I petali dell'anima
CAPITOLO DUE – Il fiore dalle sfumature bianche
Contemplò
la copertina e quando alzò lo sguardo, nessuno occupava
più lo
spazio davanti a lui.
Raphael
prese per mano suo fratello minore e corse verso la porta da cui
erano entrati, convinto che presto si sarebbe usciti da quel posto
assurdo. Appoggiò le due mani sul legno ruvido e secco e
spinse con
tutte le sue forze. Il portone non si apriva.
«Hai
visto che bel disegno fratellone?» disse Samuel illuminando
l'ingresso.
L'
immagine incisa nel legno raffigurava un sole intento a sorgere, e
ancora una volta Raphael non ne capiva il senso.
«Perfetto,
siamo bloccati qui dentro!» Calciò la porta di
legno, spaventando
il fratello al suo fianco.
In
un momento successivo, quando finalmente si calmò, si
ricordò del
libro che diversi minuti prima la strana donna gli aveva dato
«o
forse no. Dammi il libro Samuel.»
Sfogliò
frettolosamente le pagine, alla ricerca di un' immagine simile. Verso
la fine del volume trovò quello che cercava. I disegni erano
due,
nel primo il sole sorgeva, nel secondo il sole tramontava e in fondo
alla pagina comparivano solo poche righe.
La
luce del sole risveglia il domani
l'ombra
del sole esce
e
cede il posto la luna
L'ombra
del sole. Se il sole sorge a Est... E la porta d'ingresso si trova a
Est, allora vuol dire che l'uscita si trova dove il sole tramonta,
Ovest. Pensò
Raphael.
«Seguimi
Samuel, so dov'è l'uscita.»
L'euforia
momentanea scomparve, quando la voce fredda e umida della donna
risuonò fra le membra del castello.
«William,
noto che avete capito in fretta dove si trova l'uscita. Ma non vi
permetterò di andarvene.»
«Che
cosa vuoi da noi?»
«É
solo te che voglio, William. Il tuo fratellino è
così...
adorabile.» Rise isterica.
«Fratellone,
perché la signora ti chiama William?»
«Non
lo so.»
«Siete
bravo a mentire. Dopotutto voi mi avete condannata, voi avete fatto
credete a tutti che io fossi una strega.»
«Io...
cosa?»
Lo
sguardo incredulo e sbalordito del ragazzo fece oscillare le
convinzioni della donna, che dovette ricredersi su chi lui fosse.
Nonostante tutto un' idea le balenò in testa e decise di
continuare
il suo gioco.
«Non
perderò più tempo con voi, sono stanca e l' unico
mio desiderio è
uscire da questo posto. Per cui, sappiate che ogni passo verso la
porta Ovest sarà un passo verso la morte.»
«Fratellone,
io... io non voglio morire.» Una lacrima calda e salata
rigò il
volto del bambino, che prontamente si strofinò gli occhi.
«L'
hai sentita prima, lei ce l'ha con me, non con te.»
«Ma...
ma lei ha detto voi... quindi tutti e due moriremo.»
«Non
preoccuparti Samuel, è solo il suo modo di esprimersi. Da
del voi,
ma si rivolge solo a me.»
«Quindi
tu morirai?» Le lacrime scesero svelte e formarono piccoli
cerchi
bagnati al suolo. Raphael lo abbracciò e lo strinse forte a
se.
«Non
succederà. Ora smettila di piangere.»
«Va
bene. Cosa significa dare del voi, Raphael?»
«Te
lo spiegherò un' altra volta. Questo non è il
momento per fare
domande simili.»
Prese
per mano il fratello di otto anni e cominciò a dirigersi
verso
Ovest. Di tanto in tanto osservava il libro, riposto fra le mani del
fratello minore, chiedendosi se realmente voleva delle risposte o se
era meglio rimanere all'oscuro di tutto. Come se non bastasse, la
copertina richiamava uno strano simbolo. Un cerchio con all'interno
una pianta, che Raphael non seppe riconoscere, poi al fianco erano
poste una croce e una spada. Infine all'esterno del cerchio una
scritta ne seguiva le linee: EXCURCE DOMINE ET JUDICA CAUSAM TUAM
PSALM.
Non
sapeva il significato di quelle parole, ma la simbologia appena vista
non gli era estranea e supponeva che quel libro riguardasse il
Tribunale dell'Inquisizione.
Al
sua sinistra il fratello sbadigliava continuamente e solo quando il
maggiore se ne accorse, si fermarono dentro una stanza e finalmente
Raphael cominciò a sfogliare il libro.
Le
pagine scorrevano lentamente sotto lo sguardo assorto del giovane. I
suoi occhi increduli incuriosirono il bambino che invece di riposare,
lo osservarono.
«Non
è possibile!» borbottò Raphael.
«Che
cosa, fratellone?» Ma il ragazzo non lo degnò di
uno sguardo e
continuò a leggere. Samuel prese la camicia del fratello e
cominciò
a tirarla ripetendo: «Perché hai detto che non
è possibile? Che
cosa non è possibile? Me lo dici?»
«Taci.
Non vedi che sto leggendo» disse con tono arrogante e
infastidito.
Offeso
dalla reazione scontrosa del ragazzo, Samuel si allontanò a
passi
leggeri così da non farsi scoprire. Camminava rasente al
muro di
pietra e con la mano sinistra sfiorava la superficie muovendo le
manina su e giù, come se volesse disegnare molteplici onde.
«Samuel.»
La voce della donna che gli era sembrata sempre fredda e inquieta,
ora pareva cristallina e soave, tanto da indurlo a palare con lei.
«Posso
sapere come ti chiami?» chiese a bassa voce e con lo sguardo
chino.
«Mi
chiamo Margaret. Ma ditemi piccolo Samuel, vi piacciono i
fiori?»
«Oh
si, mi piacciono tanto i fiori!» Un sorriso
illuminò il volto del
bimbo.
«Allora,»
infilò la mano nella tasca della veste bianca e estrasse un
fiore
blu «prendete questo e portatelo a vostro fratello, sono
sicura che
gli piacerà.»
Afferrò
il gambo spesso e corse verso il fratello, mentre dietro di lui
Margaret spariva.
Quando
entrò nella stanza suo fratello sembrava non essersi accorto
minimamente della sua essenza così lo chiamò.
«Ehi,
cosa ci fai lì? Cos'è quel fiore che hai in
mano?»
Per
qualche istante lo sguardo di Raphael si fece assente e l'unica cosa
che i suoi occhi riflettevano era il blu intenso dei suoi petali che
sfumavano verso l'interno, in un candido bianco.
Ancora
una volta si ridestò dai suoi pensieri e sfogliò
il testo a ritroso
e quando riprese la facciata raffigurante il fiore, lo
confrontò con
quello reale. Lesse velocemente le righe incise sul gambo, disegnato,
del fiore.
Se
al fiore strapperai ciò che di più bello ha
allora
la fine l'anima troverà
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I petali dell'anima
è
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Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0
Internazionale.
Angolo
Autrice
Ciao
a tutti,
In
questo penultimo capitolo – ebbene sì il prossimo
sarà l'ultimo
ahimè – si cominciano a capire alcune cose o
almeno spero di
averle fatte capire.
Finalmente
il fiore blu dalla candide sfumature bianche si ripresenta e al
prossimo capitolo ci sarà un finale inaspettato o almeno per
me lo è
stato quando ho terminato di scrivere il racconto! Pensavo –
inizialmente – di finirlo in un altro modo, ma poi il
racconto ha
preso una piega diversa. E nonostante tutto a me piace, spero valga
lo stesso per voi.
Come
sempre grazie a chi recensirà o leggerà solamente.
Un
abbraccio
Helen
Ward