Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Calime    05/06/2014    5 recensioni
Raccolta di spaccati di vita quotidiana di Elsa e Anna:
#8. To night - A piccoli ed incerti passi si avvicinò al letto, osservando il volto sereno di Elsa nella penombra. Quando la sentì mugugnare nel sonno “cioccolata”, per poco riuscì a soffocare le risate con le mani, attenta a non far cadere ciò che aveva portato con sé sovrappensiero. [Post Frozen]
#9. Ricordi - Il primo ricordo che Elsa aveva di Anna riguardava una culla in legno intarsiato, dipinto del giallo del croco e del verde delle sue foglie, del rosa dei nastri dei fiocchi appesi e del bianco immacolato delle lenzuola che avvolgevano il fagottino all’interno. [Post Frozen]
#10. Il cielo si è svegliato - Elsa seguitò a rimestare il latte con aria meditabonda. Leggere volute di vapore si innalzavano dalla tazza ad intervalli sempre più lunghi, segno del repentino raffreddamento della bevanda, ma non parve preoccuparsene. Nessun suono uscì dalle sue labbra strette, soltanto il rumore del cucchiaino che raschiava la porcellana rivelava la sua presenza a tavola. [Missing Moment]
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna, Elsa, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà della Disney.





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Prompt: 15. Dolci
Titolo: Un metodo infallibile
Autore: Calime
Fandom: Frozen – Il Regno di Ghiaccio
Personaggi: Anna, Elsa
Genere: Malinconico
Rating: Verde
Avvertimenti: Missing Moment
Lunghezza: 523 parole – 1 pagina (contatore Word)
Note dell’autore: Eh, sì: ritorno al passato! Che ci posso fare? Mi piacciono i missing moments :D
Capitolo brevissimo dal punto di vista di Anna con una brevissima comparsa di Elsa. Non so, mi viene naturale usare la più piccola per questi momenti, forse per stemperare un po’ l’angst che verrebbe fuori da un missing moment con Elsa protagonista. Comunque, cercherò di farne uno anche con lei.
L’arco temporale in cui l’ho ambientato è durante l’infanzia (dai cinque anni in su di Anna), ovvero durante la prima parte di “Do you want to build a snowman?”.
Mi dispiace averci messo più del previsto per pubblicare e spero di aver ripagato almeno un poco la vostra attesa ;) Purtroppo non so quando riuscirò a pubblicare il nuovo capitolo... sono nel pieno della sessione esami estiva.







Snowflakes
Momenti della nostra vita




03. Un metodo infallibile


Sbirciò dalla porta appena socchiusa. La testolina rossiccia con la nota ciocca bianca fece capolino dallo spiraglio, poi il braccio con cui si aiutò ad aprirla completamente, infine l’intero corpicino paffuto.
Anna sorrise vittoriosa e machiavellica. Avanzò con circospezione fino a quando non appurò l’assenza di qualsiasi cuoco o cameriera, e solo allora si avvicinò al tavolo lì vicino per prendere in prestito una sedia. La spinse fin sotto la credenza e si arrampicò con un po’ di fatica su di essa, poi sul ripiano in legno e infine aprì le ante del mobile.
«Sì!» esultò allungando le braccia per afferrare l’enorme barattolo che conteneva ciò per cui era giunta.
Giovanna le aveva detto di aver visto la mamma portarlo in cucina e nasconderlo in alto, in modo che lei non vi potesse arrivare; tuttavia ne aveva un bisogno disperato, dopo l’ennesimo rifiuto di Elsa.
Aveva esaurito le lacrime, perciò la cioccolata le sembrava l’unica cosa che potesse confortarla – oltre ad una bella chiacchierata con l’amica.
Fece per chiudere le ante quando sentì il cigolio della porta. Si voltò di scatto credendo di essere stata scoperta, quando riconobbe i capelli chiari della sorella.
«Elsa!!» esclamò, ma ebbe appena il tempo di stupirsi che lei aveva già lasciato le cucine. «Aspetta!»
Non si perse d’animo e con ancora stretto il barattolo saltò giù dal ripiano, poi dalla sedia e infine le corse dietro, certa di poterla raggiungere.
Elsa tuttavia correva stranamente veloce, nonostante trascorresse tutto il tempo chiusa nella propria stanza, e Anna faticò a starle dietro così tanto che, quando arrivò davanti la sua stanza, la porta era già ben chiusa.
Si adombrò stringendo forte a sé il barattolo e prendendo in considerazione l’idea iniziale: andare dai suoi amici e affogare il dolore nella cioccolata.
Anna alzò gli occhi lucidi sulla porta intarsiata, poi si illuminò in un sorriso. Forse ad Elsa avrebbe fatto piacere mangiarne un po’! Forse voleva anche lei la cioccolata!
Appoggiò il contenitore a terra e si apprestò a togliere il coperchio. Non perse tempo a contare quanti cioccolatini ci fossero – aveva ancora qualche difficoltà con i numeri e si sarebbe presto confusa.
Ne prese una manciata e li lasciò cadere nella stoffa della gonna che teneva sollevata con la mano libera, in modo che il contenuto non cadesse. Soddisfatta del risultato, lasciò lì il barattolo e si allontanò.
Quando ripassò dal corridoio alla ricerca della mamma, lo trovò vuoto.

«Elsa ha mal di pancia» annunciò il re prendendo posto a tavola per la cena. Si passò una mano tra i capelli con aria stanca: la bambina non aveva fatto progressi dopo i guanti, e lui non sapeva più come aiutarla.
La regina gli accarezzò una guancia con dolcezza. «Anche Anna» rispose tranquilla: la piccola le aveva confessato tutto tra i singhiozzi.
«Davvero? C’è qualcosa che dovrei sapere?» chiese interessato.
«No, soltanto che dovresti ordinare altra cioccolata o i cuochi dovranno cambiare il dessert per il banchetto della prossima settimana» sorrise lei schioccandogli un bacio sulle labbra socchiuse.
Il marito non parve del tutto convinto, ma lei era così tranquilla – e sì, anche felice – che decise di non indagare oltre.



   
 
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