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Autore: Dot_Bliss    07/08/2008    2 recensioni
Storia riguardante il Kazekage Gaara alle prese con una nuova allieva del villaggio della sabbia...che rimanga solo un allieva o..? E inoltre quale segreto nasconde l'ideogramma che porta sul braccio? ;)
Genere: Romantico, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sabaku no Gaara , Altri, Sorpresa
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Scusate i secoli che sono trascorsi dall'ultimo mio capitolo,ma ho da fare in questo periodo e l'ispirazione manca XD ecco la prima parte del pezzo lemon della FF O__O

Si era assicurata di aver chiuso a chiave la porta della propria camera,in modo che una Matsuri un po’ troppo invadente non avesse potuto nemmeno per sbaglio interromperli.

Gaara era riuscito col suo aiuto a mettersi seduto,con la schiena appoggiata al muro e il cuscino a far da appoggio ad essa,come per attutire il contatto con il cemento duro.
Aveva lo sguardo rivolto verso il basso,verso le varie fasciature che ricoprivano il suo corpo.
Quando si era accorto di essere a petto nudo era arrossito improvvisamente rubandole un sorriso divertito e allo stesso tempo intenerito da quel ragazzo ancor troppo timido per certe cose…
-“Ti ho fasciato come meglio potevo…scusa”
Gaara si guardò le bende che coprivano parte del petto e che finivano poco sopra l’ombelico. Le braccia presentavano solo dei cerotti fatti in casa  e le gambe per fortuna erano ancora completamente avvolte dai suoi pantaloni e al sicuro sotto le lenzuola bianche del letto dove giaceva.
-“Avrei dovuto toglierteli,erano fradici…ma…”
Mineko guardò altrove arrossendo.
-“Meglio così”
-“Sì,infatti.”
Il silenzio incominciò ad entrare all’interno della stanza,lasciandoli entrambi in imbarazzo a guardare diversi punti non definiti della camera.
Dannazione.Era un ragazzo maturo ormai,era un uomo! Perché non poteva fare quello che tutti gli uomini… fanno meglio?
-“Mineko…”
Lei cercò di zittirlo con lo sguardo.Si era fatta triste tutto d’un tratto.
-“Cosa c’è?”
Scosse il capo,mentre diverse lacrime incominciarono a bagnarle le guance

-“Nulla…”
Se c’era una cosa che Kankuro gli aveva insegnato era che quando una ragazza diceva “nulla” in realtà stava per succedere una catastrofe.
Le mise una mano sulla guancia,asciugandole come meglio poteva le lacrime in silenzio.
Nel fare quel gesto capì che gli era mancata più di quanto non avesse dato a vedere…averla lì con lui era come tornare a sognare.Come staccarsi di nuovo dalla realtà.
-“Gaara…mi dispiace…”
Il ragazzo sgranò gli occhi nel sentire quella frase.
-“Di cosa devi scusarti?”
-“Mia madre…ecco…lei…”
Questa volta fu lui a zittirla.
-“Non è colpa tua.”
Mineko trovò il coraggio di alzare gli occhi per incrociarli con quelli azzurri del ragazzo.
Capì che se non aveva torto nemmeno un capello alla madre era solo perché non voleva far soffrire lei…ed ora diceva che non importava,che non era colpa sua? Si sentì per la prima volta lei il mostro e non viceversa.

-“Gaara…”
non riuscì a dire altro che come attratti l’uno dall’altra si ritrovarono ad annullare la distanza fra di loro in un attimo.
Aveva quasi dimenticato quanto morbide fossero le labbra della sua Mineko, adesso si era ricordato tutto: La sensazione delle loro lingue che si sfioravano e che gli provocava sempre dei brividi lungo la schiena difficili da ignorare, come si staccavano poi per tornare a rincorrersi subito dopo più appassionatamente o il sapore naturale di fragola che aveva la sua pelle e che sentiva ad ogni contatto delle sue labbra con essa.
E adesso la poteva avere di nuovo.Solo per lui.Solo per Gaara e non per quello stupido demone dentro di se che questa volta doveva starsene zitto e buono.
Non si sarebbe fatto più condizionare dalle sue manie di possessione.Voleva Mineko,ma la voleva dolcemente,come se sfiorarla potesse romperla,come se fosse un oggetto prezioso che va maneggiato con cura.
-“Mineko…Ti Amo”
La ragazza rimase a pochi millimetri di distanza dalle labbra di lui,che avevano appena pronunciato quella frase.
Sentirselo dire in quel momento era la cosa più strana che le fosse mai successa…
-“Io…”
invano ogni suo tentativo di risposta o di qualsiasi frase: Gaara tornò a baciarla con più foga e in pochi attimi si ritrovò sollevata con le sue mani sui fianchi e poggiata a cavalcioni su di lui.
Da quando era diventato così bravo?

 


La ragazza portò le mani a poggiare sul petto di lui,così dannatamente vicino al suo.
Accarezzò le bende che ne ricoprivano in parte gli addominali,dovuti ad anni ed anni di allenamenti,e a quel tocco lo sentì per la prima volta sussultare.
-Mineko…-
Aprì lentamente gli occhi, incontrando quelli già spalancati di lui che la fissavano insistenti,come a chiederle di più.
Si lasciò scappare un sorriso mentre le labbra avevano ormai già cominciato a baciargli il collo,scendendo fino all’incavo della spalla,per poi ritornare di nuovo sulla propria strada,fin sotto l’orecchio destro.
Ad ogni bacio si sostituiva un leggero morso e così via in una catena di gesti che poteva benissimo capire che lo stavano facendo impazzire e desiderarla ancora di più e del tutto.
Mineko spostò le mani fino all’ombellico del ragazzo,uno dei pochi pezzi del torace ad essere sopravvissuto alle bende, incominciando a giocare con esso con un dito,stuzzicandolo ripercorrendo la sua forma piccola e a cerchio col polpastrello dell’indice,mentre l’altra mano aveva deciso di proseguire oltre,poggiandosi delicatamente sui pantaloni del ragazzo che ormai inutilmente cercava di nascondere il rigonfiamento che lei gli aveva procurato.
Nel sentire la sua mano premere su quei pantaloni troppo stretti un altro brivido gli aveva percorso la schiena,costringendolo quasi ad inarcarla maggiormente e a spingere il proprio bacino verso quello della ragazza a cavalcioni su di lui. Quando si rese conto di quel gesto spontaneo e avventato era ormai troppo tardi, Mineko era tornata a fissarlo negli occhi con un sorriso malizioso e divertito sulle labbra che l’avevano fatto arrossire in maniera spropositata,sentiva come se stesse prendendo fuoco.
-“Gaara…rilassati”
portò entrambe le mani ad abbassargli di diversi centimetri i pantaloni scuri,lasciandolo coi boxer del medesimo colore che confermavano solo quello che aveva potuto capire col contatto della sua mano. Quando fece per togliere anche quelli le mani di lui la bloccarono improvvisamente costringendola ad annullare completamente le distanze fra i loro corpi,unendo entrambi petti e le labbra di nuovo in un bacio che di lucido e razionale ormai non aveva più nulla.
Mineko sentì le mani fredde di lui venir in contatto con la pelle della sua schiena,sotto la maglia sbracciata che indossava e che ora si era ritrovata in una manciata di secondi a dover abbandonare ai piedi del letto.
Come presa di sprovvista nemmeno si ricordò di non indossare nulla sotto quell’unico indumento e che ora era per metà nuda davanti a lui,col seno che premeva sul suo petto.
Gaara aprì lentamente un occhio curioso, sbirciando le curve della ragazza e i seni sodi e tondi che ai suoi occhi inesperti ed eccitati erano pressoché perfetti,poteva sentire benissimo i piccoli capezzoli rosati e turgidi  premergli contro la pelle e poteva solo immaginare come fosse bella Mineko sotto il resto degli indumenti che le ricoprivano al limite il bacino,indumenti che per lui dovevano assolutamente andarsene e anche presto. Allungò un mano verso di essi,ma un altro brivido più forte riuscì a strappargli un gemito cogliendolo completamente di sorpresa
-Ah!…Mi…ne…ko…”
riuscì appena in un mugolio sconnesso a pronunciare il nome della ragazza prima di reclinare il capo all’indietro toccando il muro freddo dietro di lui.
Approfittatasi del momento di distrazione del ragazzo era riuscita a scartare anche i boxer neri,infilando direttamente una mano all’interno di essi,accogliendo fra le dita il membro duro di lui,che solo quando aveva cominciato a strusciare nella mano sembrava essersi accorto di quello che gli stava facendo.
-“Ti piace,Gaara?”
Non ottenne risposta se non diversi gemiti provenienti dalla sua bocca.
Gli sembrava di morire ad ogni movimento di lei e della sua mano, ogni volta che scendeva e poi risaliva lentamente non poteva fare a meno di gemere di piacere,sentiva il corpo in fiamme e sudato in ogni punto,come se avesse dovuto affrontare una maratona estenuante, persino il respiro non era più regolare da un bel pezzo,anzi,aveva preso ad ansimare sempre di più man mano che la ragazza aumentava il ritmo di quella sua tortura,quella sua dannatissima e bellissima tortura,per poi rallentare di nuovo qual’ora l’avesse deciso.
 

  
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