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Autore: Swan    29/12/2004    2 recensioni
Siamo ad Hogwarts, al tempo dei malandrini; Sirius è segretamente innamorato del suo amico Remus; riuscirà acoronare il suo sogno d'amore?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il panorama scorreva placidamente attraverso il finestrino mentre, nero come un gramo incacchiato, sopportavo mio malgrado l’inopportuna presenza di Snape. Mia madre al contrario sembrava piuttosto eccitata all’idea di essersi accalappiata un membro dela nobile famiglia del barone. Per tutto il tempo del viaggio non fece altro che dare colpi di bacchetta a destra e a manca per fare apparire ogni sorta di dolcetto e caramella. Tsk! Figurarsi se a un tipo del genere potevano piacere i dolciumi; sicuramente per merenda avrebbe preferito sgranocchiare … che ne so? Dita di babbano; pipistrelli fritti, o qualcosa del genere! Arrivammo al paese in poco tempo e passando, riconobbi il parco nel quale mi ero trovato con Remus la notte prima. Un brivido mi percorse velocemente la schiena; le emozioni della serata appena trascorsa erano ancora vive nella mia mente! Non riuscivo a immaginare nulla che avrebbe potuto essere paragonato alla gioia che avevo provato a stare con Remus; a baciare le sue labbra; a sentire il suo calore sulla pelle. Scossi il capo con forza; non dovevo assolutamente ripensare a quei momenti ora, o l’effetto dell’eccitazione tra le mie gambe, sarebbe stato piuttosto imbarazzante … con Snape ovviamente; ah ah ah …di sicuro mia madre avrebbe pensato a una qualche allergia; affibbiandomi chili di pomata contro le infiammazioni. Scherzi a parte, quella gita in centro a Eastbourne, mi preoccupava non poco. Non volevo assolutamente che Snivellus si accorgesse della presenza di Remus nella città, o di sicuro gli avrebbe giocato qualche brutto tiro. Nel frattempo la carrozza si fermò in una bella piazza addobbata con ogni sorta di festone natalizio. Decine e decine di persone; forse centinaia; camminavano attraverso una lunga fila di tendaggi, che ospitavano bancarelle di ogni genere. - Wowww!!! Che bello!!! Adoro i mercatini di natale!!! – Esclamò mia madre esaltata mentre, afferratomi per un braccio e preso Snape per un altro, si inoltrava nella mischia. - Ehy Snivellus, stai attento a non ungere qualche capo di abbigliamento con l’olio dei tuoi capelli, o dovremo ripagarlo!!! – Bisbigliai a Severus senza farmi sentire da mia madre, la quale si era gia gettata su una moltitudine di sfere di cristallo con all’interno piccole fate che sprizzavano scintille dorate quando scuotevano i capelli. - Stai zitto babbanofilo ignorante – Mi rispose quello pizzicandomi con forza una mano. - Ahia!!! – Gridai, sfregandomi la zona dolente – Sei proprio uno schifoso … - Ma mia madre mi interruppe. - Trottolinoooooo !!!!!!!!!!!! mettiti questo! – E senza troppi complimenti mi parcheggiò sul cranio un berretto da babbo natale, dall’aria apparentemente innocua. - Allora? Che è??? – Chiesi io, mentre con preoccupazione vidi Snape cominciare a sghignazzare e lei incupirsi sempre più. Sconcertato lessi il cartello che spiegava l’utilizzo del berretto “ Cappello Somarello “ Recitava la scritta “ Se i vostri figli sono somari a scuola, sul capello compariranno lunghe orecchie da asino “ Inutile dire che cosa mi era spuntato sulla testa … - Al ritorno dalle vacanze vado dritto a scuola a parlare con i tuoi professori! – Disse cupa mia madre, allontanadosi verso un’altra bancarella. - Ehy Trottolino ghghghghh… - Bisbigliò Snivellus che non si lasciava scappare occasione per attaccare briga – Ti dona quel cappello, vedo che rispecchia particolarmente la tua personalità – - Mai come la proboscide di un elefante rispecchia il tuo naso … - Risposi per le rime, mentre quello mi indirizzava un gesto irripetibile da sotto il mantello. In fondo litigare con Snape era il mio passatempo preferito … mi rilassava, non c’era niente da fare! Il malumore di mia madre durò ben poco; cosa che non mi sorprese affatto, dato che se bisticciare con Snivellus era il mio Hobby, quello della mia sgangherata genitrice era lo shopping folle. ************************************************************************************************* Continuammo a passeggiare facendoci strada tra la folla, quando a mia madre venne un’altra brillante idea: “ Ragazzi! Che ne dite di fermarci a fare uno spuntino??? Sto morendo di fame! “ Snape emise una specie di grugnito in segno affermativo, mentre io mi sentii morire al pensiero di mangiare avendo accanto quell’essere odioso di Snivellus! - Non potremo tornare al castello? – Dissi corrucciato - Sirius! Sei sempre il solito guastafeste! Peggio di tuo padre!!! – Commentò mia madre, alzando gli occhi al cielo – Mi hanno detto che da queste parti fanno dei dolcetti alla crema spettacolari, mi sembra il minimo fare un assaggio … vero Severus caro? – Continuò rivolta a Snape, che rispose con un cenno affermativo. - Ma mamma! – Obiettai – E’ … è Natale!!! Se mangiamo ora non riusciremo a toccare cibo a pranzo!!! – - Sciocchezze!!! – Ribattè lei interperrita – non saranno un paio di docetti a rovinarci il banchetto! – Velocemente, con mio grande sollievo, mia mamma uscì dal tunnel delle bancarelle, seguita da Snivellus e da me. Libero finalmente da tutta quella moltitudine di gente, mi accorsi di essere in un luogo tragicamente conosciuto: quella era la via dove sorgeva la locanda di zia Avelin, la paffuta e simpatica parente di Moony! Col cuore in gola osservai mia madre guardarsi attorno in cerca di un locale che avesse ispirato la sua voglia di stuzzichini. - Ecco, quel posto ha un aspetto molto rustico – Disse arrivando dinnanzi a una palazzina in pietravista a tre piani, che recava il nome di “ Locanda della Luna Nuova “. - Si, sembra anche che dall’interno vi provenga un profumo davvero gradevole – Aggiunse Snape, incrementando ulteriormente la mia voglia di strangolarlo … quella era proprio la locanda dove era alloggiato Remus!!! Maledizione!!!! - Emh … non si potrebbe trovare un altro posto? – Dissi impallidendo vistosamente sotto alla voluminosa sciarpa – Mamma, guarda che bella pasticceria là nell’angolo – Aggiunsi indicando un locale dall’aria decisamente anonima, posto in fondo alla strada. - No, no … è molto meglio l’altro! – Ribattè la donna sorridendo – - Sono d’accordo! – Affermò Snivellus, che parlava solo per dare aria alla bocca o per mettermi in bastoni tra le ruote, volente o nolente! Con un sospiro seguii mia madre e Severus all’interno del locale. Dentro ci accolse una piccola donna dal sorriso radioso, che parlava un inglese stentato. Gentilmente quest’ultima ci condusse a un tavolino addobbato con un bel centrotavola in puro stile Natalizio; la tovaglietta di pizzo, color avorio, dava un tocco molto casereccio al complesso, così come le tendine della stessa tonalità, poste sulla piccola finestra accanto al nostro tavolo. L’ambiente nel complesso risultava accogliente e soprattutto bene illuminato; era ben diverso vederlo di sera e di giorno … sembrava tutto un altro locale! La donna prese le ordinazioni: the con latte e dolcetti alla crema per tutti, poi sparì in cucina. Sembrava che non ci fosse nessun viso conosciuto; probabilmente chi faceva il turno serale, non occupava anche quello diurno. Crogiolandomi in questa effimera convinzione, mi rilassai sulla sedia, fingendo di ascoltare le chiacchiere di mia madre su quanto era stata entusiasta di quella gita tra le bancarelle. Quando ormai mi ero convito di essere al sicuro una voce, purtroppo ben nota, mi chiamò alle spalle: - Sirius!!! – Sentii la fronte inondarmisi di sudore freddo, mentre mi giravo per salutare il mio amore. Remus stava di fronte a me, con un vassoio stracolmo di The, tazze e dolcetti. Non portava la divisa da cameriere, come gli altri lavoranti del locale, ma una specie di lungo grembiule bordeaux lo fasciava dalla vita in giù. Il suo sguardo andava da me , a Snivellus, a mia madre mentre le gote gli si tingevano di rosso. - Oh … vi conoscete? – Disse mia madre per prima, squadrando il mio licantropo con viva curiosità - Lui è Remus Lupin mamma … uno dei miei migliori amici, te ne ho parlato diverse volte – Mi affrettai a rispondere; ma che ci faceva Moony a servire ai tavoli? Non credevo che sua zia avesse assunto anche lui, oltre a sua madre. - Ah, piacere! – Enunciò cordialmente la mia genitrice – In effetti Sirius non fa che parlarmi di te e … di quegli altri due, come si chiamano? – - Peter e James, mamma! … Peter e James! – La rimbeccai alzando gli occhi al cielo. Possibile che fosse sempre così smemorata? - Il piacere è tutto mio signora! – Disse Remus facendo una piccola riverenza; sembrava piuttosto imbarazzato. - Bentrovato Lupin … vedo che finalmente hai scoperto la tua vera vocazione - Intervenne Snape malignamente, alludendo all’attività che Remus stava svolgendo. Moony non replicò nulla; le sue mani tremarono quasi impercettibilmente, mentre stringeva nervosamente il vassoio tra le dita e le sue guance si accendevano ancora di più. Lentamente si avvicinò al tavolo e iniziò a distribuire a ognuno la propria ordinazione. Mi sentii ribollire il sangue dalla rabbia, come osava quel cretino prendere in giro il mio dolce Moony??? Feci partire un poderoso calcio che prese quel dannato slytherin direttamente su uno stinco, facendolo ululare per il dolore. - Severus! Che ti prende, caro? – Disse mia madre incuriosita; Remus sorrise divertito e si morse un labbro per non scoppiare a ridere, intuendo cosa fosse in realtà successo. - Niente – La rassicurò lui guardandomi con odio – Deve avermi pizzicato qualche ributtante insetto del luogo … - - Sicuro … - Ribattei fingendomi preoccupato – So che ci sono diversi scarabei stercorari che dall’africa hanno trovato rifugio qui, dato che la materia prima di cui si cibano è assai diffusa – - Sarà davvero così – Asserì lui – Con tutti questi mezzosangue in giro … - Remus tornò di nuovo bordeaux, mentre io appioppai a quello stronzo un altro poderoso calcione. - Severus!!! – Lo riprese mia madre – Chi ti ha insegnato a dire quella parola?E’ segno di profonda maleducazione pronunciarla! – - Mi scusi, scherzavo … - Si giustificò Snivellus massaggiandosi lo stinco dolorante. In quel momento varcò la porta di ingresso una donna stracolma di buste della spesa: la madre di Remus. - E’ tornata mamma - Disse il mio amico – Scusate, vado a raggiungerla! – Ma non fece in tempo a fare alcuni passi, che la donna, posate le buste su un tavolo vuoto, adocchiò immediatamente suo figlio e me. - Sirius! – Disse avvicinandosi al tavolo – Che piacere rivederti! – Sentii il cuore balzarmi nel petto, pregando perché non si lasciasse sfuggire che ieri sera ero stato qui, o mia madre e Snivellus avrebbero capito che sapevo come squagliarmela dal castello. Inoltre se quel cretino di Snape si fosse permesso di offendere la madre di Remus con lei presente, sarei stato anche capace di ammazzarlo e macchiarmi di un omicidio, anche se di quello di un bastardo, non era decisamente un buon modo di fare proseguire il Natale! Incrociai le dita; quella gita in città si stava trasformando in un vero incubo! - Buongiorno signora!!! – Quasi gridai, balzando in piedi e dandole la mano – emh … questi sono mia madre e Snivel … emh Severus Snape – - Ah … oh … - Balbettò lei confusa osservando i due che le erano appena stati presentati – Piacere! – - Felice di conoscerla mia cara – Rispose mia madre al saluto - ‘giorno – Disse Snivellus tra i denti lanciandomi occhiate al vetriolo - Spero che vi troviate bene nel nostro locale! – Aggiunse la donna – Remus, togliti il grembiule, ora che sono tornata non devi più sostituirmi … resta a fare un po’ di chiacchiere con i tuoi amici e la signora! – - Ma mamma … - Remus non sapeva che comportamento adottare; di sicuro gli faceva piacere stare accanto a me anche in quell’occasione non programmata, ma era visibilmente imbarazzato. Mi chiesi se ciò che lo inibiva maggiormente fosse la presenza di mia madre o quella dell’insopportabile Snape. - Oh, Remus! Posso cavarmela benissimo da sola, tu pensa a divertirti, sei in vacanza dopotutto! Sono io la dipendente! … Questo ragazzo è talmente ligio al dovere che quasi devo obbligarlo a svagarsi! – Aggiunse la signora Lupin rivolta a mia madre che sorrise dolcemente guardando il mio ragazzo. - Si vede che è un bravissimo giovane – Asserì osservando Remus con simpatia – Vieni … siediti con noi! – Remus tentennò qualche istante, ma poi obbedì. Rimediò una sedia da un tavolo vicino e prese posto accanto a me. In quel momento dalla cucina fece capolino zia Avelin, recando con sé un piatto colmo di dolcetti alla crema appena sfornati. - Buongiorno!!! – Disse ridacchiando col suo faccione paffuto – Queste sono da parte mia per questo bel lupacchiotto e i suoi amici, offre la casa!!!! – E posati i dolci sul tavolo mi pizzicò una guancia tanto forte che quando mi ebbe lasciato, credetti di avere riportato un danno permanente. Remus rise di gusto e io lo guardai storto. Insomma, dopotutto il lupacchiotto era lui, non io! - Che bello passerottino, quanti amici che hai!!! – Cinguettò mia madre con aria soddisfatta addentando una brioches appena sfornata - ghhghggh passerottino … - sussurrò Snape quasi impercettibilmente, prendendosi però una buona dose di crema sul muso, mentre zia Avelin e mia mamma erano distratte a chiacchierare tra loro. I primi momenti trascorsero in maniera piuttosto tranquilla, finchè alla zia di Remus non venne la malsana idea di adularmi. - Certo che suo figlio è così un bel ragazzo! – Disse la donna – Chissà quante fidanzate ha! – Io drizzai le antenne, osservando nervosamente mia madre che si gonfiava di orgoglio ( adorava quando elogiavano il suo passerotto -__-), Remus che diventava improvvisamente cupo e Snape digrignare i denti. - Tsk … di certo non si può dire che non si dia da fare! – Asserì lo Slytherin corrucciato, lanciandomi un’occhiata assassina. Sudori freddi iniziarono a scendermi lungo la schiena; a cosa diavolo stava alludendo? Possibile che avesse sorpreso me e Remus la notte scorsa? Dopotutto lui conosceva tutti i passaggi segreti del castello. Ma no, impossibile! Lui e Moony se ne sarebbero accorti qualora fossero stati seguiti. Ma allora di che stava parlando quel bastardo? Avevo un pessimo presentimento. - Ma davvero? – Chiese mia madre curiosa – Vuoi dire che a scuola Siriuccino mio ha tante ammiratrici? E pensare che è così timido … - - Tsè … timido! – Fece Snape indignato – Vuole sapere dove l’ho pescato questa mattina all’alba? – Mia madre e zia Avelin si scambiarono un’occhiata indecifrabile, mentre io avrei voluto prendere quell’idiota di Snivellus per il collo e appenderlo sopra al fuoco del camino. - Va avanti ragazzo – Asserì la padrona del locale, avvicinandosi col viso come se ciò le avesse consentito di udire meglio. - Non è il caso che lo racconti SNIV – Dissi con aggressività Lo stronzo ridacchiò e senza lasciasi intimidire dai miei modi ostili continuò: - Questa mattina, dopo essere arrivato al castello, mi sono recato nella camera di mia sorella Amber Ann, per sentire come stava e indovinate chi ho trovato??? – - Chi??? Chi??? – Chiesero zia Avelin e mia madre in coro - Che hai visto? – Intervenne Remus con gli occhi che mandavano scintille. Maledizione, adesso chissà cosa si sarebbe immaginato il mio licantropo. Quel dannato Snivellus mi stava rompendo tutte le uova nel paniere! Come faceva da sempre, dopotutto! - Ho beccato Sirius, spaparanzato sul letto di mia sorella! – - Cooosaaaa???? huhuhuhuhuhh – Chiesero le due donne esaltate - … e lui la stava abbracciando! – Aggiunse Snape osservando con rabbia le due streghe che ridevano divertite. Aveva spifferato tutto l’accaduto della mattina precedente per fare si che io passassi per un mezzo pervertito, e che magari, fossi stato anche pesantemente rimproverato o punito; non certo perché fossi osannato come il latin lover dei teen agers !!! Lanciai una sguardo in tralice a Remus e notai quanto facesse fatica a ostentare indifferenza; gli occhi erano leggermente socchiusi; le sopracciglia tirate; la bocca piegata in una buffa smorfia. Era palesemente e inesorabilmente furioso! - Ohhh il mio fringuello è un rubacuori!!!! – Disse mia madre battendo le mani con gioia. Da sotto il tavolo cercai di afferrare una mano a Moony, ma questi la ritrasse con uno scatto nervoso. - Ma quale rubacuori … - cercai di difendermi – Stavamo solo chiacchierando! – - Si, certamente … avvinghiati tra le lenzuola! – Ribattè Snape - Sei un bugiardo, era solo un abbraccio amichevole – Lo attaccai - Suvvia, Sirius! – Disse zia Avelin – Non c’è mica nulla di male nell’avere successo con le ragazze, diglielo anche tu Remus! – L’interpellato rispose all’appello con un sorriso stiracchiato, visibilmente e spudoratamente falso. - Già … - Si limitò a dire Moony fissando insistentemente il centrotavola con gli occhi che mandavano fiamme. - Remus … - Sussurrai cercando di non farmi sentire – E’ una bugia … - Tuttavia il mio emh … dolce licantropo, parve non credere al mio tentativo di giustificazione, in quanto mi parcheggiò un poderoso calcio alla gamba sinistra, facendomi sobbalzare sulla sedia. Certo che quando si ingelosiva, Remus faceva davvero più paura di quando era in sembianze di lupo mannaro. Proprio mentre massaggiavo la parte dolorante, a mia madre venne l’idea più tragica che avesse mai potuto balenarle nella mente. Di certo, l’idea di una mia possibile storia con la nipote del Barone Ingherman, doveva sembrarle un’occasione unica, da non perdere per nulla al mondo! - Oh, Sirius! – Iniziò con un sorriso a pieni denti – Visto che state così bene insieme, tu e la sorella del tuo amico potreste fidanzarvi ufficialmente, che ne dici? Non ha senso vivere nell’ombra i propri sentimenti – Inutile dire che io rimasi a bocca spalancata, in totale stato di shock; Snape cadde dalla sedia ( non avrebbe mai concesso sua sorella a uno dei suoi peggiori nemici!!! ) e Remus si levò in piedi, tremando di rabbia. - Chiedo scusa… - Disse furioso – Ma avevo scordato di avere un lavoro urgente da svolgere! Signora Black … molto piacere di averla conosciuta! – Fece qualche passo prima di girarsi nella mia direzione e dire con il maggior spregio possibile – CIAO! – - M… Mo … - Balbettai incapace di articolare una sola parola; cazzo, dovevo seguirlo!!! - Ciao Remus, saluta la tua mamma! – Cinguettò mia madre afferrando sia me che Severus per un braccio - … Ora noi andiamo – Continuò rivolta a zia Avelin – grazie mille per l’ospitalità signora! E Buon Natale! – La paffuta parente di Remus ci salutò cordialmente, mentre la mia genitrice e Severus mi trascinavano fuori dal locale. Ero un uomo finito! ….
  
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