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Autore: LetMeCorrectIt    07/08/2008    4 recensioni
[Contiene spoilers di HP7!!!!] Hermione, Harry, Ron e Draco hanno 25 anni, il tutto si svolge quindi precendentemente rispetto all'ultimo capitolo dell'ultimo libro (Nineteen Years Later) e ...Hermione non si è sposata con Ron e vive da Babbana ...Ron ed Harry non hanno più notizie di lei... ma, un giorno, un biondino di nostra conoscenza...
Genere: Generale, Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Allora...mi scuso non sapete quanto per il ritardo davvero indecente, mi dispiace tantissimo per aver lasciato un po' da pèarte questa ff...è che non riuscivo mai a continuare e ora...beh, ora sono passati praticamente 6 mesi. Scusate tanto, ma ho avuto così tante cose da fare...per un momento ho pensato davvero di lasciare incompiuta la fanfiction ma ora ce l'ho fatta finalmente!
Ringrazio di cuore Lallix e debby12 per aver recensito l'ultimo capitolo, grazie davvero! A Lallix avermi ripetuto non so quante volte in questi 6 mesi 'vuoi continuare le tue fanfiction??' e a debby12 per aver letto silenziosamente tutti i capitoli e ora aver aggiunto una recensioncina. Grazie.
Con me bisogna avere pazienza (Lalla, ne sai qualcosa? XD)
Buona lettura a tutti, spero che questo capitolo non vi deluda
Un bacio

LIzzie*°/°*Giax


"Hermione, Hermione svegliati!" sta strillando Jenny, scuotendo la ragazza per le spalle.

"Che c'è, Jen? La sveglia non è ancora suonata..." borbotta Hermione, stropicciandosi gli occhi e alzandosi a sedere. Ci mette un po' per svegliarsi del tutto, e una volta tornata alla realtà le sovviene alla mente la serata appena trascorsa; tutta quella gente, quegli abbracci, quei sorrisi, il piccolo James e George, George che la capisce, George che l'ha ascoltata. Hermione sorride.
Esce dai suoi pensieri e guarda Jenny, che ha un'aria davvero assonnata, nota che tiene in mano una lettera; ci mette un paio di secondi prima di capire il senso di quella scena, vedere un gufo appollaiato ai piedi del suo letto e afferrare la lettera che Jenny ha in mano.
"Quando è arrivato?" domanda, accarezzando la testa del gufo, che tuba felice; non conosce quell'animale, chi può averlo mandato?
"Poco fa..." Jenny sbadiglia e si sistema meglio sul letto; dev'essere davvero presto "Mi sono svegliata perché il gufo stava picchiettando con il becco sulla finestra del salotto...ha continuato per quasi mezz'ora prima che io mi alzassi e andassi a vedere cos'era quel rumore..."
Hermione guarda la busta, preoccupata, chi può aver mandato un gufo a quest'ora? Non le viene in mente niente che possa giustificarlo; sta iniziando a preoccuparsi. Guarda riluttante la lettera: è una busta semplice senza ceralacca, sigillata di fretta. Le tremano le mani, questa situazione non le piace, dev'essere successo qualcosa...ma cosa? ...e a chi? Passa mentamente in rassegna tutte le persone che potrebbero mandarle un gufo, tutte le persone che sanno il suo indirizzo, ma non riesce ancora a capire e quella brutta sensazione che parte dallo stomaco non se ne va.
"Ma perché voi maghi non usate il telefono?" domanda Jenny, con un altro sonoro sbadiglio "Prima il gufetto iperattivo di Ron...Leotopo o come diavolo si chiama... e adesso questo qui alle quattro del mattino!" non sentendo alcuna risposta si volta un po' preoccupata verso Hermione, che sta ancora fissando la busta "Qualche problema?"
"Spero di no..." Hermione strappa con mano tremante la busta e tira fuori la lettera, sempre più in ansia.
"Di chi è?" chiede Jenny, rigirandosi tra le mani la busta stracciata e gettando occhiate sospettose al gufo sconosciuto, come se si aspettasse che inizi a metterle a soqquadro la casa da un momento all'altro.
"Non ne ho idea." Hermione tiene in mano la lettera e non ha il coraggio di aprirla; non sa cosa sia quella sensazione, ma è come un sesto senso, un sesto senso che la induce a riluttare.
Ora sono entrambe sveglie, anche Jenny ha capito che dev'essere successo qualcosa, che quella lettera molto probabilmente non è soltanto un "buongiorno, passa una bella mattinata."; Hermione esita ancora un po' con la lettera piegata in tre in mano, Jenny la guarda immobile. Alla fine Hermione si decide e dispiega il foglio, con il cuore in gola.
Jenny la guarda leggere, attendendo una spiegazione.

"Ciao Hermione,
qui è successo un gran caos e credo sia bene che tu ne sia informata, soprattutto dopo tutte le cose che mi hai confidato ieri. Questa notte Ron, appena ha saputo, ha informato tutta la famiglia di ciò che era successo ma non credo abbia pensato di avvertire te, visto e considerato che non sa niente dei tuoi incontri con Malfoy e tutto il resto. Non so se sei a conoscenza del fatto che di questi tempo nel mondo dei maghi circola una setta di pazzi chiamata i "Seguaci Oscuri", probabilmente te ne avrà parlato proprio Malfoy, ma nel caso tu non sappia niente te lo spiego: dopo un po' di tempo da quando te n'eri andata un gruppo di ex-Mangiamorte e folli fanatici hanno iniziato a riunirsi e predicare la dottrina di Voldemort; hanno attentato alle vite di molti ex-mangiamorte pentiti e più di una volta ci è scappato il morto. Harry, Ron e il Ministero sono riusciti ad arrestarne un paio e grazie all'aiuto della Parkinson avevano raccolto un paio di nomi su cui indagare ma evidentemente le cose sono sfuggite di mano al Ministero: stanotte i Seguaci hanno colpito ancora e hanno cercato di uccidere la Parkinson e Malfoy. Sono entrambi ricoverati al San Mungo, la Parkinson è fuori pericolo ma Malfoy è messo piuttosto male; immagino tu voglia andare subito a vedere come sta, perciò troviamoci all'ingresso. Ti aspetterò lì.
A presto,
George."

Il cuore di Hermione sta ora battendo all'impazzata. Draco. Al San Mungo. Messo piuttosto male. Continua a rileggere quella riga, come se fosse convinta di aver sbagliato di leggere, di aver saltato qualche frase che la informa che Draco sta bene, che non deve preoccuparsi. Ma ha letto benissimo, e lo sa. Quando riesce finalmente ad assimilare la notizia lascia il foglio, che svolazza per un po', prima di fermarsi sul pavimento, e si avventa sui primi vestiti che trova.
Inizia a cambiarsi in fretta e furia, presa dall'angoscia, sotto lo sguardo interrogativo di Jenny.
"Che succede, Hermione?" chiede la ragazza, mentre la guarda affannarsi alla ricerca di un paio di calze; sta cominciando a preoccuparsi seriamente. Vede l'angoscia negli occhi dell'amica e non riesce ad interpretarla.
Lei non le risponde, continua a vestirsi, così Jenny si china e prende la lettera che ha lasciato cadere a terra. La legge tutta d'un fiato e alla fine guarda Hermione "O mio Dio!" esclama alla fine "Io... Draco... Mi dispiace...!" balbetta, non sapendo che altro dire; si rende conto che in questa situazione non può fare molto.
"Ora devo andare, Jen, okay? Ti manderò un messaggio per informarti...!" dice Hermione, prendendo una borsetta al volo e uscendo dalla stanza in fretta, sull'orlo di una crisi di nervi.
"Hermione io..." Jenny è ancora seduta sul letto, con la lettera in mano; e vuole fare qualcosa, qualsiasi cosa perché lei si calmi e stia meglio.
Hermione si ferma sulla porta d'ingresso e si volta, aspettando le parole dell'amica, ma scalpitando dalla voglia di precipitarsi al San Mungo.
"No, niente..." Jenny scuote la testa "Vorrei venire con te... ma mi rendo conto di non poter venire in un ospedale di maghi..."
"Non importa, è il pensiero che conta." Hermione cerca di sorriderle, ma è troppo agitata e l'unica cosa che le viene fuori è una smorfia "Beh, io vado!" esclama, correndo verso la porta d'ingresso.
"Sì, certo!" Jenny la segue finché esce "Informami della situazione, poi!" le urla dietro mentre lei corre giù dalle scale.
Corre fino alla metropolitana più vicina, con in testa mille pensieri; come sta Draco? Si riprenderà? Cosa gli hanno fatto? Perché a lui? Perché ora? Le sembra di correre troppo piano, e poi quando sale sulla metropolitana le sembra che anche quella vada troppo lentamente. Ma d'altronde se Draco è tanto grave lei che ci può fare? Cambierà qualcosa arrivare presto? E se invece fosse sul punto di morte e lei arrivasse troppo tardi? Una marea di se le affolla la testa e l'unica cosa che può fare ora è ringraziare mentalmente George; ad ogni fermata lei scalpita ansiosa, aspettando che la metropolitana riparta, e poi, quando arriva alla fermata giusta, corre fuori e non smette di correre nemmeno quando è uscita dal sottopassaggio. Corre e corre, finché non si trova di fronte al San Mungo, invisibile per tutti i Babbani; non esita ad entrare e una volta dentro si trova davanti George, che la stava aspettando in piedi, subito dopo la porta.
Si ferma un momento e riprende fiato, lui le sorride "Ciao, sei arrivata." dice "Mi sono già informato sul reparto in cui è Malfoy."
Hermione lo abbraccia forte, d'istinto, e si tiene stretta a lui, come se questo potesse aiutarla a scacciare l'inquietudine.
"Stai tranquilla, Hermione." le sussurra lui, accarezzandole la schina "Andrà tutto bene, vedrai!"
"Grazie per avermi avverito." gli dice lei a bassa voce, poi finalmente riesce a staccarsi da quell'abbraccio.
"Figurati." George sorride, mesto; la guarda negli occhi, ed è come se capisse che da sola non ce la può fare. La prende per mano e insieme si dirigono verso il reparto in cui si trova Draco; ad un tratto George si ferma davanti ad una stanza "Dovrebbe essere questa." dice, e guarda verso di lei.
Hermione stringe più forte la sua mano e respira a fondo "In che condizioni è?" domanda; il San Mungo di solito non le mette una particolare agitazione, ma oggi è così. Quasi trema.
"So solo che la Parkinson se l'è cavata meglio." spiega George "Del resto ne so quanto te."
Hermione annuisce e si prepara ad entrare, ma prima di muovere un passo verso la porta, una Medimaga esce e li guarda, sorpresa "Siete venuti a trovare il signor Malfoy?" domanda.
George annuisce "Possiamo entrare?" chiede.
La donna si chiude piano la porta alle spalle e li guarda uno alla volta "Siete parenti?" chiede.
"Amici." spiega Hermione "Lui come sta?"
La Medimaga sospira "Sono appena andata a dargli un'occhiata. Gli hanno lanciato contro una Maledizione Senza Perdono, un'Avada , in effetti..."
Hermione emette un suono strozzato e George la guarda, preoccupato "Ma...ma com'è possibile che sia ancora vivo?" chiede la ragazza.
"Non è stato colpito in pieno." spiega la Medimaga "E' riuscito a proteggersi con un'incantesimo di protezione, ma era troppo debole; i suoi aggressori devono aver pensato che era morto e l'hanno lasciato lì dov'era, in fin di vita."
Hermione annuisce, ansiosa.
"Ora le sue condizioni sono stabili, pensavamo sarebbe morto durante la notte ma ce l'ha fatta; credo che ormai sia fuori pericolo ma ha bisogno di riposo."
Hermione tira un sospiro di sollievo e allenta un po' la presa sulla mano di George, che le sorride incoraggiante.
"Quindi ora possiamo entrare a vedere come sta?" chiede George.
"Sì, certo. Ma lasciatelo riposare e se si è riaddormentato non svegliatelo." li avverte la Medimaga "Ah, dentro c'è anche sua madre." aggiunge, prima di andarsene.
George e Hermione si guardano; lei si fa riprendere dal panico. C'è anche Narcissa?
"Cosa facciamo?" chiede George "Vuoi aspettare finché lei non se n'è andata?"
Hermione ci pensa su; non sa proprio come giustificare la sua presenza lì con la madre di Draco, e di sicuro tra loro non c'è mai stato un bel rapporto le poche sporadiche volte che si sono viste di sfuggita. Alla fine decide che non è importante, è lì per Draco e basta.
"No, andiamo." dice, decisa; stringe per un attimo la mano di George, poi la lascia e abbassa la maniglia della porta.
Nella stanza ci sono due letti, uno è vuoto, nell'altro c'è Draco, pallido come un morto, ma con il petto che si alza e si abbassa mentre lui respira nel sonno. Di fianco al letto è seduta Narcissa, che non appena i due ragazzi entrano, alza la testa, sorpresa. Quando li vede sembra non sapere che espressione assumere.
"Buongiorno." sussurra Hermione, per non svegliare Draco, con la voce un po' tremante.
George si chiude la porta alle spalle e guarda Narcissa, senza sapere cosa aspettarsi.
La donna si alza in piedi e squadra i due ragazzi; nonostante li abbia visti davvero poche volte li deve aver riconosciuti, in particolare Hermione "Voi cosa ci fate qui?" chiede, incredula.
"Noi..." Hermione cerca le parole, ma prima di poterle trovare Narcissa la interrompe.
"E tu, tu non eri scomparsa?" dice la donna, indicandola.
"Io..." Hermione sospira "E' una lunga storia..."
Narcissa annuisce e la guarda, sospettosa, poi guarda suo figlio, che continua a dormire, infine si volta di nuovo verso i due ragazzi "Perché siete venuti qui?" chiede.
"Siamo venuti a vedere come sta Draco." risponde George, prima che Hermione possa ricominciare a balbettare.
Narcissa lo guarda, perplesso "A vedere come sta...?" ripete, senza capire.
"Madre...che succede...?"
Tutti e tre si voltano verso Draco, che ora sta aprendo gli occhi; sbatte le palpebre e guarda prima sua madre, poi gli altri due. Vede George e strizza gli occhi, sorpreso, poi si accorge della ragazza e le sorride "Hermione." dice; parla a bassa voce, come fosse stanchissimo ma il suo sorriso è sereno.
Hermione si precipita presso il letto, sotto lo sguardo incredulo di Narcissa "Draco! Draco, come stai?" gli chiede, sedendosi sulla sedia su cui prima era seduta la madre del ragazzo.
"Ora bene." lui le sorride di nuovo ed Hermione non riesce ad impedirsi di arrossire; il suo sorriso è quello di sempre, nonostante sia confinato in un letto d'ospedale.
"Draco, va tutto bene?" chiede Narcissa, guardando il figlio.
Lui alza lo sguardo su di lei "Sì. Sì, sono amici." il suo sguardo si ferma di nuovo un attimo su George.
Narcissa annuisce "Ti serve qualcosa? Io me ne stavo andando."
"No, grazie." Draco sembra davvero contento ed Hermione non può che esserne felice; è davvero lei la causa di tutto questo buon umore? Ora lui non dovrebbe essere a pezzi? Non dovrebber voler dormire e basta? "Vai pure."
Narcissa annuisce di nuovo "Tornerò questo pomeriggio. Ciao, Draco." la donna guarda i due visitatori "Arrivederci, ragazzi..." dice, poco convinta.
"Arrivederci..." borbottano George ed Hermione, imbarazzati.
Draco ridacchia e Narcissa esce.
Hermione rivolge di nuovo le sue attenzioni al ragazzo "Chi è stato?" chiede, guardando il viso pallido di Draco.
"Goyle..." mormora Draco "Quell'imbecille. Nemmeno dopo la morte di Tiger si è reso conto che non può soltanto fare quello che gli dicono gli altri nella vita."
"Goyle?" chiede Hermione, incredula.
Draco annuisce "Lui e un altro paio di idioti. Mi hanno attaccato tutti insieme, che vigliacchi."
Hermione annuisce e sospira "Ron ed Harry li prenderanno, vedrai."
"Sì, sì...Potter è in gamba, devo ammetterlo." sbuffa Draco; poi guarda Hermione negli occhi e lei ricambia lo sguardo. Sobbalza leggermente quando appoggia la mano alla sua, sul lettino, di fianco a lui; abbassa lo sguardo e fissa le loro mani, lui incorcia le dita con le sue e lei non toglie la mano. Anzi, stringe quella di lui leggermente. Si rende conto che solo ora, dopo che Draco ha rischiato la vita e con un po' di spinta da parte di Jenny, lei riesce ad ammettere con se stessa che le piace; sì, è vero. E non toglierebbe mai quella mano da lì per dimostrare il contrario, nononstante non abbia il coraggio di dirlo a Draco.
George si schiarisce la gola ed Hermione si volta verso di lui "Io vi lascio soli..." dice i ragazzo "Ti aspetto fuori, Hermione." guarda il ragazzo sul lettino "Stammi bene, Malfoy."
"Grazie, Weasley." dice Draco, e non ha ancora tolto il suo sorrisetto dalla faccia.
"Ciao George, scusa, io..." borbotta Hermione.
"Stai tranquilla, sono venuto per te, no? Aspettare un po' fuori dalla porta non sarà una tragedia." e così dicendo esce.
Hermione guarda Draco, ora che George non c'è più le loro mani intrecciate sul letto sembrano ancora più evidenti, e lei teme di non riuscire ad aprir bocca. Si sente come a Hogwarts, come quando lui e ron si scambiavano occhiatine timide; ma con Draco è diverso. L'unica ad essere timida lì dentro è lei, e mentre lei lo guarda negli occhi e si perde nelle sue iridi adamantine, lui continua a mantenere il suo sorrisetto.
"Ti ho fatto preoccupare, Hermione?" chiede, malizioso.
Eccolo che prova di nuovo a farla sentire in imbarazzo. Hermione arrossisce ma non abbassa lo sguardo "Sì." ammette "E non sai quanto."
Il sorriso di Draco si allarga "Bene." ghigna "Mi sento risollevato ora."
"Non prendermi in giro!" esclama lei, offesa "Non approfittarne solo perché ora sei su un lettino d'ospedale e non posso prenderti a calci!"
"Ma allora che divertimento c'è a stare su un lettino d'ospedale?!" sogghigna lui e lei scuote la testa, ma sorride. Non può farne a meno.
"E' davvero incredibile." commenta Hermione, divertita "Dopo un Avada Kedavra hai ancora tutta questa voglia di scherzare?!"
"Se fossimo ancora ad Hogwarts probabilmente mi farei compatire dai miei amici, ma visto che ci sei già tu qui che ti preoccupi anche troppo, allora tanto vale fare dell'ironia, no?" dice lui, allegro.
"Io non mi preoccupo troppo, sei tu che ti illudi sia così!" obietta Hermione; è strano, si stanno di nuovo punzecchiando e le loro mani sono lì, intrecciate, sul lenzuolo.
"Oh, no. L'hai ammesso tu, ricordi?" ride Draco "Scommetto che sei andata in panico!"
"Non sono andata in panico!" mente Hermione.
"Come ogni volta la tua bocca dice di no ma i tuoi occhi dicono di sì." questa volta Draco non sta sogghignando, le sta solo rivolgendo uno sguardo dolce, ed è talmente strano vedere Draco con un'espressione dolce... i suoi occhi sono come ghiaccio, ma questa volta non impenetrabile. Non si nasconde dietro a ghigni o battutine, non si nasconde dietro a niente. La guarda e basta e lei non riesce a non abbassare lo sguardo.
Lui allunga la mano libera verso di lei e le alza il mento con una mano "I tuoi occhi dicono sempre più di quanto tu dica a parole." dice Draco "Non abbassarli." le sfiora una guancia con la mano "Non nascondermi ciò che provi."
E' ora che Hermione si fa veramente prendere dal panico "Io...io..." balbetta "Io ti voglio bene." è l'unica cosa che riesce a dire. Non può dire di più, non ne è capace.
Lui ritrae la mano dal suo viso, un po' deluso "Sì...sì, anch'io ti voglio bene." dice.
Cade il silenzio e ad un tratto si sente un rumore provenire dalla pancia di Hermione.
Draco scoppia a ridere "Scommetto che non hai fatto colazione!" ridacchia.
"No, effettivamente no." anche Hermione ride.
"Qua fuori dovrebbe esserci un posto dove prendere da mangiare." la informa Draco.
Hermione annuisce "Vuoi qualcosa anche tu?" chiede.
Draco fa segno di no con la testa "Sono ancora un po' scombussolato; ho un po' di nausea. Non credo riuscirei a mangiare niente in questo momento."
"Okay." Hermione si alza e le loro mani lentamente si sciolgono; guarda Draco e gli sorride, prima di uscire "Torno subito."
"Ci conto." dice lui, e le sorride per l'ennesima volta.
  
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