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Autore: namelessgiuls    05/06/2014    6 recensioni
“Troverai il tuo principe, ma ora è il momento dei regali” (...) Ciò che vi trovò all’interno gli mozzò il respiro: un bellissimo schiaccianoci intagliato in un legno pregiato era adagiato sul fondo. Due occhi azzurri come l’empireo lo fissavano immobili. “È uno Schiaccianoci, tua madre mi aveva confessato che era il tuo balletto preferito” confessò la zia “Ti piace?” aspettò una risposta che non arrivò, ma fu subito circondata dalle lunghe e muscolose braccia del nipote. “Visto da fuori può sembrare brutto, ma dentro di lui batte il cuore di un principe”
Larry!AU | Nutcracker!Louis | Os divisa in due parti | accenni Ziam
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera ❤️
Finalmente è finita! Che parto.
Non ho molto da dire a parte ringraziare quelle stupende ragazze (loro sanno) che, in un modo o nell'altro mi hanno spronata a scrivere
❤️
So che è corta, come seconda parte, ne sono consapevole. Spero solo di non avervi deluse. Non voglio rovinarvi la storia perciò fatemi sapere che ne pensate.
 
Vi lascio il mio Twitter ❤️

Un abbraccio
Giu


 
Harry In The Nutcraker

Parte II

Stan era riuscito ad ascoltare solo una parte della discussione tra lo Schiaccianoci e il ragazzino riccio, prima di volare verso il castello. Non appena toccò il suolo fu attaccato dal Re. “Stanley! Dimmi subito che cosa è successo!” e il povero uccellaccio si ritrovò a dover raccontare del fallimento del mostro di pietra. “Sire, lo Schiaccianoci e l’altro ragazzino erano molto convinti di voler trovare l’isola del Principe del Regno Candito..” gracchiò a bassa voce. “IL PRINCIPE DEL REGNO CANDITO NON ESISTE!” tuonò Nick decidendo di prendere in mano, personalmente, la situazione. “E comunque, mio caro Stanley, dato che lo Schiaccianoci si ostina a credere nelle favole, presto scoprirà che, purtroppo per lui, questa favola non avrà un lieto fine!”
 
***
Erano in viaggio da parecchie ore quando il tempo cominciò a peggiorare. Una densa nebbia li avvolse come una coperta, impedendo loro di continuare il viaggio. Anche la distesa di ghiaccio, su cui si trovavano iniziò a fare i capricci, scricchiolando sotto il peso della carrozza. Marzapane d’un tratto si fermò di colpo, nitrendo in direzione della densa nebbia. “Marzapane deve aver visto qualcosa” fu la voce di Harry a far ridestare tutti dai loro pensieri e, dopo essere balzato giù dalla carrozza, si inoltrò nel banco di nebbia seguito dallo Schiaccianoci, da Liam e Zayn.
Camminarono per pochi minuti quando la nebbia si diradò, permettendo ad un tenue raggio di sole di illuminare il loro cammino. Lo scenario che si presentò ai loro occhi fu mozzafiato: una spiaggia dalla sabbia calda e bianchissimi li accolse. Poco distante, un sentiero, affiancato da alberi da frutto e non, mostrava loro la strada per arrivare all’imponente e maestoso castello, dimora del Principe del Regno Candito. Si trovava in cima ad una collinetta di un verde brillante e tutt’intorno vi era una meravigliosa distesa d’acqua cristallina.
Liam, Zayn e lo Schiaccianoci si avviarono su per il sentiero che portava al castello. Giunti dinnanzi al portone, lo Schiaccianoci si voltò alla ricerca della testa riccia di Harry: lo vide disteso all’ombra di un ciliegio mentre osservava, con attenzione, una farfalla poggiarvisi sul suo stomaco. Sorrise a quella creatura dallo sguardo smeraldino, notando solamente qualche secondo più tardi che quello stesso sguardo lo stava fissando. Lo saluta strizzando, per quanto è possibile ad un pezzo di legno, l’occhiolino. E le vide: due tenere fossette, in cui avrebbe tanto voluto affondare le dita, si formarono ai lati del meraviglioso sorriso che Harry gli rivolse. Qualcosa di caldo sfiorò le sue guance nodose e capì di essere arrossito a causa di quel sorriso. Tornò coi piedi per terra quando l’imponente portone si aprì, permettendo loro di entrare nella dimora. Mossero pochi passi all’interno delle mura quando sbatterono contro qualcosa di duro. Si resero conto troppo tardi di essere stati intrappolati nel momento in cui la gabbia di metallo si alzò in volo, facendo cadere le finte pareti come castelli di carta al soffiare del vento. L’ultima cosa che lo Schiaccianoci vide, prima di essere portato via insieme a Liam e Zayn, furono gli occhi gonfi di lacrime di Harry e, per la prima volta nella sua vita, il suo cuore si spezzò.
 
Harry, rimasto solo, pianse. Il suo amato Schiaccianoci era appena stato portato via, insieme a Zayn e Liam, lasciandolo solo e senza via di fuga. Si sentiva totalmente inutile. Come mosso da un riflesso incondizionato, portò la mano a sfiorare il medaglione che portava al collo. Il pensiero di poter tornare a casa aprendolo lo sfiorò, ma subito si sentì in colpa: non poteva abbandonare e deludere Louis. Non dopo che lui aveva rischiato la sua vita innumerevoli volte per salvarlo. Le lacrime ripresero a scendere quando gli tornò in mente che era rimasto bloccato su quella dannata isola. Pianse per quelle che parsero ore, quando sentì qualcosa picchiettarlo sulla spalla. “Harry?” una vocina acuta lo chiamò “H-harry perché piangi?” il tono preoccupato di Niall lo fa sorridere: come può una semplice fatina delle nevi scaldargli così tanto il cuore? “L-lo Schiaccianoci e g-gli altri s-sono stati p-portati via!” singhiozzò raccontando a Niall e Josh quello che successe poche ore prima. “M-mi sento inutile.” Ripeteva alle due fatine, in una straziante cantilena. Niall si premurò di asciugare quelle lacrime salate, mentre Josh sparì per pochi minuti. Era accompagnato da alcune Fate dei Fiori che stringevano tra le mani una piccola altalena fatta di liane, rami d’edera e fiori, con al centro un sellino per potercisi sedere. “Avanti Harry, siediti. Ti portiamo al castello.”.
A quelle parole gli occhi di Harry brillarono: si mise a sedere sul seggiolino e spiccarono il volo.
 
Giunsero al castello al tramonto, atterrando dolcemente in prossimità di un ingresso secondario. Harry, dopo essere sceso dall’altalena, ringraziò le Fate, Josh e Niall per averlo aiutato. Quest’ultimo gli si avvicinò all’orecchio “Corri a salvare il Principe Louis” sussurrandoli, in modo che non potesse sentire nessun’altro quella frase. E Harry lo fece: iniziò a correre per tutto il castello, alla ricerca disperata di Louis. Voleva salvarlo non solo perché glielo doveva, ma perché lo voleva: sentiva nel suo cuore che quella fosse la cosa giusta da fase. Percorse tutto il castello, da cima a fondo, alla ricerca della cella in cui avrebbe sicuramente trovato Louis, Liam e Zayn. L’ultima porta che non aveva ancora aperto conduceva nei sotterranei. Prese un respiro profondo e si catapultò giù per quell’infinita scala a chiocciola. Giunse alla fine della scalinata con il fiatone, si rimise in forze e seguì il corridoio.
Si trovò dinnanzi due soldati mentre sorvegliavano una porta così, senza riflettere troppo, con voce autoritaria rimproverò i due poveri topi “Re Nick vi sta aspettando nel cortile! Ha specificato che, se foste arrivati in ritardo, vi avrebbe trasformati in due mosche per tutta la vita… oppure era in ramarri.” Quelli scattarono subito e corsero su per le scale.
Quando sentì il rumore della porta sbattere, prese il mazzo di chiavi e aprì la porta. La gioia di essere riuscito a salvare i suoi amici si spense, come una fiammella in balia del vento. Fu sostituita dal panico: la stanza era completamente vuota, nessuna traccia di Louis, di Liam o di Zayn. Nessun rumore. Ma qualcosa, nel profondo del suo cuore, percepì la presenza di Louis.
“Perché mettere due guardie a sorvegliare una stanza vuota?” si domandò Harry incurante che, oltre una barriera invisibile, i suoi amici lo stavano osservando attentamente.
 
“Perché il ragazzino non ci ha ancora liberati?” chiese impaziente Liam “quei ricci gli impediscono di far passare aria nel cervello, secondo me!” sbottò irritato. “Credo sia perché non riesce a vederci, ai suoi occhi siamo invisibili.” Rispose lo Schiaccianoci senza staccare gli occhi da Harry. Senza rendersene conto le parole gli sfuggirono di bocca come un soffio d’alito “Harry, sono qui.” e le sue mani si andarono a posare contro la barriera che li divideva.
 
Harry percepì un lieve spostamento d’aria e allora capì: i suoi amici erano li dentro, ma qualcosa gli impediva di vederli. Allungò le mani in avanti e si scontrò con una superficie gelida ma, un punto più caldo, gli fece alzare gli occhi contro l’ostacolo, sapendo con assoluta certezza che Louis stesse facendo lo stesso. Subito si voltò alla ricerca di qualcosa capace di distruggere quella barriera. Estrasse dal suo appiglio una delle numerose torce con la protezione dal vento in ferro, la alzò e colpì l’ostacolo con tutta la sua forza, mandandolo in mille pezzi. Appena vide lo Schiaccianoci, Harry, si gettò tra le sue braccia, lasciando cadere lacrime silenziose. “Harry!” esclamò sorpreso dall’abbraccio, “Mi sei mancato” sussurrò all’orecchio del ragazzo “e mi sono mancati i tuoi ricci, e le tue adorabili fossette” continuò, carezzando la testa del riccio. Restarono così, uno stretto all’altro, per altri minuti finché Liam non sbottò “Si ok! Vi siete mancati! Lo abbiamo capito, grazie! Ora vi dispiacerebbe smetterla con le smancerie? Abbiamo un fottuto ragazzino con manie di potere da sconfiggere e un regno da salvare!” Iniziarono a correre su per le scale, uscirono in cortile e ciò che trovarono fu spiazzante: una gigantesca catasta di legna da ardere pronta per essere accesa era stata posta al centro. Attorno vi era radunato tutto il popolo, comprese Daisy e Phoebe, che osservava attento Re Nick. “Dobbiamo fermare quel dannato ragazzino anche senza l’aiuto del Principe del Regno Candito, ci state?” Chiese lo Schiaccianoci, guardando negli occhi i tre ragazzi che, davanti a lui, annuirono. Si voltò e balzò sulla balaustra urlando “È così che pensi di governare?”, facendosi notare da Re Nick. Quello non fu affatto sorpreso di vedere lo Schiaccianoci anzi, sembrava esserne felice. “Vedo che sei arrivato giusto in tempo per la tua festa!” tuonò, puntando lo scettro contro la catasta di legna e facendole prendere fuoco. Lo Schiaccianoci ebbe un attimo di paura, ma subito riprese ad attaccare Nick “Non basta avere la corona per essere un Re! Non avrai mai la loro fedeltà, se non saprai guadagnarti il loro rispetto!” urlò, balzando giù dalla balaustra. Il ragazzo-topo iniziò a ridere a quelle parole “Come se me ne fregasse qualcosa di avere la loro fedeltà!” rispondendo allo Schiaccianoci “e ti dirò di più, mio caro Schiaccianoci..” proseguì e, maneggiando lo scettro magico, pronunciò uno dei suoi incantesimi
 
“Chi ha osato sfidarmi, facendo il gradasso
Adesso trasformerò in un sacco”
 
Tutto il popolo cominciò a trasformarsi in statue di pietra, comprese le piccole Daisy e Phoebe. Purtroppo anche Liam e Zayn furono trasformati in pietra, mentre si il castano cercava di proteggere il moro.
Lo Schiaccianoci fu addolorato vendendo i suoi amici stretti un abbraccio. Brandì la sua amata sciabola contro Re Nick e cominciarono a combattere. Ma la magia del ragazzo ebbe la meglio sul pezzo di legno: si trasformò in un topo gigante e dopo aver affondato numerosi colpi a segno sul corpo dello Schiaccianoci, lo colpì talmente forte, mandandolo a sbattere contro il muretto da cui si ergeva la pira di fuoco.
 
Harry si arrabbiò: nessuno poteva toccare o fare del male al suo Schiaccianoci. Corse verso il suo amato Schiaccianoci e, raccolto il poco coraggio rimastogli, decise di affrontare Nick “Tu sei solo un fottuto codardo che si nasconde dietro una dannatissima bacchetta magica!” gli urlò contro. Furono solo parole inutili. “Non ti ho rimpicciolito abbastanza ragazzino, hai ancora la lingua troppo lunga:
 
La tua arroganza sarà punita,
ti restringo ad un’altezza di sole tre dita!”
 
Un lampo di luce fu scagliato contro di lui, ma qualcosa lo scansò. Lo Schiaccianoci, recuperate le poche forze che gli rimanevano, utilizzò la lama della sua sciabola facendo riflettere l’incantesimo, rispedendolo a Nick. Quest’ultimo si rimpicciolì sempre di più e fuggì nelle fognature, il suo posto. L’intervento, tuttavia, risucchiò le poche energie rimaste allo Schiaccianoci.
 
Harry fu preso dalla paura di perderlo “Louis! Come stai?” gli domandò preoccupato, ma quello gli rispose allo stesso modo di quella notte sul villaggio alberato “Sono solo un pezzo di legno, Harry. Non ricordi?” Ma Harry non si lasciò fregare “Sei molto più di questo, Principe Louis” così si avvicinò e lo baciò.
Un bacio puro e pieno di magia, un bacio che fu interrotto da un piccolo flash che avvolse lo Schiaccianoci. Poco dopo la luce si attenuò, rivelando lo Schiaccianoci per chi fosse realmente: il Principe Louis. Harry si tuffò tra le sue braccia e lo baciò non una, non due, ma un’infinità di volte, saggiando le labbra fini di Louis e dimostrandogli tacitamente quanto lo amasse.
 
Non fu l’unico cambiamento: tutto attorno a loro si trasformò. Il popolo ritornò a muoversi, il castello riprese i suoi colori accesi e la pira di legnò si trasformò in una scintillante fontana. I fiori sbocciarono, i villaggi si ridestarono dai saccheggiamenti dei soldati. Anche Harry subì una trasformazione: divenne un meraviglioso principe, con i ricci tenuti fermi da una semplice ma regale corona. Ogni incantesimo praticato dall’ormai ex Re Nick fu distrutto. E in quel momento, Louis, sgranò gli occhi all’ovvietà e iniziò a ridere perché ciò che stava cercando in realtà era sempre stato con lui. “Sei sempre stato tu, Harry” quello lo guardò confuso a quell’affermazione “Sei tu il Principe del Regno Candito! Guardati attorno! Quando mi ha baciato hai distrutto tutti gli incantesimi: hai usato il Bacio del Vero Amore!”
Tutti esultarono felici a quelle parole: il popolo, le Fate dei Fiori e delle Nevi, Niall e Josh, Daisy e Phoebe, Liam e Zayn. Una dolce melodia si diffuse nell’aria, Daisy e Phoebe aprirono le danze assieme alle Fate dei Fiori su una melodia dolce e spensierata, come lo erano le bambine. Poi fu il turno di Liam e Zayn che, dopo essersi scambiati un lungo bacio, ballarono sulle note di una danza russa. Finirono rovinosamente a terra quando Zayn, impacciato, inciampò nei propri piedi. La risata che seguì fu una sinfonia stupenda.
 
Terminate le risate, Louis prese la mano di Harry, invitandolo a ballare. L’eleganza e la sinuosità con la quale danzarono fu talmente sincera e pura che fece commuovere persino quell’orso bruno di Liam. Danzarono affogando l’uno negli occhi dell’altro, senza curarsi del pubblico: erano solo loro. La melodia sfumò fino alla fine. “Harry, ti prego resta qui con me” lo supplicò Louis “Questo posto, questa terra ha bisogno di te. Io ho bisogno di te” la sincerità di quelle parole furono ciò che Harry aspettava di sentire.
Si avvicinò al volto di Louis e lo baciò sulle labbra “Non so perché, ma sento che questo posto è casa mia.”
 
Tutto il popolo applaudì felice. Louis stava fissando il viso di Harry quando le vide: due adorabili fossette si formarono ai lati del più bel sorriso che avesse mai visto. Ci tuffò le dita, facendo avverare quell’insensato desiderio che nacque quel giorno sull’isola. Tutto d’un tratto vide quel sorriso spegnersi: Nick, in sella a quell’uccellaccio di Stan, tornò all’attacco, strappò il medaglione dal collo di Harry e lo aprì.
Harry si disperò: non voleva abbandonare Louis, l’aveva trovato da poco e voleva restare con lui per tutta la vita. Ma il tempo non glielo permise. “Ti amo, Louis” furono le sue ultime parole prima di svanire completamente.
 
 
 
Si risvegliò nel salotto di casa sua sorpreso: notò che il suo viaggio era durato solamente una notte, il tempo di un sogno. Tutto quanto è in ordine e al proprio posto, tranne il suo amato Schiaccianoci che sembra essere svanito nel nulla. Era disperato e senza più la certezza che quanto avesse vissuto fosse stato vero oppure no. Sentì la voce della zia Jay avvicinarsi alla porta della stanza, le corse in contro “Zia Jay hai visto lo Sch-..” ma la frase morì sulle sue labbra quando la donna fece l’ingresso nel salotto, seguita da un giovane ragazzo identico al suo Louis. “Harry volevo presentarti il giovane Louis, figlio di un carissimo amico. L’ho invitato qui per il pranzo di Natale e credo sia il caso che vada ad avvisare tuo nonno, sai com’è!” e li lasciò soli. Appena la donna uscì, calò un silenzio imbarazzante, rotto dallo scoppiettio del fuoco nel camino. “Harry..” lo chiamò il ragazzo “Credo che questo ti appartenga” gli disse, estraendo dalla tasca il suo medaglione. Harry scoppiò a piangere, ancora incredulo che quel ragazzo fosse davvero il suo amato Schiaccianoci. Louis riprese a parlare, dopo avergli asciugato le lacrime “Non ho fatto in tempo a dirtelo ma, ti amo anche io, Harry” e lo baciò.




“Quindi se Harry non fosse stato coraggioso, non avrebbe mai scoperto di essere un principe?” domandò la piccola Felicité alla sua insegnante. “Esatto Fizzy”. Un cipiglio pensieroso si formò sul dolce faccino della bambina. Si torturò le mani, incerta se potesse chiedere oppure no. “So che vuoi chiedermi qualcosa, avanti. Dimmi pure” la rassicurò Gemma. Un sorriso spaccò il volto della bambina “Ti va di provare con me, fino a quando non imparerò i passi?” domandò ansiosa di ottenere una risposta “Ma naturalmente, sciocchina. Sono o non sono la tua insegnate?” rise Gemma.

Ripresero a danzare da dove avevano interrotto, prima della favola. Entrambe le ragazze eseguirono alla perfezione tutti i passi “Evviva, ce l’ho fatta!” esclamò eccitata la piccola Fizzy, abbracciando di slancio la sua insegnante “Ne ero certa, bambina mia”

 
  
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