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Autore: TheVirginQueen    07/06/2014    1 recensioni
Elisabeth e Robin si conoscono sin da bambini. Il loro rapporto muta, mantenendosi sempre forte dalla fanciullezza sino all'età adulta. Il regno dei Tudor è la cornice di questa storia, la regina Elisabetta I ne è la protagonista, la storia di un amore mai compiuto ne è l'intreccio.
Si tratta di uno scorcio sull'umanità di un grande personaggio storico ed un umile tentativo di delinearne il profilo psicologico, mettendo in rilievo gli aspetti della vita privata della protagonista, piuttosto che i fatti storici per cui ella è nota. L'amore tra Elisabeth e Duddley è un fatto storicamente accertato. Qui si prova a dargli forma, immaginando i sentimenti e le contraddizioni in cui esso è sbocciato e maturato.
Genere: Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Tudor/Inghilterra
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Quella sera Elisabeth giunse a casa con un’emozione nuova nel cuore. Tutto era mutato dentro di lei. La presenza di Thomas non la turbava più come l’aveva turbata prima, ma la infastidiva spingendola a evitarla. Con il profumo di Robin tra le dita si mise a letto, esplorando quella nuova tempesta di sentimenti contraddittori che gli affioravano al cuore. Quanto lo amava, quanto sarebbe stato bello abbandonarsi al suo abbraccio, quanto era rassicurante il suo sorriso e quanto erano pure le sue intenzioni.
 
Ora era tutto chiaro, un abisso separava il suo amato Robin dall’intrigante Thomas e lei decise di mettere lo stesso oceano tra sé e il patrigno e meditava il modo di mostrarle freddezza e indifferenza l’indomani, per respingere le sue trame.
 
Non ebbe tempo di attuare alcun piano giacché l’infido Thomas aveva deciso di agire quella notte stessa. Dopo che il respiro della moglie si era fatto regolare ed essa era evidentemente sprofondata nel sonno, si alzò silenziosamente dal letto, scivolando tra le ombre fino alla stanza della principessa.
 
Aprì la porta che non era chiusa a chiave ed entrò nella stanza buia dove lei giaceva tra i veli sottili del letto a baldacchino.
La ragazza giaceva nel limbo dei suoi pensieri, tra il sonno e la veglia. Sentiva ancora addosso l’odore di lui, l’orma della sua pelle a contatto con la propria, il calore dei suoi baci, la tenerezza dei suoi occhi.
 
Non c’era invece tenerezza negli occhi di Thomas, ma solo bramosia e desiderio. S’introdusse nella stanza, che si ridestò subitamente. Poi compreso di chi si trattasse si congelò. Spaventata non reagì, per paura di svegliare le dame nella stanza a fianco o di scatenare una reazione in lui. Rimase ferma nella sua posizione, fingendo di dormire. Il cuore le batteva all’impazzata. Lui si avvicinò al suo letto e si sdraiò accanto a lei alle sue spalle.
 
Sentiva il suo respiro dietro il suo orecchio e quando la mano di lui le si poggiò sul fianco non poté fingere più di dormire.
 
Catherine teneva d’occhio il marito da qualche giorno. Aveva notato il suo comportamento seduttivo verso la principessa e l’invaghimento di lei. Quella notte si era svegliata e allungando la mano sul letto aveva notato l’assenza di Thomas.
 
Presa una candela si alzò e s’incamminò nel lungo corridoio che portava agli appartamenti di Elisabeth. Non aveva dubbi e quella notte preferì vedere piuttosto che continuare a negare a se stessa ciò che stava accadendo.
 
-Vai via Thomas. Ti prego vai via.
Disse la ragazza piena di vergogna e paura, tremando come una foglia.
-Non voglio farti nulla di male. Voglio solo stare con te.
-Se la regina ti scopre…mio Dio Thomas….-balbettò lei.
Oramai la sua voce era rotta dal pianto e si ritraeva nel letto seguita dalla mano insistente di lui che la bramava.
-Lei non è regina, non più mia cara. E te potresti diventarlo.
Iniziò lui, cercando di blandirla esprimendo involontariamente ciò a cui mirava.
 
Quello che accadde a quel punto come tutti i segreti che si rispettino l’indomani fu noto a tutta la corte.
 
La regina entrò in camera della figliastra e la trovò nel letto col patrigno. Come chiunque che venga colpito da un evento che temeva e a cui aveva già intimamente dato forma nei suoi incubi peggiori lei non si sforzò di comprendere cosa di preciso stesse accadendo ma le sembrò che entrambi fossero colpevoli.
 
Dimentica della discrezione che solitamente la caratterizzava prese a urlare e svegliò dame e servitù che accorsero e diedero la loro interpretazione della scena che trovarono: la regina urlante, il signore in indumenti da notte negli appartamenti della principessa e lei piangente e umiliata dalle grida della matrigna che tremava seduta nel letto.
 
Thomas riuscì col tempo a calmare la moglie, convincendola che si trattava di un gioco innocente con la ragazza. L’amore di alcune donne innamorate è più forte della ragione e lei lo perdonò.
 
La figlia della Boleyn, degna erede di sua madre fu allontanata da quella casa e spedita in un'altra dimora con il proprio seguito. La notizia della sua colpa l’indomani era già di pubblico dominio.
   
 
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