Legami
Invisibili
Di Lilyan
2. Una richiesta inaudita
Dopo
qualche minuto Silente rientrò nell’ufficio e senza parlare si diresse verso il
trespolo dove stava sonnecchiando Fanny, la sua fenice.
Harry
lo osservava in silenzio.
Aveva un sacco
di domande ed era davvero preoccupato per Hermione,
ma in quegli anni aveva imparato che prima era meglio aspettare di sentire cosa
Silente aveva da dire.
Quest’ultimo
guardò un secondo fuori dalla finestra e poi
tranquillamente si sedette sulla sua poltrona e solo allora fissò i suoi occhi
su Harry e disse:
- La
signorina Granger e il signor Malfoy
dovranno stare qualche tempo alloggiati in infermeria.
A quanto pare l’incantesimo che li ha colpiti e più
duro del previsto da annullare e solo col passere del tempo l’effetto diminuirà
a sufficienza per poter fare un controincantesimo
adeguato. –
- Ma lei non può… - Iniziò a dire Harry.
- No Harry. Purtroppo nemmeno io posso fare nulla. Tutto è
purtroppo nato da un malfunzionamento della bacchetta del signor Paciock e solo lui potrebbe fare
qualcosa in questo momento… se fosse abbastanza potente e se soprattutto
sapesse che incantesimo ha scagliato! –
Harry
era basito. Possibile che Silente non potesse fare proprio niente?
- Il
problema è un altro adesso -. Disse gravemente il preside guardando il ragazzo
da sopra i suoi occhiali a mezzaluna.
- E quale? – Domandò il Grifondoro
davvero allarmato da tutta quella serietà.
- Dovrai
proteggere la signorina Granger, Harry…
–
- Come?
Proteggerla? Allora è in pericolo? Che cosa mi
nasconde, è così grave… oppure centra Malfoy in tutto
questo? – Chiese Potter ora molto
alterato e agitato da non lasciar finire il preside.
Silente non
ripose, ma continuò a guardarlo.
- Allora mi
dica qualcosa, insomma! Cosa significa proteggere Hermione? Se solo Malfoy prova a farle del male, io giuro che… gliela faccio
pagare, fosse anche l’ultima cosa che faccio! -.
- Non avevo
dubbio, Harry, che tu tenessi
così tanto alla signorina Granger.- Disse Silente con
un sorriso – Sapevo che avremmo potuto contare su di te. Il fatto è che hai
anche reagito nel modo che temevo e questo complicherà un po’ le cose -.
“Che cosa significa tutto questo?” pensò Harry
sconvolto. Silente era contento che lui si preoccupasse per Hermione,
ma non era contento che si preoccupasse così tanto?
- Harry, forse è meglio che ti spieghi. – Disse il preside
intuendo la confusione che si era generata nella testa del suo alunno.
– Come ti ho già detto, l’incantesimo al momento non può essere
sciolto. Quindi, significa che Hermione
e Draco dovranno passare così gran parte delle
prossime settimane. Avranno bisogno entrambi della vicinanza dei loro amici,
per poter al meglio accettare questa situazione… -.
Harry
ascoltava in silenzio. Fino a qui gli sembrava tutto apposto. Oddio, avrebbe
dovuto vedere Malfoy tutti i giorni, ma per Hermione lo avrebbe fatto volentieri.
- … Come tu hai già intuito, però, nasce un
problema che è legato proprio al signor Malfoy…-.
“ Lo
sapevo!” si disse Harry che aveva stretto le mani in
pugni fino a quasi conficcarsi le unghie nella carne. “Possibile che quella
serpe debba rovinarmi la vita di continuo?”.
- … Il
fatto è che sappiamo bene di chi è figlio Draco… e se
Lucius venisse a sapere una cosa del genere di certo farebbe di tutto per approfittare della situazione e colpire
Hermione… per arrivare a te! -.
“Lo uccido
prima!” pensò Harry, che immaginò di colpire Draco con una maledizione ancor prima che potesse
spifferare qualcosa al padre.
– Non
permetterò che Malfoy faccia del male a Hermione! Ma voi dovete cercare di
trovare in fretta un sistema per separarli. Quel viscido Serpeverde
farà sapere la cosa al padre già stasera… e allora Hermione
sarà davvero in pericolo… io… io…lo fermerò… -. Harry
non sapeva che dire.
Se non
fosse stata un’azione contro tutto quello che pensava
e credeva, sarebbe corso davvero in infermeria a fare fuori quell’odioso
di Malfoy.
- Ecco
quello che temevo! -. Disse pacatamente Silente, ma guardando con severità il
ragazzo.
- Cosa? – Chiese distrattamente Harry.
- Temevo
che avresti reagito così! Ora non puoi capire, certo, forse tra qualche tempo
ti sarà tutto più chiaro, ma ti devo chiedere un favore. Cerca di non attaccar
briga con Draco in questo periodo. Fallo per Hermione, è molto importante! -.
- Che cosa dovrei fare? – Chiese allibito Harry.
- Sforzati
di non litigare con lui, prova a parlargli, ascolta quello che dice… - Provò a
dire Silente.
- Sta forse
scherzando preside? –
- Mai stato
più serio Harry -.
- Che
diavolo… non vorrà mica che io e Malfoy… – Non era nemmeno in grado di dirlo. Quello che aveva pensato gli
era morto in gola. Silente non voleva che loro diventassero amici, VERO? Non lo
avrebbe mai fatto. Sarebbe morto piuttosto! Sì, avrebbe affrontato Lucius Malfoy e anche Voldemort se fosse stato necessario… ma essere amico di Draco, MAI!
- Non
voglio che diventiate amici, Harry, se è quello che
pensi. Non credo che ci riuscireste. Non tanto in fretta almeno. Dopotutto, sei
anni di continue lotte, diverbi e scontri non possono essere cancellati così.
Eppure, io Harry ti chiedo di fare uno sforzo e di
provare a guardare al di là delle apparenze. So che Draco non è mai stato il genere di persona che si fa amare
e apprezzare dagli altri; piuttosto preferisce incutere timore e soggezione. Ma in realtà non è così come appare. – Tentò di spiegare
Silente.
Harry
non capiva più nulla. Che Silente avesse preso una
botta in testa e ora stesse delirando? Eppure gli
occhi color cielo del vecchio lo fissavano intensamente come se questo fosse un
discorso di vitale importanza.
- Mai, non
posso, non ci riuscirò… - Disse cercando di sviare da quella pesante
situazione.
- Non ho
detto che sia facile Harry. Dal primo giorno che
siete arrivati qui ad Hogwarts
ci avete dimostrato che siete così diversi, l’uno l’opposto dell’altro, come il
giorno e la notte… -
- Appunto!
– Sbottò il ragazzo. – Come potrei andare anche solo d’accordo con Malfoy se siamo così diversi! Il solo vederlo mi fa ribollire il sangue dalla rabbia, e per lui non è da
meno. Perché mi chiede questo? -.
- Perché
vedi, voi siete come il giorno e la notte, così distanti e diversi, destinati
ad occupare ruoli differenti nella vostra esistenza… eppure… all’alba e al
tramonto il giorno e la notte si incontrano, per pochi
istanti è vero, ma in quei brevi attimi si uniscono, si fondono, dando vita a
quelli che io ritengo i due momenti più belli in una giornata! –Continuò il
preside con un sorriso sulle labbra.
- Quindi Harry, io sono certo che voi potrete fare qualcosa di buono insieme, tutto sta nel far incontrare la luce e la
tenebra in modo che si mescolino. Non è vero che l’una esclude l’altra. E se vuoi che te lo dica, il buio in fondo, non credo sia
poi così oscuro come ci vuol far credere! –
Harry
non aveva ancora ben capito. Doveva andare d’accordo con Malfoy,
ma per cosa? Per impedirgli di dire a Lucius che lui
e Hermione erano sotto un
incantesimo che non li faceva allontanare per più di tre metri? Chissà, magari
a quest’ora il paparino
aveva già saputo tutto.
- Io non
credo di riuscirci! Insomma, chi mi dice che Malfoy
non abbia già detto tutto al padre o che non glielo dirà comunque?
Perché devo umiliarmi, perché è di questo che si
tratta, ad ascoltare tutte le sue offese senza ribattere, facendogli anche
qualche sorriso, magari? Lui si è sempre dimostrato freddo e calcolatore, non
si farà certo intenerire dal suo nemico di sempre. Al massimo crederà che ho battuto la testa e mi sfotterà come al solito! -.
- Non ti
facevo così cinico Harry! – Mormorò Silente in tono
deluso. - Comunque abbiamo preso delle precauzioni e
il signor Malfoy non sarà in grado di comunicare
all’esterno della scuola tanto facilmente. La sua condizione, inoltre, non gli
consente di certo di fare le cose di nascosto e questo
ci sarà di grande aiuto. – Disse continuando a guardare il giovane seduto di
fronte.
- So bene
di chiederti molto, ma credevo di conoscere un ragazzo
sempre disposto ad aiutare il prossimo. In questo caso non si tratta solo di Hermione, ma anche di Draco,
perché anche lui avrà bisogno del tuo aiuto se il padre scoprirà mai quello che
è successo! –
- Cosa intende dire Silente? Che Lucius potrebbe fare del male anche a suo figlio? – Chiese Harry titubante.
- Tu non
conosci i mangiamorte, Harry.
Non hanno scrupoli, né emozioni. Per raggiungere i loro scopi e soddisfare i
desideri di Voldemort sono capaci di passare sopra
alle loro stesse famiglie e sacrificarle in nome della causa se necessario! -.
Spiegò tranquillamente il vecchio senza staccare gli occhi da quelli del
ragazzo.
- Ma come è possibile…? - Cercò di chiedere Harry
che non credeva verosimile il fatto che un padre potesse sacrificare il suo
unico figlio per il delirio di onnipotenza di Voldemort.
- Harry, ti chiedo solo di pensare alle mie parole. Provaci
almeno per qualche giorno. Prova a non vedere Draco sotto la solita luce, ma guarda al di là, cerca di
capire cosa pensa, soprattutto ora che è in una situazione per lui molto
scomoda. Ti assicuro che entrambi vi sorprenderete
di molte cose. Vi conosco bene Harry, e se hai un po’
di fiducia in me, vedrai che tutto si risolverà per il meglio. Comunque, occhi sempre aperti! Hermione
è in ogni modo in pericolo, ma non è di Draco che ti
devi preoccupare. Questo ricordatelo bene! –.
Silente
osservò l’espressione incredula e sconsolata di Harry.
Come erano
simili quei due ragazzi e nemmeno lo immaginavano!
Sul viso di
Harry si era formata la stessa smorfia che aveva Draco sul volto una mezz’ora prima, quando il preside in infermeria
gli aveva fatto un discorso, simile per molti aspetti, dopo aver addormentato Hermione con un incantesimo.
Solo il
tempo avrebbe detto se i semi piantati quel giorno sarebbero
prima o poi germogliati.
- Io ci
proverò, se me lo chiede lei. Ma io di Malfoy non mi fido! Farò del mio meglio per non litigare e
per non rispondere alle provocazioni. Ma sia chiaro,
che se avrò anche il minimo dubbio che stia per fare del male a Hermione, io non rispondo delle mie azioni! – Disse Harry con una strana luce negli occhi.
- Allora lo
prendo come un sì! Bene, ora è meglio che tu vada. La signorina Granger sarà di certo felice di rivederti. Per oggi potrai
stare a farle compagnia se vuoi. Avvertirò io che non andrai
a lezione questo pomeriggio -.
A quelle
parole, Harry non si fece pregare. Si alzò di scatto
dalla sedia e salutato Silente si diresse a gran passo verso la porta e dopo un
attimo la richiuse dietro di sé.
Silente lo
guardò uscire con un sorriso soddisfatto che gli incurvava le labbra.
- Harry, che bella sorpresa! – Disse Hermione
entusiasta vedendo l’amico avvicinarsi al suo letto.
- Silente
ha detto che posso restare qui per il resto del pomeriggio. Ma
tu come stai? - Chiese Harry sedendosi sul letto
della ragazza.
- Io sto
bene, non capisco perché debba stare qui a letto invece di andare a lezione!
Chissà poi adesso come faremo – e scoccò un’occhiata al ragazzo che stava
riposando nel letto accanto – Sì, insomma, Grifondoro
e Serpeverde non hanno sempre lezione assieme e io e Malfoy non seguiamo nemmeno le
stesse materie! -.
Harry
si fece scappare una risatina. Come era buffa Hermione. Invece di preoccuparsi della pericolosità di avere Malfoy come ombra, si
disperava nel pianificare le sue prossime giornate di studio e di lezioni.
- Che c’è da ridere. Ho forse detto qualcosa di sbagliato? -
- No. E’
che è buffo vedere che il tuo principale problema è quello di non riuscire a
seguire tutte le tue materie! –
- Cosa? Tu ridi, ma se sapessi
quanta fatica ho fatto quest’anno per trovare il modo
di saltare meno lezioni possibile cercando di seguire
tutte quelle che mi ero prefissata… -. Hermione si
bloccò. Harry la guardava stranito, e lei non capiva
il perché. Ma forse l’amico aveva ragione. Avrebbe
dovuto comunque prima parlarne con Malfoy
e sarebbe stata una dura battaglia. A quel pensiero si lasciò ricadere sul
cuscino e chiuse gli occhi per pensare.
- Se vuoi dormire io vado, così starai
più tranquilla… -. Disse Harry accarezzandole una
mano.
- No! Non te ne andare!-
Disse ad un sol fiato e sbarrando gli occhi. - Stavo solo riflettendo… -.
- Chissà se
LUI – aggiunse sussurrando e fece un cenno con il capo – si fa questi problemi.
Ti immagini che cosa dovrò fare per convincerlo a
seguire anche le mie lezioni? Al solo pensiero mi vengono i brividi. Sono certa
che o gli spacco la faccia o me la spacca lui! Non è
possibile ragionare con uno del genere! -.
A quelle
parole Harry rabbrividì.
Forse
Silente non aveva tutti i torti a dirgli di tenere d’occhio Hermione.
Di certo non intendeva proprio per quel motivo, ma se li avesse
lasciati soli troppo a lungo qualcuno si sarebbe di certo fatto male… e
forse non sarebbe stata lei.
Le ore
passarono in fretta chiacchierando del più e del meno, del Quiddich,
della prossima uscita a Hogsmeade, del compito del
professor Rüf sulle cause dell’isolamento dei vampiri
nel 1600… Per tutto quel tempo Draco sembrava avesse
dormito, o comunque non aveva emesso alcun rumore né
si era mosso.
Di questo i
due ragazzi furono grati.
Arrivò così
l’ora di cena e Harry dovette congedarsi. Diede un
bacio sulla fronte all’amica e poi si soffermò a guardare in direzione del suo
rivale di sempre.
Dava loro
le spalle, ma dai movimenti delle coperte si vedeva che il suo respiro era
regolare e tranquillo, segno che stava dormendo serenamente. Così, in fondo, Draco non gli dispiaceva. Ma
sapeva bene che appena si fosse svegliato, sarebbe tornato orribile e
fastidioso come sempre.
Salutata Hermione se ne andò.
Passò
qualche istante che Hermione sentì Draco rigirarsi nel letto e facendo finta di niente, prese
dal comodino un libro ed iniziò a leggere.
-
Finalmente lo sfregiato se ne è andato! – Disse il
ragazzo con la sua solita voce pungente e alzandosi a sedere sul letto. – Mi
stava venendo una paralisi a forza di stare in quella posizione! -
-Nessuno ti
ha detto di restarci, Malfoy! –. Disse Hermione fredda senza alzare gli occhi dal suo libro.
- Piuttosto
che vedere Potter tutto il pomeriggio, meglio la
morte! – Decretò risoluto.
- Beh,
dovrai farci l’abitudine visto che da quest’impiccio non ci toglieremo molto in fretta, a quanto
pare! – Rispose ferma la brunetta che vedeva una
smorfia di disgusto affacciarsi sul viso di Malfoy.
- E poi ti dovrai anche abituare a Ron,
Neville, Dean, Ginny e
Lavanda e a molti altri Grifondoro! – Disse
infierendo ulteriormente.
- Stai
scherzando vero? Non vorrai che passi il mio tempo ad
ascoltare i discorsi idioti di voi luridi Grifondoro?
– Sbraitò il biondo.
- Oh, certo
che lo farai… come io dovrò sopportare i tuoi amici Serpeverde!
Ma come vedi non ne faccio una malattia. Non mi
piacciono, ma di certo non mi metterò a fare scenate del genere se non ce ne
sarà motivo –. E lo fulminò con lo sguardo.
Solo ora
Draco cominciava a rendersi conto del grosso
pasticcio in cui erano finiti. Chi li sopportava tutti quei Grifondoro
assieme, si chiese, e soprattutto cosa sarebbe successo se si fossero trovati
nella stessa stanza con altrettanti Serpeverde?
Rimase per
un po’ in silenzio e poi riprese: - Io non faccio scenate! Non hai pensato a
cosa accadrà quando quel branco di Grifondoro si
troverà di fronte i miei compagni di casa? – Chiese con finta indifferenza.
- Il
problema non è mio! – Iniziò Hermione. – I miei amici
sono delle persone civili e se non vengono provocate,
stai sicuro che non succederà niente. Pensa piuttosto a tenere a bada quegli
zoticoni dei tuoi amici. Loro sì che avrebbero proprio bisogno di qualche
lezione di bon ton! – Concluse ridacchiando al pensiero di Tiger
e Goyle che si comportavano per una volta
educatamente.
- Che hai da ridere Granger! –
Chiese Draco alterato. – Non ti permetto di parlare
così dei miei amici, sei solo… - Voleva dirle “sei solo una stupida
mezzosangue”, ma non sapeva perché, non concluse la
frase. Si limitò ad osservarla con rabbia.
- Sono
cosa? Ah, ma certo! Non ti disturbare, lo so già cosa volevi dire. Ora scusa,
ma stavo leggendo! – Disse Hermione
rivolgendo lo sguardo al suo libro.
No, era
proprio impossibile cercare di avere una conversazione con Malfoy,
senza che si dimostrasse perfido come al solito.
Intanto, Draco si sdraiò nuovamente nel suo letto e pensò che le
giornate a venire apparivano tremendamente lunghe e
insostenibili.
*
*
*
Continua…
* * * * * *
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE a tutti coloro che hanno commentato il primo
capitolo di questa mia Fic. e
a tutti quelli che l’hanno letta !!!!!!!!!
Spero solo di non deludere le vostre attese con questo e i
prossimi capitoli…
Se succede ditemelo, vi prego!!!!
Baci e ancora GRAZIE!!!!!!
Approfitto inoltre per augurare a tutti quanti *** BUON 2005 ***!!!
Lilyan