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Autore: Tem_93    06/08/2008    7 recensioni
C’era una grossa taglia sulla sua testa. 100.000 monete d’oro.Il ladro dei mari lo chiamavano, poiché in ogni nave in cui si arruolava, rubava tutti i tesori, per poi sparire. Riusciva sempre a fregare forti pirati o ingénue fanciulle, figlie di capitani, con la sua grande intelligenza. Il suo vero nome era Shikamaru Nara.
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Temari, Shikamaru Nara
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il Serpente

-Ottimo lavoro capitano, come al solito- sorrise a Temari.

-Certo, se non ci fosse stato quel piccolo disguido- fissò Shikamaru beffarda- avreste potuto scoprirlo assieme a me!- esclamò

-Ho già detto e ridetto che avevo calcolato male, e che quello non è il mio campo- si scusò per la millesima volta il moro sbuffando.

-Ottimo ragazzo mio, meglio che capisci questo subito- continuò a deriderlo lei divertendosi.

-Uff, che seccatura .. posso andare a dormire?- chiese aprendo la porta della stiva, dove ora erano stati messi i tesori della nave.

-No, no!- disse la bionda scuotendo la chioma chiara-dobbiamo duellare, ricordi? Devi imparare a difenderti, caro!- ridacchiò mentre lui la malediva mentalmente. Temari si alzò, mettendo lo sgabello posto, poi prese il moro per il colletto della camicia e lo trascinò fuori dalla stiva, portandolo sopra alla nave. Prese le due solite spade con ci si allenavano e ne passò una al ragazzo. Si misero in posizione: le gambe divaricate, gli sguardi fissi sull’altro, le braccia alzate all’altezza del gomito, la spada puntata verso l’avversario.

-Cominciamo- mormorò la ragazza avanzando verso di lui. I due si squadrarono un po’, poi cominciarono a girare uno intorno all’altra, senza perdere terreno. Shikamaru fece la prima mossa, avanzò velocemente verso la ragazza puntando la spada al suo viso, lei prontamente si parò con la sua arma, poi, facendo forza sul braccio, contrattaccò spingendo via la spada avversaria e puntando la sua al petto del ragazzo che si difese indietreggiando. Continuarono così per un po’, finché Shikamaru riuscì, dopo aver disarmato temari, a puntare la sua spada sotto il mento di lei.
Fece il suo stupido sorrisino sghembo.

- L’allievo batte il maestro…- la derise, ma lei scoppiò subito in una fragorosa risata

-pensi di aver vinto?- gli chiese, sorridendo ancora di più. Spostò la spada con la mano e atterrò il ragazzo con uno sgambetto, s’impossessò della spada di Shikamaru e gliela puntò al collo, mentre col piede destro teneva giù il ragazzo.-Io ho vinto- scandì, senza smettere di sorridere –ma devo dire che fai progressi, novellino – esclamò riprendendo la sua spada da terra e rimettendola nel fodero.

-Io dico che me la cavo, e che così sono a posto … vorrei vedere te imparare a fare il mio di “lavoro”!-

-Non montarti la testa…. Se ti scontrassi contro un pirata che non gioca ma fa sul serio moriresti prima di tirar fuori la tua spada –sbottò acidamente la ragazza. Lui la guardò confuso, perché tutto ad un tratto si era innervosita ? –e sia ben chiaro che non perderò nessuno della mia ciurma perché non è capace di duellare…. Quindi ti allenerai con me finche non riuscirai a duellare contro di me seriamente- chiuse il discorso Temari.

-E oggi cosa abbiamo fatto? Abbiamo duellato e sono quasi riuscito a batterti!- replicò Nara, presuntuosamente.

-C-cosa? Non ti sei accorto che io stavo giocando ? Ti svelerò un … particolare: quando io duello seriamente uso due spade e non mi faccio atterrare per nulla al mondo!- esclamò tornando a ridere –inoltre uso le mie spade, non questa ferraglia!- farfugliò

Kiba posò la sua mano sulla spalla del giovane Nara che fissava incredulo il capitano entrare nella sua cabina – amico, tu sei mooolto lontano da battere quella! Su questa nave, e su altre, non c’è riuscito nessuno quindi non buttarti giù, inoltre sei alle prima armi!!- esclamò il ragazzo sorridendo

-Dovrei ridere?- domandò Shikamaru mettendo la spada che aveva usato nel fodero di cuoio.

Kiba si allontanò sorridente. Dopotutto lui conosceva bene il capitano. Ricordava ancora il giorno in cui era entrato nella sua ciurma. Ricordava la giovane [e inesperta] temari su quella nave troppo grande per ospitare solo tre persone. Nel suo sguardo c’era un po’ di paura, come se non volesse partire davvero, come se non fosse pronta. Lui aveva subito ironizzato, perché dopotutto lui era così, cercava di far ridere le persone intorno a se sempre, in ogni momento. Perché voleva che fossero felici. ”Sabaku, hai deciso di darti alla pirateria? Non si diventa pirati solo con un grosso cappello, una bella nave e una spada… hai anche bisogno di una ciurma no?” Temari lo aveva guardato male, ma anche lei sapeva che il ragazzo aveva ragione. E lui, da bravo amico le aveva dato un consiglio, non apertamente, quasi nascosto. ”Dovrete diventare amici poi, con la tua ciurma, eh sarà un duro lavoro scegliere degli sconosciuti da arruolare!” Temari a quelle parole si era accesa. Aveva avuto un’idea geniale, proprio come voleva Kiba. Perché infondo lui non voleva che lei e i suoi fratelli partissero, ma se partiva con loro era diverso. Gli piaceva vedersi come un pirata, a cercare grossi tesori e a corteggiare belle donzelle. Sì, era la vita che vedeva meglio per lui. Tra l’altro avrebbe viaggiato con tutta la sua compagnia, che comprendeva anche le ragazze. Tutte le ragazze della loro compagnia, compresa Ino. Ino, quel bel bocciolo di fiore che era sbocciato al meglio, Ino che era cresciuta con lui e con gli altri vedendo tutti solo come amici. Ino, che da quando Sai si era aggiunto alla ciurma si era innamorata di lui. Ino, che non lo aveva mai visto veramente, non aveva mai visto con che occhi Kiba la guardava. E ora lui vedeva Shikamaru guardare con quegli occhi il capitano, anche se raramente, solo a volte, quando credeva di non essere visto. Shikamaru era diverso dai ladri che conosceva, non era crudele, non era un imbroglione. Di lui ci si poteva fidare, e sapeva perché. Perché se al comando ci fosse stata un’altra persona probabilmente non sarebbe stato così, probabilmente avrebbe tentato di scappare, invece no . Non aveva mai provato a scappare, avendone avuto più volte l’occasione. Shikamaru era sempre tornato sulla Rosa del Deserto, dove era sicuro che avrebbe continuato a vedere il suo sorriso. O almeno Kiba credeva questo. Si appoggiò all’orlo e guardò il mare, pensieroso.

Ad un tratto si ritrovò vittima del suo stesso scherzo. Era caduto in acqua , spinto dalla mano di Shikamaru, esattamente come pochi giorni prima lui aveva spinto giù il ragazzo.

-Questo è per la scommessa- sorrise Nara da sopra alla nave.

- Fanculo nara, scappa prima che riesco a salire- gridò tenendosi a galla

Shikamaru legò la fune ad un albero della nave e poi la buttò giù a Kiba – e questo è per avermi buttato in mare!! – rise il ragazzo mettendosi le mani sui fianchi. Kiba lo guardò malissimo, per tornare su avrebbe dovuto fare una faticaccia . Cavolo , quel Nara gliel’aveva fatta grossa. Si legò la corda alla vita e incominciò e issarsi faticosamente, facendo forza sulle gambe contro il legno duro della nave. Ino si affacciò dalla murata e guardò Kiba tentare di risalire, sorrise. Guardò Nara che fissava il ragazzo vittorioso.

- Aiuta Kiba, guardalo poveretto !- esclamò rivolta al moro al suo fianco. Shikamaru si voltò per fissarla negli occhi azzurri.

-No- rispose solo, tornando a guardare divertito il ragazzo

-Eh!, Ino, Ino … si fa così- s’intromise temari dietro di loro, Shikamaru non ci fece tanto caso, e si ritrovò per la seconda volta a sguazzare in mare. – Dannata seccatura!- borbottò tornando a galla.

- Nara non sento, vieni su a dirmelo, guarda Kiba com’è bravo, è già a metà strada. Incomincia anche tu a salire, sai non vorrei che ci fossero degli squali !- gridò affacciandosi dall’orlo della murata. Shikamaru cercò Kiba con lo sguardo e lo vide sghignazzare ormai a fine percorso.

-Sarà faticosissimo – piagnucolò tra se e se. Temari intanto se ne era gia andata, ma poteva ancora sentire la sua risata cristallina [ e malefica] da sopra la nave.

La sera arrivò in fretta, e si riunirono come al solito nel cassero* dove cenarono. Shikamaru e kiba si erano da poco cambiati, poiché dopo il bagno in mare avevano dovuto aspettare che i vestiti si asciugassero perché temari aveva avuto la brillante idea di bagnare quelli asciutti per dispetto.

-Etchiù – Shikamaru si coprì la bocca con la mano, prima di starnutire per l’ennesima volta.

-Ciccino, ti sei preso il raffreddore? – gli sussurrò divertita Temari all’orecchio. Lui la fulminò con lo sguardo. Per ora non aveva ancora deciso se odiare di più temari o kiba.

All’improvviso entrò anche kankuro, di fretta, con un’espressione intimorita. Lui era l’unico che non cenava con il resto della ciurma perchè aveva il ruolo di vedetta. Solitamente però non arrivava mai durante la cena, se avvistava qualcosa, lo diceva dopo, con calma, al capitano.

-Tem, esci un attimo, veloce- farfugliò tornando quasi subito fuori, seguito dalla sorella di corsa.Kankuro la fece salire sull’albero maestro, raggiungendo la parte più alta della nave, dove si poteva avere la vista migliore. Indicò un puntino nel mare e le passò il cannocchiale. –Guarda la bandiera- le ordinò mentre lei portava lo strumento all’occhio destro. Focalizzò il punto indicatole dal fratello.

-Cazzo- farfugliò piano, ma il fratello la sentì chiaramente.

-Allora non mi sbagliavo- mormorò.

Temari riguardò più attentamente la piccola nave in lontananza. Riguardò la bandiera agganciata alla sommità dell’albero maestro. Una bandiera scura, nera con disegnato un teschio. Sarebbe stata una bandiera qualsiasi, dopotutto tutte le navi pirati l’avevano così. Ma intorno a quel teschio era attorcigliato un certo rettile. –No- confermò lei –E’ proprio il serpente-. Seguirono pochi secondi di silenzio. –Abbiamo ancora vantaggio, loro stanno puntando verso est, basta che puntiamo verso nord e non li incroceremo- farfugliò guardando il fratello. Lui annuì.

Scese velocemente aiutandosi con le funi legate agli alberi, e raggiunse velocemente il timone. Intanto tutti erano già usciti e stavano aspettando che Temari desse nuovi ordini. –invertiamo la rotta di 180 gradi e aumentiamo la velocità- gridò la ragazza, girando in fretta il grande timone di legno lucido. I ragazzi si misero all’opera, cominciando a correre per la nave e a tirare le corde . Tutti tranne Nara, che di quello non aveva ancora capito niente. Salì lentamente le scale che portavano al timone, poi si avvicinò alla ragazza che stava ancora freneticamente girando quel cerchio di legno per cambiare rotta.

-Mi sembra che stiamo scappando- constatò, raccogliendo il cappello di temari che era caduto a terra. Temari lo guardò, poi distolse subito lo sguardo

-Ti sembra solo- rispose poco sicura delle sue parole. Strappò dalle sue mani il suo cappello e se lo mise in testa, forse un po’ troppo sul viso, ma almeno così Nara non poteva vedere i suoi occhi.

Perché gli occhi non possono mentire.

-Da chi stiamo scappando? Tu non sei forse la migliore? Chi ti fa così tanta paura?- insistette lui, mettendole a posto il grosso cappello. Lei lasciò il timone. Ormai il veliero si era voltato, e navigava leggero e veloce verso Nord, tornando verso l’isoletta lasciata pochi giorni prima. Il cielo era stellato e poche nuvole galleggiavano tranquille nell’aria, ignare del trambusto lì sotto, libere dai problemi umani. Un forte vento a loro favore spingeva l’imbarcazione gonfiando le vele chiare. Temari tornò a posare lo sguardo sul ragazzo.

-Mi hai rotto ok?- lo liquidò marciando a larghi passi verso la sua cabina. Era ovvio che ci fosse qualcosa che non andava, se ne sarebbe accorto chiunque. Temari non era mai stata così brusca e non si chiudeva mai nella sua cabina senza un buon motivo. E lui ora il buon motivo non lo vedeva.

-Ehi?!- Nara chiamò Choji che aveva appena finito di tirare una corda –Da cosa stiamo scappando?- chiese

-Non stiamo scappando, stiamo cambiando temporaneamente rotta per non incontrare il serpente- rispose lui sedendosi . Nara gli si sedette accanto. Choji era quello a cui lui si sentiva più legato, anche se il maggior tempo lo passava con quel cretino di Kiba, credeva che se avesse avuto bisogno di qualcosa Choji sarebbe stata la persona più adatta.

-Cioè stiamo scappando dal serpente? E cos’è il serpente?- domandò curioso. Quel nome probabilmente non gli era nuovo, ma non riusciva a collegarlo a niente.

-È la nave di una banda di pirati, abbastanza forti e crudeli, che sono alla ricerca del nostro stesso tesoro. Sfortunatamente dal nostro primo incontro temari ha deciso che non li vuole più incontrare- spiegò aprendo il solito sacchetto di noccioline.

-Cosa successe?- insistette il moro, cercando una risposta all’insolito comportamento del capitano.

-Devi sapere che non siamo partiti proprio come degli sciocchi senza nessuna guida. Eravamo giovani ed inesperti quando abbiamo cominciato a solcare i mari. Temari aveva una grande e bella nave, tanto coraggio e una gran voglia di trovare tesori. Ma nulla più. Nessuno di noi sapeva navigare un clipper**, né sapevamo usare una spada. Con noi partì un pirata della ciurma del padre di temari. Temari lo conosceva benissimo, come i suoi fratelli, erano cresciuti considerandolo come un fratello maggiore. Il suo nome era Baki e ci insegnò tutto, dal duellare al navigare un veliero, insomma ci fece diventare dei veri pirati. Il primo anno viaggiò con noi, poi incrociammo il serpente. Il loro unico obbiettivo era prendere l’unica giusta mappa per il tesoro, non importava quante vittime si facessero. Ma Baki non voleva, lui voleva che solo noi trovassimo il tesoro per cui navigavamo da ormai un anno. Sfidò il capitano della nave. Prima baki ci ordinò però di scappare, ma temari non ne aveva la minima voglia, voleva duellare al suo fianco. Prima che raggiungesse il serpente Neji fece ripartire la rosa del deserto, abbandonando Baki a morte certa. Dovemmo impedire che il capitano uccidesse Neji dalla rabbia, ma in fondo sapevamo tutti che lui aveva fatto l’unica cosa per salvarci e l’unica cosa che voleva baki: se fossimo restati là saremmo morti tutti, erano il triplo di noi e avevano il doppio dell’esperienza. – fece una breve pausa, aspettando che Shikamaru cogliesse tutto – temari non vuole più incontrarli perché non vuole perdere nessuno della sua ciurma, perché pensa che la colpa della morte di baki sia sua, e della sua inesperienza come pirata. Non vuole parlarne, quindi vedi di evitare con lei questo argomento- concluse Choji socchiudendo gli occhi.

Shikamaru alzò la testa al cielo. Temari non aveva paura per se, aveva paura di perdere qualcuno com’era già successo in passato. Eppure era un pirata, certi problemi i pirati non se li fanno, se devono preoccuparsi in continuazione per ogni elemento della proprio ciurma potrebbero smettere di fare i pirati. Ma temari continuava, testarda, con la sua idea della ciurma imbattibile. Forse per questo era diventata tanto brava a duellare, perché se avesse dovuto rincontrare per una seconda volta i pirati del serpente avrebbe fatto la parte che una volta aveva fatto baki…
Si alzò, e col suo solito passo stanco, si diresse verso la cabina del capitano. Bussò piano alla porta – Temari , sei ancora viva?-domandò, aspettando la risposta da dentro.

- fanculo Nara, vattene- rispose subito lei

-Sempre così fine eh? Esci dalla tana, o ti stai nascondendo come una vigliacca?- ridacchiò, ancora appoggiato con una mano alla porta. Voleva spronarla un po’ a reagire.

Temari, indispettita, aprì di scatto la porta – cosa cazzo dici nara, sai che io …- si ritrovò davanti il ragazzo accovacciato a terra con le mani sul volto

-sei uscita eh? Miss delicatezza…- borbottò massaggiandosi il naso dolente. Temari sorrise, in quel momento Nara le sembrava un bimbo che si lamenta perché è appena caduto. Si inginocchiò davanti a lui e tolse , quasi delicatamente, la sua mano dal suo viso.

-Oh, mio Dio! Non è niente piagnucolone! – sbottò appena vide un leggero rossore nella parte destra del viso del ragazzo. – Chiedi a Lee qualcosa di freddo e lamentati poco- disse rialzandosi.

-per un attimo avevo pensato che fossi una normale persona che aiuta quella che ha ferito, poi mi sono ricordato che sei una donna, una gran seccatura, e per di più sei temari. – farfugliò, tornando a massaggiarsi il viso.

-Sì, sì piagnone, alza le chiappe e vai in cucina prima che m’arrabbi – sorrise

-seccatura- azzardò anche lui un mezzo sorriso

-piagnone – rimbeccò, l’ultima parola doveva essere sua.

Shikamaru la guardò un’ultima volta, sulle sue labbra carnose era dipinto un sorriso soddisfatto. L’incertezza nei suoi occhi acquamarina era passata. Si girò e andò verso la cucina.

***

*: sovrastruttura che si estende dalla murata destra a quella sinistra
**: veloce veliero

Ok, lo so vi devo delle enormi scuse. 1. è da molto che non aggiorno 2. è da moooltissimo che non aggiorno questa fic. Soino andata in ferie e per quasi tre settimane il computer era andato a farsi un viaggetto in riparazione, però avrei potuto scrivere su carta… ma non mi piace … comunque ho aggiornato ^^

Prima di tutto vorrei dire che il tesoro che avevano trovato l’ultima volta non era quello del padre di tem,ma uno più piccolo. Non finirei mai così, senza nessun accenno di Shikatema O.o

Inoltre volevo ringraziare SangoChan88,NanaChan91,Stefy90 e floraeco per aver recensito alla mia snog-fic “Non ti scordar di me”. Grazie mille Ringraziamenti:

Stefy90: tesoro … non sai quanto mi sei mancata… sul serio, non vedevo l’ora di “parlare” ancora un po’ con te ^^ Ste tvb … Grazie per aver recensito alla mia song, come al solito la tua recensione non manca mai….. Finalmente in questo chap si capisce che Shika prova qualcosa per il capitano ^^ Kiba nota tutto !! Sn felice che il chap scorso non ti abbia fatto schifo, comunque sì, volevo far risaltare l’astuzia di tem XP Maaaa, Stefuccia, quand’è che cominci a scrivere qualcosa di tuo? Io ci conto, e recensirò a tutto quello che scriverai, capito?! Daio fallo per me e per la Chiaretta …. Comunque ti mando un bacione dolce.. Miky

Talpina pensierosa: Mery ? come va? È da tanto che non ci sentiamo .. ho visto che al concorso sei arrivata parimerito con la tua rivale, male dovevi vincere… skerzo !! però voeeri leggerla, io mi sono dovuta ritirare perché il pc era andato a pu****e ç_ç avrei tanto voluto vincere con la mitica Shikatema ….. sarà per la prossima volta. Cosa ne dici di questo chap? Bacione Miky

lilithkyubi:Ottimi consigli, grazie. Devo dire la verità io li accetto molto volentieri. Infatti, hai notato che ci sono stata attenta, e ho approfondito un po’ la storia di kiba, inoltre ho “studiato” le parti delle navi ^^ Grazie davvero, spero che il capitolo ti abbia soddisfatta. Bacio Miky

ju007:Scusa ç_ç ho aggiornato tardissimo vero?? Però spero che almeno ti piaccia il capitolo, spero di aggiornare in orario la prossima volta, ma non prometto niente !!. bacione miky

Gossip Girl:Ciao Ele^^ Avevi capito male, nel 4 ( mi sembra) Tem dice che oltre a quello di suo padre vuole anche tesori minori, e quello che hanno trovato è uno di quelli .. ti sembro matta? Secondo te non metto nessuna scena hot tra i due ?? Aspettala, che prima o poi arriva ^^ *me maniaca come te* XP Bacione Miky

altovoltaggio:grazie ^^ spero ti piaccia anche questo chap ^^ Bacio Miky

Lily_90:Ciao Sara ^^ *me ancora in astinenza di Beautiful Bore* Intanto devo scusarmi io, perché ho visto le tue shot, e le ho lette , ma le devo ancora recensire .. scusa, prima o poi lo faccio ^^ Visto? Kiba è convinto che Shika sia innamorato di tem, tu che ne pensi?? Un bacio dolce dolce Miky

YumiBabyPunk:grazie, anche i tuoi aggiornamenti erano belli ^^ aspetto che anche tu aggiorni capito !!! Fissolo Miky

saju:Sono davvero lusingata di tutti questi complimenti ^///^ Thank You ^^ Scusa per l’enorme ritardo, però oggi ho aggiornato ^^ Mi avevano già detto che ricorda tanto jack Sparrow, è vero ^^ Spero di sapere la tua opinione anche su questo chap, bacio Miky

Grazie anche a chi solo legge

Tem_93 -Duecentoquarantotto, duecentoquarantanove, duecentocinquanta!- il ragazzo buttò l’ultima monetina nella cassa facendo tintinnare quelle dentro. Kiba richiuse il bauletto sorridente.

  
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