XIII – Se Non Te
Ecco chi siamo noi
piccole vele contro l'uragano
non c'è bisogno di camminare
tu già mi porti dove devo andare
Ci arriviamo insieme noi
Laura Pausini – Se Non Te
piccole vele contro l'uragano
non c'è bisogno di camminare
tu già mi porti dove devo andare
Ci arriviamo insieme noi
Laura Pausini – Se Non Te
-ora il passo più importante… dobbiamo dirlo a Jesy…- dissi a lui un paio di giorni dopo.
Eravamo sul divano a guardare un documentario, io ero storta a testa in giù perché avevo caldo e George era sdraiato con le gambe sulle mie, sembravamo due idioti.
-oggi dobbiamo uscire… le parlo io da solo.-
-no Ge… è meglio che le parliamo insieme, la facciamo venire qui e le parliamo insieme, è meglio…- gli dissi, quando capì che era la cosa migliore da fare annuì.
-ok… allora le mando un messaggio.-
Quel pomeriggio, quando Jesy arrivò andammo tutti e tre in camera mia, Jesy si sedette sul letto, io sulla sedia e George in piedi.
-George ha detto che mi volevate parlare, allora? Cos’è tutto questo mistero?- chiese lei sorridendo.
Nei suoi occhi leggevo dolore, che già sapesse?
-Jesy… io ti voglio bene, e lo sai…- iniziai.
-ma c’è un problema, come sai è venuto fuori che io e George non siamo cugini.- lei annuì e io continuai.
-ecco… da un po’…- non mi lasciò finire di parlare e intervenne.
-lo so… so già tutto, so che sei innamorata di lui, so che lui è innamorato di te, ora, se volete stare insieme bene, grazie per avermi avvisata… aspettavo questo momento…- disse lei, una lacrima le rigò il viso.
-lo sospettavo, ma quando, quella sera, Bonnie si era arrabbiata ho aperto gli occhi e ho capito. Ho prenotato un biglietto per l’Irlanda, vado lì, parto stasera…-
-ma Jes…-
-no George. Tranquillo è meglio per voi e per me. È quello che ho detto anche gli altri quando li ho salutati. Se non ti saresti aperto tu oggi te l’avrei detto io. Ora… vi saluto, devo finire di preparare la valigia. Vi auguro il meglio.- disse lei alzandosi dal letto, io la abbracciai d’istinto e lei ricambiò.
-ti voglio bene Jesy, non ho mai voluto farti soffrire.- le dissi nell’abbraccio.
-lo so Bons… ti voglio bene anche io.- ci staccammo dall’abbraccio e lei si voltò verso George.
-posso… chiedervi una cosa?- chiese poi abbassando lo sguardo.
-certo… quello che vuoi.- rispose Ge al mio posto.
-posso… avere l’ultimo bacio per piacere?- io le risposi di sì, mi voltai e gli lasciai ancora quel momento di intimità, l’ultimo per loro, mi voltai quando sentii la porta della camera aprirsi.
-spero di iniziare una nuova vita. Venitemi a trovare però!- disse lei, non ci guardò per neanche un secondo, poi se ne andò, uscì dalla camera e chiuse la porta.
-Sei ufficialmente mia.- mi disse venendo ad abbracciarmi, io gli sorrisi.
-ora siamo legati. Ora sei mio. Se qualcuno ti tocca gli spezzo il collo.- gli dissi provocando la sua risata.
Ora, finalmente, la nostra storia poteva iniziare.
Eravamo sul divano a guardare un documentario, io ero storta a testa in giù perché avevo caldo e George era sdraiato con le gambe sulle mie, sembravamo due idioti.
-oggi dobbiamo uscire… le parlo io da solo.-
-no Ge… è meglio che le parliamo insieme, la facciamo venire qui e le parliamo insieme, è meglio…- gli dissi, quando capì che era la cosa migliore da fare annuì.
-ok… allora le mando un messaggio.-
Quel pomeriggio, quando Jesy arrivò andammo tutti e tre in camera mia, Jesy si sedette sul letto, io sulla sedia e George in piedi.
-George ha detto che mi volevate parlare, allora? Cos’è tutto questo mistero?- chiese lei sorridendo.
Nei suoi occhi leggevo dolore, che già sapesse?
-Jesy… io ti voglio bene, e lo sai…- iniziai.
-ma c’è un problema, come sai è venuto fuori che io e George non siamo cugini.- lei annuì e io continuai.
-ecco… da un po’…- non mi lasciò finire di parlare e intervenne.
-lo so… so già tutto, so che sei innamorata di lui, so che lui è innamorato di te, ora, se volete stare insieme bene, grazie per avermi avvisata… aspettavo questo momento…- disse lei, una lacrima le rigò il viso.
-lo sospettavo, ma quando, quella sera, Bonnie si era arrabbiata ho aperto gli occhi e ho capito. Ho prenotato un biglietto per l’Irlanda, vado lì, parto stasera…-
-ma Jes…-
-no George. Tranquillo è meglio per voi e per me. È quello che ho detto anche gli altri quando li ho salutati. Se non ti saresti aperto tu oggi te l’avrei detto io. Ora… vi saluto, devo finire di preparare la valigia. Vi auguro il meglio.- disse lei alzandosi dal letto, io la abbracciai d’istinto e lei ricambiò.
-ti voglio bene Jesy, non ho mai voluto farti soffrire.- le dissi nell’abbraccio.
-lo so Bons… ti voglio bene anche io.- ci staccammo dall’abbraccio e lei si voltò verso George.
-posso… chiedervi una cosa?- chiese poi abbassando lo sguardo.
-certo… quello che vuoi.- rispose Ge al mio posto.
-posso… avere l’ultimo bacio per piacere?- io le risposi di sì, mi voltai e gli lasciai ancora quel momento di intimità, l’ultimo per loro, mi voltai quando sentii la porta della camera aprirsi.
-spero di iniziare una nuova vita. Venitemi a trovare però!- disse lei, non ci guardò per neanche un secondo, poi se ne andò, uscì dalla camera e chiuse la porta.
-Sei ufficialmente mia.- mi disse venendo ad abbracciarmi, io gli sorrisi.
-ora siamo legati. Ora sei mio. Se qualcuno ti tocca gli spezzo il collo.- gli dissi provocando la sua risata.
Ora, finalmente, la nostra storia poteva iniziare.