Prompt: 15. Dolci
Titolo: Un metodo infallibile
Autore: Calime
Fandom: Frozen – Il Regno di Ghiaccio
Personaggi: Anna, Elsa
Genere: Malinconico
Rating: Verde
Avvertimenti: Missing Moment
Lunghezza: 523 parole – 1 pagina (contatore Word)
Note dell’autore: Eh, sì: ritorno al passato! Che ci posso fare? Mi piacciono i
missing moments :D
Capitolo brevissimo dal punto di vista di Anna con una brevissima comparsa di Elsa. Non so,
mi viene naturale usare la più piccola per questi momenti, forse per stemperare un po’
l’angst che verrebbe fuori da un missing moment con Elsa protagonista. Comunque, cercherò di
farne uno anche con lei.
L’arco temporale in cui l’ho ambientato è durante l’infanzia (dai cinque anni in su di Anna),
ovvero durante la prima parte di “Do you want to build a snowman?”.
Mi dispiace averci messo più del previsto per pubblicare e spero di aver ripagato almeno un
poco la vostra attesa ;) Purtroppo non so quando riuscirò a pubblicare il nuovo capitolo... sono nel pieno della sessione esami estiva.
Snowflakes
Momenti della nostra
vita
03. Un metodo infallibile
Sbirciò dalla porta appena socchiusa. La
testolina rossiccia con la nota ciocca bianca fece capolino dallo spiraglio, poi il braccio
con cui si aiutò ad aprirla completamente, infine l’intero corpicino paffuto.
Anna sorrise vittoriosa e machiavellica. Avanzò con circospezione fino a quando non appurò
l’assenza di qualsiasi cuoco o cameriera, e solo allora si avvicinò al tavolo lì vicino per
prendere in prestito una sedia. La spinse fin sotto la credenza e si arrampicò con un po’ di
fatica su di essa, poi sul ripiano in legno e infine aprì le ante del mobile.
«Sì!» esultò allungando le braccia per afferrare l’enorme barattolo che conteneva ciò
per cui era giunta.
Giovanna le aveva detto di aver visto la mamma portarlo in cucina e nasconderlo in alto, in
modo che lei non vi potesse arrivare; tuttavia ne aveva un bisogno disperato, dopo l’ennesimo
rifiuto di Elsa.
Aveva esaurito le lacrime, perciò la cioccolata le sembrava l’unica cosa che potesse
confortarla – oltre ad una bella chiacchierata con l’amica.
Fece per chiudere le ante quando sentì il cigolio della porta. Si voltò di scatto credendo di
essere stata scoperta, quando riconobbe i capelli chiari della sorella.
«Elsa!!» esclamò, ma ebbe appena il tempo di stupirsi che lei aveva già lasciato le cucine.
«Aspetta!»
Non si perse d’animo e con ancora stretto il barattolo saltò giù dal ripiano, poi dalla sedia
e infine le corse dietro, certa di poterla raggiungere.
Elsa tuttavia correva stranamente veloce, nonostante trascorresse tutto il tempo chiusa nella
propria stanza, e Anna faticò a starle dietro così tanto che, quando arrivò davanti la sua
stanza, la porta era già ben chiusa.
Si adombrò stringendo forte a sé il barattolo e prendendo in considerazione l’idea iniziale:
andare dai suoi amici e affogare il dolore nella cioccolata.
Anna alzò gli occhi lucidi sulla porta intarsiata, poi si illuminò in un sorriso. Forse ad
Elsa avrebbe fatto piacere mangiarne un po’! Forse voleva anche lei la cioccolata!
Appoggiò il contenitore a terra e si apprestò a togliere il coperchio. Non perse tempo a
contare quanti cioccolatini ci fossero – aveva ancora qualche difficoltà con i numeri e si
sarebbe presto confusa.
Ne prese una manciata e li lasciò cadere nella stoffa della gonna che teneva sollevata con la
mano libera, in modo che il contenuto non cadesse. Soddisfatta del risultato, lasciò lì il
barattolo e si allontanò.
Quando ripassò dal corridoio alla ricerca della mamma, lo trovò vuoto.
«Elsa ha mal di pancia» annunciò il re prendendo posto a tavola per la cena. Si passò una
mano tra i capelli con aria stanca: la bambina non aveva fatto progressi dopo i guanti, e lui
non sapeva più come aiutarla.
La regina gli accarezzò una guancia con dolcezza. «Anche Anna» rispose tranquilla: la piccola
le aveva confessato tutto tra i singhiozzi.
«Davvero? C’è qualcosa che dovrei sapere?» chiese interessato.
«No, soltanto che dovresti ordinare altra cioccolata o i cuochi dovranno cambiare il dessert
per il banchetto della prossima settimana» sorrise lei schioccandogli un bacio sulle labbra
socchiuse.
Il marito non parve del tutto convinto, ma lei era così tranquilla – e sì, anche felice – che
decise di non indagare oltre.