La
sfida
I
due cadaveri giacevano vicino a
una roccia, coperti di sangue e trafitti da innumerevoli katane, kunai
e
shuriken.
Le
teste erano state staccate per
spregio dai ninja di Konoha che gli avevano uccisi.
Otto
persone stavano osservando in
silenzio quei corpi: una con i capelli arancioni e molti piercing sul
viso,una
con i capelli blu, una con strani occhi rossi e neri, una simile a uno
squalo e
armata di un’enorme spada,una con i capelli biondi, una con
la chioma rossa,
una con una falce a tracolla e una con il viso e la testa coperti.
Tutti
indossavano mantelli neri
decorati con nuvole rosse.
“
E così vuoi dirci che questo
idiota era il vero leader ?” fece Kakuzu guardando i resti di
Tobi.
“Certo,
lui era Madara, il primo
Uchiha e il fondatore dell’ Akatsuki, e mi dava ordini.
Tobi
era solo una copertura, e lui
lo sapeva” rispose Pain indicando quello che una volta era
stato
Zetsu.
“Roba
da non credersi… Ma ora chi
sarà il capo? A me non dispiacerebbe…”
disse Deidara.
“Non
ci provare! Il leader sarò
io!”gridò Kisame piantando la sua Pelle di squalo
nel terreno.
In
breve tutti cominciarono a
litigare, tranne Itachi e Pain.
“Ehm,
ragazzi…” fece il ninja
della pioggia. “Tempo fa Madara mi aveva detto che se fosse
venuto a mancare i
membri ancora in vita avrebbero dovuto combattere fra loro…e
il vincitore
sarebbe diventato il nuovo leader dell’ Akatsuki,
rifondandola”.
“L’
idea non mi dispiace” disse
Sasori, che si vedeva già capo di un’Akatsuki
composta solo da marionettisti.
“Pain…
io non potrei mai
combattere contro di te …” mormorò
Konan.
“Benissimo!Vi
mostrerò che l’arte
è esplosione!” esultò Deidara.
“Dato
che ero secondo solo a
Madara in gerarchia, mi permetterò di stabilire le
regole…”
“Eh
no stronzo, chi ti credi di
essere?!”urlò Hidan gettandosi
all’assalto.
L’
immortale riuscì a prendere
Pain per la tunica,
ma questi lo gettò a
terra con un calcio e gli puntò un kunai e una lancia alla
gola.
“Qualcun
altro vuole lamentarsi?”disse
facendo sparire le armi nelle maniche.
Nel
frattempo Konan aveva
preparato gli shuriken, Deidara stava tirando fuori
dell’argilla, Sasori aveva
già estratto un rotolo, Itachi stava per attivare lo
sharingan ipnotico, Kisame
stava eseguendo alcune posizioni delle mani e Kakuzu
si stava togliendo la veste, tutti pronti ad
approfittare della situazione per scatenare lo scontro; ma dopo aver
visto la
prova di forza di Pain si erano arrestati per la paura.
“Stavo
dicendo….Per dare più
possibilità a tutti di vincere proporrei di usare solo armi
e arti marziali.
Io
per esempio rinuncio ai poteri
del rinnegan e userò solo questo corpo”.
Un
mormorio si diffuse fra i
membri.
“Tu
Konan puoi comunque usare armi
di carta.
Tu
Itachi puoi usare lo sharingan
normale, ma non quello ipnotico”.
L’Uchiha
si limitò ad assentire.
“Tu
Kisame dovresti evitare di
allagare tutto come tuo solito, capito?
Kakuzu,
tu non puoi indurire il
tuo corpo e usare mostri e tentacoli, ma puoi comunque strappare il
cuore
a chi
vuoi”.
L’avaro
ghignò, mentre il pesce
era deluso.
“Tu
Hidan devi evitare di usare
quei ridicoli rituali! Già sei quasi invincibile adesso,
altrimenti vinceresti
subito!”
“Fottutissimo
eretico, devi
smettere di offendere Jashin-sama!Ma visto che detti legge ti
obbedisco”.
“Sasori,
tu non usare le tue
marionette, ma serviti pure dei congegni del tuo corpo, a patto che non
siano
avvelenati”.
“Amo
le marionette e il veleno è
il mio cavallo di battaglia, ma obbedisco.Tanto una coda di scorpione
fa male
anche da sola….”
“Deidara,
ti consento di usare i
tuoi esplosivi, ma niente C2, C3 e C4, capito?
Solo
bombe piccole!”
“Dannato
idiota ignorante, mi
privi dei miei più grandi capolavori, ma mi tocca
obbedirti!”.
“A
proposito, Madara mi aveva
consegnato queste per darvele” disse Pain prendendo un rotolo
e usandolo per
evocare otto katane con il manico nero decorato con nuvole rosse.
“E’dai
tempi degli Anbu che non
uso una katana”si limitò a commentare Itachi.
“Io
invece ci sono abituato,
perché molte mie marionette ne sono provviste”
disse Sasori.
“Uhm,
è una buona arma, ma la mia
Pelle di squalo è migliore!” sentenziò
Kisame esaminando la lama di una delle
armi”.
“Comunque
non preoccupatevi, non
tutte le tecniche saranno vietate” continuò Pain.
“Potrete
sempre usare la moltiplicazione
del corpo,la sostituzione e tutte le tecniche relative alle
armi”. I membri ne
furono rincuorati.
“Io
propongo di rincontrarci
domani in quella foresta laggiù”disse Deidara.
“Faremo così : chi incontrerà un
altro membro inizierà a combattere, e così fino a
che non ne resterà solo uno.
Tuttavia i combattimenti potranno essere solo fra due
persone”.
“Accordato”
disse Pain.
Gli
otto ninja si divisero e
passarono il resto della giornata ad allenarsi in posti diversi.
Alla
sera, quando la terra e i
tronchi furono pieni di kunai e shuriken e le katane furono senza filo,
andarono
a godersi quella che per
sette di loro sarebbe stata l’ultima notte.
C’era
chi voleva essere il vero
leader, dopo esserlo stato solo di nome; chi temeva di dover combattere
contro
il suo dio; chi ne pregava un altro di compiere un massacro; chi
avrebbe
pensato solo ai soldi, se fosse sopravvissuto; chi all’arte,
in due modi
diversi; chi voleva essere capo di qualcosa, dopo essere fuggito dal
proprio
villaggio; chi temeva la vendetta di un parente lontano.
Perché
l’indomani la vecchia
Akatsuki sarebbe morta.