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Autore: Lilyan    31/12/2004    6 recensioni
Se vi capitasse di dover essere costretti a passare del tempo con chi proprio non sopportate...come reagireste? E se poi scopriste che.... Non vi anticipo niente... leggete!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Legami Invisibili

Legami Invisibili

Di Lilyan

 

 

2.   Una richiesta inaudita

 

Dopo qualche minuto Silente rientrò nell’ufficio e senza parlare si diresse verso il trespolo dove stava sonnecchiando Fanny, la sua fenice.

Harry lo osservava in silenzio.

Aveva un sacco di domande ed era davvero preoccupato per Hermione, ma in quegli anni aveva imparato che prima era meglio aspettare di sentire cosa Silente aveva da dire.

Quest’ultimo guardò un secondo fuori dalla finestra e poi tranquillamente si sedette sulla sua poltrona e solo allora fissò i suoi occhi su Harry e disse:

- La signorina Granger e il signor Malfoy dovranno stare qualche tempo alloggiati in infermeria. A quanto pare l’incantesimo che li ha colpiti e più duro del previsto da annullare e solo col passere del tempo l’effetto diminuirà a sufficienza per poter fare un controincantesimo adeguato. –

- Ma lei non può… - Iniziò a dire Harry.

- No Harry. Purtroppo nemmeno io posso fare nulla. Tutto è purtroppo nato da un malfunzionamento della bacchetta del signor Paciock e solo lui potrebbe fare qualcosa in questo momento… se fosse abbastanza potente e se soprattutto sapesse che incantesimo ha scagliato! –

Harry era basito. Possibile che Silente non potesse fare proprio niente?

- Il problema è un altro adesso -. Disse gravemente il preside guardando il ragazzo da sopra i suoi occhiali a mezzaluna.

- E quale? – Domandò il Grifondoro davvero allarmato da tutta quella serietà.

- Dovrai proteggere la signorina Granger, Harry… –

- Come? Proteggerla? Allora è in pericolo? Che cosa mi nasconde, è così grave… oppure centra Malfoy in tutto questo? – Chiese Potter ora molto alterato e agitato da non lasciar finire il preside.

Silente non ripose, ma continuò a guardarlo.

- Allora mi dica qualcosa, insomma! Cosa significa proteggere Hermione? Se solo Malfoy prova a farle del male, io giuro che… gliela faccio pagare, fosse anche l’ultima cosa che faccio! -.

- Non avevo dubbio, Harry, che tu tenessi così tanto alla signorina Granger.- Disse Silente con un sorriso – Sapevo che avremmo potuto contare su di te. Il fatto è che hai anche reagito nel modo che temevo e questo complicherà un po’ le cose -.

Che cosa significa tutto questo?” pensò Harry sconvolto. Silente era contento che lui si preoccupasse per Hermione, ma non era contento che si preoccupasse così tanto?

- Harry, forse è meglio che ti spieghi. – Disse il preside intuendo la confusione che si era generata nella testa del suo alunno.

– Come ti ho già detto, l’incantesimo al momento non può essere sciolto. Quindi, significa che Hermione e Draco dovranno passare così gran parte delle prossime settimane. Avranno bisogno entrambi della vicinanza dei loro amici, per poter al meglio accettare questa situazione… -.

Harry ascoltava in silenzio. Fino a qui gli sembrava tutto apposto. Oddio, avrebbe dovuto vedere Malfoy tutti i giorni, ma per Hermione lo avrebbe fatto volentieri.

-  … Come tu hai già intuito, però, nasce un problema che è legato proprio al signor Malfoy…-.

“ Lo sapevo!” si disse Harry che aveva stretto le mani in pugni fino a quasi conficcarsi le unghie nella carne. “Possibile che quella serpe debba rovinarmi la vita di continuo?”.

- … Il fatto è che sappiamo bene di chi è figlio Draco… e se Lucius venisse a sapere una cosa del genere di certo farebbe di tutto per approfittare della situazione e colpire Hermione… per arrivare a te! -.

“Lo uccido prima!” pensò Harry, che immaginò di colpire Draco con una maledizione ancor prima che potesse spifferare qualcosa al padre.

– Non permetterò che Malfoy faccia del male a Hermione! Ma voi dovete cercare di trovare in fretta un sistema per separarli. Quel viscido Serpeverde farà sapere la cosa al padre già stasera… e allora Hermione sarà davvero in pericolo… io… io…lo fermerò… -. Harry non sapeva che dire.

Se non fosse stata un’azione contro tutto quello che pensava e credeva, sarebbe corso davvero in infermeria a fare fuori quell’odioso di Malfoy.

- Ecco quello che temevo! -. Disse pacatamente Silente, ma guardando con severità il ragazzo.

- Cosa? – Chiese distrattamente Harry.

- Temevo che avresti reagito così! Ora non puoi capire, certo, forse tra qualche tempo ti sarà tutto più chiaro, ma ti devo chiedere un favore. Cerca di non attaccar briga con Draco in questo periodo. Fallo per Hermione, è molto importante! -.

- Che cosa dovrei fare? – Chiese allibito Harry.

- Sforzati di non litigare con lui, prova a parlargli, ascolta quello che dice… - Provò a dire Silente.

- Sta forse scherzando preside? –

- Mai stato più serio Harry -.

- Che diavolo… non vorrà mica che io e Malfoy… – Non era nemmeno in grado di dirlo. Quello che aveva pensato gli era morto in gola. Silente non voleva che loro diventassero amici, VERO? Non lo avrebbe mai fatto. Sarebbe morto piuttosto! Sì, avrebbe affrontato Lucius Malfoy e anche Voldemort se fosse stato necessario… ma essere amico di Draco, MAI!

- Non voglio che diventiate amici, Harry, se è quello che pensi. Non credo che ci riuscireste. Non tanto in fretta almeno. Dopotutto, sei anni di continue lotte, diverbi e scontri non possono essere cancellati così. Eppure, io Harry ti chiedo di fare uno sforzo e di provare a guardare al di là delle apparenze. So che Draco non è mai stato il genere di persona che si fa amare e apprezzare dagli altri; piuttosto preferisce incutere timore e soggezione. Ma in realtà non è così come appare. – Tentò di spiegare Silente.

Harry non capiva più nulla. Che Silente avesse preso una botta in testa e ora stesse delirando? Eppure gli occhi color cielo del vecchio lo fissavano intensamente come se questo fosse un discorso di vitale importanza.

- Mai, non posso, non ci riuscirò… - Disse cercando di sviare da quella pesante situazione.

- Non ho detto che sia facile Harry. Dal primo giorno che siete arrivati qui ad Hogwarts ci avete dimostrato che siete così diversi, l’uno l’opposto dell’altro, come il giorno e la notte… -

- Appunto! – Sbottò il ragazzo. – Come potrei andare anche solo d’accordo con Malfoy se siamo così diversi! Il solo vederlo mi fa ribollire il sangue dalla rabbia, e per lui non è da meno. Perché mi chiede questo? -.

- Perché vedi, voi siete come il giorno e la notte, così distanti e diversi, destinati ad occupare ruoli differenti nella vostra esistenza… eppure… all’alba e al tramonto il giorno e la notte si incontrano, per pochi istanti è vero, ma in quei brevi attimi si uniscono, si fondono, dando vita a quelli che io ritengo i due momenti più belli in una giornata! –Continuò il preside con un sorriso sulle labbra.

- Quindi Harry, io sono certo che voi potrete fare qualcosa di buono insieme, tutto sta nel far incontrare la luce e la tenebra in modo che si mescolino. Non è vero che l’una esclude l’altra. E se vuoi che te lo dica, il buio in fondo, non credo sia poi così oscuro come ci vuol far credere!

Harry non aveva ancora ben capito. Doveva andare d’accordo con Malfoy, ma per cosa? Per impedirgli di dire a Lucius che lui e Hermione erano sotto un incantesimo che non li faceva allontanare per più di tre metri? Chissà, magari a quest’ora il paparino aveva già saputo tutto.

- Io non credo di riuscirci! Insomma, chi mi dice che Malfoy non abbia già detto tutto al padre o che non glielo dirà comunque? Perché devo umiliarmi, perché è di questo che si tratta, ad ascoltare tutte le sue offese senza ribattere, facendogli anche qualche sorriso, magari? Lui si è sempre dimostrato freddo e calcolatore, non si farà certo intenerire dal suo nemico di sempre. Al massimo crederà che ho battuto la testa e mi sfotterà come al solito! -.

- Non ti facevo così cinico Harry! – Mormorò Silente in tono deluso. - Comunque abbiamo preso delle precauzioni e il signor Malfoy non sarà in grado di comunicare all’esterno della scuola tanto facilmente. La sua condizione, inoltre, non gli consente di certo di fare le cose di nascosto e questo ci sarà di grande aiuto. – Disse continuando a guardare il giovane seduto di fronte.

- So bene di chiederti molto, ma credevo di conoscere un ragazzo sempre disposto ad aiutare il prossimo. In questo caso non si tratta solo di Hermione, ma anche di Draco, perché anche lui avrà bisogno del tuo aiuto se il padre scoprirà mai quello che è successo! –

- Cosa intende dire Silente? Che Lucius potrebbe fare del male anche a suo figlio? – Chiese Harry titubante.

- Tu non conosci i mangiamorte, Harry. Non hanno scrupoli, né emozioni. Per raggiungere i loro scopi e soddisfare i desideri di Voldemort sono capaci di passare sopra alle loro stesse famiglie e sacrificarle in nome della causa se necessario! -. Spiegò tranquillamente il vecchio senza staccare gli occhi da quelli del ragazzo.

- Ma come è possibile…? - Cercò di chiedere Harry che non credeva verosimile il fatto che un padre potesse sacrificare il suo unico figlio per il delirio di onnipotenza di Voldemort.

- Harry, ti chiedo solo di pensare alle mie parole. Provaci almeno per qualche giorno. Prova a non vedere Draco sotto la solita luce, ma guarda al di là, cerca di capire cosa pensa, soprattutto ora che è in una situazione per lui molto scomoda. Ti assicuro che entrambi vi sorprenderete di molte cose. Vi conosco bene Harry, e se hai un po’ di fiducia in me, vedrai che tutto si risolverà per il meglio. Comunque, occhi sempre aperti! Hermione è in ogni modo in pericolo, ma non è di Draco che ti devi preoccupare. Questo ricordatelo bene! –.

Silente osservò l’espressione incredula e sconsolata di Harry.

Come erano simili quei due ragazzi e nemmeno lo immaginavano!

Sul viso di Harry si era formata la stessa smorfia che aveva Draco sul volto una mezz’ora prima, quando il preside in infermeria gli aveva fatto un discorso, simile per molti aspetti, dopo aver addormentato Hermione con un incantesimo.

Solo il tempo avrebbe detto se i semi piantati quel giorno sarebbero prima o poi germogliati.

- Io ci proverò, se me lo chiede lei. Ma io di Malfoy non mi fido! Farò del mio meglio per non litigare e per non rispondere alle provocazioni. Ma sia chiaro, che se avrò anche il minimo dubbio che stia per fare del male a Hermione, io non rispondo delle mie azioni! – Disse Harry con una strana luce negli occhi.

- Allora lo prendo come un sì! Bene, ora è meglio che tu vada. La signorina Granger sarà di certo felice di rivederti. Per oggi potrai stare a farle compagnia se vuoi. Avvertirò io che non andrai a lezione questo pomeriggio -.

A quelle parole, Harry non si fece pregare. Si alzò di scatto dalla sedia e salutato Silente si diresse a gran passo verso la porta e dopo un attimo la richiuse dietro di sé.

Silente lo guardò uscire con un sorriso soddisfatto che gli incurvava le labbra.

 

- Harry, che bella sorpresa! – Disse Hermione entusiasta vedendo l’amico avvicinarsi al suo letto.

- Silente ha detto che posso restare qui per il resto del pomeriggio. Ma tu come stai? - Chiese Harry sedendosi sul letto della ragazza.

- Io sto bene, non capisco perché debba stare qui a letto invece di andare a lezione! Chissà poi adesso come faremo – e scoccò un’occhiata al ragazzo che stava riposando nel letto accanto – Sì, insomma, Grifondoro e Serpeverde non hanno sempre lezione assieme e io e Malfoy non seguiamo nemmeno le stesse materie! -.

Harry si fece scappare una risatina. Come era buffa Hermione. Invece di preoccuparsi della pericolosità di avere Malfoy come ombra, si disperava nel pianificare le sue prossime giornate di studio e di lezioni.

- Che c’è da ridere. Ho forse detto qualcosa di sbagliato? -

- No. E’ che è buffo vedere che il tuo principale problema è quello di non riuscire a seguire tutte le tue materie! –

- Cosa? Tu ridi, ma se sapessi quanta fatica ho fatto quest’anno per trovare il modo di saltare meno lezioni possibile cercando di seguire tutte quelle che mi ero prefissata… -. Hermione si bloccò. Harry la guardava stranito, e lei non capiva il perché. Ma forse l’amico aveva ragione. Avrebbe dovuto comunque prima parlarne con Malfoy e sarebbe stata una dura battaglia. A quel pensiero si lasciò ricadere sul cuscino e chiuse gli occhi per pensare.

- Se vuoi dormire io vado, così starai più tranquilla… -. Disse Harry accarezzandole una mano.

- No!  Non te ne andare!- Disse ad un sol fiato e sbarrando gli occhi. - Stavo solo riflettendo… -.

- Chissà se LUI – aggiunse sussurrando e fece un cenno con il capo – si fa questi problemi. Ti immagini che cosa dovrò fare per convincerlo a seguire anche le mie lezioni? Al solo pensiero mi vengono i brividi. Sono certa che o gli spacco la faccia o me la spacca lui! Non è possibile ragionare con uno del genere! -.

A quelle parole Harry rabbrividì.

Forse Silente non aveva tutti i torti a dirgli di tenere d’occhio Hermione. Di certo non intendeva proprio per quel motivo, ma se li avesse lasciati soli troppo a lungo qualcuno si sarebbe di certo fatto male… e forse non sarebbe stata lei.

Le ore passarono in fretta chiacchierando del più e del meno, del Quiddich, della prossima uscita a Hogsmeade, del compito del professor Rüf sulle cause dell’isolamento dei vampiri nel 1600… Per tutto quel tempo Draco sembrava avesse dormito, o comunque non aveva emesso alcun rumore né si era mosso.

Di questo i due ragazzi furono grati.

Arrivò così l’ora di cena e Harry dovette congedarsi. Diede un bacio sulla fronte all’amica e poi si soffermò a guardare in direzione del suo rivale di sempre.

Dava loro le spalle, ma dai movimenti delle coperte si vedeva che il suo respiro era regolare e tranquillo, segno che stava dormendo serenamente. Così, in fondo, Draco non gli dispiaceva. Ma sapeva bene che appena si fosse svegliato, sarebbe tornato orribile e fastidioso come sempre.

Salutata Hermione se ne andò.

 

Passò qualche istante che Hermione sentì Draco rigirarsi nel letto e facendo finta di niente, prese dal comodino un libro ed iniziò a leggere.

- Finalmente lo sfregiato se ne è andato! – Disse il ragazzo con la sua solita voce pungente e alzandosi a sedere sul letto. – Mi stava venendo una paralisi a forza di stare in quella posizione! -

-Nessuno ti ha detto di restarci, Malfoy! –. Disse Hermione fredda senza alzare gli occhi dal suo libro.

- Piuttosto che vedere Potter tutto il pomeriggio, meglio la morte! – Decretò risoluto.

- Beh, dovrai farci l’abitudine visto che da quest’impiccio non ci toglieremo molto in fretta, a quanto pare! – Rispose ferma la brunetta che vedeva una smorfia di disgusto affacciarsi sul viso di Malfoy.

- E poi ti dovrai anche abituare a Ron, Neville, Dean, Ginny e Lavanda e a molti altri Grifondoro! – Disse infierendo ulteriormente.

- Stai scherzando vero? Non vorrai che passi il mio tempo ad ascoltare i discorsi idioti di voi luridi Grifondoro? – Sbraitò il biondo.

- Oh, certo che lo farai… come io dovrò sopportare i tuoi amici Serpeverde! Ma come vedi non ne faccio una malattia. Non mi piacciono, ma di certo non mi metterò a fare scenate del genere se non ce ne sarà motivo –. E lo fulminò con lo sguardo.

Solo ora Draco cominciava a rendersi conto del grosso pasticcio in cui erano finiti. Chi li sopportava tutti quei Grifondoro assieme, si chiese, e soprattutto cosa sarebbe successo se si fossero trovati nella stessa stanza con altrettanti Serpeverde?

Rimase per un po’ in silenzio e poi riprese: - Io non faccio scenate! Non hai pensato a cosa accadrà quando quel branco di Grifondoro si troverà di fronte i miei compagni di casa? – Chiese con finta indifferenza.

- Il problema non è mio! – Iniziò Hermione. – I miei amici sono delle persone civili e se non vengono provocate, stai sicuro che non succederà niente. Pensa piuttosto a tenere a bada quegli zoticoni dei tuoi amici. Loro sì che avrebbero proprio bisogno di qualche lezione di bon ton! – Concluse ridacchiando al pensiero di Tiger e Goyle che si comportavano per una volta educatamente.

- Che hai da ridere Granger! – Chiese Draco alterato. – Non ti permetto di parlare così dei miei amici, sei solo… - Voleva dirle “sei solo una stupida mezzosangue”, ma non sapeva perché, non concluse la frase. Si limitò ad osservarla con rabbia.

- Sono cosa? Ah, ma certo! Non ti disturbare, lo so già cosa volevi dire. Ora scusa, ma stavo leggendo! – Disse Hermione rivolgendo lo sguardo al suo libro.

No, era proprio impossibile cercare di avere una conversazione con Malfoy, senza che si dimostrasse perfido come al solito.

Intanto, Draco si sdraiò nuovamente nel suo letto e pensò che le giornate a venire apparivano tremendamente lunghe e insostenibili.

 

*

*

*

Continua…

 

* * * * * *

GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE a tutti coloro che hanno commentato il primo capitolo di questa mia Fic. e a tutti quelli che l’hanno letta !!!!!!!!!

Spero solo di non deludere le vostre attese con questo e i prossimi capitoli…

Se succede ditemelo, vi prego!!!!

Baci e ancora GRAZIE!!!!!! 

Approfitto inoltre per augurare a tutti quanti *** BUON 2005 ***!!!

Lilyan

 

  
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