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Autore: panic_inmymind    07/06/2014    4 recensioni
La prima volta che scrivo una storia sugli one direction, ma mi è venuta questa ispirazione ed ho dovuto colmarla..
La protagonista, Alex, è una ragazza di vent'anni che vive a Londra.
Lei ha un carattere particolare, così come il suo modo di essere.
Ho voluto impersonare quelle che possono essere la maggior parte delle ragazze, così come me.
Lui è colui che, nonostante la fama rimane genuino e se stesso, con il suo sorriso che mi rallegra fin da quando avevo quattordici anni..
Vi prego di farmi sapere che ne pensate della storia.
Ale.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il risveglio post sbornia è una delle cose più brutte del bere alcool. 
Sono abituata ai mal di testa, di quelli così forti che ti tirano i nervi su per il collo. 
Ma questa sensazione è diversa, ti senti rincitrullita, privata del tuo senso del volere, come controllata dall'alcool che scorre ancora nel tuo corpo. 
Una sensazione odiosissima.
Ed odio dovermi svegliare, dopo una sbornia, a causa del suono del telefono o del citofono. 
Scendo dal mio letto ancora addormentata e raggiungo il telefono che squillava prima: 30 chiamate. 
Ed indovinate un po da chi?! Juls. 
Molto bene. 
Adesso manca andare a vedere chi e alla porta per poter mettere su un po di musica e ritornare beatamente a dormire. 
Scendo di corsa le scale che collegano il piccolo appartamento alla porta d'ingresso e mentre apro trovo una 'Fantastica' sorpresa davanti a me. 
-Ma si può sapere che cazzo ti è passato per la testa ieri?! Ma dico sei scema? E se ti avessero rapito? Eh? Dio tu non stai bene Alex..- dice lei sbraitando e gesticolando mentre spalancava la porta e non esitava ad entrare ed a salire le scale. 
-No, ma Juls, entra pure..- dico io sarcastica. 
-Beh sei grande e vaccinata, responsabilità tua. -Dice lei facendo la finta offesa. 
Faccio mente locale alla serata di ieri e mi ricordo vagamente di essere uscita dal locale ma di averla avvisata, del resto poi il vuoto più totale. Penso di aver preso un taxi, o al massimo proprio la metro. Anche se ho fissi in mente due occhi azzurri contornati di blu. 
-Povera, piccola indifesa Juls... Ma che per caso sei in quel periodo del mese?? No perché sei così solare, gioiosa ed amichevole che quasi mi ammazzi.-  dico cercando di sdrammatizzare. 
Poi mi accorgo di una cosa. La mia amica ha gli occhi arrossati e gonfi di pianto. 
Come se avesse passato tutta la notte a piangere al posto di dormire. 
-Juls che cosa è successo?- dico io allarmata. Lei non è mai così. La vita l'ha sempre sottoposta a dire sfide che hanno contribuito a farla diventare la donna bella e forte che è oggi.. Ma adesso sembra essere tornati a cinque anni fa, quando eravamo ancora delle quindicenni. 
-Alex devo dirti una cosa.. Ieri, quando sono tornata a casa, beh io non avevo bevuto molto.. Cioè veramente non avevo bevuto niente.. Ma non è questo il punto- dice lei smettendo di dissimulare e abbassando la testa afflitta -Quando sono tornata a casa ero felice per aver conosciuto Marta, una ragazza universitaria, che nel tempo libero fa l'attrice e niente siamo diventate amiche.. Ma quando sono tornata a casa non era particolarmente tardi.. Saranno state le due e mezza.. Ma vabbè, sono entrata in casa ed ho visto una giacca che non è di Dylan. Mi sono molto stranita.- continua lei mentre un risolino la interrompe. Più che risolino sembra una risata isterica. 
-Dylan mi aveva detto che sarebbe stato a casa con i suoi amici a vedere la partita, ma alle due la partita era finita da un pezzo...- continua ancora lei. 
-Se non concludi subito mi addormenterò sul tavolo, ora..- dico completamente priva di emozioni e di voglia di fare. 
-Beh, il punto è che Dylan è gay.. L'ho visto mentre.. Mentre beh faceva sesso con uno dei suoi amici, Max- disse d'un fiato mente il suo occhio sinistro iniziò a pulsare facendole fare un movimento strano che, accompagnato dalla risatina, la faceva sembrare ancora più isterica. 
Non riuscii a trattenermi. 
Una risata così forte aleggiò per la stanza mentre collegavo alle parole le immagini ed i pensieri sulla scena a cui Juls ha assistito. 
-Okay, quando finisci avvisami eh.- disse lei alzandosi dalla sedia ed andandosi a fare un caffè. 
-Va bene, mi calmo.- dico imitandola è prendendo una tazza decisamente troppo grande 
-Spiegami.. Lui come si è giustificato- dico per provare ad assecondarla. 
-Beh ha iniziato a dire che non potevo capire, che non avrei potuto immaginare il suo disagio nel vivere costantemente con quella sensazione di vuoto nello stomaco oggi volta che stava con un ragazzo, mentre con me era solo per smentire i suoi sospetti. Mi ha detto che se avessi voluto sarei potuta rimanere li, ma tutto mi ricordava di noi e sinceramente è ridicolo parlare di 'noi' dopo ciò che è successo, per cui sono andata via.. C'è un hotel qui vicino quindi prenderò una camera li finché non troverò un'altra casa..- mi continua a dire, più che triste sembrava abbattuta, delusa. 
-Ma tu sei tutta scema.. Lo sai che ho una camera degli ospiti qui e possiamo benissimo vivere insieme.. Io non ho problemi..- dico io con un sorriso, sperando di rincuorarla. 
Difatti la vedo alzare lo sguardo e guardarmi con oggi lucidi e piedi di gioia. 
-Ma dici sul serio..?- dice facendomi sorridere. Che tenera che è . 
-Ma certo che dico sul serio, vieni qua.- le dico abbracciandola e sentire le lacrime scenderle sul volto e bagnarmi la maglietta dei kiss. Per lei posso anche passare sopra dai. 
Il resto della giornata lo passiamo a fare il 'Trasloco' delle cose da casa di Dylan a casa mia. Non mi sono mai accorta di quanti vestiti abbia Juls! 
La vedo triste, nonostante tutto ciò, come se il suo sogno fosse stato investito da una nave da crociera. 
Arrivata sera non le va neanche di uscire, ordiniamo due pizze che io divoro ma che lei lascia completamente intera, e andiamo a dormire, nonostante lei oggi non abbia fatto altro che questo. 

L'indomani mattina quasi non mi viene un colpo quando la vedo sotto la porta del bagno a fissare il lavandino. Sembra essere in una specie di stato di trans, 
Stato in cui non le va di mangiare e tanto meno di vivere. 
Sembra essere fatta solo per dormire e per messaggiare al telefono, penso con Marta. 
Oggi però io ho bisogno di lavorare, devo concludere un articolo sui procedimenti di alcune gare sportive tenutesi a Manchester e devo correggere un articolo di un'altra tirocinante. 
Lavori semplici ma che servono per farmi abituare ed imparare a ciò che può essere lavorare in una redazione. 
Mi preparo un caffè molto lungo, prendo il pc e mi appoggio sul tavolo per lavorare meglio. 

Dopo qualche ora passata tra gare ciclistiche e corse in canoa ad Oxford, chiudo il computer alla ricerca di Juls che per tutto questo tempo sembrava come sparita. 
Salgo in camera mia per mettere da parte il mio fido amico e la trovo addormentata nel letto della camera degli ospiti, alias camera sua finché vorrà. 
Mi dispiace troppo svegliarla ma è ora di pranzo ed io alle tre devo andare in redazione, per cui scendo giù e decido di ordinare due pizze e di mangiarci quelle per pranzo. 
Gustose, calde e comode pizze portateci a casa da un fattorino. 

Una volta arrivate le prendo, insieme ad una bottiglia di coca e vado in camera, dove la trovo seduta sul letto con il cellulare in mano. 
-Non dovevi..- mi dice mentre prende la pizze e si sistema meglio sul letto affiancata subito dalla sottoscritta. 
-Ju, io alle tre devo stare in redazione, per cui dovrai rimanere da sola.. - iniziai il discorso io. 
-D'accordo, io ho il lavoro, e devo andare al bar solo alle cinque.. Nel caso poi ci sentiamo per telefono..- dice sei sicura. 
-Allora le chiavi le lascio a te e quando ho finito in redazione vengo al bar okay?- 
-Certo!- conferma lei ridestandosi dal cellulare. 
 Mi alzo dal letto non appena ho finito di mangiare e mi inizio a preparare per andare in redazione. 
La lascio tranquilla perché tanto so che al locale c'è Ryder che la controlla e per cui non può fare nulla di compromettente. 
Ryder è una ragazza che lavora con lei al locale, ma è più piccola di noi: mente noi abbiamo diciannove anni, lei ne ha diciassette ma sembra realmente molto più grande della sua età. La prossima settimana è il suo compleanno ed ha invitato Juls ad andare alla festa, ma a quanto sembra, lei se n'è dimenticata.. 
Esco di casa già pronta ed indossando un comodo jeans con la maglietta dei Linkin Park e le vans nere ed una borsa per il cellulare ed il portafoglio.

Il redazione è una palla, sono tutti molto più grandi di me e fare conversazione non è proprio il loro forte. 
Mi siedo nella mi postazione ed accendo il computer. 
Noto una mail ,che a casa non avevo visto, e la apro. 

" Gentilissima S.na Alex Giannoni, 
    Volevamo informarla che è stato            indetto un concorso per vincere                   la stesura di un articolo d'attualità sugli One Direction, la Boy Band mondiale che sta facendo scintille in                        questo periodo. Lei fa parte del     concorso, ovviamente, perché una       delle migliori apprendiste inviateci dall'Italia. 
L'articolo sarà compreso di foto dei ragazzi. 
Verrà decretato colui che deve incontrarli dopo la prossima consegna per il prossimo numero del giornale.         
                                        La redazione. "

One Direction. 
L'ha chiamata Band, per cui immagino che debbano suonare. 
E se loro suonano allora la musica sarà rock. 
Ma se la musica è rock perché io non li ho mai sentiti?! 
Farei anche delle ricerche su questi tipi misteriosi mai sentiti ma devo lavorare sugli articoli per poter vincere almeno il posto per fare delle foto, dal momento che amo fare delle fotografie. 
"I vincitori saranno decretati" che paroloni mamma mia "alla prossima consegna per la pubblicazione del giornale."
Queste parole sono stampate nella mia testa e mi deconcentrano dal mio lavoro, e devo fare di tutto pur di concentrarmi. 
Chiamo così in azione la mia amata musica e mi metto ad ascoltare la playlist dei Panic! At the disco, mio gruppo preferito assolutamente dopo i Led. 
Strano come la musica abbia il potere di allontanarmi da tutto e da tutti e di farmi completamente concentrare in quello che sto facendo. 

Una volta finito l'articolo spengo il computer e metto a posto tutte le carte e gli appunti in una cartella che infilerò nel cassetto della scrivania. 
Un volta finito ciò sento una voce maschile chiamare il mio nome. 
Mi giro e raggiungo il mio interlocutore che sembra molto febbricitante. 
-Signorina Juls, sappia che lei, come aspirante giornalista, lei accompagnerà chi verrà scelto per l'intervista agli One Direction!- mi dire il direttore pronunciando "One Direction" in una maniera alquanto ridicola. 
-Okay, grazie mille..- dico incamminandomi verso l'uscita della redazione. 
 Oggi pomeriggio mi dovrò informare su questa fantomatica band tanto conosciuta nel mondo. 
  
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