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Autore: Lilyan    29/12/2004    13 recensioni
Se vi capitasse di dover essere costretti a passare del tempo con chi proprio non sopportate...come reagireste? E se poi scopriste che.... Non vi anticipo niente... leggete!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Legami Invisibili

Di Lilyan

 

 

“Le passioni umane sono una cosa molto misteriosa e per i bambini le cose non stanno diversamente che per i grandi. Coloro che ne vengono colpiti non le sanno spiegare, e coloro che non hanno mai provato nulla di simile non le possono comprendere. Ci sono persone che mettono in gioco la loro esistenza per raggiungere la vetta di una montagna. A nessuno, neppure a se stessi, potrebbero realmente spiegare perché lo fanno. Altri si rovinano per conquistare il cuore di una persona che non ne vuole sapere di loro. […] Altri credono di poter essere felici solo in un luogo diverso da quello dove si trovano e così passano la vita girando il mondo. E altri ancora non trovano pace fino a quando non hanno ottenuto il potere. Insomma, ci sono tante e diverse passioni, quante e diverse sono le persone.

                                                                                              Michael Ende – La Storia Infinita -

 

*     Premetto solo che questa è la mia prima fanfiction su Harry Potter (quindi siate clementi nelle critiche!).

*     Inoltre: tutti i personaggi originali sono copiright di J..K. Rowling e vengono qui utilizzati senza alcuno scopo di lucro.

 

1

- Signor Paciock! – Si alterò la professoressa McGrannit.

- Siete ormai all’ultimo anno, non dovrebbe essere così difficile trasformare una tartaruga in una lampada da tavolo senza che tutte quelle zampe sbuchino da ogni lato! Prenda esempio dai suoi colleghi! -.

Tutti si misero a ridere vedendo il risultato della trasfigurazione di Neville, ma subito tacquero alla sfuriata della McGrannit.

Harry, Ron e Hermione guardavano sconsolati l’amico che in tutti quegli anni, era sì migliorato notevolmente nel controllo degli incantesimi, ma che riusciva comunque sempre a combinare un sacco di pasticci.

- Mi spiace professoressa McGrannit! – Furono le sue uniche parole mentre arrossiva.

La lezione terminò poco dopo e tutti i ragazzi uscirono dall’aula per andare a pranzo nella Sala Grande.

Quello, per loro era l’ultimo anno ad Hogwarts, e dopo gli esami avrebbero intrapreso presumibilmente strade diverse.

Harry rifletté che gli sarebbe mancata da morire la scuola che in quei sette anni aveva considerato come casa propria… di certo più della casa di zio Vernon a Privet Drive.

- Sapete – Disse riempiendosi il piatto di sformato di zucca – non passa giorno che non mi chieda come sarà fuori da qui quando quest’anno sarà finito… -.

- Oh, Harry – Disse Hermione col suo solito tono – non ci pensare. Mancano ancora un sacco di mesi… e soprattutto ricordati degli esami! Quest’anno ci sono i M.A.G.O.. Se non otterremo quelli, allora sì che dovremo preoccuparci di quello che ci aspetta fuori! –

- Ma non la smetti mai di pensare allo studio? – Incalzò Ron. – Mi sa proprio che quest’anno un bell’esaurimento non te lo toglie nessuno. Dico bene Harry? –

Il giovane annuì senza dire nulla e abbassò il viso verso il proprio piatto. Aveva già visto Hermione fissare Ron con una luce omicida negli occhi e non voleva farla infuriare ulteriormente. Sapeva che affrontare con lei il discorso “esami” era una battaglia persa in partenza. Sarebbe stato più facile sconfiggere un intero esercito di Dissennatori!

- Io almeno mi preoccupo! – Disse con voce alterata. - A differenza di qualcuno che non ha ancora aperto un solo libro… ma quest’anno si cambia registro! Sissignore! Non ti provare a chiedermi gli appunti di nessuna materia perché stavolta sarò davvero inflessibile e non mi farò convincere dai tuoi inutili piagnistei! – Rispose Hermione arrabbiatissima che con quelle parole aveva decretato la fine della discussione.

Ron emise solo un flebile – Ma… - E poi sconsolato aveva anche lui abbassato gli occhi e incominciato a pranzare.

Solo una risata fredda e fastidiosa proveniente dal tavolo in fondo alla sala, fece per un attimo dimenticare ai tre ragazzi la tensione di qualche minuto prima.

- Che cavolo avrà da ridere quello stupido di Malfoy? Se fossi in lui starei rintanato in camera mia il più possibile. Ma pare che a lui non importi un gran che! – Disse Ron fissando accigliato il tavolo dei Serpeverde.

Una delle poche cose che a Harry, Ron e Hermione non piaceva della scuola di Hogwarts era proprio Draco Malfoy. Quel ragazzo strafottente, superbo, fastidioso, detestabile e malvagio che fin dal primo anno era stato per loro fonte di innumerevoli guai. Suo padre, un Mangiamorte fedele a Voldemort, era un paio d’anni che usciva ed entrava dalla prigione di Azkaban. Nessuno sapeva come riuscisse a farsi rilasciare, si ipotizzavano maledizioni e fatture di alta magia nera, per non parlare dei soldi che sicuramente aveva sborsato. Ma poi puntualmente veniva arrestato nuovamente, visto che la sorveglianza su di lui e sulla sua famiglia da parte degli auror era serratissima. Tuttavia, sembrava che tutto questo non avesse intaccato per nulla l’arroganza e la superbia di Draco che anzi, si vantava di avere un padre in grado di uscire a proprio piacimento dalla prigione di massima sicurezza.

- Hai ragione - rispose Harry altrettanto infastidito. - Da quando Silente ha fatto incarcerare molti dei Mangiamorte di Voldemort… non fare quella faccia Ron!… insomma… non andrei a sbandierare ai quattro venti che mio padre è uno di quelli! -

- Ma lo sai che Malfoy ha il quoziente di intelligenza di un asticello e poi… stare tutto quel tempo con quei due troll di Tiger e Goyle non gli deve fare di certo bene! –

Harry rise di gusto ai paragoni di Ron e anche Hermione non riuscì a soffocare una risata. La quiete era ritornata!

 

L’autunno era giunto in fretta con i suoi colori caldi a decorare i prati e gli alberi che circondavano Hogwarts. In quegli ultimi giorni di tepore i ragazzi uscivano spesso nei momenti liberi per prendere una boccata d’aria e per godere dei raggi del sole. Sapevano bene quanto sarebbero state lunghe e noiose le giornate invernali chiusi tra le mura del castello.

 

Tutto accadde uno di quei giorni assolati.

                                                                                                    

Hermione stava all’ombra di un albero a ripassare l’ultima lezione di aritmanzia, mentre Ron e Harry sdraiati lì accanto sul prato erano impegnati in una partita a scacchi sotto gli occhi di Neville, Dean e Ginny.

Erano ormai tutti cresciuti molto. Non vi era più in loro tutta quella spensieratezza e quell’innocenza tipica dei primi anni, soprattutto dopo la consapevolezza del ritorno del Signore Oscuro e della necessità da parte di tutto il mondo magico di fare fronte e combattere il ritorno del male. Sapevano bene che quegli attimi sereni che passavano ad Hogwarts erano destinati a svanire in fretta e che presto sarebbero stati catapultati nel mondo reale a combattere anche loro quella terribile guerra.

Tuttavia, non si lasciavano certo deprimere troppo. Ron, ad esempio, recentemente aveva iniziato a frequentare Lavanda Brown, compagna di Grifondoro, e sembrava aver davvero perso la testa. Dean aveva infine ceduto alla giovane Weasley che da un anno lo teneva, diciamo così, in pugno. Harry, dal canto suo, sembrava non interessarsi a nessuna ragazza in particolare, dopo la parentesi di Cho Chang, e tutta la sua attenzione e tutta la passione parevano riversate interamente nel Quiddich. Hermione infine, troppo presa dai libri e dagli esami finali, diceva di non avere tempo anche per le smancerie e che nessuno in quella scuola destava in lei un particolare interesse.

Erano maghi e streghe con grandi poteri, sì, ma in fondo erano anche ragazzi che non chiedevano altro che poter vivere serenamente la loro giovinezza.

 

Ad un tratto il pomeriggio venne guastato dall’arrivo di Malfoy e dei suoi due inseparabili compagni.

- Guardate qua che bel quadretto! Potterino e i suoi seguaci… vedo che non hai perso l’abitudine di farti accompagnare da questa feccia, vero sfregiato? – Disse gelidamente con un’espressione di ribrezzo.

- Feccia a chi? – Scatto in piedi Ron. - Stammi a sentire viscido serpente, se non ritiri subito quello che hai detto… - e mise mano alla bacchetta.

- Fermati Ron! – Disse Harry prendendolo per un braccio.

- Lasciami Harry, è ora che la smetta di fare il deficiente! –

- E sentiamo, che cosa mi vorresti fare Weasley? –

- Non mi provocare Malfoy o te la faccio vedere io -.

- Sto tremando di paura. Davvero… -

- Adesso basta, Ron. Smettila! – Disse Hermione alzandosi e mettendosi davanti a lui.

- Oh, Weasley. Ti fai anche comandare da una ragazza… e per di più da un’indegna mezzosangue! – A queste parole Goyle e Tiger emisero un sordo grugnito.

Sentendosi chiamare così, Hermione si girò di scatto e si fece avanti verso Malfoy – Tu… tu… non ti è bastata già una volta? – Gli disse puntandogli la bacchetta contro.

Malfoy al ricordo del cazzotto preso alcuni anni prima si ritrasse alcuni passi, ma sempre fissando la sua interlocutrice negli occhi.

Harry nel frattempo sfoderò la bacchetta e si mise tra Ron ed Hermione pronto a sferrare un incantesimo contro Malfoy.

- Ora ritiri tutto quello che hai detto oppure vedrai che verrai da me strisciando dopo che avrai visto cosa farò alla tua faccia – Disse in tono irritato Hermione.

- Hermione stai attenta! – Riprese Harry.

- Ma bene, la mezzosangue crede di farmi paura – E anche Malfoy estrasse la sua bacchetta.

Si stavano fissando da qualche istante quando Malfoy fece un segno con la mano a Tiger, che nessuno vide tranne Neville, che si fece avanti tremante, ma con la ferma intenzione di tenere sotto controllo quel bestione.

- Allora Granger – Incalzò Malfoy gelidamente – Sto aspettando che la signorina “sotutto” mi faccia vedere di cosa è capace una misera mezzosangue! – I suoi occhi erano freddi e pungenti e non trasparivano alcun sentimento. Nemmeno la rabbia.

Hermione stava per scoppiare. Se avesse detto ancora una volta quell’orrenda parola lo avrebbe spedito in infermeria per parecchie settimane.

 

E poi accadde…

 

Tiger sfoderò lentamente la bacchetta da sotto il mantello e fece per puntarla contro Hermione, quando Neville gridò a tutti di fare attenzione. Fece qualche passo avanti e lanciò uno schiantesimo contro Tiger. Questi perse subito l’equilibrio per il colpo e si trovò riverso a terra.

Ma non andò tutto alla perfezione.

Dalla bacchetta di Neville infatti era contemporaneamente uscito un lampo di luce ambrata che aveva colpito in pieno Hermione e Malfoy facendoli cadere a terra intontiti.

 

- Hermione tutto a posto? – Chiese Harry preoccupato inginocchiandosi vicino all’amica.

- Hermione rispondi, stai bene? – Disse Ginny agitata.

Ron, Neville e Dean la osservavano in apprensione.

Tossendo, Hermione si alzò a sedere sul prato. Sembrava tutto a posto e, a parte lo stordimento per il colpo, non si vedeva alcun tipo di danno.

- Sto bene. Non preoccupatevi -

- Oh, Hermione mi dispiace davvero, non so cosa sia successo! -.

- Non ti preoccupare Neville. Ma ti prego non usare più altri incantesimi a distanza così ravvicinata…. -.

Tutti sorrisero.

 

Intanto poco più in là:

- Hey, Draco come ti senti? – Chiese Goyle.

- Bene, bene, non crederai che un colpo di Paciock mi possa davvero stendere! – Rispose cercando di restare impassibile, ma dolorante per la caduta.

- Questa volta ve la cavate così, ma la pagherete. Statene certi – Disse Malfoy mentre si alzava da terra con elegante supponenza. – Tiger, Goyle, andiamocene! -.

 

Fece per andarsene quando…

 

- Ehi, ma cosa?!... -

Hermione cadde a terra come fosse stata spinta da qualcuno. Malfoy si bloccò dopo tre passi. Non riusciva più a camminare come se avesse legati dietro di se dei massi.

Hermione si alzò in piedi aiutata da Harry e poi disse: - E’ come se qualcuno mi avesse trascinata a terra! Non capisco… - Fece un passo verso Harry e Malfoy cadde a terra come Hermione un secondo prima.

- A che gioco giochiamo? Adesso piantiamola non è divertente, Potter! – Disse Malfoy, sedere a terra.

- Io non ne so niente Malfoy! – Disse Harry non senza sorridere.

- Se menti Potter me la pagherai! – Rispose alzandosi di scatto. – Io ora me ne vado. Non ho intenzione di perdere altro tempo con voi miserabili – Si girò ma non riuscì a finire il passo che udì un urlo di Hermione.

- Ahio! Mi sto stancando anch’io, adesso! Piantiamola con questi scherzi e chiunque sia stato ora è proprio tempo di smettere! – E guardò in tralice Ron, che però sembrava cadere dalle nuvole. – Allora? Chi è stato a fare questo? –

Nessuno rispose.

Tutti si guardavano senza capire e senza sapere di cosa si trattava.

- Voi non ne sapete niente vero? – Chiese Malfoy rivolto ai due complici.

- Draco, non crederai che noi…? -.

- No, avete ragione, sarebbe troppo difficile per voi fare una fattura di questo tipo. –

- Ma di che fattura stai parlando Malfoy? – Chiese Ron.

- Un altro imbecille! Ma non vedi che cosa è successo Weasley? -.

Ron li guardava imbambolato.

- Ron – Disse calma Hermione – Io non posso muovermi, Malfoy non si può muovere e se lo facciamo uno di noi finisce a terra… comprendi ora? -

- Ma come può essere, insomma, se nessuno ha fatto nessun incantesimo… -

- Nessuno tranne quell’idiota di Paciock! – Disse Malfoy con uno sguardo che sembrava quasi adirato. – Chissà a cosa pensava quando ha schiantato Tiger! -.

- Adesso non dare tutta la colpa a Neville - Disse Hermione voltandosi verso Malfoy – Se voi non aveste fatto gli sbruffoni come al vostro solito questo non sarebbe mai successo -.

- E adesso cosa facciamo? – Chiese Ginny preoccupata. – Insomma, non possono stare così per sempre… -

A quelle parole, negli occhi di Hermione e Malfoy passò un ombra di terrore.

- Andiamo da Silente – Propose Harry – Sicuramente troverà il giusto controincantesimo -.

- Forse Potter ha ragione – disse a malincuore Malfoy. – Non ho intenzione di passare altro tempo in queste condizioni… e per di più legato ad una mezz… -

- Malfoy taci! Sono io che non ho la minima voglia di vedere la tua faccia ripugnante così da vicino -.

Da allora tutti tacquero. Con molta difficoltà riuscirono ad arrivare al castello. Ne Hermione ne Malfoy volevano infatti camminare vicini l’uno all’altra. Ma ancora non conoscevano bene le “misure” di quello strano legame e più di una volta gli amici dovettero rialzarli da terra.

 

Salirono nell’ufficio di Silente tutti taciturni e lui li accolse con il solito garbo, apparentemente non notando l’eterogeneità di quello strano gruppo.

 

- Buongiorno Ragazzi. Prego accomodatevi! – E con un gesto della bacchetta fece apparire alcune sedie davanti alla sua scrivania. Harry, Ron, Hermione, Neville, Malfoy, Tiger e Goyle si accomodarono ma nessuno sembrava voler parlare per primo.

- Cioccorane? Zuccotti? – Chiese Silente porgendo loro un vassoio con i dolci.

Nessuno rispose.

- Bene, la cosa sembra seria. A cosa devo la vostra visita? -

- E’ tutta colpa di Paciock! – Esordì Malfoy.

- Non ricominciare con questa storia… - Ribatté Hermione.

Tutti iniziarono ad alzare la voce ed accalorarsi come poco prima in giardino. Solo dopo un po’ Silente riuscì a calmarli e a farsi raccontare l’intera vicenda.

Alla fine. - Molto bene. Signor Malfoy, Signorina Granger, per favore seguitemi in infermeria da Madama Chips. Ah, signor Weasley avvisi la professoressa McGrannit e il Professor Piton che oggi i suoi compagni non faranno lezione. Signor Paciock, la sua bacchetta per favore. Harry, aspettami qui. Dobbiamo parlare!- Così dicendo Silente uscì dallo studio seguito da tutti. Solo Harry rimase seduto.

 

*

*

*

Continua…

  
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