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Autore: wale83    05/06/2014    3 recensioni
Una Bonnie innamoratissima del solito Damon che la tratta male, però si stanca di essere un pupazzo fra le sue mani si ribella al destino di un amore non corrisposto e cerca di voltare pagina... ce la farà? o rimarrà invischiata in qualcosa di troppo grosso per lei?
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I

PVBonnie

La sveglia non aveva ancora suonato ma la luce che filtrava dalla tenda mi stava lentamente svegliando. Per questo breve momento, mentre non ero ancora totalmente sveglia ma in quel piacevole torpore, mi ero sentita in pace con il mondo, non mi mancava niente di quello che potevo desiderare, ero felice... sorrisi a questa consapevolezza... ma solo fino a quando non fui completamente sveglia, quando mi resi conto di essere di nuovo da sola nel mio letto, quando mi resi conto che mi ero illusa un'altra volta, quando mi resi conto che la felicità che avevo sentito fino a pochi attimi prima era stata solo un'illusione, una finzione a cui mi aggrappavo disperatamente ogni volta nonostante tutto.
Mi ricordo ancora la prima notte che era successo..era già notte inoltrata ed ero stanchissima ma dovevo studiare uno stupido capitolo di sociologia per la lezione del giorno dopo quando dalla finestra lasciata aperta volò dentro un corvo che subito prese la forma del mio incubo preferito.
< Damon che ci fai qui? >
< Wow che accoglienza, si saluta così il tuo vampiro preferito streghetta? > mi rispose con il suo solito sorriso malizioso sedendosi vicino a me nel letto, troppo vicino per la mia salute mentale.
< Sto studiando.. >
< Ah..Ti disturbo? > sembrava deluso..
< Mm.. n-no.. > balbettai arrossendo fino alla radice dei capelli.
Dopo quasi mezz'ora in cui tentavo disperatamente di concentrarmi sul libro per dimenticare che accanto a me c'erano i suoi occhi neri come la notte in cui potevo volentieri annegare, per non parlare delle labbra, del fisico perfetto, delle sue mani... cristo santo che situazione.. sentendo il suo sguardo addosso chiusi di colpo il libro e sbottai
< Non hai niente di più interessante da fissare? > e mentre mi alzavo lui mi bloccò afferrandomi per i fianchi e senza darmi tempo di pensare mi baciò stringendomi a lui. Il mio cuore prima perse un battito e poi iniziò a battere all'impazzata, risposi al bacio con tutto l'amore e la passione che aveva, speravo solo di non rovinare tutto... avevo veramente pensato che potesse essere l'inizio di qualcosa, era stata la notte più bella della mia vita... almeno fino a quando al mattino mi svegliai e ritrovandomi sola, fino a quando non lo vidi al mattino al Pensionato che ci provava in modo vergognoso con Elena, la ragazza di suo fratello nonché migliore amica della sottoscritta. E in quel momento capii con certezza due cose: 1 l'amore fa schifo e 2 l'amore è la peggiore delle dipendenze, perché quella fu solo la prima di altre mattine così.
E come tutte le mattine mi chiedo come avevo fatto a ritrovarmi a questo punto, come poteva essere successo, come diamine avevo potuto permettere al mio cuore di ridursi a mendicare quelle briciole che nonostante tutto mi sembravano il paradiso... Certo ero innamorata, anzi completamente, follemente e probabilmente anche ciecamente innamorata, ma insomma non poteva essere una scusa accettabile per farsi trattare come una bambola senza volontà, giusto? Sbagliato.. perché non riesco mai a pentirmi completamente di quelle notti insieme a lui, perché in ogni suo sguardo, ogni suo gesto, ogni sua carezza, ogni suo bacio vedo una dolcezza che è rivolta solo a me, riesce a farmi sentire l'unica donna al mondo per lui, mi sento protetta e amata.
Rimugino su tutto questo mentre mi faccio una bella doccia e continuo mentre cerco qualcosa da mettermi in quella specie di universo parallelo che chiamo amichevolmente armadio... potessi almeno sfogarmi con qualcuno ma con chi?
Per ogni mio problema ho sempre potuto contare sulle mie migliori amiche Meredith e Elena ma questa volta non posso, decisamente no... Mi scappa una risata isterica solo a immaginare la situazione: loro che mi dicono che mi posso fidare, che siamo come sorelle e che se c'è qualcosa che mi preoccupa di parlarne tranquillamente così mi possono aiutare, che sarebbero sempre al mio fianco... e di solito è così ma in questo particolare caso appena svuotato il sacco mi ritroverei a fronteggiare la predica di Meredith su come ho fatto a cacciarmi in una situazione del genere oltretutto con l'essere, per lei, peggiore e bastardo esistente al mondo, sul fatto che non posso continuare a essere la solita Bonnie infantile che crede nelle favole e soprattutto con una Elena più che altro incredula che Damon si sia accorto di me e che poi puntualizza che ho sbagliato dall'inizio visto che tutti sanno che è follemente innamorato di lei (e questo si che mi farebbe veramente male). Ahhh che nervi!!
Che faccio? Che faccio? Come una pazza inizio a parlare con lo specchio mentre cerco di assestarmi un po' con il trucco.
Ora basta! E che cavolo non sono più una ragazzina impaurita anche della sua ombra, sono sopravvissuta a cose allucinanti e incredibili insieme ai miei amici, fine del mondo inclusa, discendo da una stirpe di streghe potenti, volendo potrei fargli venire un aneurisma quando voglio, e che diamine! Basta! da oggi si cambia, ho intenzione di godermi il mio primo anno di college, ho intenzione di accettare gli inviti che mi fanno, userò tutte le mie forze per togliermelo finalmente dalla testa! In fondo come si dice il mare è pieno di pesci.. morto un papa se ne fa un altro.. chi non ti vuole non ti merita.. giusto?! ..speriamo.. intanto, di sicuro, da stasera la finestra resta chiusa...

Finalmente la lezione è finita, non ci vedo più dalla fame, con tutte le mie fisime mentali mattutine ho fatto tardi e ho dovuto saltare la colazione.
Vado veloce verso il bar del campus dove Meredith e Elena mi stanno sicuramente già aspettando. Come al solito il bar è pieno e fatico a sbirciare, fra la massa di studenti, dove sono le mie amiche, accidenti alla mia altezza.. beh bassezza non potevo essere almeno qualche centimetro sopra il metro e sessanta giusto per non andare in giro sulle punte.
Finalmente scorgo Meredith e mentre mi avvicino e il campo visivo si allarga noto con orrore che al tavolo ci sono tutti.. veramente tutti.. anche Damon, ma che sfiga non si fa vedere quasi mai al campus e lo fa proprio oggi che ho iniziato il mio allenamento di astinenza! L'universo ce l'ha su con me.
Naturalmente mi avvicino cercando disperatamente il mio solito sorriso allegro, saluto tutti, tutti mi salutano, ma lui non si spreca troppo preso a flirtare con Elena, il suo angelo come la chiama (che dolce eh), nonostante ci sia Stefan, cioè fratello di uno e fidanzato dell'altra, accanto.
Il mio sorriso si spegne senza che possa farci niente, lascio le mie cose sulla sedia accanto a Meredith e Matt e vado al bancone per ordinare qualcosa, anche se ormai lo stomaco mi si è chiuso.
Sono seduta al tavolo a mangiare la mia insalata cercando di partecipare alle chiacchiere e alle battute dei miei amici, soprattutto per evitare di ascoltare Damon che parla con Elena ma è inutile il mio cervello capta ogni singola sillaba, non si perde niente, cervello masochista accidenti... ma quando lo sento che le propone di cucinarle una cenetta italiana solo per lei, raggiungo il mio limite e proprio mentre mi sto alzando sento la mia amica rispondere
< Che bella idea! Una cena tutti insieme al pensionato, che dite facciamo alle 19, ragazzi siete tutti d'accordo vero? Bonnie dove stai andando? >
Addio tentativo di fuga alla chetichella < Devo andare in biblioteca ho un impegno con il gruppo di studio di storia contemporanea >
< Ah, pensavo avessi finito per oggi.. va beh ricordati di liberarti per la cena mi raccomando è una vita che non passiamo una serata tranquilli tutti insieme > facendo uno dei suoi sorrisi perfetti da copertina
< ..veramente il “tutti insieme” non era contemplato.. > aggiunge sarcastico Damon.
Ora sono veramente sulla soglia delle lacrime, devo uscire subito da qua, senza dire niente prendo la borsa e me ne vado senza voltarmi.

 

  
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