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Autore: Federico    08/08/2008    1 recensioni
I due cadaveri giacevano vicino a una roccia, coperti di sangue e trafitti da innumerevoli katane, kunai e shuriken.
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"E così vuoi dirci che questo idiota era il vero leader?"fece Kakuzu guardando i resti di Tobi.
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"Tempo fa Madara mi aveva detto che se fosse venuto a mancare i membri ancora in vita avrebbero dovuto combattere fra loro..."
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Questa è la prima fic che scrivo da solo, quindi per favore leggete e recensite.
La fic si ambienta all'inizio di Shippuuden, quando Sasori era ancora vivo e Tobi un subordinato di Zetsu,anche se dava ordini a Pain, ma non segue assolutamente gli sviluppi del manga e propone una storia alternativa.
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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Battaglia nella foresta

Deidara controllò per l’ennesima volta che ci fosse abbastanza argilla.

Sasori finì di aggiustare i suoi congegni e si rimise la veste.

Kisame lucidò il suo spadone, quindi lo avvolse nelle bende.

Itachi si mise a giocherellare con un kunai, dopo essersi infilato molti shuriken nel vestito.

Hidan affilò la falce, pregò e fece un ultimo scontro contro alcune sue copie.

Kakuzu si allenò ancora una volta nella tecnica della sostituzione, mentre combatteva contro un suo clone.

Konan riempì il tronco di un albero di shuriken di carta.

Pain scagliò una lancia contro un bersaglio lontano, quindi la recuperò.

Tutti i membri nascosero armi e rotoli nei mantelli e, dopo che ogni cosa fu pronta, partirono per la battaglia.

Arrivarono fino alla foresta e vi entrarono da otto punti differenti, muovendosi a grandi balzi fra i rami.

Soltanto uno sarebbe tornato vivo.

Da quel momento sarebbe potuta succedere qualsiasi cosa.

Pain atterrò dopo un salto sopra un grosso ramo.

Sentiva di essere pedinato.

Improvvisamente si udì un fruscio e un’ombra scura sbucò da un cespuglio andando all’assalto.

“Kakuzu!”pensò Pain vedendo l’avaro che lo attaccava tenendo un kunai in entrambe le mani.

Il ninja della pioggia estrasse un pugnale, e i due combatterono fra le chiome degli alberi saltando e incrociando le armi.

Entrambi atterrarono su rami opposti, e Pain ne approfittò per colpire il suo avversario con il kunai, che si piantò nel legno, e con gli shuriken, che lo centrarono alla testa rivelando che era una copia.

Il vero Kakuzu sbucò dallo stesso albero di Pain, che velocemente estrasse la spada spezzando la lama a uno dei kunai del tesoriere: ma questi colpì il nemico con un pugno allo stomaco, mentre l’altro kunai gli sfiorava una spalla, quindi sfoderò la propria katana.

I due si affrontarono con violenti fendenti di spada e scesero dall’albero: Pain tagliò il coprifronte e la maschera dell’avversario, mentre con la lancia lo feriva ad una gamba.

Lo shinobi dai capelli arancio arancioni fece volare via di mano a Kakuzu il kunai, ma subito dopo perse la spada che si conficcò nel suolo: tuttavia riuscì a infilzare l’altro con la lancia.

“Cazzo! Che tu sia dannato, mi hai distrutto un cuore!”.

“Ed è solo l’inizio!” gridò Pain saltando all’indietro e lanciando parecchi shuriken.

Kisame fissava negli occhi il suo avversario, e Deidara faceva altrettanto.

Si erano incontrarti da dieci minuti, e a parte alcune frasi di circostanza e sbruffonate varie nessuno si decideva ancora a fare la prima mossa.

Improvvisamente il ninja della roccia tolse dalle sue sacche quattro uccellini d’argilla e li lanciò, saltando all’ indietro per evitare due kunai dello squalo.

Dopo che il fumo dell’esplosione si fu dissolto Kisame balzò in aria lanciando cinque shuriken uno dopo l’altro, ricambiati dai pugnali di Deidara.

Le armi si incontrarono a mezz’aria, finendo col conficcarsi a terra.

Kisame saltò addosso all’artista con la sua Pelle di squalo,ma l’altro usò la katana.

“Credi davvero di potermi battere?” fece il pesce tirando a sé lo spadone, mentre le bende strappate

volavano per aria e il sangue sgorgava dalla guancia del nemico.

Ma non si era accorto di alcuni ragni d’argilla che stavano camminando su di lui.

Lo spadaccino riuscì a sostituirsi un attimo prima che Deidara facesse esplodere le sculture.

Improvvisamente Deidara saltò fra gli alberi e lanciò dei fumogeni per coprirsi la fuga, ma Kisame lo inseguì.

Sasori camminava tranquillamente quando improvvisamente lanciò un kunai verso dei cespugli, da cui qualcuno gettò degli shuriken di carta.

Konan balzò fuori dai cespugli e attaccò con una lancia di carta il marionettista, ma questi parò l’arma con un altro pugnale.

La donna gettò lì avversario lontano con i suoi calci, quindi scagliò la lancia mancando però il bersaglio.

I due shinobi balzarono l’uno contro l’altro lanciandosi degli shuriken che finirono infissi a terra.

Continuarono ad affrontarsi con i kunai, poi li scagliarono dopo essersi allontanati e le armi si colpirono a vicenda.

Entrambi estrassero rotoli dalle maniche ed evocarono due shuriken giganti a testa che poi lanciarono.

Quelli di Konan tagliarono i rami ad un albero, mentre quelli di Sasori sfiorarono appena la kunoichi, strappandole alcuni capelli e producendo un leggero strappo nella tunica.

Il rosso mise mano alla spada e l’attaccò, ma si trattava solo di una copia: quella vera gli conficcò degli shuriken di carta nella schiena.

Sasori, che aveva smesso di provare dolore fisico da quando era divenuto una marionetta umana, se li tolse, mentre Konan sguainava la katana.

I due rivali si parlarono.

“E’ inutile, vincerò io. Ti ho in pugno si da quando ti ho notata in quei cespugli!”

“Io sono forte, e devo servire il dio Pain… sono il suo angelo!”

“Stupida!Se mi ucciderai forse dovrai combattere contro il tuo “dio”!E’ lui ti eliminerà senza pensarci!”.

Hidan era da poco capitato in una radura quando vide qualcuno dietro un albero.

“Chi cazzo sei?Fatti vedere,vigliacco!”

Da dietro il tronco uscì Itachi.

“Ah, il piccolo Uchiha…Che ne dici di combattere?”

Itachi si limitò ad attivare lo sharingan.

“Lo prendo come un sì…Oh potente Jashin-sama,dammi forza, ammira la morte di questo eretico!

Io ti offro il suo sangue!”

“Spero che almeno rispetterai le regole”mormorò l’Uchiha iniziando a frugarsi nelle maniche.

Hidan spiccò un balzo agitando la falce, ma Itachi iniziò a tirare fuori shuriken dai vestiti, lanciandone una ventina che il fanatico parò con il manico della sua arma e con un kunai.

Hidan lanciò la falce e colpì l’avversario, che si scompose in molti corvi.

Il vero Itachi apparve accanto a Hidan e cercò di colpirlo con un calcio.

Itachi stava per estrarre un’arma, quando qualcuno da dietro gli fece passare la lama di un kunai sotto la gola.

“Sai, in questi casi la tecnica della moltiplicazione del corpo è davvero vantaggiosa…”.

L’Uchiha per tutta risposta piantò un kunai con una carta bomba nel ginocchio di Hidan, che si ritrasse urlando, mentre nel frattempo la carta bomba esplodeva.

Itachi si concentrò sul clone e gli lanciò contro tre pugnali, quindi ne estrasse un altro e lo usò per affrontare la lancia dell’avversario,riuscendo a batterlo.

“Vendetta tremenda!Mi vendicherò brutto stronzo!” urlò l’Hidan originale mentre correva brandendo la spada con il vestito mezzo distrutto.

I due shinobi saltarono, incrociarono le armi e poi si allontanarono di nuovo.

  
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