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Autore: Matt2291    07/06/2014    3 recensioni
Anno x792
La battaglia finale é giunta, Zeref sembra avere la meglio, quando...
La gilda dovrà vivere una situazione già affrontata a Tenroujima. Saranno coscienti, ma privi dei ricordi!
In quella che sembra una normale vita quotidiana, si nasconde una infinita illusione?
E cosa succederà quando la normalità si trasformerà in qualcosa che, a rigor di logica, è impossibile?
Vivere una vita normale, comporta anche relazioni normali e, talvolta, anche amori. Che succederà?
Leggete! :)
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza/Gerard, Gajil/Levy, Gerard, Gray/Lluvia, Lluvia, Natsu, Natsu/Lucy, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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***


A poco a poco il vialetto si stava svuotando sempre piu'. Era mezzanotte e mezza passata e gli studenti della Fairy Tail High School, con la poca lucidità rimastogli dopo vari ettolitri di birra in corpo avevano deciso di ritornare alle proprie dimore.

Da brava padrona di casa, Mira si era appostata al cancello d'uscita, ringraziando ogni singola persona di essere venuta. Probabilmente alcuni erano così sbronzi da non accorgersene minimamente.

Elfman, in compagnia di Evergreen, si occupava di trasportare i corpi rimasti nella sala hobby fuori nel vialetto. Una volta lì, la ragazza pensava bene di svegliarli con sonori schiaffi.

Questo si che è lavoro di squadra! È da veri uomini!” Ruggì Elfman, mostrando un ghigno determinato.

Ed io mi diverto un mondo” rispose Evergreen, sciogliendosi le dita e dando una ripassata al muso di un ragazzo, che saltò dalla sedia prima di barcollare, cadere a terra, rialzarsi e correre via sotto le risate di entrambi.

Evergreen si sistemò gli occhiali dal taglio sottile, sorridendo malignamente.

Peccato che quello fosse l'ultimo” mormorò, guardandosi la mano rossa che non la preoccupò minimamente.

Che disastro che c'è qui fuori” constatò Elfman, osservando scocciato le decine di sedie buttate alla rinfusa per tutto il vialetto, senza contare la sala hobby decisamente malconcia.

Ehi, ragazzi, io andrei se non vi dispiace” disse Bixlow, con in mano la custodia della sua tastiera elettrica e un grosso zaino grigio in spalla, probabilmente contenete mixer e amplificatore.

Aspetta, ti prendo le casse così non devi tornare a prenderle.”

Senza alcuno sforzo, Elfman prese una grossa cassa acustica per ciascuna mano e accompagnò il ragazzo fuori. Alle sue spalle, Evergreen sorrideva maliziosa.

Non mi abituerò mai ai suoi muscoli.”

Rimasta sola, cominciò a sistemare qualche sedia una dentro l'altra. Erano tutti stanchi per la serata ma alla fine si era anche divertita.

Uscita dalla cucina, aveva trovato Elfman a parlottare con alcuni compagni di squadra che conosceva solo di vista. Poiché desiderava divertirsi, l'aveva letteralmente trascinato sulla pista da ballo mentre ancora stava parlando. Probabilmente nella confusione aveva urlato di lasciarlo andare, e Evergreen conosceva il perché: Elfman odiava ballare. Ecco spiegato come intendeva divertirsi; semplicemente stuzzicandolo.

Coinvolta nel ritmo, strusciava il proprio corpo contro quello marmoreo del compagno, che in pista era decisamente un pezzo di legno assolutamente esilarante.

In tutta sincerità poteva ammettere di essersi divertita e se succedeva in compagnia di Elfman, allora l'importanza del sorriso spontaneo mentre riponeva l'ennesima sedia raggiungeva picchi molto piu' importanti.

Con lui stava bene. Anche se era grosso, impacciato, rozzo e molto altro, a lei piaceva. Che poteva farci?

Sfortunatamente per lui, Evergreen non mostrava mai il suo lato romantico, al contrario. Appariva continuamente autoritaria e minacciosa sotto tutti i punti di vista. Un accenno alla sua diversa natura avveniva solamente in presenza di piante e fiori, da sempre la sua passione.

I ricordi la portarono a qualche mese prima, quando in una calda giornata estiva, il lavoro al vivaio era piu' faticoso del solito.

C'erano alcuni grossi vasi di ulivi appena arrivati ed era necessario trasportarli altrove, poiché erano stati scaricati praticamente in mezzo la strada.

Evergreen, figlia del proprietario, leggeva attentamente sulla propria cartelletta che tutte le piante fossero state consegnate e ne verificava anche le condizioni. Mentre aspettava che il dipendente tornasse con un carrellino, arrivò Elfman.

Il sudore a imperlargli la fronte, la maglia blu scuro aderita al corpo a risaltare enormemente ogni mastodontico muscolo e una bottiglia d'acqua quasi vuota nella mano nonostante fosse solo mezzogiorno.

Il ragazzo non era estraneo a Evergreen, poiché lavorava là da molti anni, ma tra loro c'era sempre stato un rapporto strettamente capo – dipendente, e a Elfman andava bene così.

Aveva spesso sentito delle voci su quella donna, e non sempre erano rassicuranti. Dicevano che era in grado di lamentarsi per una foglia rotta, o il petalo di una rosa disgraziatamente strappato via per colpa, a parole sue, dell'incapacità dei dipendenti, che non capivano quanto le piante fossero sensibili. Da una parte era ammirevole la dedizione e passione per il suo impegno, dall'altra un vero strazio, e questo Elfman lo sapeva bene.

Non appena lo vide, Evergreen assunse un cipiglio severo, come se stesse cercando una valida motivazione per prendersela con lui. Elfman fece finta di niente e tirò dritto.

Ehi, tu!”

Tutto inutile. Se il capo chiama bisogna ubbidire.

Sì?” Chiese cautamente, raggiungendola.

Non vedi questi cinque vasi? Vanno portati dietro la serra.”

Evergreen puntò il dito verso la costruzione di legno e nylon distante una trentina di metri. Dietro questa, c'erano altri ulivi ed era stato fatto posto per l'ordine del giorno dopo.

Nel magazzino qui dietro c'è un carrellino per trasportarli” disse categorica, voltandosi a braccia conserte verso un altro edificio, costruito con mattoni e una porta metallica senza piu' traccia di verniciatura.

Si voltò per aggiungere altro, ma le parole si persero nella sua mente. Il ragazzo di poco prima se ne stava andando verso la serra in tutta tranquillità con un vaso da 200kg in spalla. E stava anche fischiettando!

Ehi, fermati!” Urlò, correndogli dietro. Elfman si bloccò, leggermente scocciato. “Ma che stai facendo?” Gridò, sbigottita.

Elfman la guardò come se fosse impazzita.

Sto portando questo ulivo dietro la serra, come ha detto lei” rispose semplicemente, sistemandosi meglio il peso sulla spalla.

Ma questa pianta, con tutto il vaso, peserà almeno 200kg!”

Forse 250kg. Anzi, se non le dispiace...” e riprese a camminare, cercando di capire cosa fosse preso a quella donna.

Lì, in compagnia dei deboli accenni di vento che smuovevano appena i suoi capelli, percepiva quanto non fosse sufficiente per attenuare quell'improvviso caldo che l'aveva circondata. Il sole batteva violentemente nel cielo ma era sicura che non fosse quello il problema, perché si era sentita così nel momento in cui i suoi occhi si erano posati su quel dorso incredibilmente virile.

Elfman portò dietro la serra tre vasi, degli altri due se ne occuparono gli altri dipendenti che erano tornati con un apposito carrello per il trasporto.

Durante quel lavoro, Evergreen non era riuscita un solo secondo a staccare gli occhi da quel ragazzo. Alla domanda perché lo seguisse, Evergreen aveva celato il suo imbarazzo dietro l'importanza della sua posizione, e di conseguenza controllare che il lavoro fosse svolto nel migliore dei modi.

Arreso a quella nuova ombra, portò a termine l'incarico non con poca fatica. Alla vista della sua bottiglia ormai vuota, si lasciò sfuggire un sospiro stanco e deluso.

Un paio di colpetti sulla spalla lo portarono a ritrovare gli occhiali di Evergreen, che guardando da un'altra parte, gli aveva spiattellato sulla faccia una nuova bottiglia d'acqua.

Incredulo, e anche leggermente dolorante, Elfman la ringraziò.

Hai fatto un buon lavoro” si giustificò, per poi andarsene via sotto gli occhi confusi di Elfman, che guardò poi la bottiglia, prima di stapparla e berne un sorso.

È buona.”

I ricordi si fermarono alla vista di Elfman che stava tornando. Non seppe spiegarsi perché, ma gli corse incontro e l'abbracciò, sorprendendolo per quell'improvviso gesto espansivo.

Forza, aiutami a sistemare dentro” lo rimbeccò, lasciandolo andare ed entrando nella sala hobby. Elfman non poteva vederla, ma stava sorridendo.




Natsu, sei un idiota!” Urlò Levy.

Concordo anch'io” disse Lucy, guardandolo male insieme a tutti gli altri.

Il ragazzo era seduto a terra e si grattava stancamente il capo con aria colpevole: non avrebbe mai dovuto provare a verificare se possedesse o no dei poteri. Non là dentro.

Chi lo dice a Mira?”

Il solo nome fece rabbrividire tutti, persino Gray, che osservava nervosamente il disastro che regnava in quel salotto.

Non potevo mica saperlo!” Ripeté per l'ennesima volta Natsu, ma qualunque cosa dicesse non sarebbe di certo servita a salvarlo.

Potevi fermarti quando ti sei reso conto di cosa fare!” Ribatté Lucy, trattenendosi dal dargli un pugno in testa perché sapeva che si sarebbe fatta male. “Gray, dagli un pugno!”

Il ragazzo colse la palla al balzo e mollò un potente destro sulla testa del ragazzo che gli fece assaggiare la stoffa bruciata del tappeto.

Gray, maledetto!” Ringhiò, avvolgendo la propria mano nelle fiamme che sembrava aver imparato a controllare.

Fermatevi, non è assolutamente il momento!” Gridò Levy, mettendosi in mezzo. I due continuarono comunque a guardarsi in cagnesco.

Scusate, ma adesso che facciamo?” intervenne Wendy, osservando leggermente preoccupata il tappeto e divano in parte bruciati. Non poteva di certo definirsi un problema di poco conto.

Lluvia pensa di evitare il come sia avvenuto.”

Non potevano di certo darle torto. Un simile danno avrebbe sicuramente portato un certo costo nelle loro tasche, ma ancora peggio sarebbe stato dirle come fosse successo. Come avrebbe reagito Mira a quella storia di poteri venuti fuori nel piu' intrinseco mistero del destino?

Questa Mira, è la padrona di casa?” Chiese Charle, che stava cercando di mettere insieme i vari pezzi. Lucy annuì, preoccupata.

Esatto, hai qualche idea su come giustificare tutto questo?” Chiese speranzosa.

Charle incrociò le zampe al petto e ci pensò su. Trovare un modo di appiccare un incendio in salotto non era affatto facile. Solo un vero idiota ci sarebbe riuscito.

Potreste dirle che vi è caduta una sigaretta sul divano e...”

Nessuno di noi fuma” l'anticipò Levy, ormai arresa.

Allora ditele che è stato Natsu, il solo nome del colpevole le basterà.”

La proposta accese gli occhi di tutti, tranne quelli del diretto interessato, che nonostante i suoi nuovi poteri, temeva comunque il peggio.

Ehi, ma volete tradirmi in questo modo?”

Suvvia,” lo rassicurò Lucy. “Con le tue nuove potenzialità di certo sarai in grado di risarcire Mira in poco tempo.”

Eh no, non ci provate! Voi eravate insieme a me, quindi siete complici!”

Io con voi non c'entro assolutamente niente” disse tranquillamente Gajeel, prima di andarsene.

Dove stai andando?” Chiese Gray.

Non avete visto fuori? La festa è finita ed io me ne torno a casa. Ci vediamo.”

Inutili le proteste, Gajeel aprì la porta e la richiuse alle sue spalle. Dall'interno si potevano udire i passi attutiti lungo le scale che stava discendendo velocemente.

Lluvia osservò fuori dalla finestra, convenendo che in effetti non c'era piu' nessuno. Con il trambusto che avevano causato e il tempo passato a parlare non si erano resi conto dell'ora fatta.

Direi che è ora di andare anche per noi” propose Levy, prendendo a braccetto Lucy per poi trascinarla via.

E noi che dovremmo fare?”

Lo sguardo disperato di Natsu nel mezzo della zona semi distrutta dalle fiamme provocò in Lucy una grande pena. Addolcì i suoi occhi e gli sorrise.

Dovrai cavartela da solo, ciao!”

Così, mentre Levy e Lucy uscivano di casa ridendo, Natsu si stava autoproclamando morto. Di certo Mira avrebbe richiesto delle spiegazioni e quel punto sarebbe stato parecchio problematico raccontare tutto.

Gray e Lluvia se ne andarono subito dopo e con loro Wendy e Charle. La ragazzina rimase mortificata davanti lo sgomento del ragazzo, ma se l'avessero trovata lì sarebbe stata nei guai e quindi doveva andarsene prima possibile.

Alla fine, rimasero solo Natsu e Happy, con Lisanna che ancora dormiva.

Ehi, Happy, che possiamo fare?”

Il piccolo gatto blu si caricò in spalla la sua riproduzione di ghiaccio con una certa fatica, dopodiché puntò i suoi occhi in quelli di Natsu.

Che ne dici di scappare?”

Cinque secondi dopo, in quel salotto rimase solo la dormiente Lisanna.

Natsu ed Happy, senza farsi vedere, scavalcarono il muro e corsero via attraverso la notte illuminata dai lampioni che, dopo una certa ora, avevano diminuito la loro luminosità.

Cosa succederà quando Mira troverà quel disastro in salotto?” Chiese Happy, cercando di tenere il passo.

Natsu smorzò le labbra, preoccupato. Si sentiva in colpa per il guaio che aveva provocato, ma dopo tutto quello che era accaduto non se la sentiva di affrontare quella cara e dolce ragazza.

Le diremo la verità domani, promesso. Nel frattempo torniamo a casa e dormiamoci su, abbiamo avuto una giornata pesante.”

Lungo la strada, la mente corse alla sua camera da letto, dove sua madre era bruciata tra le fiamme, per poi trasformarsi in quella sfera luminosa.

Devo andare, per ricongiungermi a te.

Quelle parole...”

Quando le udì, non aveva neppure provato a interpretarle. Non ce n'era motivo perchè quanto percepiva in quei momenti sembrava totalmente sbagliato e fuori luogo. Ora, al chiarore della luna, tutto sembra assumere una particolare sfumatura sovrannaturale.

Ricongiungermi a te... Che quella sfera, questi poteri e queste fiamme che adesso bruciano dentro di me, che siano... Lei?”

Un ragionamento non da sottovalutare. Poggiò la propria mano sul petto e un sorriso malinconico gli sorse sulle labbra. Dopotutto, quale calore potrebbe essere piu' forte se non quello dei sentimenti di una madre?




Giunta a casa, Lucy raggiunse immediatamente la sua camera. Il letto a una piazza posto sotto la finestra, la scrivania a pochi passi con diversi fogli impilati ordinatamente sopra, il tappetto morbido ai piedi del letto e una porta semi aperta che mostrava nella penombra un lavandino lucido; quello doveva essere il bagno.

Scostò la sedia e si sedette, aprì una cassetto e tirò fuori un foglio bianco con una penna.

Sicura, la prese tra le mani e incominciò a scrivere.


Cara mamma,

La mia vita ha avuto una strana svolta oggi!

Quando sono entrata alle Fairy Tail High School ero sicura che avrei trovato degli amici, fatto tante cose divertenti e, ovviamente, mi sarei impegnata nello studio.

Tutto questo è accaduto velocemente, te l'ho raccontato nelle mie lettere precedenti, ma oggi è stato qualcosa d'incredibile!

Vorrei tanto dirti di cosa parlo ma purtroppo è un segreto, comunque tranquilla perchè è qualcosa di assolutamente meraviglioso che renderà i miei giorni di scuola molto piu' interessanti.

Spero tu stia bene, mi manchi tanto, ogni giorno che passa...

Ah, non parlare di questa cosa con papà, chissà cosa potrebbe pensare.


Un abbraccio,

Lucy


Una volta terminato, piegò accuratamente il foglio e lo mise dentro una busta da lettera. La sigillò per poi guardarla con una certa nota triste e malinconica. Poggiò la busta sulla scrivania e si sedette sul letto, sospirando.

Mi manchi molto, mamma.”

Dopo una doccia e essersi infilata il pigiama, s'immerse nelle coperte e spense la lampada, attendendo poi che il sonno la trascinasse con sé fino alla mattina successiva.


Una luce particolare a filtrarle attraverso gli occhi. È fastidiosa ed è costretta ad aprirli per capire cosa sia. In quel momento, capisce di non essere piu' nella sua camera.

Davanti a lei si erge un immenso cielo stellato. Gli astri emanano bagliori tra il blu e il rosso, probabilmente dipendente dallo loro distanza. Le nebulose sono uno spettacolo senza precedenti; i colori variano tra l'azzurro, l'arancio e il rosso uniti tra loro in una luminescenza opacizzata e anche deframmentata. Sono corpi enormi e contengono stelle probabilmente non ancora conosciute.

Dove sono? Si tratta dell'universo?”

Guardandosi intorno, nota con enorme stupore il proprio corpo sospeso in quell'immensità. Non prova alcun peso nei movimenti ma poi un altro particolare le salta all'occhio: è circondata da un bagliore sfumato, che sembra quasi proteggerla.

Improvvisamente, qualcosa di enorme le passa sopra la testa, spaventandola. Viaggia molto velocemente e lascia alle sua spalle una scia azzurra composta da detriti e ghiaccio che non riescono a sopportare la forte pressione di quella velocità, probabilmente di migliaia di anni luce.

Quella, era una cometa!”

Esatto, principessa.”

Ancora con i nervi a fior di pelle, mai si sarebbe aspettata di sentire la voce di qualcuno proprio vicino a lei. Un urlo incontrollato le sfugge e con occhi sbarrati, si ritrova l'ultimo essere che si sarebbe aspettata di vedere.

Ma tu sei una cameriera” balbettò, in evidente disagio. Ritrovarsi all'interno dello spazio tra le meraviglie dell'universo con una cameriera dai corti capelli viola non era certo da tutti i giorni.

Devo dedurre che non mi riconosce, principessa.”

Ma perché mi chiami principessa? Io mi chiamo...”

Lucy, lo so, principessa.”

La discussione non sembrava avere un particolare senso logico, e per Lucy fu comunque sicura di stare sognando. Che altro poteva essere?

Principessa, non ho molto tempo quindi mi ascolti bene per favore.”

Il tono di voce, prima fermo e cordiale, ora sembrava essere una sorta di ordine a cui Lucy non si sentì di sottrarsi. Incapace di parlare, restò in attesa, mentre i loro corpi galleggianti superavano un piccolo pianeta ricoperto da nubi scure.

Abbiamo cercato varie volte di contattarla, ma i nostri tentativi sono sempre stati vani a causa della barriera che vi ha intrappolato. Senza avere la possibilità di fare qualcosa, non abbiamo fatto altro che attendere, fino a questo momento. La barriera si sta indebolendo e tutti voi, a questo punto, siete in pericolo.”

Lontana con la mente ed estrania al luogo e tempo, Lucy si sentiva preda della confusione piu' totale. Man mano che ascoltava quelle parole, sempre piu' domande le sorgevano spontanee e repentine, perché davvero non capiva cosa stava succedendo.

Solo le ultime tre parole, sembrarono destarla dalla confusione, le uniche che l'allarmarono davvero.

Siamo in pericolo? Ma chi?”

La preoccupazione della cameriera sorse non appena il suo corpo frizionò dei rapidi schiarimenti; il tempo era scaduto.

Tutti voi principessa, siete in pericolo!” Urlò ancora, mentre Lucy riusciva distintamente a vedere le stelle attraverso il suo corpo.

No, aspetta, non conosco neppure il tuo nome!” Lucy le afferrò la mano, stupendosi di esserci invece passata attraverso. Cercò quegli occhi azzurri ancora una volta, dispiaciuti di non essere riusciti a fare di piu'.

Virgo, principessa” sussurrò, prima di sparire in tanti meravigliosi bagliori di luce che si dissolsero davanti gli occhi increduli di Lucy.

Un prepotente risucchio la tirò indietro, e quello che prima era stato un viaggio lento e tranquillo, ora rappresentava una cupola sfocata dalla velocità. Poi, tutto scomparve.


Lucy si svegliò di soprassalto nel proprio letto. Il respiro affannato e i capelli bagnati appiccicati sulla fronte e sul collo. Il cuore le rimbombava violentemente nelle orecchie fino quasi a fargliele scoppiare e l'aria calda intorno a lei non sembrava soddisfare i suoi polmoni, che continuavano a richiedere sempre piu' ossigeno.

Colma d'ansia, si alzò velocemente dal letto per raggiungere il bagno. Barcollò, si resse alla parete e la vista annebbiata non l'aiutò a cercare l'interruttore della luce.

Una volta dentro, aprì l'acqua del lavandino e si sciacquò il viso piu' volte, riuscendo finalmente a ritrovare una leggera regolarità nei respiri.

Esausta, si accasciò lentamente a terra. Poggiò la schiena al water e raccolse le gambe nude al petto, chiudendole tra le braccia. I suoi occhi si concentrarono nel vuoto, oscurato dai ricordi di quel sogno fin troppo reale, quello sguardo colmo di sofferenza scomparso ironicamente tra bagliori simili a lucciole.

Prima di sparire, aveva urlato di un pericolo incombente, una priorità che aveva anteposto a sé stessa e a quanto le era successo. In quel sogno, aveva percepito i sentimenti di quella ragazza; percepiva rispetto, poi disperazione e infine rassegnazione poco prima di sparire.

I respiri si calmarono, confondendosi poi ai singhiozzi. In quel piccolo angolino, Lucy pianse per una cameriera di nome Virgo, scomparsa all'interno di un sogno.












Angolo Autore:

Salve!

Che dire, qualcosa adesso la sappiamo, e cioè che la barriera si sta indebolendo. Ma perché sono in pericolo? Mah!

Elfman e Evergreen sono tipi difficili sapete? Non sai bene cosa fargli fare .-.

Fatemi sapere qualcosa su questo cap! ^^

Ringrazio: jaki star, Kyros, bekkuzza_chan e LadyAstral, meno male che ci siete voi ^^

Grazie a tutti coloro che seguono la mia storia! (mi pare che siano tanti)

Alla prossima!

Ciao!


Matt


  
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