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Autore: Ayumu Ena    06/06/2014    2 recensioni
Una giovane donna bruciata viva sul rogo rivuole la sua vita, quella che i preti inquisitori le hanno strappato molto tempo fa. Stanca di essere imprigionata fra le mura di un castello sarà disposta a tutto pur di rivedere la luce del sole. L'odio, la sofferenza e il desiderio di libertà pervadono il suo cuore e forse niente le impedirà di ottenere ciò che brama da, ormai, più di un secolo.
Dal testo:
«Non riesco a spiegarmi il perché delle vostre azioni. Sapevate che ero imprigionata qui, eppure siete entrato lo stesso.»
Raphael continuava a non capire i discorsi della donna e intanto si chiedeva chi fosse questo William di cui parlava. Gli occhi azzurri di lei continuavano a osservarlo e solo quando il ragazzo non riuscì più a sopportare il suo sguardo indagatore, venne attirato da un' angosciante verità. Davanti a lui la luce della torcia ricadeva sull'esile corpo di lei, ma nessun ombra strisciava al suolo.
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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I petali dell'anima


CAPITOLO DUE – Il fiore dalle sfumature bianche


Contemplò la copertina e quando alzò lo sguardo, nessuno occupava più lo spazio davanti a lui.
Raphael prese per mano suo fratello minore e corse verso la porta da cui erano entrati, convinto che presto si sarebbe usciti da quel posto assurdo. Appoggiò le due mani sul legno ruvido e secco e spinse con tutte le sue forze. Il portone non si apriva.
«Hai visto che bel disegno fratellone?» disse Samuel illuminando l'ingresso.
L' immagine incisa nel legno raffigurava un sole intento a sorgere, e ancora una volta Raphael non ne capiva il senso.
«Perfetto, siamo bloccati qui dentro!» Calciò la porta di legno, spaventando il fratello al suo fianco.
In un momento successivo, quando finalmente si calmò, si ricordò del libro che diversi minuti prima la strana donna gli aveva dato «o forse no. Dammi il libro Samuel.»
Sfogliò frettolosamente le pagine, alla ricerca di un' immagine simile. Verso la fine del volume trovò quello che cercava. I disegni erano due, nel primo il sole sorgeva, nel secondo il sole tramontava e in fondo alla pagina comparivano solo poche righe.


La luce del sole risveglia il domani
l'ombra del sole esce
e cede il posto la luna


L'ombra del sole. Se il sole sorge a Est... E la porta d'ingresso si trova a Est, allora vuol dire che l'uscita si trova dove il sole tramonta, Ovest. Pensò Raphael.
«Seguimi Samuel, so dov'è l'uscita.»
L'euforia momentanea scomparve, quando la voce fredda e umida della donna risuonò fra le membra del castello.
«William, noto che avete capito in fretta dove si trova l'uscita. Ma non vi permetterò di andarvene.»
«Che cosa vuoi da noi?»
«É solo te che voglio, William. Il tuo fratellino è così... adorabile.» Rise isterica.
«Fratellone, perché la signora ti chiama William?»
«Non lo so.»
«Siete bravo a mentire. Dopotutto voi mi avete condannata, voi avete fatto credete a tutti che io fossi una strega.»
«Io... cosa?»
Lo sguardo incredulo e sbalordito del ragazzo fece oscillare le convinzioni della donna, che dovette ricredersi su chi lui fosse. Nonostante tutto un' idea le balenò in testa e decise di continuare il suo gioco.

«Non perderò più tempo con voi, sono stanca e l' unico mio desiderio è uscire da questo posto. Per cui, sappiate che ogni passo verso la porta Ovest sarà un passo verso la morte.»
«Fratellone, io... io non voglio morire.» Una lacrima calda e salata rigò il volto del bambino, che prontamente si strofinò gli occhi.
«L' hai sentita prima, lei ce l'ha con me, non con te.»
«Ma... ma lei ha detto voi... quindi tutti e due moriremo.»
«Non preoccuparti Samuel, è solo il suo modo di esprimersi. Da del voi, ma si rivolge solo a me.»
«Quindi tu morirai?» Le lacrime scesero svelte e formarono piccoli cerchi bagnati al suolo. Raphael lo abbracciò e lo strinse forte a se.
«Non succederà. Ora smettila di piangere.»
«Va bene. Cosa significa dare del voi, Raphael?»
«Te lo spiegherò un' altra volta. Questo non è il momento per fare domande simili.»
Prese per mano il fratello di otto anni e cominciò a dirigersi verso Ovest. Di tanto in tanto osservava il libro, riposto fra le mani del fratello minore, chiedendosi se realmente voleva delle risposte o se era meglio rimanere all'oscuro di tutto. Come se non bastasse, la copertina richiamava uno strano simbolo. Un cerchio con all'interno una pianta, che Raphael non seppe riconoscere, poi al fianco erano poste una croce e una spada. Infine all'esterno del cerchio una scritta ne seguiva le linee: EXCURCE DOMINE ET JUDICA CAUSAM TUAM PSALM.
Non sapeva il significato di quelle parole, ma la simbologia appena vista non gli era estranea e supponeva che quel libro riguardasse il Tribunale dell'Inquisizione.
Al sua sinistra il fratello sbadigliava continuamente e solo quando il maggiore se ne accorse, si fermarono dentro una stanza e finalmente Raphael cominciò a sfogliare il libro.
Le pagine scorrevano lentamente sotto lo sguardo assorto del giovane. I suoi occhi increduli incuriosirono il bambino che invece di riposare, lo osservarono.
«Non è possibile!» borbottò Raphael.
«Che cosa, fratellone?» Ma il ragazzo non lo degnò di uno sguardo e continuò a leggere. Samuel prese la camicia del fratello e cominciò a tirarla ripetendo: «Perché hai detto che non è possibile? Che cosa non è possibile? Me lo dici?»
«Taci. Non vedi che sto leggendo» disse con tono arrogante e infastidito.
Offeso dalla reazione scontrosa del ragazzo, Samuel si allontanò a passi leggeri così da non farsi scoprire. Camminava rasente al muro di pietra e con la mano sinistra sfiorava la superficie muovendo le manina su e giù, come se volesse disegnare molteplici onde.
«Samuel.» La voce della donna che gli era sembrata sempre fredda e inquieta, ora pareva cristallina e soave, tanto da indurlo a palare con lei.
«Posso sapere come ti chiami?» chiese a bassa voce e con lo sguardo chino.
«Mi chiamo Margaret. Ma ditemi piccolo Samuel, vi piacciono i fiori?»
«Oh si, mi piacciono tanto i fiori!» Un sorriso illuminò il volto del bimbo.
«Allora,» infilò la mano nella tasca della veste bianca e estrasse un fiore blu «prendete questo e portatelo a vostro fratello, sono sicura che gli piacerà.»
Afferrò il gambo spesso e corse verso il fratello, mentre dietro di lui Margaret spariva.
Quando entrò nella stanza suo fratello sembrava non essersi accorto minimamente della sua essenza così lo chiamò.
«Ehi, cosa ci fai lì? Cos'è quel fiore che hai in mano?»
Per qualche istante lo sguardo di Raphael si fece assente e l'unica cosa che i suoi occhi riflettevano era il blu intenso dei suoi petali che sfumavano verso l'interno, in un candido bianco.
Ancora una volta si ridestò dai suoi pensieri e sfogliò il testo a ritroso e quando riprese la facciata raffigurante il fiore, lo confrontò con quello reale. Lesse velocemente le righe incise sul gambo, disegnato, del fiore.


Se al fiore strapperai ciò che di più bello ha
allora la fine l'anima troverà

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I petali dell'anima è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.


Angolo Autrice
Ciao a tutti,
In questo penultimo capitolo – ebbene sì il prossimo sarà l'ultimo ahimè – si cominciano a capire alcune cose o almeno spero di averle fatte capire.
Finalmente il fiore blu dalla candide sfumature bianche si ripresenta e al prossimo capitolo ci sarà un finale inaspettato o almeno per me lo è stato quando ho terminato di scrivere il racconto! Pensavo – inizialmente – di finirlo in un altro modo, ma poi il racconto ha preso una piega diversa. E nonostante tutto a me piace, spero valga lo stesso per voi.
Come sempre grazie a chi recensirà o leggerà solamente.

Un abbraccio
Helen Ward

   
 
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