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Autore: King Of My World    05/06/2014    2 recensioni
(Revisione in corso)
Ciao a tutti! Questa è la storia di Ghost Warrior, inizialmente l'avventura sembrerà realizzarsi solo e unicamente da un'amicizia, che poi col tempo si scioglierà perché il mondo della fantasia e quello della realtà non possono vivere contemporaneamente nello stesso posto. Potrebbe diventare un vero e proprio pericolo, ecco perché Pasquale e Salvatore saranno costretti a separarsi, quest'ultimo, però, dovrà affrontare un bel po' di sfide dopo aver rischiato la vita per salvare quella dell'amico e vincere la famosa battaglia contro vari malvagi.
L'unico obiettivo del fantasma è distruggerli e conoscere il Mago di Oz, ma può riuscirci soltanto acquisendo l'energia dei sette frammenti dell'arcobaleno e portare la pace al Paradiso Terrestre.
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11

Un nuovo amico



Si sentivano molte urla in quel posto desolato dai mille colori, ma non delle urla qualsiasi, erano delle urla di felicità, entusiasmo, adrenalina. Salvatore sembrava molto soddisfatto in quel contesto. Lo era soprattutto perché non voleva ricordare il momento della separazione tra lui e il suo caro amico Pasquale.
Grandi aspettative oramai erano alle porte e Salvatore sapeva cosa andava in contro. In quel mondo, non facevano altro che festeggiare, sembrava una sorta di Paradiso in cui le anime non pensavano ad altro che ai festeggiamenti: proprio come capitò nella Rivoluzione Francese.
Solo che qui tutta la popolazione godeva di tutti i privilegi, quindi alcuni filosofi avevano ragione, tutti erano fatti della stessa pasta: nessuno escluso.
Salvatore era felice vedere quei momenti, e mentre alzò gli occhi verso il cielo, il fantasma notò una piccola stella scendere dal cielo. Quella stella illuminava tutto il viso del giovane avventuriero, ma mano a mano la sua luminosità cominciò a diminuire per poi uscirne fuori un gatto nero.
 
-Un gatto? Che delusione!-. Disse Salvatore, guardando il gatto con amarezza.
-Chi credevi che fosse? Io sono Salem. E ora che ti vedo, anche per me è una delusione. Almeno posso dire, che c’è qualcuno più patetico di me.-. Lo riproverò il gatto nero.
-Ma come ti permetti, brutto gattaccio!-. Gli urlò Salvatore, sembrava una scena di un film comico.
 
Salvatore guardò attentamente Salem per cinque minuti, per capire del perché quel gatto stava parlando proprio con lui.
 
-Aspetta aspetta. Ma perché un gatto parla?-. Si domandò il fantasma.
-Certo che sei cocciuto, in questo mondo tutto è permesso o lo hai dimenticato? Tutto quello che vedi non esiste sulla nostra Terra, ad esempio: io ero un gatto come tutti gli altri, fino a quando una vecchia sgualdrina mi buttò per strada per poi passare a miglior vita. Vecchiaccia, maledico i suoi anni!-. Spuntò il gatto, proprio come se fosse un essere umano.
-Poverino! Non credevo che avessi passato tutto questo. Io, invece, stavo con il mio migliore amico e ho rischiato anche la vita per salvarlo e Dio ci ha concesso un po’ di tempo assieme per poi separaci: tutto ciò non è stato semplice, ma tiro avanti anche perché ho fatto una promessa. Dovrei conoscere questo mago di Oz, però, mi sono informato che non è semplice fare la sua conoscenza. Tu sai da dove devo iniziare?-. Gli chiese Salvatore a Salem.
-Ah già. Ecco perché ero qui! Allora, io sono colui che ti guiderà fino alla fine di quest’avventura. Sei tu Salvatore, giusto?-. Il gatto cominciò a guardarlo con sospetto.
-Certo che sono io!-. Rispose.
-Mi avevano dato una descrizione migliore, beh, non mi lamento. Ho avuto di peggio.-. Il gatto cominciò a stuzzicare il nemico.
-Sei proprio un gatto senza scrupoli. Come potrei portarti con me? Ah, ma un gatto sa difendersi?-. Gli chiese il fantasma, si sentiva superiore a Salem: solo perché lui era un gatto.
-Non mi sottovalutare, sono pur sempre un essere vivente anch’io!-. Piagnucolò Salem.
 
Salvatore era un tipo sensibile, ma sotto sotto quel gatto lo faceva stare bene, quindi decise di portarselo facendolo accomodare nel suo zainetto.
Entrambi andarono da Raganella, perché il nostro caro fantasma doveva avere qualche informazione per cominciare questa fantastica avventura.
-Raganella, sei in casa?-. Chiese in modo cortese entrando in casa, per non sembrare maleducato.
-Oh Salvatore, proprio te stavo cercando. Come ti trovi qui? Mi dispiace che sia sempre festa da queste parti, ma ti devi abituare. Questo mondo è diverso dalla Terra, ah, a quanto vedo hai fatto amicizia con il nostro amico Salem.-. Disse Raganella.
-Eh già. Mi sta proprio simpatico, è un ottimo animale da compagnia!-. Rispose felice il nostro fantasma.
-State parlando di me? Non vi approfittate di un povero gatto come me, sono pur sempre un animale dolce, carino e coccoloso.-. Mormorò il povero felino a testa bassa.
-Va bene. Salem, penso che ora tu stia esagerando, sei pur sempre un gattino e cerca di aiutare Salvatore durante il viaggio e non creargli troppi problemi. Sono stata chiara? Sei pur sempre pasticcione!-. Lo rimproverò l’amica di Salvatore.
-Beh, se si metterà nei guai, vedrò come intervenire. Sarà pur sempre il mio più fedele accompagnatore. Ah, dimenticavo! La nostra prima tappa quale sarà?-. Chiese Salvatore a Raganella.
-La vostra prima tappa sarà quella dell’Isola che non c’è. Ma state molto attenti, perché è piena di Pirati, i quali potrebbero crearvi non pochi problemi.-. Li mise in allerta la strega.
-Va bene, capisco. Staremo attenti!-. La rassicurò.
-Lo spero per voi, ah, eccoti quest’oggetto. Mi potrai chiamare solo dicendo il mio nome ed io comparirò nello schermo. Quindi se hai qualche problema, non esitare a chiamare. Dovrai raccogliere ben sette dei frammenti dell’arcobaleno, sono dei diamanti colorati che dovrai raccogliere e una volta avuti tutti e sette i frammenti: li metterai assieme e si formerà una specie d’oggetto penso più che sia un’arma che ti servirà per affrontare la strega cattiva nella foresta oscura. Buona fortuna Salvatore!-. Gli disse Raganella, prima che partisse
-Va bene, faremo del nostro meglio. E quando ti chiamerò Raganella, mi rassicuri che sia Pasquale che Gilda stiano bene? E soprattutto anche la mia famiglia!-. Gli domandò, perché non aveva dimenticato le persone più importanti della sua vita.
-Ma certo, sta tranquillo. Ora fai quello che devi!-. Sorrise Raganella.
-Salem, sei pronto?-. Chiese Salvatore al suo compagno di viaggio.
-Pronto per cosa?-. Disse sbalordito Salem.
-Pronti, partenza, via! Si parte!-. Urlò il fantasma, spiccando il volo verso l’Isola che non c’è.
 
Volevano in alto, sempre più in alto. Era un giorno felice, di festa, come qualsiasi altro giorno. Salvatore era una persona splendida e sarà ricordato per sempre da tutti, soprattutto dalla scuola che frequentava. Lui era diventato l’eroe perfetto e per questo lui sarà ricordato per sempre.
Tutti lo amavano. Nessuno escluso, forse lo potrebbero rendere l’eroe dell’ISSIS “Nicola Stefanelli”, ma una cosa era certa, tutti erano contenti di chi fosse realmente Salvatore: era una persona dall’animo nobile, i soldi per lui non erano tutto, ma la felicità per lui era un grande privilegio.
Sembrava il secondo Peter Pan della storia, solo con un po’ di diversità. Doveva solo conoscere il mago di Oz, per via della promessa fatta al suo più caro amico Pasquale, alla ragazza Gilda, la quale fu promessa sposa tempo fa. Ma come la poteva dimenticare?
Salvatore faceva tutto questo per non pensare a loro. Per ora doveva solo raggiungere un obiettivo: quello di conoscere Oz. Magari potrà fare qualcosa per lui, e Dio? Dio, naturalmente, era contento dell’occasione che stesse per avere Salvatore in quel momento: era felice e sperava che tutto fosse andato secondo i suoi piani, perché solo lui poteva regalare a Salvatore questo privilegio. Sarebbe quel privilegio che tutti nascondevano, proprio quello di provare qualche emozione. Erano pochi a quei tempi che ne provavano di emozioni, esse erano diventate insignificanti nel mondo umano.
Il fantasma volava alla velocità della luce, assieme al suo avventuriero, Salem.
Quando arrivarono lì, su quell’Isola, splendeva un mare da mozzare il fiato: era bello quanto il cielo, il quale era luminoso e pieno di colore. Un arcobaleno che mostrava tutti i sette colori, era meraviglioso. Salem e Salvatore erano felicissimi di quel posto, il gatto dopo la vista di quel magico paradiso, non odiò più l’acqua: perché di solito i gatti odiavano l’acqua, specialmente quelli neri.
 
-Beh, credo che questa sia l’Isola che non c’è. Per la miseria se c’è, cioè è fantastica, non ho parole!-. Disse meravigliato Salvatore.
-Eh già!-. Replicò il gatto.
-Salem!-. Lo riproverò il fantasma.
-Rilassati, un po’ di relax farà bene entrambi!-. Gli rispose con menefreghismo.
-Dobbiamo cercare i frammenti arcobaleno, non possiamo perdere tempo, abbiamo cominciato da poco il viaggio!-. Disse Salvatore, mentre Salem cominciava a menarsi in acqua come un bambino felice.
-Ah, se ti prendo!-. Lo urlò. Sembrava una scena molto buffa la loro.
 
Salem e Salvatore erano diventati buoni amici, ma ora il nostro caro fantasma doveva raggiungere solo e unicamente quell’obiettivo.
Andranno d’accordo lui e Salem? Uno aveva tanta voglia di fare, ma l’altro? L’altro era più menefreghista e perditempo. Forse Salvatore non si farà condizionare dal gatto nullafacente, ma comunque entrambi facevano una bella coppia di avventura. Per essere amici, non c’era bisogno di essere perfetti, nulla era perfetto, se non c’era un minimo di imperfezione.





Scusatemi il ritardo per la pubblicazione di questo capitolo, ma ci ho messo un mese per elaborarlo e due giorni per scriverlo. Spero l'impegno sia stato soddisfacente!


 
   
 
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