ma non sono mai stata abbastanza coraggiosa. Poi il tempo è passato.
Lei non l’ho più vista, ho cambiato casa.
Sono trascorsi inverni ed estati, alcuni di sole, altri di pianto, alternandosi nella solita, monotona routine. Ho vissuto, nonostante il mio disprezzo, in questo mondo che ho imparato ad apprezzare. E nei miei occhi c’è molto di quello che ho visto e meno di quello che ho dentro, c’è molto di quello che gli altri mi hanno donato e meno di quello che io ho preso loro, ora che posso dire di saperne un po’ di più di vita e di mondo, ripensandoci, mi dico:
“Però, com’è triste non vedere altro che la propria rabbia…”








Commenti dell’autrice
Questa in ordine cronologico è l’ultima che ho scritto, ma ho deciso di postarla in anticipo per via del fatto che è l’unica ad essere raccontata esplicitamente da un anonimo osservatore femminile. Sinceramente non mi piace molto, spero di ricevere i vostri pareri ^__^

RINGRAZIAMENTI!
Grazie infinitamente a tutti coloro che hanno letto! Ma in particolare a quei gentilissimi che si sono scomodati nel recensire il capitolo precedente:

Vale8001: grazie mille per i complimenti e per aver messo la storia tra i preferiti, spero che anche questo secondo capitolo possa piacerti, secondo me non regge il confronto con quello prima, anche se in effetti è un'altra situazione…

Hermione_06: grazie ^_^

Crazyforever: sei troppo gentile, e troppo modesta! Ricorda: ognuno scrive in modo diverso… è un po’ come le impronte digitali, lo stile di ognuno di noi è assolutamente personale!

Saku_chan the crazy dreamers: grazie mille anche a te, spero continuerai a seguirmi – in fondo ci sono solo altri due chappy ^_^”

KuroNekoChan: Ryu-chaaaaaaaaaaaan!!! *ç* dove? Dov’è il mio unico e grande amore? – ok, se lo sapesse qualcuno potrebbe uccidermi, ma va beh…si ricompone e tenta di mantenere un contegno dignitoso - dicevo: grazie infinitamente anche a te Neko! Si, mi dici sempre che scrivo benissimo, ma tu sei esagerata!!! Cmq, mi fa piacere che ti sia piaciuta… sinceramente e imparzialmente fammi sapere che ne pensi anche di questa! Arigatou gozaimasu! – sparisce raccogliendo i petali sparsi precedentemente dalla cugi nekosa -

Bene, e con questo chiudo
A presto, vostra
LadySpleen
  
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