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Autore: marscam    07/06/2014    1 recensioni
Questa è la mia prima fanfiction che pubblico. Parla di Bellatrix, nei suoi anni ad Hogwarts, di come io me la sono immaginata e di come è entrata a far parte dei mangiamorte. La storia è raccontata da un personaggio inventato da me. Spero possa piacervi.
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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“Io sono Bellatrix”.  La mia Bella era sparita. Frantumata come vetro. Era scappata. Era ghiaccio.
Non era più Bella, era Bellatrix. Bellatrix arrogante, cattiva, incazzata, folle. La Bellatrix che non avevo
nemmeno cercato di salvare, che avevo smesso di guardare negli occhi, a cui avevo smesso di parlare,
a cui non riservavo più un sorriso. Io ero Jonh, ed ero un ragazzo con i capelli rossi e l’animo a pezzi.
Io ero Jonh, il ragazzo appena diventato Auror. Lei era Bellatrix la ragazza appena diventata Mangiamorte.
Eravamo due pezzi di un puzzle, che non si sarebbero potuti unire nemmeno per scherzo. La vita ad Hogwarts
era terminata per entrambi. Due anni passati nell'oscurità e nella luce. Due anni senza più, vera gioia. Due anni
passati nell'anonimato della routine. Due anni in cui, Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, rafforzava il  suo potere.
Nessuno aveva mai cercato di avvertirci. Né il Ministero, nemmeno Silente stesso. Forse non credevano possibile,
che la sua potenza avrebbe conquistato il mondo magico. 
Nel frattempo ero entrato a far parte degli Auror, la mia magia si era potenziata, ero diventato un buon duellista e,
cosa che mi aveva appagato più di qualsiasi altra cosa che avessi  mai fatto, era entrare a far parte dell’Ordine della Fenice,
a cui aveva preso  parte anche Arthur Weasly, il mio migliore amico e Molly, la moglie di Arthur stesso, una donnetta rossa,
con un viso dolce a forma di cuore. L’associazione di cui Silente era fondatore, contro la magia dell’Oscuro Signore. 
A quel tempo, non ero ancora a conoscenza dell’unione di Bellatrix nei Mangiamorte.   Una sera di Agosto, gironzolavo per
Hogsmead, dopo essere stato al Piede di Porco per un whisky incendiario  insieme ad un paio di colleghi, in cui vidi
una figura che si dirigeva a Notturn Alley. La cosa mi insospettiva, dovevamo sempre stare all'erta in un periodo così
burrascoso, in cui la gente, maghi o babbani , venivano uccisi con un solo colpo di bacchetta. Senza esitazione inizia a
seguire la figura in totale silenzio e cercando di fare attenzione. Più mi avvicinavo, più la figura si faceva alta, e i capelli
erano nascosti da un cappuccio a punta. Ne ero certo, era un Mangiamorte. Con la cautela più assoluta, mi avvicinai fino
a quando, raggiunta Notturn Alley, le figure incappucciate diventarono due. L’altro era molto più basso del primo e di
corporatura, sembrava più gracile. I due parlavano, non riuscivo a capire di cosa, ma aspettai. Se li avrei sorpresi, sarei
riuscito a catturare entrambi. Ma, all'improvviso, quello più alto si smaterializzò con un plop. Senza esitare uscii dal
nascondiglio, puntai la bacchetta sul Mangiamorte e scaglia un -Expelliarmus. Come avevo previsto, non si era aspettato
il mio attacco, e cadde a terra. Anche, il cappuccio abbandonò il suo capo, scoprendogli il viso. Mi accorse presso di lui
per immobilizzarlo, ma lo stomaco mi si attorcigliò, il cuore esplose in un solo e semplice battito. Non potevo credere a
quello che vedevo. Sapevo che in lei c’era qualcosa di malsano, marcito, ma non mi sarei mai aspettato, che la persona
che amavo, nonostante fossero passati 10 anni, era un assassina. Era Bellatrix. Bellatrix Lestrange, ormai, aveva
sposato quel vile, ed ero del tutto sicuro, che, anche lui faceva parte di quella setta. I sui occhi si dilatarono improvvisamente,
aprì la bocca come per dire qualcosa ma, non uscì nulla dalla sua bocca. Sembrava quasi, che avesse smesso di respirare.
Eravamo entrambi impietriti. Dopo un tempo, che sembrava interminabile, si smaterializzò, anche lei. Ed io, svenni.
All’improvviso tutto divenne nero, e mi risvegliai il mattino presto,probabilmente, a giudicare dal sole, che stava crescendo.
Senza esitazioni, il ricordo della notte, venne subito a farsi largo tra ogni altro pensiero. Bella, era diventata un mostro.
Lei, una Mangiamorte, era sotto il mio naso e non avevo fatto nulla. Come uno sciocco ero svenuto, troppo preso dai
sentimenti che mi avevano assalito.
Per un momento mi soffermai sulla parola sentimenti. Sapevo, che Bella mi aveva lasciato una cicatrice
indelebile nel petto, ma non credevo di poter essere così debole di fronte a lei. Non potevo negare, che fosse
diventata una donna bellissima. E per un momento, in quella sua espressione sorpresa, scorsi la luce,
che un tempo illuminava i suoi occhi da bambina.
  
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